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Juventus – Inter: l'attesa

Signore e Signori, dopo anni Sia ce l’ha fatta e domani sera sarà a Torino a vedere Juventus-Inter. Un sogno che inizia da lontano e che sicuramente non finisce qui, leggere per credere. Vai, Sia, urla ai gobbi le peggio cose anche da parte nostra!

Quando sono stato a Milano per la partita contro Napoli sono stato con un grande gruppo di interisti, eravamo circa dieci persone e una delle ragioni per cui ho potuto prendere le ferie per quel viaggio era che ho fatto venire il mio capo con me.
– Posso andare a vedere Inter-Napoli?
– No, devi lavorare.
– Vuoi venire con me?
– Ehm .. Ok perché no.
Così l’ho ringraziato e ho organizzato il tutto. Abbiamo visto la Primavera massacrare i pari età del Milan e la prima squadra ottenere un buon pareggio contro il Napoli dopo una prestazione “pazza”. Tornando a casa ho fatto quello che faccio tutte le altre volte, mi metto alla ricerca di voli per tornare subito a Milano.
Come ho scritto nel mio pezzo precedente, il Meazza e l’Inter sono come una droga da cui si è dipendenti. Si dipende dalla passione per la squadra e ogni volta ne vuoi di più. Anche dopo aver visto molte partite in casa, mi era piaciuta molto l’atmosfera al primo Milan-Inter la scorsa stagione, così mi sono organizzato per vedere il derby fuori casa anche a novembre.
Non credo in Dio ma ho alcuni principi e faccio del mio meglio per seguirli:
1. Cercare di vedere una partita al mese al Meazza. (Non ce l’ho fatta a dicembre)
2. Venire almeno a cinque partite a stagione (3 fino ad ora)
3. Portare il maggior numero di persone possibile con me durante i miei viaggi
4. Non perdere mai l’occasione di insultare i gobbi bastardi
Dopo essere tornato a casa dalla partita col Napoli, ero pieno di speranze ed entusiasmo, mi mancava già Milano e i miei amici, così ho cercato di darmi un obiettivo per il futuro. Ho chiesto in giro per vedere se ci fosse qualcuno che volesse unirsi a me per il derby fuori casa, ma non ho trovato nessuno. La cosa comunque non mi ha impedito di andarci.
Nel frattempo ho guardato il calendario di dicembre ma non ho trovato niente di interessante. La partitona era proprio dopo la pausa natalizia: Juventus-Inter. Avendo fatto fatica a trovare compagni di avventura per il derby fuori casa, mi chiedevo chi sarebbe stato così fuori di testa per unirsi a me per la partita contro la Juve. A Torino.
Visto che ci sono pochi svedesi che hanno la Tessera del Tifoso e che pochi viaggiano per vedere l’Inter di questi tempi, la lista delle chiamate che potevo fare era davvero corta. Dato che non ce l’aveva fatta per il derby, ero sicuro che Danny ci sarebbe per la partita in trasferta contro la Juve e avevo ragione. Dopo cinque minuti di chat io e Danny stavamo già cercando voli e hotel per la partita.

Sia e Danny: cuori svedesi e neroblu.
Sia e Danny: cuori svedesi e neroblu.
Danny è uno di quegli interisti che sono orgoglioso di conoscere. Non è uno che parli molto, ma quando lo fa dalla sua bocca esce sempre qualcosa di grande spessore. Danny è uno che si è messo d’impegno, ha letto molto sulla storia dell’Inter e per lui è davvero una passione. Quando non è potuto venire al derby con me, ha subito prenotato per la partita con l’Udinese, per compensare. Dopo aver prenotato i voli, abbiamo dovuto aspettare quasi due mesi per la conferma da parte della Lega Calcio della data e dell’ora della partita, rischiando anche di perdere un fottio di soldi, ma per fortuna non è successo.
Molti potrebbero chiedersi perché diavolo due interisti dovrebbero viaggiare dalla Svezia e riempire di soldi le tasche degli juventini per guardare una partita quasi sicuramente persa in partenza. Le ragioni sono semplici e credo si applichino a tutti quelli che vivono lontano da Milano. È tutto iniziato col sogno di andare a San Siro, una volta fatto, abbiamo seguito altri sogni: cambiare posto in curva, vedere un derby, invece che una partita col Bologna, fino ad arrivare al sogno di una partita contro la Juve, rivale per eccellenza, guardare sempre più partite, all’inizio sono state 5, poi 10, 15, 20, 25, 30. Arrivati a tutti questi obiettivi, stavolta ci restava quello di andare a casa del nemico: Juventus-Inter.
Questa dipendenza da Inter è la stessa per entrambi e dopo aver provato l’emozione del derby fuori casa, non ci sono molte altre cose più belle dell’essere in minoranza e cantare e tifare per i colori nerazzurri. Niente batte il surclassare il tifo di casa, nel loro stadio. Questo è quello che abbiamo intenzione di fare.
Ci sono un milione di cose che non sopporto della Juventus. Dopo aver visto i molti anni della Triade, vedendo il mio idolo d’infanzia Ronaldo piangere sulla panchina mentre la Juve vinceva uno scudetto che non avrebbe mai dovuto vincere, dopo aver visto Moggi essere condannato e averlo rivisto a parlare in TV, diffondendo menzogne su Giacinto Facchetti, ho sempre sentito questa tensione contro la Juve. Con loro è così, quando pensi che abbiano toccato il fondo, fanno qualcosa per diventare ancora più schifosi. Questa è l’unica cosa per cui li ammiro: i bianconeri possono sempre peggiorare.
Per me uno dei momenti migliori del 2014 è stato quando l’Inter ha rilasciato un comunicato in risposta a dichiarazioni di Andrea Agnelli. Leggendo “la Juventus é stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione” mi si è riempito il cuore di orgoglio e di gioia. Finalmente anche la società ha preso in mano la battaglia contro i bianconeri e questo è quello che io e Danny faremo martedì.
In giorni in cui quello che la Juve ha fatto risulta quasi normalizzato, è importante sapere che la loro storia di imbrogli sia conosciuta in tutto il mondo. Non vediamo l’ora di colorare l’inferno di Juventus Stadium con i colori giusti, entrando allo stadio con le sciarpe nerazzurre intorno al collo, e cantare fino a quando non c’è più voce per gridare, sapendo che non esiste sconfitta quando si entra in territorio in bianco e nero con un cuore neroblu.
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Miss Green⁵

Sono nata e cresciuta all’ombra dello stadio, nel piazzale ho imparato ad andare in bici e in motorino. Da piccola dicevo che Malgioglio era mio padre, si somigliavano molto.

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