Bauscia Cafè
La presentazione all'Inter di Grigoris Georgatos

Sexy Georgatos (vol.03)

Il Bauscia Café è un bar come tanti altri, ed entrandoci potrete facilmente incontrare alcuni degli autori intenti a trascorrere la loro giornata: cioè, sostanzialmente, a passare il tempo fingendosi importanti. C’è Giuanín che cerca di tenere pulito, Nic che fa lo splendido e il Casa che non gliene fa passare una, il Maestro che incastra qualsiasi sfortunato di passaggio per raccontargli storie inverosimili sulle donne che avrebbe conquistato – succede solo nella sua fantasia, ma noi ci fingiamo stupiti ogni volta. NicolinoBerti prende appunti sperando un giorno di imitarlo, ma per ora si limita a creare nuovi account su social network equivoci per poi cancellarli in pochi minuti. In un angolo trovate di sicuro Hendrik che parla -da solo- di calcio olandese, mentre poco distante Zio Pino dà lezioni di calcio e di vita a Vujen e Jorginter. Al bancone di solito c’è Rupert appoggiato a disegnare con Python dietro che cerca di sbirciare, e di fianco Tzara e Nk con una birra o un amaro davanti. Sono dei professionisti loro due: se c’è da perdere tempo, che almeno lo si perda come si deve. Al tavolino sulla sinistra ci sono sempre solo l’Interista Stalinista e Grappa che discutono di calcio, politica e filosofia fantasticando una rivoluzione comunista che non realizzeranno mai, mentre Sgrigna da dietro al bancone (lui non tocca un goccio d’alcol, quindi lo serve) li ascolta sorridendo: non ci crede più lui, è passato dall’altra parte della barricata.

E’ qui che, ogni tanto, hanno luogo discussioni che meritano di essere riportate.


Buongiorno e benvenuti al format meno atteso e seguito di Bauscia Café, un dialogo tra uomini tristi e soli, incompetenti e con notevoli difficoltà relazionali con l’altro sesso. In pratica Il Club di Caressa, ma con le canotte al posto delle giacche. Questo è Sexy Georgatos e siamo giunti alla terza puntata, qui in studio con me c’è Vujen che ha appena finito di scartare la stagnola mattutina. Colgo l’occasione per dirti che Sexy Georgatos mi ha rotto e che voglio cambiare il nome del format in “Thursday Night Live” o qualche frociata simile.

Assolutamente impossibile caro Grappa. Ho speso tutto quello che avevo per brevettare il nome “Sexy Georgatos” per i prossimi 10.000 anni. Diciamo che me lo devi. E poi niente roba strana dai, che noi qua siamo orgogliosamente mediterranei. E buongiorno a tutti i lettori del simpattico blog.

Hai ragione, scusami ma ero stato punto da un social media manager milanese, ora mi sto riprendendo. L’orgoglio latino-ellenico è in realtà un sentimento che mi pervade profondamente, se cerchi un compagno per del sano razzismo culturale contro i nordici mi trovi sempre pronto. Vogliamo denigrare un po’ i popoli che non si lavano il culo? Magari un’altra volta, forse non è questa la sede adatta. Come vedi faccio tutto da solo, domande e risposte, potresti quasi diventarmi superfluo. Ma ora basta con questo monologo inconcludente. Partiamo con gli argomenti caldi del giorno: a Esposito piace la fica.

Assurdo. Ma è ufficiale?

C’è più di un’indiscrezione, è stato avvistato in compagnia di un siluro di presunta provenienza ucraina. Tutti gli indizi sembrano portare alla nostra conclusione. Diciotto anni, 50mila euro al mese, e una testata nucleare dell’est Europa al suo fianco. Tu cosa facevi a diciotto anni?

Allora, prima di tutto grazie per la domanda perché era ora che qualcuno me la facesse. Avevo una fidanzatina di 16 anni, una grandissima t***a ho poi scoperto. Suonavo in un gruppetto, mi frequentavo con gente che ora detesto. Giocavo un botto al computer. Direi che se andiamo a sovrapporre la mia vita e quella di Esposito, l’unica cosa diversa è la paghetta. Tu invece?

Mi dispiace dirtelo Vujen ma sappi che l’uso del termine t***a fa di te un figlio del patriarcato. Non mi sorprendo che lei ti abbia fatto le c****a con tutt*. E che si sia messa a fare b*******. E che poi **** ***** *** *****. Io a 18 anni non ero così: dovevo ancora scoprire come nascono i bambini, non aprivo mai agli sconosciuti e non facevo piangere Gesù.

Insomma Grappa, una vita non ancora degna di essere vissuta.

Beh ma tu mi hai chiesto come ero a 18 anni. A 15, per dire, adoravo Satana e organizzavo orge con coppie over 60.

Non mi stupisco che con questa infanzia tu sia diventato così snob tanto da non amare la garra dei nostri contiani giocatori. Te le sei viste le ultime partite? Io sì E sono giunto ad una conclusione illuminante.

Ovvero?

Allora, ero lì a farmi un Rum Cooler. Lo conosci il Rum Cooler? Prendono tutti sto cazzo di Mojito pestato, una banalità che io a volte mi chiedo, ma se ti accoppi come bevi, poi ci credo che sei frustrato! In pratica son due tipi di rum, rum chiaro e rum scuro, ginger ale, e poi – ed è questa la cosa figa – un bordello di agrumi nel bicchiere. Non solo lime, che rende acido e piatto, ma anche limone e sopratutto arancia. Una bevuta sexy, mi capisci? Comunque, che stavamo dicendo?

Come ebbi già modo di dirti, ripudio questi miscugli di beveraggi di basso rango. Io consumo soltanto Krug Clos d’Ambonnay del ’95, già le altre annate mi fanno orrore, non mi portare un ’96 che lo uso per lavarmi i denti. Comunque, dicevamo dell’illuminante conclusione alla quale sei giunto mentre guardavi le ultime partite dell’Inter trangugiando quell’intruglio di merda.

Ah si, bravissimo, giusto. Dunque, ero lì a bermi un Rum Cooler, ci pensavo e ripensavo. Difesa a 3, doppio centravanti, difesa a 4, la sciarpina, il trequartista, Eriksen, poi ho capito. Ho capito tutto Grappa. E’ tutto di una chiarezza lampante.

Io non ho capito un cazzo invece, illuminami.

Pensaci! E’ tutto semplicissimo e chiarissimo! Il senso è che non ha nessun senso! L’altro ieri si è giocato con in campo contemporaneamente, Candreva, D’Ambrosio, Ranocchia, e Gagliardini. Non ha nessun fottutissimo senso. Parliamo di schemi, di moduli, di mentalità, con gente che sta in casa da lustri interi, che “ha mollato”, che è “capitano morale”, che combatte battaglie personali contro la porta avversaria, che prende milioni l’anno per una manciata di presenze. Che senso ha parlare del resto? Stiamo costruendo un futuro. E’ come un palazzo; in fase di costruzione ha senso scervellarsi per capire se si preferiscono le impalcature blu o quelle rosse?

Innanzitutto non permetterti di parlare male di D’Ambrosio. E comunque sì, che ci siano ancora troppi mediocri in rosa è chiaro, ma con questo cosa vorresti dire? Che qualsiasi analisi su quest’annata sia da mettere in secondo piano rispetto al fatto che alla rosa manca ancora troppa qualità? Perché in questo caso sono d’accordo solo a metà. Ciò che questa stagione ha evidenziato, a mio avviso, è che col corrente sistema di gioco si vince solo se non si sbaglia niente e si va a mille all’ora per tutti e 90 i minuti. Si ottengono prestazioni clamorose come il primo tempo di Barcellona (ma solo se hai 11/11 in grande condizione e soprattutto perfettamente in ruolo), ma anche il secondo tempo di Dortmund. Per carità, con grandissimi interpreti si può vincere anche così, ma mi sembra molto più faticoso che con altri sistemi. Io penso che, oltre che dal miglioramento della rosa, si debba per forza passare da un’evoluzione vera di questo 3-5-2.

E siamo d’accordo caro Grappa. Ma il discorso non è così semplice, non è così lineare. Direi anzi che possa essere un discorso che abbia una logica ciclica, autoalimentante. L’evoluzione vera di questo 3-5-2 ha senso farla ora ? Con questi uomini in rosa? Mi spiego meglio. Nel calcio devi creare superiorità numerica, il modo migliore e più efficiente per farlo è saltare l’uomo. È così da 100 anni ed è questa la vera essenza di questo sport, sotto certi aspetti molto più iconico anche del gol. Ora, qui da noi chi abbiamo in grado di fare questa cosa? Secondo me nessuno, facendola breve. Quindi, tutta questa tiritera sul modulo o sul modo di giocare è fine a se stessa. La vera evoluzione si avrà nel comprare giocatori più forti, poi il modulo verrà da sé. Nessuna storia gloriosa è partita dal modulo, ma sono tutti partiti dai calciatori. Dagli uomini. Ricordati nel nostro piccolo (mica tanto) che il triplete ha visto una squadra plastica, che si è formata e definita nei modi, in corso d’opera. Mamma mia quante ne so.

Su “squadra plastica” mi arrendo, la supercazzola è talmente potente da confondere qualsiasi interlocutore. Tagliamola così: a Conte importa zero di programmare da qui a 4-5 anni, Conte vuole vincere domattina, e ha chiesto giocatori che possano permetterglielo. Probabilmente glieli prenderanno (e uno l’hanno già preso). Quel che discuto è che il suo modulo – perché lui parte da lì – ha bisogno di giocatori molto molto specifici, ai quali sono richiesti compiti molto molto probanti, che rendono questo sistema complicato da sostenere con continuità nell’arco dei nove mesi. Credo comunque che possiamo guardare con fiducia al prossimo anno, perché l’intenzione è quella di prendere subito (almeno) quattro di questi giocatori, e dare all’allenatore quel che gli serve per vincere. Tra l’altro, è notizia di ieri che la Lokomotiv non riscatterà Joao Mario. Pensi che possa essere lui uno di questi giocatori per il salto di qualità?

Beh mi stupirei se non fosse così, il curriculum parla per lui d’altronde. Un europeo vinto da protagonista, nel 600 avanti Cristo. Ricordo anche che fece bene nella seconda guerra punica. Lo vedo in forma.

Permettimi di aggiungere, da appassionato di tematiche di genere quale sono, che il fatto che sia data la possibilità di giocare a livello professionistico a un soggetto nel bel mezzo di una transizione come lui è davvero un bel segnale.

Perché transizione? A me sembra che sia orgogliosamente scarso. Penso che le sue battaglie personali la abbia già affrontate. Poi non mi chiedere come siano andate perché insomma, lo vedi la voglia che ci mette. Però dai, 22 presenze un gol in Russia, strano non abbiano cacciato una paccata di milioni. Ma insomma, lo vuoi provare sto Rum Cooler o no? E fidati.

Ancora co sto Rum Cooler? Ma che è, un cattivo di Dragon Ball?

Vabbè, passa qua dai. Dici che sta bene col cornetto?

Grappa, hai sempre capito poco, ma così poco come in ‘sto periodo mai. Tieni qua, senti che buono.

Bah. Sa di terzino ellenico.

Ma per fortuna qui abbiamo finito, anche oggi è andata. Vi lasciamo con l’appuntamento per la quarta puntata di Sexy Georgatos, qui su questi schermi, speriamo il più tardi possibile, forse anche mai.

Sigla.

Grappa

Acquavite ottenuta dalla distillazione della vinaccia, dal contenuto alcolico non inferiore a 37,5% in volume. Molto in voga fra gli screanzati d'ogni genere.

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