Bauscia Cafè

Una sfida di aggiustamenti

Ancora tu, non mi sorprende, lo sai, specialmente se è in una semifinale di Coppa Italia dopo un quarto di finale passato brillantemente contro gli odiati cugini, che ci ha regalato come avversaria (questa volta in doppio scontro), l’altra squadra odiata, la scolorata contro la quale abbiamo già vinto agevolmente non più tardi di un paio di settimane fa.

Ecco i bianconeri che affronteremo stas.. ah no, questi sono meglio di quelli li’

Nonostante siano passate solo due settimane, però, la sfida che ci attende, ancora in un San Siro deserto in ogni ordine di posti, si presenta diversamente da quella appena (ben) passata. Se a Gennaio noi ci eravamo arrivati con più di un dubbio di tenuta alla distanza, date le comunque positive sfide contro Roma e Napoli che però ci avevano fatto sollevare più di un sopracciglio, questa volta arriviamo sulla fiducia di due sfide dirette (una contro di loro per l’appunto, e l’altra contro il Milan ai quarti di finale) vinte imponendo il nostro gioco a tratti in maniera straripante. Veniamo inoltre dalla prima vittoria in stagione senza neanche un patema d’animo, contro il Benevento (a chi dice “era il Benevento” ricordo che comunque questi in stagione hanno pareggiato sia contro la Juventus che contro la Lazio). Infine, il mercato invernale si chiude adesso mentre sto scrivendo questo pezzo senza che l’Inter abbia concluso alcuna operazione sia in entrata che in uscita. Se da una parte questo è il sintomo più lampante di una situazione societaria a dir poco pericolante, dall’altra sia il gruppo che l’allenatore hanno avuto modo di capire che, volente o nolente, con questi uomini si arriverà alla fine della stagione. Questa condizione ha possibilmente cementato il gruppo e le scelte di Conte che si è trovato a dover mettersi a risolvere i problemi della squadra con il materiale già a disposizione. Insomma, siamo sicuramente in fiducia e con una rosa assolutamente adatta agli obiettivi che ci poniamo, abbiamo consapevolezza dei propri mezzi e ci sono indizi che fan pensare che Conte stia pensando a qualche errore fatto qui e lì per strada e stia lavorando per porvi rimedio.

Un’altra squadra bianconera, anch’essa meglio di quelli la’ (vi saluta Almeyda a proposito)

Scritto così, sembra che al momento siamo la versione calcistica della famigliola del mulino Bianco. Non propriamente. Per prima cosa, questa sera ci mancheranno Hakimi e Lukaku ossia due dei tre calciatori di cui non possiamo farne a meno (il terzo è Barella). Nella partita di campionato contro gli scolorati, in particolare, Hakimi ha garantito per 90 minuti una presenza costante sulla fascia tale da costringere spesso Chiellini in difesa e Ramsey a centrocampo a delle rotazioni innaturali per sopperire ai limiti di Frabotta, e questo ha portato di conseguenza a maggiori libertà da parte degli altri nostri giocatori. Al suo posto giocherà Darmian che sarà sicuramente più ligio dal punto di vista difensivo (utile nel caso dovesse trovarsi contro Alex Sandro) ma in fase offensiva sarà una grossa mancanza, soprattutto un grattacapo in meno per Pirlo per preparare la sua partita. Al posto di Lukaku invece giocherà Sanchez. Se da una parte Sanchez è certamente più mobile di Lukaku e, paradossalmente, potrebbe essere utile nel chiamare fuori a turno uno dei centrali Juventini, dall’altra di fatto preclude la possibilità tattica di passare a un centrocampo a 4 con Sanchez punta avanzata come abbiamo fatto per scardinare definitivamente la difesa del Milan. La seconda difficoltà che dovremo affrontare è nel fatto che la Juve recupera sia De Ligt che Cuadrado, acquisendo loro pertanto soluzioni in più sia in difesa che in attacco. L’Olandesone fa reparto praticamente da solo, e dovremo essere molto bravi a farlo andare fuori posizione (unico modo per superarlo, perché in uno contro uno diventa molto più difficile), il Colombiano invece quando ci vede diventa Djalma Santos e, soprattutto se la sfida diventa di velocità, la vedo un po’ brutta per il nostro Young.

Affrontare la stessa squadra per tre volte in tre settimane porta ad adattare il gioco non solo a se’ stessi, ma anche agli avversari, prevedere le loro mosse, capire quali sono i match-up da sfruttare, aggiustare piccole cose. Come in una serie al meglio delle tre partite.

La bellezza del fatto che nel giro di 3 settimane giochiamo per tre volte contro di loro, risiede nel fatto che in un certo senso questa sfida (che non ha certamente bisogno di spunti aggiuntivi per essere interessante) acquisisce alcune delle caratteristiche delle sfide di altri sport al meglio delle tre o cinque gare. Ossia diventa una sfida di aggiustamenti, di adattamenti, di match-up che si rinnovano gara dopo gara (Skriniar-Morata, etc.), e sarà anche molto interessante, per l’appassionato di calcio, vedere in che modo ognuno cambierà per prevalere sull’altro ogni volta. Conte ha sicuramente più esperienza di Pirlo in questo senso e dovrà essere bravo a non porgere il fianco agli aggiustamenti che la Juve sta già pensando in virtù della sconfitta del 17 Gennaio e anzi, dovrà proporre soluzioni diverse, ampliare il playbook sia difensivo che offensivo, e in quel modo essere imprevedibile e prevenire ogni aggiustamento. Se riusciremo a fare questo, prevaleremo nella doppia sfida perché abbiamo già dimostrato di poter essere superiori sotto tanti punti di vista alla Juve, e ora dobbiamo solo suggellare la nostra superiorità con il passaggio in Finale (finalmente) di Coppa Italia.

Cominciano a diventare tante le squadre bianconere meglio di quelli li’ (ah, a voi vi saluta Samuel)

Tzara

Nella vita ha cambiato città, Nazione, lavoro e amori ma l'Inter è sempre rimasta. Non ha molti desideri, ma se riavesse un centrocampo con Veron, Cambiasso Stankovic e Figo non si dispiacerebbe.

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