Epilogo (B&R)

Sono finiti i gironi, la parte più ricca e sorprendente di ogni Mondiale. Secondo alcuni il vero torneo inizia adesso, secondo altri l’eliminazione delle compagini più improbabili rende il tutto meno interessante. Chissà.

Di gol, polemiche, espulsioni, entratacce e sorprese se ne sono viste tantissime e nel post di oggi abbiamo cercato – con le solite 4 chiacchiere al café – di mettere in fila un po’ tutto.

La prima domanda è la più ovvia, ovvero chi incastrerà Roger Rabbit. Si sa che nel nostro paese ci sono 60 milioni di commissari tecnici, Bauscia ne riunisce quasi una 20ina e i più chiacchieroni ci hanno rivelato le loro piste. Le squadre non saranno contente, visto che hanno fatto di tutto per confondere le loro tracce: per la prima volta nella storia di un mondiale a 32 squadre nessuna ha chiuso a punteggio pieno. Francia, Brasile e Portogallo hanno tracheggiato all’ultima, la Spagna tanto incensata ha vinto solo la prima, i Tre Leoni hanno appena salvato la pelle con i cugini d’oltreoceano e Argentina e Olanda hanno faticato assai.

Insomma, chi vince il Mondiale? Perché?

Vujen: Lo vince il Portogallo perché il mio pronostico parla chiaro. Underdog che ora nessuno si fila, continuiamo sulla nostra strada. Intanto il girone è passato.
rupertalbe: I gironi non sono il vero mondiale, si vede ora chi davvero può vincerlo. La Francia mi sembra onestamente la più attrezzata, ma vaffanculo, io dico Giappone solo perché voglio che Holly&Benji tornino ovunque.
Zorro: il Portogallo perché far vincere Ronaldo da svincolato sarebbe pazzesco. E perché Vujen ha sempre ragione.
Hendrik van der Decken: Come già detto, la Francia. Perché è la più completa, la più forte, e perché basterà che Deschamps, come al solito, la imposti per difendersi e colpire di rimessa.
Tzara: Il Brasile è inscalfibile perché ha una difesa, e i mondiali si vincono con le difese, per questo motivo sono sempre stati i miei favoriti (almeno al 2 Dicembre, questo mondiale cambia di faccia ed espressione ogni giorno). Quattordici clean sheet nelle ultime diciassette partite, subito gol solo a tempo scaduto della terza partita con primato già ampiamente acquisito. Chi altri può vincere oltre a loro? Dipende dal tabellone. Assumendo che il Brasile possa sconfiggere Corea del Sud, Croazia e Argentina e finire in finale, dall’altra parte la Francia possiede più armi di tutti, la Spagna forse è la squadra che ha dimostrato più solidità generale e il Portogallo ha dimostrato più gioco in generale. Per cui dico Inghilterra (ride, ndr).

No, niente da fare, troppe piste. Considerate anche che Nk³ aveva di meglio da fare e non ha potuto ricordarvi che sono arrivati segni di vita aliena, perché Leo Messi ha battuto un colpo – e se si dovesse svegliare del tutto, chissà… Ma se dobbiamo usare il rasoio di Occam la soluzione è solo una: la Francia.

La regola Fabio Grosso

I Mondiali molto spesso hanno l’effetto frullatore, scaraventano i giocatori in una dimensione unica nelle loro carriere e finiscono per esaltarli o affossarli non rispecchiando per forza il loro reale valore. Questa è una delle cose più interessanti della coppa Rimet e anche questo giro di giostra ci ha presentato una serie di eroi, attesi ma anche strampalati.

Quale giocatore vi ha colpito di più?

Vujen: Casemiro. Non che sia una scoperta, ma il Brasile lo manovra lui. Quando non è intento a provare gol fantastici.
rupertalbe: Sinceramente nessuno, al momento.
Zorro: Kim della Corea. Giocatore fortissimo! Quale? Adesso, mica posso dirvi tutto…
Hendrik van der Decken: Beh, Cody Gakpo, ma certo non posso dire che sia sorpreso. Solo che finalmente se ne stanno accorgendo anche quelli che non guardano l’Eredivisie. Poi ce ne sono anche altri, soprattutto tra i meno conosciuti, faccio il nome di Castelletto, il difensore franco-italiano che gioca col Camerun, davvero bravissimo. E Josko Gvardiol, naturalmente, difensore di un livello assolutamente eccezionale. Tra i nomi noti dico Mbappé, Casemiro, De Jong, Szczesny, Bruno Fernandes, Saka.

Tzara: Uhm, difficile da dire. Ora come ora l’MVP è Mbappè. Troppo superiore agli altri. Ma non possiamo sottovalutare la capacità di Messi di tenere a galla la sua Argentina nel suo girone difficile, e allora anche chi gli ha parato il rigore (Sczcesny).. Faccio altri tre nomi senza un preciso ordine di merito, che hanno giocato ottime partite: Mateo Kovacic, Enner Valencia, Adrien Rabiot.

Per me il nome da fare è uno: Aleksandar Mitrovic. Attaccante, giocatore, uomo di altri tempi. Il gol di ieri sera è una lectio magistralis, di quelle da vedere e far vedere e poi vedere e far vedere ancora fino alla fine dei tempi. Mette la palla all’angolo con un controllo, una semplicità, una leggerezza fuori da questa epoca. Gioca con la sigaretta in bocca, pieno di tatuaggi, un po’ di pancia e chissà quale tasso alcolemico. Però ragazzi che talento. La pistola più calda del West, meritava una squadra migliore. Peccato – ma ne parliamo subito: chi ha fatto, secondo voi, la figura più barbina?

Vujen: Difficile non votare Lukaku come atleta, e Belgio come squadra. Anche più della Germania secondo me; che chiaramente è la seconda come flop.
rupertalbe: Belgio, gruppo marcio, alla faccia del moralismo nei confronti di Radja e qualche paglia.
Zorro: Sicuramente l’Italia che non si è nemmeno qualificata. E la Fifa per aver organizzato il Mondiale in Qatar. E mi dicono il Belgio.
Hendrik van der Decken: La Germania, per distacco. Uscire al primo turno con quella squadra è roba da licenziamento immediato per Flick e tutto lo staff tecnico. Individualmente, è facile puntare sui belgi, e soprattutto su De Bruyne, che non ha mai fatto la differenza.
Tzara: Come squadre difficile non dire Belgio o Uruguay, non foss’altro per i nomi altisonanti che portano. Non posso dire però che siano state delle sorprese totali: entrambe sono squadre con nocciolo di senatori al loro ultimo ballo a livello internazionale e che hanno fallito nel mantenere in piedi una impalcatura di squadra che ha faticato a trovare un altro pilastro fra i più giovani (che pur c’erano) su cui appoggiarsi. La vera delusione però è stata la Germania, la quale ha una rosa e una struttura di gioco almeno da quarti di finale, ma che ha dimostrato pochezza offensiva nelle partite dove ancora poteva sistemare la pratica qualificazione. Come giocatori, direi Lautaro Martinez. 

Non ricordo alcuna cosa significativa da parte sua in questo girone e J. Alvarez ha fatto assai meglio quando ha giocato al suo posto.

Io parto dai singoli e cito un giocatore che non riesco a stimare: Leroy Sané. Scarso non è scarso ma ad ormai 26 anni mi sembra che abbia promesso molto e dato poco. Quello che più mi interessa è però la squadra-delusione, incredibilmente non ancora citata: per me la Serbia aveva un potenziale enorme. Non avrà avuto Modric ma la rosa mi sembra anche più forte di quella con cui la Croazia ha raggiunto la scorsa finale. Pitsi Stojkovic, grande leggenda, è sembrato tutto fuorché un allenatore. Non si può sprecare così tanto talento. Lascio però la parola a Tzara, che ha avuto un occhio di riguardo per loro in tutto il mondiale.

Inserto serbo (Tzara)
Il 14 Novembre 2021 sembra davvero lontano. In quella sera al Da Luz di Lisbona, due gol di Tadic e di Mitrovic portavano la nazionale Serba direttamente alla fase finale dei mondiali e condannavano il Portogallo agli spareggi della successiva primavera. Mitrovic era il capocannoniere del suo girone, con più gol anche di Cristiano Ronaldo, e Dragan Stojkovic aveva finalmente dato un gioco alla sua nazionale. C’è un’altra data che è ancora più lontana. Il 20 Giugno 2015. Sette anni fa, a Auckland, la Serbia si laureava campione del mondo Under-20 battendo in finale il Brasile. 

C’era la speranza che quella potesse essere una nuova generazione d’oro del calcio Serbo, che di lì a qualche anno avrebbe potuto togliersi qualche altra soddisfazione. Dei campioni del mondo U-20, in Qatar ci sono Rajkovic e Maksimovic, Grujic e i due Milinkovic-Savic, e Veljkovic. Non sono riusciti a portare la Serbia a un traguardo che manca dal 1998, ma che pure quest’anno sembrava raggiungibile. L’avventura in Qatar della squadra di Stojkovic (chissà per quanto, ancora), si trasforma pertanto nell’ennesimo giorno della marmotta per la nazionale di Belgrado, eliminata di nuovo dalla Svizzera come nel 2018. 

I mezzi per rialzarsi ci sono ma ci sono anche sempre stati, sarebbe ora di fare un esame di coscienza serio sul come mai questi mezzi vengano sempre, regolarmente, sprecati.

D’altra parte ci sono state tante squadre che hanno sorpreso in positivo, quale avete amato di più?

Vujen: Difficile non votare la Corea, anche se secondo me il Marocco ha fatto davvero grandi cose in un girone tutt’altro che facile. Comunque sicuramente queste due. Tra la due tiferò sempre e comunque Marocco, sopratutto per dare fastidio all’amico Sgrigna.
rupertalbe: Giappone e Korea, doveroso.
Zorro: Il Chievo dei miracoli 2001-02
Hendrik van der Decken: “Rivelazione” è un concetto molto relativo. Se guardo alle individualità, il Marocco non può mai essere una rivelazione: semmai la conferma (e finalmente, aggiungo io) dell’espressione del valore come squadra di giocatori individualmente forti e in qualche caso fortissimi. Mentre il Giappone, ad esempio, nonostante il movimento sia di buon livello da molto tempo, non era mai riuscito ad esprimere come squadra il valore che si è visto in queste tre partite, quindi direi che una rivelazione per me potrebbero essere senz’altro i Samurai Blue. Stessa cosa per quanto riguarda gli U.S.A.: hanno dato l’impressione di essere strutturalmente decenti e di buon livello, non frutto di un “exploit” estemporaneo.
Tzara: Il Marocco è stata quella che ha giocato meglio, ma in assoluto dico il Giappone. I Nipponici non erano affatto quotati alla vigilia, ma hanno trovato un gioco che gli ha permesso di sconfiggere Germania e Spagna (Germania e Spagna) nello stesso girone, e addirittura a vincerlo.

Corea, Marocco, Giappone e poi l’Arabia Saudita che batte l’Argentina, il Camerun che frega il Brasile, Francia-Tunisia 0-1, il Costa Rica… Ma non è che il calcio sta diventando davvero democratico? La domanda sorge anche con il pensiero del mondiale nordamericano 2026, quando ai blocchi di partenza si presenteranno 48 squadre. Quarantotto squadre. Di fronte a questa cifra viene quasi spontaneo inorridire – se volete tornare a sorridere provate a immaginare come farà l’Italia a stare a casa anche stavolta – perché il rischio di avere nazionali impresentabili c’è. Diamo quindi un voto da 0 a 10 all’ultimo mondiale a 32 squadre, guardando solo al campo (per tutto il resto, “È qui la festa?”)

Vujen: Solo al campo bah… 4? Chi deve vincere vince, chi deve perdere perde, ci sono soprese e delusioni come in tutte le edizioni. Ma i 20 e passa minuti di recupero li abbiamo avuti solo qui. Tralasciando appunto tutto lo schifo che c’è intorno, e che fa si che veda il minimo indispensabile di questa manifestazione.
rupertalbe: In questi giorni 7,5, colpi di scena, partite non scontate, grandi che inciampano…non ci si annoia.
Zorro: Un 5-, ma se mi mandano un bonifico dal Qatar posso salire fino ad un 8+, 5 stelline e clicco anche il Follow button.
Hendrik van der Decken: Direi un 7+. Il calcio conferma di essere livellato a causa della circolazione di idee, metodi, giocatori. Le squadre africane e asiatiche hanno allenatori africani e asiatici, e non si apprezza alcuna inferiorità tattica come accadeva fino a non molto tempo fa. Può senz’altro sembrare che tecnicamente il calcio si sia appiattito verso il basso, ma non è così: la predominanza dell’atletismo fa sì che le metodologie debbano essere conosciute ed applicate bene: che riescano nello scopo più o meno tutti, è un livellamento verso l’alto, non verso il basso, anche perché queste prestazioni vengono offerte anche da squadre che non hanno tantissimi giocatori sparsi nei campionati top 5, come ad esempio l’Arabia Saudita che non ne ha nessuno, o la Corea del Sud, che ne ha pochissimi.
Tzara: Finora è un mondiale molto bello e pieno di spunti. È molto bello anche per il luogo nel quale si sta giocando, perché non è un caso che (come nel 2002) le Asiatiche siano grandi protagoniste. Abbiamo visto un’Arabia Saudita sconfiggere l’Argentina, la Corea del Sud battere il Portogallo, il Giappone vincere contro Germania e Spagna, il Marocco sconfiggere il Belgio, anche l’Iran battere una squadra europa per la prima volta nella sua storia… È un calcio mondiale nel vero senso della parola, nel quale nonostante la breve preparazione le squadre sono arrivate tutte pronte ad alto livello, nel quale puoi perdere 7-0 e poi vincere la partita successiva, e nel quale non puoi assolutamente dire chi può passare il turno agli ottavi di finale a causa di un grande equilibrio, rivolto verso l’alto. Finora darei un bell’8 in termini assoluti. In termini relativi, è il miglior mondiale dal 2006.

Accidenti, è proprio vero che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Io mi sento di condividere quanto scritto da Tzara e Hendrik, riagganciandomi anche a un dato già citato: nessuna squadra le ha vinte tutte e solo 2 non hanno fatto punti (una era la nazionale ospitante).

Che dire… Il banchetto è giunto al termine, speriamo vi sia piaciuto – ora inizia il gran galà.