Bauscia Cafè

Ci rivedremo a Filippi…

Il primo tempo lo abbiamo perso. Siamo riusciti nell’impresa di regalare due gol. Uno con l’ennesimo rigore che costantemente offriamo da inizio anno come omaggio ai nostri avversari, questa volta da Young, che prima si fa passare davanti da Cuadrado e poi lo trattiene goffamente, stimolando l’indole teatrale del colombiano. Il secondo ce lo siamo fatti da soli – letteralmente – ed è talmente grottesco da lasciare stupefatti.

Fig. 1

Il tutto in due situazioni in cui di fatto non c’era nessun pericolo: il cross di Bernardeschi era completamente fuori misura nell’episodio del rigore, mentre nel secondo gol eravamo in controllo di palla e in condizioni normali sarebbe bastato un appoggio al portiere o – alla peggio – spararla in fallo laterale, dopo aver preso coscienza del fatto che Handanovic dopo mesi di restrizioni ha interpretato male il fatto che si possa di nuovo uscire.

Oltre a questi due episodi qualcuno ricorda occasioni nitide della Juventus? Francamente il sottoscritto non ne ha viste altre. Come si sia gettata al vento una partita in questo modo francamente fa girare le scatole parecchio, ancora di più contro quelli là.

“Non mi sembra che la Juve abbia creato chissà che cosa nel primo tempo. Non ho visto parate di Handanovic. Se non avessimo fatto quei due errori…”

Antonio Conte

Davanti paghiamo un aspetto-chiave: non facciamo gol. Nel primo tempo ad onore del vero la Juventus ha pressato molto e noi abbiamo faticato a trovare la profondità, più per una questione di uomini che altro. Senza Lukaku e Hakimi le nostre soluzioni offensive si restringono. Quei due giocatori non solo spaccano a metà il campo quando hanno metri davanti, ma sono anche i cardini che esaltano il nostro gioco. Lukaku è quel giocatore su cui ti puoi appoggiare quando decidi di andare lungo, cosa che purtroppo non puoi certamente fare con Sanchez e ti offre altri modi di attaccare l’avversario e sfuggire dal pressing.

Sul cileno onestamente c’è davvero poco da dire o raccontare. A me risuonano ancora le parole dopo Genova: “passami la palla che ti faccio vincere”. Sono forse prevenuto e probabilmente me la sono legata al dito, ma Sanchéz anche oggi ha aggiornato il suo score annuale, con un’altra prestazione senza segnare. Sul finale è pure riuscito a pescare un giallo, nonostante fosse diffidato ed il buon senso suggerisse altro. Ha avuto occasioni, ha anche offerto qualche spunto interessante, ma come posso giudicare una punta che a Febbraio ha segnato solamente due gol in tutta la stagione? Le chiacchiere stanno a zero: questo è il nostro terzo attaccante da qui ai prossimi quattro mesi.

Fig. 2
Considerare Sanchez un attaccante di ruolo oggi come oggi è un mero esercizio di fantasia. twittalo

Non segna più. Come un giocatore possa completamente perdere il suo “contatto” con la porta in questo modo resta per me un mistero, ma i fatti sono questi. Così come non segna – e non ha mai segnato – Darmian, ma qui non siamo nelle condizioni di potergliene fare una colpa. Il dato comunque è semplicemente uno: se le palle-gol che costruisci capitano a Darmian e Sanchez hai una certa possibilità di segnare, mentre se gli stessi palloni finiscono nei piedi di Hakimi e Lukaku un’altra. Semplicemente: non ci sono particolari letture tattiche.

Fig. 3

Ieri le occasioni per riprendere la partita le abbiamo avute e la prestazione di squadra non è stata assolutamente inferiore a quella della Juventus, tanto che non meritavamo di perdere nonostante le assenze. I due gol presi pesano enormemente perchè giocavamo in casa e complicano dannatamente il ritorno, ma di una cosa sono intimamente convinto: abbiamo la forza per riprenderla. In altri casi sarei stato abbastanza sopraffatto dal risultato, ma dentro di me la partita di ieri ha cementato una convinzione: al momento sei più forte della Juventus.

Quindi, sebbene – come prevedibile – adesso non si faccia altro che elogiare la grande capacità di rialzarsi dopo una caduta del maestro Pirlo e dei suoi uomini, con le solite menate sulla Juventus che “non perde mai, ma impara” e sciocchezze del genere assortite, credo ci siano i mezzi e le condizioni per andare tra una settimana a Torino e servire a questi signori altri motivi di apprendimento e profondi spunti di miglioramento.

Fig. 4

Con i bianconeri ci rivediamo tra una settimana, avremo modo e tempo di rimettere le cose a posto. Adesso pensiamo alla trasferta di Firenze e lasciamo che questa rabbia diventi il carburante per approcciare al meglio le prossime partite.

Il_Casa

Interista, fratello del mondo. Dal 1992 un'unica fede a tinte rigorosamente nerazzurre. Sobrio come Maicon, faticatore come Recoba.

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