Bauscia Cafè
I giocatori dell'Iran non cantano l'inno

Giornata 1

È iniziato questo assurdo mondiale di questa assurda epoca. È novembre ma in effetti fuori c’è un sole clamoroso e fino a meno di un mese fa c’erano pure 30 gradi. Tra un impegno e l’altro ci si sdraia sul divano in questa stringa alterata di spazio-tempo, che ci ha ormai arresi alla possibilità di una primavera o un autunno da passare tutti in casa, a un mondiale a metà stagione o a una guerra in Ucraina. Questo Mondiale non ha il sapore di tutti gli altri, per quello che è successo e per quando “succede” lui.

Però sempre Mondiale è: accendi la televisione e vedi persone di tutto il mondo, colori, bandiere, esultare e poi piangere e poi menarsi e infine abbracciarsi e stringersi la mano. Vedi i giocatori dell’Iran che non cantano l’inno e protestano uniti per ciò che sta succedendo nel loro Paese, accettando pur di mandare un segno di mettere a repentaglio la vita loro e dei loro cari.

“È solo un gesto”

Vedi l’Arabia Saudita che batte l’Argentina e un suo tifoso che arrogante prende in giro Lionel Messi. Il Giappone che rimonta la Germania, un brasiliano che segna in rovesciata. Qualcosa ti si accende e lo farà ogni volta, sempre e comunque. Calcio è spettacolo, sport è vita e dove c’è passione non si potrà mai restare indifferenti. Ecco allora che abbiamo scritto tutti noi sulla squadra che ci ha acchiappato di più. Ognuno a modo proprio, perché il bello dei Mondiali e della vita è proprio che ognuno li guarda come crede.

(Contiene un pezzo romanticamente bellissimo di Jack32 e i ricordi d’infanzia di Python, oltre a Il_Casa che si trasforma in Lele Adani. E un americano che si lamenta dell’egoismo di un’altro popolo.)

 

Qatar (0-2 vs Ecuador) – Jonny

Il Qatar, ufficialmente “Stato del Qatar”, il Dominio della famiglia Al Thani. L’Emirato brullo e roccioso, col petrolio (cit.). Li hanno chiamati imbroglioni, ladri, truffatori, trafficoni, dispensatori di bustarelle. Che dire, tutto vero, tutto falso? Boh… Certo quel problemino dei diritti umani non è una cosa da poco, oppure possono venire dubbi in merito alle miracolose metodologie usate dalla polizia per rendere questa piccola penisola “il paese piu sicuro al mondo”. Quei dubbi restano, ma alla fine qua si parla di sport quindi come si fa almeno un poco a non essere incuriositi da questo “piccolo” paese che ha dato fondo a tutte le proprie “immense” ricchezze per tentare di ritagliarsi uno spazio rilevante all’interno del panorama sportivo mondiale? Facile comprarsi il PARIS SAINT GERMAIN, comprare quasi tutti i diritti televisivi del calcio mondiale, ma “tramacciare” per vedersi assegnato l’evento sportivo piu importante al mondo dopo le Olimpiadi non è mica una cosa da poco. Qatar 2022, guarda come suona bene. Alla fine oh, poi non è che sta squadra faccia cosi pena. Dopo essersi concentrata su politiche massicce di naturalizzazione rivelatesi poi fallimentari, la federazione qatariota ha trovato il punto di svolta nel 2015 quando è stato deciso di creare una nazionale più “autoctona” ovvero composta da calciatori che, anche se naturalizzati, si erano trasferiti in Qatar da giovanissimi grazie alle opportunità offerte dalla futuristica accademia calcistica Aspire Academy, il cui scopo è sfruttare la propria rete di scouting per, testuali parole “reclutare talenti e contribuire allo sviluppo dello sport in Qatar. Ed ecco quindi la crescita interessante, la coppa D’Asia vinta nel 2019 e la semifinale di Gold Cup raggiunta lo scorso anno. Al Mondiale di casa, allenati dallo Spagnolo Felix Sanchez quindi ci si presenta con tantissimo entusiasmo. Rosa composta da giocatori che militano esclusivamente nel locale campionato nazionale, un 3-5-2 fluido ed ambizioso e qualche individualità non male. Poi certo, in un attimo si scende sulla Terra. Esordio con l’Ecuador decisamente deludente, zero tiri in porta e gioco molle. Serve ben altro con Senegal ed Olanda. Obiettivo segnare almeno un gol? Il primo punto mondiale sembra decisamente complicato.

Iran (2-6 vs Inghilterra) – Grappa

Ho deciso di seguire l’Iran memore delle coriacee prove della nazionale di Queiroz ai mondiali 2018: l’1-0 con cui aveva inchiodato il Marocco, lo sfortunato 0-1 contro la Spagna, il tiratissimo 1-1 col Portogallo. Squadra solida di uomini massicci, squadra massiccia di uomini solidi, di stampo simeoniano, con un pazzo in panchina e una rivoluzione in atto in patria. C’era tutto per vedere un blocco di granito, oltretutto contro quei dementi degli inglesi.

Invece, dopo 15 minuti di stop per la tranvata presa dal loro portiere, gli iraniani hanno cominciato a buscarne come ciuchi. Tempo due azioni ed era già chiaro a chiunque stesse vedendo la partita che si tratta di una banda di scappati di casa. Taremi, l’uomo che ci bastonerà a febbraio, non ha visto boccia (pur riuscendo in una inspiegabile doppietta, che lo proietta al primo posto della tragicomica classifica cannonieri di questa rassegna), i nerboruti centrali di cui tanto decantavo le doti sembravano Cirillo e Domoraud, il pazzo in panchina non ci ha capito una sega. Hanno fatto banchettare gli inglesi, gente che due mesi fa ha perso a San Siro contro Zerbin, Gnonto, Cristante e Acerbi.

Ho estremo bisogno di trovare una squadraccia di aguzzi pezzi di merda che giochi tutte le partite per lo 0-0, faccia volare la palla più bassa all’incirca a 20 metri di altezza e provi a segnare esclusivamente su calcio piazzato, ed è evidente che non possa essere questo Iran. Aiutatemi a scovarla.

Aragostem

(Postilla: Olanda (2-0 vs Senegal) – Hendrick van der Decken

Il buon Hendrick ha scritto un’analisi più approfondita che non ci sembra giusto mischiare a questo mapazzone. Purtroppo siamo dei cazzoni e non gliela abbiamo ancora pubblicata, quindi lo tratteremo come un post-partita nerazzurro: uscirà domani dopo la sfida con l’Ecuador, in un articolo a sé. Se siete seri, non perdetevela.)

Usa (1-1 vs Galles) – Zorro

Che dire di questa partita? Che dire? No, sul serio, che dire?! lo chiedo a voi perche’ io non l’ho vista. E non solo, non ho visto nessuna partita (per intero) di questo Mondiale, uscito un po’ cosi, a sorpresa, inaspettato. Qui negli Stati Uniti molti ancora oggi rimangono sorpresi di questo fatto. “Ah ma c’e’ il Mondiale? ma non lo fanno d’estate? aaah, vabbe’…” E questo è uno dei commenti più entusiasti che potrete trovare qui in zona. Perché già l’interesse è poco, se in più si mettono le partite al mattino, durante la settimana lavorativa, durante un periodo festivo dove vanno rispettate le ultime consegne, certe deadline, perché poi molti vanno OOO per le meritate PTO… Beh, quasi tutti DGAF dei Mondiali. Qui si lavura, altro che… Poi, vagli a spiegare ‘ndo sta il Galles… “Sì, esiste ma non c’entra nulla con le balene (anche se la pronuncia in inglese…), che poi in italiano suona più simile a Galli ma non c’entrano nulla manco loro, no… Sì, esiste veramente, hanno il drago sulla bandiera ma non c’entra Game of Thrones… Vabbe, torno a lavoro va, altro che Mondiali…”

Galles (1-1 vs Usa) – Python

Ah, che terra fantastica il Galles. Ricordo con affetto i racconti di nonno Llewellyn, rigorosamente in cimrico. Se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il profumo di torba e gramigna secca di Rhayader, nella Contea di Powys. Ancora oggi, e forse domani, perché no, quando la radio passa gli Stereophonics sento i rintocchi del campanile del villaggio di Portmeirion.

Portmeirion. Mica male.

Portmeirion, già. Nonna Aderyn ci passava la bella stagione. Alla nonna piacevano gli uccelli, non sapeva spiegarsi il perché, ma diceva spesso che la facevano star bene. Fatto sta che nel 58 l’amata nonna partecipò al campionato mondiale di birdwatching classificandosi fra le prime otto: stette 6 ore sotto la pioggia battente solo per poter osservare da vicino l’albanella reale. Nello stesso anno, nella lontana Svezia, si giocavano i mondiali di calcio e per la prima volta nella storia partecipò anche la tîm pêl-droed cenedl…ehm pardon, la nazionale gallese. Non ne vinse una manco per sbaglio, ma fu festa comunque. Nacque così l’amore per il calcio di nonno Llewellyn e nonna Aderyn. E così nacque anche il mio affetto per il Galles, grazie al quale sono qui oggi -sotto tortura- a parlarvi di questa terra meravigliosa.

Alla prossima. Dewch ymlaen, Cymru!

Argentina (1-2 vs Arabia Saudita) – Nk3

Campione Continentale in carica dopo aver battuto in finale il Brasile in Brasile: esiste un biglietto da visita migliore per una squadra che si presenta al Mondiale? Probabilmente no, eppure questo è sufficiente per descrivere tutto il Mondiale dell’Argentina: i motivi per cui dovrebbe vincere e quelli per cui non vincerà. L’albiceleste si presenta al fischio d’inizio contro l’Arabia Saudita con i favori del pronostico e la leggenda di Messi alla sua ultima chiamata e viene schiacciata da…i favori del pronostico e la leggenda di Messi. Scaloni viene incartato dal coraggio dei sauditi, che fanno annullare 3 gol per fuorigioco e alla prima occasione segnano e mandano in confusione gli avversari manco fosse una partita del’Inter: due tiri in porta e due gol, 1-2 e tutti a casa. Attenuanti? Una squadra evidentemente un po’ sulle gambe in vista di quello che sperano essere un torneo lungo, tuttavia attenzione alle scelte in campo: i punti deboli sono concentrati nella zona centrale (Otamendi-Romero dietro a De Paul-Paredes) e la mancanza di equilibrio rischia di costare carissima. Di Maria deve entrare in gioco ora o mai più, Dybala non può essere sacrificato sull’altare di questo Papu: sono passati solo 90 minuti, lo spazio di manovra è già esaurito.

Where is Messi?

Danimarca (0-0 vs Tunisia) – NicolinoBerti

La mia Danimarca, terra di donne meravigliose, attori e registi straordinari, ma soprattutto figli di Schmeichel: per questo ho deciso di tifarla come se non ci fosse un domani. Certo, aver deciso di sfanculare la Fifa e non sostenere Infantino potrebbe essere un bel boost di simpatia, ma non divaghiamo: qua si tratta di calcio, amici miei. E infatti mi sono puppato una sontuosa partita di merda, per questo esordio mondiale danese. In verità la Tunisia, infarcita di nomi straordinari tipo Sassi o l’ennesimo Slimane, che mi ricorda sempre un invito del vocalist del Tenax alla gente che balla, è sembrata piuttosto consapevole di ciò che fa in campo, mostrando discrete individualità e buon equilibrio tattico. I miei occhietti ovviamente brillavano per il “nostro” Christian Eriksen, giocatore che non smetterò mai di immaginare ancora in nerazzurro senza quella tragedia sfiorata all’Europeo del giugno 2021. Vederlo in campo è già straordinario di per se: prestazione senza infamia e senza lode, la sua, impreziosita da sprazzi di classe e sporcata da un atteggiamento talvolta passivo. L’occasione enorme capita a Cornelius, che da 2 metri scarsi colpisce il palo come un Gagliardinesen qualunque. Un punto a testa quindi, ed è giusto così. Saranno queste due squadre a giocarsi il secondo posto del girone, considerando la Francia già agli ottavi: sarà curioso vedere come decideranno di affrontarla, e soprattutto se l’Australia riuscirà a metter loro i boomerang tra le ruote.

 

Francia (4-1 vs Australia) – Seppia

Pura, semplice, arrogante accademia. E un grave infortunio.

Spiace tantissimo per Lucas Hernandez, che alla prima partita del Mondiale 2022 si è rotto il crociato e potrà adesso iniziare a prepararsi all’Europeo 2024. Il difensore del Bayern si aggiunge alla rosa dei non convocati per infortunio o scelta tecnica, di cui fanno parte anche Nkunku, Benzema, Pogba e Kanté. Il punto però si è visto martedì sera: al suo posto è entrato il fratello Theo Hernandez, ossia un altro giocatore di altissimo livello. L’esperienza insegna che chi non avrebbe dovuto giocare un Mondiale finisce spesso per deciderlo e noi italiani-interisti qualcosa dal 2006 dovremmo ricordarcelo. Chissà che quest’anno non succeda lo stesso per il terzinaccio della parte brutta dei Navigli. Insomma, questa Francia è così: risorse infinite, un mix tra le giocate e i giocatori irrealistici di Fifa e i trucchi di GTA. Lei e il Brasile giocano su un livello inaccessibile a tutte le altre e vederla vale davvero il prezzo del biglietto.

Con l’Australia non era partita bene, tra gol subito e infortunio. Nel primo tempo ha concesso 3 enormi occasioni all’Australia. A svegliarla è stata l’uomo meno atteso, Adrien Rabiot, insieme a Giroud che è uno di quei giocatori-garanzia in grado di esserci sempre quando conta (Lautaro prenda appunti). Poi nel secondo tempo la Francia ha preso in mano la partita e non ce n’è stata più. Da segnalare il nuovo ruolo di Griezmann, che ha fatto la mezzala destra ed è stato forse il migliore in campo facendo girare tutta la squadra. Mbappé, miglior giocatore per distacco dei campioni in carica e di tutto il Mondiale, si è impegnato solo per 5 minuti su 90. Ha fatto un gol e ne ha sfiorati altri tre o quattro, o trenta o quaranta. Il più forte nella squadra più forte.

Per il resto nulla da segnalare: Dembelé titolare a destra mi sembra una fesseria, è un giocatore mediocre. Non ci sono fenomeni in quel ruolo ma Coman è più intelligente e abituato a vincere. Se dovessi fare una scommessa, credo che la scena nelle partite che contano se la prenderà lui.

Croazia (0-0 vs Marocco) – Jack32

Sogno il riscatto della nazionale croata dai tempi di Šuker, capocannoniere di Francia ’98, eliminato in semifinale dall’irripetibile doppietta di Thuram. Quattro anni fa, ancora i Francesi hanno interrotto i sogni di gloria della nazionale con la maglia a scacchi, nonostante Luka Modrić ed il suo meritatissimo pallone d’oro. Alla vigilia di questo mondiale, sognavo una Croazia con piedi argentini e testa tedesca: considerato com’è andata, il pareggio della mia Croazia con il Marocco è un mezzo successo. Una conferma, insomma, che in realtà i miei sogni sono mal espressi: ce l’hanno scritto nel destino di essere eterni incompiuti, questi nati dalle macerie della ex Jugoslavia

La bandiera Croata sventola per tutti noi, per tutti i nostri “vorrei ma non posso”, siamo bravi ma non ci applichiamo abbastanza, irregolari dal talento sprecato. Lasciatemi l’ultimo sogno, a metà tra le geometrie e gli sbadigli di Brozović, tra gli strappi e l’apatia di Perišić: concedetemi l’ennesima cavalcata fino ad un passo dalla vetta, regalatemi l’ennesima, gloriosa, sconfitta.

 

Spagna (7-0 vs Costarica) – Oldman

Tengo per la Spagna come origini familiari e come mentalità di un popolo che pone come punto di riferimento per il proprio modo di vivere la passione e il godere. Allo stesso modo giocano e tifano il calcio con Passione e voglia di vedere il bello nel calcio e questa nazionale è fatta di Campioni veri e di grandissimo senso tattico. L’esordio con il Costarica è solo un segnale di quello che vedremo in questo mondiale ma giocatori come Gavi, Férran Torres ed anche il portiere Unai Simón dimostreranno che le nuove leve sapranno chiudere il cerchio di una rosa fatta di campioni super consolidati come Sergio Busquets, Jordi Alba, Azpilicueta, e nuovi riconosciuti come Asensio Dani Olmo e La Porte. Il tutto per rispondere alla fortissima nazionale del 2010 Campione del Mondo. Vedo il Belgio come grande favorita ma diciamocela tutta è solo scaramanzia per far vincere la mia Spagna. Olé

3° più giovane marcatore nella storia dei Mondiali

Uruguay (0-0 vs Corea del Sud) – Il_Casa

Tutti dovrebbero tifare Uruguay. Ogni anima appassionata del gioco del calcio non può non simpatizzare per questi colori. Un ridente paese di appena 3.5 milioni di abitanti che confina con i due giganti sudamericani: Argentina e Brasile. Due mondiali vinti. Il primo nel 1930, guidati da un certo Alberto Suppici e nel 1950 di fronte a 200 mila brasiliani al Maracana di Rio de Janeiro. Leggenda nella leggenda. Se vi dicessi però che l’Uruguay ha anche vinto 15 volte la Coppa America, mentre il Brasile 9? In questa terra tra due fiumi si vive Calcio, si respira da sempre: come pochi milioni di persone siano riusciti ad entrare tante volte nella storia di questo sport ha del magico. La squadra sembra essere sempre la stessa, certi nomi risuonano da decenni nelle nostre orecchie. Godin, Suarez, Cavani. Esperienza granitica dietro e davanti, dove la freschezza atletica di Darwin Nunez fa rifiorire un reparto abitato da mostri sacri. In mezzo al campo un mix di grinta, qualità e tanta corsa: Bentancur, Valverde e Vecino. Non sarà un centrocampo con la qualità di altre big europee, ma ha tanta consistenza, tantissimo cuore e a disposizione il CT Alonso Lopez ha anche la regia di Torreira. In mezzo al campo gli uruguayani non hanno mai vantato un livello del genere nell’ultimo ventennio. Dove può arrivare questa squadra? Ovunque. Non sarà mai favorita, ma non esiste che questo gruppo abbandoni il campo senza aver lasciato tutto quello ha e per me ha tanto. Possono vincere contro chiunque. Lo dice la Storia di questo sport.

 

Corea del Sud (0-0 vs Uruguay) – Sgrigna

La Corea del Sud è il paese che amo e per il quale farò il tifo in questo mondiale. Kim Ki-duk, Park Chan-wook, Choi Min-sik, Song Kang-Ho e tutti gli altri ci hanno regalato, ancora prima del K-pop, numerose gemme delle quali poter godere con i nostri amici più intimi e di questo dovremmo essere tutti grati.

In questo Mondiale 2022 potremo godere della velocità di Heungmin, della solidità di Minjae e della fantasia di Sangho e Kangin, tutto gratis perchè il popolo Coreano è generoso e altruista.

Prima partita e la garra charrua si è schiantata contro l’organizzazione asiatica che ha lasciato all’albiceleste la bellezza di 0 tiri nello specchio della porta. Mai sottovalutare l’organizzazione e la volontà del popolo sudcoreano.

Ora il Ghana, e come cantano i Bts:

어느 날 세상이 멈췄어, 아무런 예고도 하나 없이

봄은 기다림을 몰라서, 눈치 없이 와버렸어

발자국이 지워진 거리, 여기 넘어져 있는 나

혼자 가네 시간이, 미안해 말도 없이, yeah

Il feat dei BTS con i Coldplay. Fate voi.

Portogallo (3-1 vs Ghana) – Vujen

Si tifa Portogallo perché non c’è alternativa.

La squadra è fortissima e terribilmente sottovalutata. A parte il portiere che è nella media (diciamo così), in difesa e davanti sono terribilmente forti. Tutti pensano alla Francia, all’Argentina, alla Germania. Io dico che i lusitani arriveranno in fondo.

E arriveranno in fondo perché non c’è alternativa. Non c’è alternativa ad una terra che sta diventando sempre più ultimo baluardo di umanità in una Europa che non si riconosce più. Non c’è alternativa alla dimensione nostalgica e decadente delle città portoghesi, eppure allo stesso tempo così proiettate verso il futuro, abbarbicate nel punto più occidentale del vecchio continente, letteralmente verso il tempo ed i luoghi che ci hanno proiettato nel futuro che ora è la nostra quotidianità. Tradizione e opportunità, Mediterraneo e oceano. Sole e vento.

L’avete visto in qualche post negli ultimi anni?

E poi c’è Cristiano Ronaldo che gioca il mondiale da svincolato: seriamente, l’epicità di un eventuale trionfo del Portogallo capitanati da Cristiano, in grado di far vincere alla sua nazione sia Europei che appunto, i Mondiali, arriverebbe ad un livello tale da far fischiare le orecchie a metà del mondo sportivo. Strana storia la mia, quando penso a CR7. Mi è sempre stato profondamente sul cazzo, eppure ora non riesco a non rispettarlo – parlo dal punto di vista umano, dal punto di vista sportivo solo un pazzo potrebbe obiettare qualcosa – perché in lui intravedo una serietà morale che in tanti altri personaggi (leggi Messi che si asciuga le lacrime del suo addio a Barcellona col contratto già firmato con il PSG) considerati molto più “umani” secondo me non è affatto presente. Cristiano che dopo aver vinto tutto, svariate volte tra l’altro, si mette a vincere il Mondiale, mi arrapa.

Non c‘è alternativa al Portogallo, ai fortissimi outsider che nessuno calcola.

E poi si tifa Portogallo perché Grappa ci ha fatto l’Erasmus, all’incirca cento anni fa, ma è talmente stronzo da tifare Iran.

Serbia (0-2 vs Brasile) – Tzara

Da sempre ho subito il fascino di come delle nazioni di una regione favolosa dell’Europa che trasuda storia da ogni roccia e che da sole non fanno gli abitanti del Piemonte (Croazia) o della Lombardia (Serbia), potessero avere una tradizione sportiva così solida in quasi tutti gli sport di squadra. Se aggiungiamo che a questa edizione dei mondiali l’allenatore della Serbia è quel genio di Dragan “Piksi” Stojković, si capisce come mai sia attratto, in assenza della nostra Nazionale, dalla squadra di Tadić e Kostić, di Milenković e Jović, di Milinković-Savić e Mitrović.. Fucina sempre generosa di talenti (Vlahović e Pavlović da guardare assai attentamente a questo giro, oltre che Eraković, se troverà spazio in difesa), così come nello sprecare occasioni (mai avuto buon feeling sia con i mondiali che con gli Europei). Ma se riuscissero a trovare un decimo dell’ispirazione che ha guidato la carriera del loro attuale CT, potrebbero volare. Il favorito Brasile è stata la prima avversaria, oggettivamente troppo per loro; Camerun e Svizzera saranno le sfide che varranno gli ottavi. Possibili, ma affatto scontati.

seppia

Laureato in lettere, sogna di fare il giornalista sportivo ma il tifo per l'Inter compromette la sua obiettività e la sua esistenza. Non ha un ricordo slegato dai nerazzurri e i due anni di Spalletti sono stati i più belli della sua vita.

6 Commenti
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Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
1 anno fa

Ragazzi, avendo un gettone valevole per qualsiasi giocatore visto al mondiale, chi prendereste?
Considerando anche le ns attuali esigenze

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
1 anno fa

Io, dopo 5 giorni dall’inizio dei mondiali…

https://www.facebook.com/reel/665319061636317?s=yWDuG2&fs=e

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia

🤣 🤣 🤣 🤣 🤣

Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia

🤣🤣🤣

Jad
Jad
Leggenda Bauscia

🤣😂😁

Semperfi
Semperfi
Leggenda Bauscia

Io ho visto gente che,in situazioni simili, ha perfino cercato di fermare il battello aggrappandosi alla colonna del ponte..
Puoi immaginare il risultato..
Battello dritto, birilli in acqua.
Stati di allucinazione..v.2.
E non siamo neanche agli ottavi.
😂

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