Bauscia Cafè

Non ci resta che il Campionato

Non ho particolare voglia di scrivere questo post partita. Chissenefrega Nic, qualcuno direbbe che pecco di protagonismo.

Comunque. Siamo fuori anche dalla Coppa Italia. Dopo un doppio confronto con gli acerrimi rivali che (in fase di costruzione, ma anche in fase di realizzazione) hanno sbagliato tutto lo sbagliabile. Poco brillanti e sterili abbandoniamo la seconda Coppa senza migliorare i risultati di anno scorso.

La rabbia si mescola con la rassegnazione. Peccato perchè la squadra che ci siamo trovati ad affrontare era tutto fuorchè irresistibile. Tanto che prima della partita di stasera tutti eravamo ottimisti, nonostante si partisse da un passivo che condizionava pesantemente le possibilità di passaggio del turno.

Assenti ingiustificabili in entrambe le partite i 3 attaccanti in rosa: Lukaku, Sanchez e Lautaro sono stati sterili, nonostante le numerose occasioni regalate dagli avversari e da un ottimo pressing. Queste palle riconquistate sono di solito i palloni che creano i mismatch più interessanti regalando alla squadra che raggiunge la riconquista la possibilità di colpire un avversario che di solito è preso in controtempo. Nel caso dei gobbi neanche le marcature preventive sembravano particolarmente irresistibili. Incredibile che da questa fattispecie non sia nato neanche un gol.

Se Lautaro stasera ha sbagliato tantissimo (troppo per essere accettabile, intendiamoci), Lukaku è stato assente. Lento impacciato e poco battagliero. Difficile ascrivere queste difficoltà alla prestazione della difesa avversaria.

Delle tre prestazioni bianconere quella di stasera è sembrata la più matura, ed è un peccato, perchè nonostante questo a noi la sensazione di essere una squadra superiore rimane, osservando i tre confronti. La paura è quella di una crisi, non nelle prestazioni, ma nella convinzione e nei risultati.

Usciamo dalla Coppa Italia. 

Il più grande limite palesato nei 3 turni giocati è quello di faticare veramente troppo a trovare il gol. 

Contro la Fiorentina erano serviti i supplementari.

Contro i cugini un doppio calcio piazzato.

Contro i gobbi, in 180 minuti si è capitalizzato meno del minimo sindacale.

Questo limite è qualcosa che accompagna da inizio anno tutti i nostri vorrei ma non posso. Non sono sicuro si possa trovare una soluzione, o convenga cercarla spostando degli equilibri delicati, senza intervenire in fase di mercato.

Credo sia un percorso doveroso, ma che forse aveva più senso affrontare mesi fa e non oggi.

Il giocatore da recuperare, da riportare allo stato di forma a cui ci ha abituato è chiaramente Romelu Lukaku.

Strano a dirsi, e forse anche disonesto da chiedere ad un giocatore che ha dato tantissimo alla nostra causa e che come tutti gli altri, non essendo una macchina, ha tutto il diritto di attraversare un momento di appannamento.

L'attaccante belga ha tutto il diritto di vivere un momento di flessione, o troviamo soluzioni, o saremo una squadra dimezzata. Siamo dipendenti? twittalo

Ma la nostra squadra necessita di quel finalizzatore. Diversamente siamo dimezzati, nel gioco e nei risultati. Questi due anno questo ci hanno raccontato.

E questo pesa sul giudizio sulla società. Con un Mister estremamente restio a dare altri imput che non siano puntare sulle prestazioni delle punte, costruire questo reparto avanzato, è stato deleterio.

Tuttavia in un’annata che ci ha mostrato sempre i medesimi limiti, sta al mister fare di necessità virtù. Perché se per questo gioco questa rosa è incompleta, non lo è in assoluto. E forse siamo fuori tempo massimo.

Ora ci troviamo con una sola competizione, ed una sola possibilità di dare un senso a questa annata. Che, pur con tutte le congiunzioni negative, doveva essere, e poteva essere quella della svolta.

Invece vediamo una squadra a tratti bella, ma monca.

E questo è un limite al quale è imperativo trovare una soluzione. Per questo finale di stagione, per l’Inter e per le mie fortune fantacalcistiche. Quel qualcuno aveva ragione, sono tremendamente autoreferenziale.

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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