Bauscia Cafè
Il carrello dei bolliti

La cena di Natale

Piccolo carro a quattro ruote, di forma e dimensioni diverse, azionato a mano o a motore, destinato a impieghi varî; telaio meccanico montato su ruote o su rulli di forme e dimensioni molto variabili, che serve a sostenere e guidare, generalm. su rotaie, veicoli o parti mobili di macchine; nella tecnica cinematografica e televisiva, apparato mobile costituito da una piattaforma sollevata da terra e poggiata su quattro ruote, sulla quale, sopra una colonna di altezza regolabile, è fissata la macchina da presa.

Quelli che avete appena letto sono, secondo l’enciclopedia Treccani, i tre principali significati della parola “carrello”. Mi sembra che questa parola possa fare al caso nostro, anche perché viene spesso associata, nella ristorazione, a una portata precisa: i secondi o, più precisamente, i bolliti. Iniziate a convenire che siamo piuttosto in tema, no? Ecco: forse per iniziare a parlare di Inter – Lazio è giusto partire da qui. Dai secondi – noi – e dai bolliti – alcuni di noi.

Martedì l’Inter ha riportato la prima grande delusione stagionale. Con la Real Sociedad è arrivato uno 0 a 0 molto deludente, sia per quello che si è visto – e cioè una prestazione piatta, poco coraggiosa e incisiva – sia soprattutto per quello che non si è visto. Sono tante le critiche mosse ad Inzaghi durante e dopo i 90 minuti con gli spagnoli: aver fatto troppi cambi nell’11 iniziale, aver impostato una partita troppo attendista, non essersi sbilanciato nemmeno nei minuti finali e – quello che penso possa essere l’unico vero pomo della discordia – non aver provato insieme per nemmeno un minuto Lautaro Martinez e Marcus Thuram, i due attaccanti titolari. Se per le panchine di Bastoni e Barella penso ci possa essere poco da dire, perché alla prova dei fatti Frattesi e Augusto hanno giocato due ottime partite, ciò che ha deluso tanti se non tutti è stata la scelta di sostituire in un colpo solo Sanchez e l’attaccante francese, consegnandoci a 30 minuti buoni (nel senso quantitativo, cioè abbondanti, qualitativamente ecco… insomma… potevo scegliere un altro aggettivo) di Marko Arnautovic.

Cena di Natale

Su una scelta del genere c’è da dire poco e tanto al tempo stesso. La prima osservazione, lapalissiana, è che il piazzamento al secondo posto lo pagheremo carissimo lunedì, quando dall’urna di Nyon ci verrà assegnata una corazzata come avversaria per gli ottavi di finale. Dover affrontare una tra Arsenal, Barcellona, Borussia Dortmund, Manchester City, Bayern Monaco, Real Madrid e Atletico Madrid vuol dire rischiare seriamente l’eliminazione già a marzo, dopo che l’anno scorso si era arrivati fino a giugno. Farebbe malissimo a tutti e sarebbe un passo indietro nel percorso di crescita costante intrapreso… (pausa scenica) ci arriveremo.

D’altra parte, se c’è un tratto che è emerso in maniera piuttosto evidente della mentalità di quel diabolico trasformista che è il nostro allenatore, beh, quella è la convinzione di giocarsela alla pari con tutti. Alla prima partita in Champions con indosso i sacri colori Simone Inzaghi da Piacenza ha affrontato Il gigante dell’establishment calcistico (Real Madrid) aggredendolo senza la minima remora, per poi finire con la più umana delle sconfitte, 0-1 all’ultimo minuto dopo una gara a tratti anche dominata. E poi sempre quell’anno l’andata e ritorno con il Liverpool di Klopp, squadra che proprio insieme ai Blancos si sarebbe arrivata a giocare il trofeo in finale, annichilita per un’ora buona nelle mura amiche. Risultato? Uguale anzi peggio: 0-2, con due discreti gollonzi dei Reds. Ma al ritorno la prima impresa: vittoria 1-0 in trasferta, gol di Lautaro. A cosa è servito? A niente? Difficile dirlo: queste tre partite e questa vittoria in particolare sono state la dimostrazione a tutto il mondo Inter (squadra, società e tifosi) che non esiste partita che non si possa vincere, avversario che non si possa battere. Non è quindi un caso se l’anno successivo, che sarebbe poi lo scorso, si sono raccolti i frutti: Barcellona battuto in casa e graziato in trasferta, con un 3-3 piuttosto bugiardo ma comunque sufficiente per eliminare i catalani. E poi la cavalcata fino alla finale, battendo tre avversarie più alla portata ma comunque sempre con la forza e la consapevolezza del gioco, di un approccio propositivo alla partita: non importa chi si ha di fronte, noi si fa il nostro. Ed è successo anche nella finale di Istanbul, dove di fronte al Manchester City, squadra ampiamente più forte del mondo l’Inter è stata sé stessa, chiudendo anche con un vero e proprio assedio e sfiorando più volte un pareggio che sarebbe stato assolutamente meritato. Anche quest’anno il problema si ripresenterà e non è difficile indovinare quale sarà il nostro approccio.

Capitano

È proprio per questo che mi ha fatto tanto strano la reazione furente di certi compagni di tifo: davvero non si è ancora capito che Inzaghi fa il suo? Lo fa quando va bene, come negli ultimi esaltanti mesi in nerazzurro, ma anche quando va male, come nel pessimo inverno scorso, quando di fronte a sconfitte in serie non cambiava di una virgola la squadra e le scelte; lo fa contro il Frosinone in casa, lo fa al Camp Nou in trasferta: se pensa che in quel momento debba entrare Asllani, lui cava Calhanoglu. Se di fronte c’è Mazzitelli, Paredes o De Jong poco gli cambia. Asllani deve entrare e Asllani entra. È lo stesso identico ragionamento che l’allenatore ha fatto martedì: è ora di far entrare Arnautovic, entra Arnautovic. Manca mezzora, fatichiamo a renderci pericolosi, rischiamo il secondo posto e un sorteggio terribile? Deve. Entrare. Arnautovic.

Martedì, è evidente, questa strategia non ha premiato. La mezzora è finita, non ci siamo resi pericolosi, siamo arrivati secondi e incontreremo una corazzata. Conoscendo il finale Inzaghi farebbe una scelta diversa?

Chi risponde di sì non ha capito. Agevolo: quando il 15 aprile scorso l’Inter perde in casa 0-1 con il Monza e tocca il punto più nero della gestione Inzaghi, è già la quinta partita consecutiva in cui la coppia Lukaku-Correa, titolare in quell’occasione, si alterna a quella Dzeko-Lautaro. Cosa farà nella gara successiva l’allenatore? Manterrà le coppie e l’alternanza: dentro il Cigno e il Toro. Da lì in poi con quel metodo l’Inter infilerà 11 vittorie in 14 partite, con il pareggio ininfluente e farlocco in casa al ritorno con il Benfica e la sconfitta – pressoché un’eutanasia – di Napoli. La terza gara non vinta, lo sa purtroppo la storia, è la finale di Istanbul. Motivo per cui sarebbe piacevole evitare di indignarsi e gridare allo scandalo quando Inzaghi fa ruotare i giocatori anche a costo di mettere in campo quelli meno buoni.

Già vi sento: “Ah quindi perché Inzaghi allena così deve andare bene così?”. Diciamo che l’allenatore ha dalla sua un secondo e un terzo posto in campionato, due Coppa Italia e due Supercoppa Italiana e una finale di Champions League, oltre ad essere attualmente primo in classifica: ci ha sempre portato in fondo a tutte le competizioni e, se è vero che non ha mai vinto lo Scudetto, ci ha fatto quasi sempre vedere prestazioni e risultati straordinari.

È appena stato candidato dalla Fifa insieme a Spalletti e Guardiola al premio di miglior allenatore al mondo, è primo in campionato, ha sempre vinto trofei e trattato con i guanti i nostri colori.
Diciamo quindi anche che qualche carta in regola per evitare tafazzismi la potrebbe presentare.

Ma diciamo anche – e qua veniamo al carrello dei bolliti – che Alexis Sanchez stasera non ci sarà, ha accusato un lieve risentimento muscolare e non è partito per Roma insieme alla squadra. Motivo per cui tutti quelli che “Con la Real Sociedad schieri Lautaro, il turnover lo fai con la Lazio” possono beccarsi una sonora pernacchia: come scriveva Lorenzo il Magnifico (non Insigne, l’altro) “del doman non v’è certezza”, che forse è solo una versione più antica e umile dell’”Ehi amigo, i campeoni sono accossì”. Dicono i fatti che Sanchez o si schierava martedì o niente, perché con la Lazio non ci sarà, così come Cu****do (maledetto sia il giorno in cui questo tuffatore con le treccine ha firmato per i sacri colori). Avreste voluto Arnautovic? All’andata non penso vi fosse piaciuto granché e comunque alla partita dopo si era lesionato i flessori, fermandosi di conseguenza per un mese e mezzo.

Insomma, tutti pronti con la soluzione in mano ma la verità è che la coperta in attacco è cortissima e consiste sostanzialmente in Lautaro e Thuram, con il cileno e l’austriaco a giorni – mettiamola così – alternissimi. Sono sicuro adesso che i più furenti staranno pensando “A mali estremi chiedi uno sforzo ai titolari, hanno 26 anni, non 50”. Bravi, geniale. Uno ha giocato più di 50 partite nell’anno solare, tutte a un livello di tensione, qualità e agonismo incredibile, e ha da poco rivelato di averlo fatto grazie all’aiuto di infiltrazioni, per un problema alla caviglia; l’altro non ci è andato molto lontano e ha in curriculum un infortunio importante al ginocchio. Una scommessa sulla loro tenuta ha un rapporto costi – benefici che consiste sostanzialmente nel giocare con Mkhitaryan o Klaasen seconda punta per un mese o più. Siete ancora così incazzati con Inzaghi? Nemmeno io so più cosa dirvi.

Tutta la storia del diktat societario a me pare anche esagerata: è chiaro a tutti che a questo punto il desiderio di vincere lo scudetto c’è ed è forte, ma mi pare altrettanto chiaro che nessun dirigente andrebbe mai da nessun allenatore a dirgli di trascurare una competizione rispetto a un’altra. Semplicemente la situazione è questa e la filosofia inzaghiana idem: potrà portare a qualche passo indietro, come successo lo scorso inverno o martedì, ma alla lunga porterà a più passi avanti. Tutti saranno coinvolti e nel momento decisivo – salvo infortuni, che comunque per certi relitti salvi non sono – tutti saranno arruolabili e pronti. Questo, secondo lo storico e i calcoli di Inzaghi, sarà un nostro punto di forza in primavera.

Venendo al presente invece, stasera si gioca Lazio – Inter. Iniziamo con un dato: negli ultimi 4 anni all’Olimpico abbiamo raccolto 3 sconfitte e un pareggio. In tutte le partite abbiamo segnato un gol, due volte ne abbiamo presi addirittura tre. I biancocelesti sono di fatto una nostra bestia nera in trasferta, dal lontano 2018. Ecco, caro lontano 2018: in autunno avevamo vinto 3-0 con gol di Joao Mario (Dio quanto passa il tempo), ma è alla primavera e più precisamente al 20 maggio che si rivolgono i pensieri di noi tutti. È la sera del famoso gol di Vecino, dello spareggio Champions vinto in maniera incredibile con un colpo di testa allo scadere della mezzala uruguagia, oggi guarda caso passata dall’altra parte della barricata. Lo stesso percorso che hanno fatto, in senso opposto, De Vrij, Acerbi (lui sarebbe arrivato in biancoceleste qualche mese dopo) e Inzaghi stesso. Un discreto incrocio di destini.

Ci vuole un cieco o un pazzo per non capire che quella partita è stata lo spartiacque tra due epoche nerazzurre, la crisi prima e la rinascita poi. Venivamo dagli anni degli Stramaccioni (che però è un bravo telecronista, e lo dico senza ironia), dei Kuzmanovic e degli Schelotto e il giorno dopo siamo tornati “A riveder le stelle”. È tornata la Champions, sono tornati i grandi acquisti, i grandi allenatori, le grandi partite e le grandi vittorie.

Da allora siamo usciti indenni dall’Olimpico appunto solo due volte: pochi mesi dopo e poi nel settembre del 2020, quando Milinkovic e Lautaro firmarono l’1-1. Era l’Inter che avrebbe poi stravinto lo scudetto con Conte e non fu un caso, ma una prova di solidità e maturità molto importante. Gli ultimi due anni hanno visto due 3-1 dei padroni di casa, in entrambe le occasioni apparsi più lucidi, determinati e aggressivi di noi, pronti ad infliggerci in entrambi i casi la prima sconfitta stagionale. Quest’anno una partita la abbiamo già persa, la tassa-Sassuolo, e c’è da sperare che lo scherzetto non si ripeta.

La Lazio ha perso Milinkovic-Savic e solo per questo si è ridimensionata tantissimo. L’inizio in campionato è stato pessimo, la squadra 6 mesi fa seconda in classifica è oggi decima con 21 punti in 15 partite. Le fatiche sono figlie appunto della partenza di uno dei migliori giocatori del campionato negli ultimi 6 anni e di un mercato asfittico: per rimpiazzarlo in estate a Formello sono arrivati Guendouzi e Kamada, due giocatori molto diversi e tutt’altro che malvagi ma senza dubbio lontani dagli stratosferici livelli del serbo. Il francese è un giocatore tignoso e rognoso, intelligente e duro, che sa fare di tutto un po’, nulla benissimo ma è abituato a giocare ad alti livelli e sa aiutare le sue squadre a vincere le partite. Il giapponese invece deve ancora far vedere la sua qualità, ma in una delle sue poche luci ha castigato il Napoli a domicilio. Due buoni giocatori, non due fenomeni. Sarà il primo anno senza Milinkovic e di conseguenza il primo anche senza Gagliardini.

Con l’augurio di non sentire troppo questa mancanza auguro una buona partita a tutti, nella convinzione che la Lazio avrà un approccio molto accorto e che anche in questa partita come nelle trasferte di Napoli, Torino e Bergamo sarà fondamentale lasciar sfogare l’avversario e affondare quando se ne presenterà l’occasione.

seppia

Laureato in lettere, sogna di fare il giornalista sportivo ma il tifo per l'Inter compromette la sua obiettività e la sua esistenza. Non ha un ricordo slegato dai nerazzurri e i due anni di Spalletti sono stati i più belli della sua vita.

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Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Ora speriamo almeno che il campeon di sta cippa e l’ibra mancato riescano a fare 90 minuti in coppa italia.
Del risultato mi importa pochino.
Mi sembra che il serbatoio segni riserva per cui centellinare energie di chi serve veramente.
In attesa di Candreva, Darmian farà gli straordinari

Ultima modifica 4 mesi fa by Roger Roger
Cipe64 (gnegnegnè)
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Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Bel post anche del Settore confratello

E se ne va

Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Letto adesso il bel post del Seppia buon profeta…

nella convinzione che la Lazio avrà un approccio molto accorto e che anche in questa partita come nelle trasferte di Napoli, Torino e Bergamo sarà fondamentale lasciar sfogare l’avversario e affondare quando se ne presenterà l’occasione.

Sottoscrivo tutto post…pure la punteggiatura.

Ultima modifica 4 mesi fa by Cipe64 (gnegnegnè)
veleno
veleno
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Bene, comunque occorre una punta a gennaio se si vuole giocare CL, campionato, Coppa Italia e Supercoppa. Come pure un sostituto dell’infortunato Quadrado, unica vera pecca degli acquisti fatti, preso già bolso

veleno
veleno
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Ora sono 4 pochi essendo nemmeno a metà campionato. Come al solito non ho guardato la partita, quindi commento quando l’avrò vista. Lautaro deve essere chiaroveggente per indovinare che il laziale avrebbe passato la palla al portiere, speriamo che duri così. Coppia super con Thuram alla faccia di Lukaku

la scopa del sistema
la scopa del sistema
Leggenda Bauscia
Rispondi a  veleno
4 mesi fa

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Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  veleno
4 mesi fa

Quattro punti non sono niente.

#lukakusukala

Ultima modifica 4 mesi fa by Cipe64 (gnegnegnè)
la scopa del sistema
la scopa del sistema
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Lautaro, ti aspettavi un Thuram così? Che differenza c’è a giocare con lui rispetto a Lukaku?
“Sinceramente non me l’aspettavo così, è un giocatore maturo, forte, veloce, che alza la testa, giovane, importantissimo per noi. Ci sta dando una grande mano. Con Lukaku era un’altra cosa, Romelu restava sempre in mezzo ai centrali mentre Marcus si muove su tutto il fronte. Non sono simili”.

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Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Bisseck ha molta personalità, gioca spesso palla avanti non accontentandosi del solito appoggio al portiere.
Pare un’ottima presa, bene cosi, insistere su questi profili.
Immobile irritante: evitiamo please la reunion con Inzaghi

Ultima modifica 4 mesi fa by Roger Roger
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Roger Roger
4 mesi fa

A parte quel pallone buttato alla cazzo di cane nel primo tempo, che ci poteva costare caro, direi che è un bel giocatore, anche se stasera lo avrei invertito con Darmian.

archiluca
archiluca
Leggenda Bauscia

+100. Come quinto avrebbe potuto far male alla difesa della lazio (tutt’altro che irresistibile)

Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia

Si…in effetti a parte questa che avevo rimosso

Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Roger Roger
4 mesi fa

Bisseck è stato (quasi) impeccabile.
Bellissima insperata scoperta.

Ultima modifica 4 mesi fa by Cipe64 (gnegnegnè)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Ho rivisto un approccio molle ad inizio ripresa, che tanto ci aveva fatto incazzare nella scorsa stagione.
Ho rivisto qualche pallone di troppo buttato alla cazzo di cane.
Ho visto un Marusic che ci ha regalato più assist di Sanchez da quando è tornato.

Ho anche visto la capolista che se ne va.

Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia

Bellins io ho visto una gestione saggia in una situazione di vera emegenza ed anche tante occasioni sprecate in ripartenza.

Dove tu hai visto mollezza io ho visto attesa di spazi (come altre volte quest’anno)…ma il bello del calcio è che sono possibili tanti punti di vista.

Ed ovviamente ho visto anche la capolista che se ne va.

😄 …e qui abbiamo visto entranbi la stessa cosa…quella più importante di tutte.

Ultima modifica 4 mesi fa by Cipe64 (gnegnegnè)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64 (gnegnegnè)
4 mesi fa

Dove hai visto tante occasioni sprecate nelle ripartanze, io ho visto palloni buttati alla cazzo di cane.

Dove hai visto attesa di spazi, io ho visto poca intensità e un Sommer che ha negato a Rovella il pareggio.

#salutastaminkiazzaelacapolista

Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia

😂 😂 appostocosì

archiluca
archiluca
Leggenda Bauscia

Anch’io ho visto poca reattività in generale e un eccesso di palle perse e di errori di misura. Clamorosa invece la solidita’ difensiva. Sono d’accordo con roger sul periodo fisico nn brillantissimo. Ma se vinciamo partite cosi’ e’ davvero un buon segno

la scopa del sistema
la scopa del sistema
Leggenda Bauscia

“Ho visto un Marusic che ci ha regalato più assist di Sanchez da quando è tornato”

Se ci fosse ancora Interisti.org, questo sarebbe il Cocker Comment della settimana in homepage.

Ultima modifica 4 mesi fa by la scopa del sistema
Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Ottimo risultato anche perché ottenuto in un momento in cui non sembriamo al top fisicamente

Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Ma quant’è bello vedere giocare questa Inter!
Anche in situazione di grande emergenza…e senza un rigore chiaro non dato.
😄 Chun attendo foto del tatuaggio.

Ma dove sono andati a pescare Bisseck?
Darmian immenso.

Ultima modifica 4 mesi fa by Cipe64 (gnegnegnè)
archiluca
archiluca
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Meglio così. Senza rigorini. Vediamo cosa si inventano domani…
Intanto… salutate la capolista

la scopa del sistema
la scopa del sistema
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

[Lazio-Inter 2° tempo – Video gol highlights]

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la scopa del sistema
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Leggenda Bauscia
4 mesi fa

[Lazio-Inter 1° tempo – Video gol highlights]

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Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Un rigore evidente, chiarissimo, non datoci.
Non percepisco nei cronisti un milionesimo dell’indignazione palesata per un inesistente rigore contro …non dato.
Sta cosa un pó mi rompe la minchia.
Tutti zitti…

Ultima modifica 4 mesi fa by Cipe64 (gnegnegnè)
Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64 (gnegnegnè)
4 mesi fa

Maresca non si smentisce

archiluca
archiluca
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Roger Roger
4 mesi fa

Io per come sta andando il csmpionato con un rigore ogni due partite (mai successo…) non me la sento di lamentarmi per un rimpallo di mano (se e’ di questo episodio che intendi). Le PI stanno gia’ iniziando il tamtam sui favori (che vedono solo loro). Ci mancava l’ottavo rigore su un tocchetto. Meglio il gol del toro alla Ronaldo (quello vero)…

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  archiluca
4 mesi fa

Oltre al rigore non mi è piaciuto l’abboccamento a ogni tuffo di Immobile.
Il rigore per questi falli non mi piace ma se li danno, eccome se li danno, li vorrei anche io

Cipe64 (gnegnegnè)
Cipe64 (gnegnegnè)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Roger Roger
4 mesi fa

Ed è l’assuefazione generale a queste cose che mi inquieta.
Per due episodi assolutamente minori rispetto a questo hanno montato un casino mediatico contro l’Inter…

Ultima modifica 4 mesi fa by Cipe64 (gnegnegnè)
Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Darmian deve dare mano a Bisseck per contenere Zaccagni che ha passo diverso dal bisteccone.
Forza ragazzone, non farti puntare e prova anticipo!

Seppia “maledetto sia il giorno in cui questo tuffatore con le treccine ha firmato per i sacri colori” ….standing ovation!

Ultima modifica 4 mesi fa by Roger Roger
Semperfi
Semperfi
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Seppia bel pezzo ma parlare del carrello dei bolliti prima della Lazio mi sembra un tantino fuori luogo.
La sorpresa di Genova deve portarci in dote quella fame e voglia di fare bene in un teatro dal publlico “amico” ma non troppo, questa partita sa di finale come le altre, dopo Napoli mi aspetto una gara attenta e ragionata, combattuta e conquistata con tutte le forze a disposizione.
Il premio in palio sono quattro punti sulla seconda un tesoro di fine anno e un macigno sulla vetta d’inverno. Per le scorazzate Inglesi abbiamo tempo, se in mare aperto sono superiori, in zone costiere le possiamo colpire con precisone e astuzia con un pizzico di buona sorte eliminarle.
Pensiamo al campionato senza tanta mostarda per la testa, Sarri ci ha sempre dato problemi il nostro Mister deve dimostrare di aver imparato come ingabbiarlo con una prestazione da nove. Mi aspetto un solo risultato.
Forza Ragazzi e Forza Inter.
Mi raccomando ZERO distrazioni o alibi.

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Io fossi Inzaghi Sanchez non lo farei giocare mai. Frattesi trequartista incursore, molto più pericoloso. Financo la salma di Sensi che sa giocare, prima di stirarsi, anche di prima sarebbe meglio.
Sarebbe un modo di lanciare un segnale a società: per competere su più fronti servono almeno tre punte di buon livello.
Bologna via Arna dentro Zirkzee titolare….campionato di gran lunga migliore (resto rosa molto simile). Sarà un caso. Ah, preso dal Bayern per 8,5 mn, per la serie il mondo non offre alternative. Poi chiaro non abbia l’esperienza di Arna e Sanchez….piu facile attribuire la colpa SOLO al tecnico qualora il Toro dovesse scoppiare (sgraaat).
È anche vero che i ben informati dicono che tecnico è stato osteggiato da dirigenza e imposto dal politburo. Potere della globalizzazione

Ultima modifica 4 mesi fa by Roger Roger
archiluca
archiluca
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

l’arrembante monza, ormai splendida realtà del calcio italiano d’elite, capitola sotto i colpi del grande bbilan definitivamente uscito da un brevissimo periodo di “appannamento”.
I brianzoli hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo ma a nulla è servito. era la partita che più di ogni altra tenevano a vincere. la delusione è grande

la scopa del sistema
la scopa del sistema
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Intanto la Gazzetta, manco il Corriere dello Sport, è ansiosa di sapere se e come si può fermare l’Inter, come arginare gli attaccanti ed evitare la vittoria. In un campo storicamente difficile, ricordano: ma bisogna ridurre allo 0 ogni possibilità. E a chi lo chiedono? Al mago che ripete tre volte che l’Inter di Inzaghi è solo contropiede (testuale: ora pure io che non sono il suo primo fan, inorridisco e penso sia offensivo per Simone…) e che l’Inter è una Ferrari (cosa che non dice mai di Rube e Bbilan) e che la Lazio ha investito il 30% dell’Inter (e chi glieli ha suggeriti questi dati? si è messo ieri a far di conto l’Arrigo o l’articolo era già bello cotto e mangiato e hanno dovuto solo imboccarglielo? e queste belle percentuali perché le tirano fuori solo quando giochiamo noi?)

Ma il problema, come al solito, come sempre, non è la Gazzetta, liberissima di tifare Bbilan, e nemmeno Sacchi, liberissimo di vaneggiare di “contropiede e uno contro uno degli attaccanti” (ovvero il 95% delle tattiche di Pioli: confonderà il blu col rosso?). No: il problema sono gli interisti che comprano quel giornale; e che quando non lo comprano continuano a far fare contatti sul sito; e, alla peggio, rilanciano sui social e commentano i loro articoli facendo da cassa di risonanza.
Che continuino, hanno gli introiti e i numeri social per continuarlo a fare grazie al nerasurro medio.
Bravi, bravi tutti eh: le rivoluzioni sempre a parole e al massimo scendiamo quando stiamo giammangiati e abbiamo indossato le Dr. Martens.

(p.s. articolo copiato da un aggregatore di notizie: zero click, adblock sul loro sito, nessun commento nè sotto,nè sui loro post social)

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi prova ad inquadrare Lazio-Inter in ottica biancoceleste. L’ex allenatore parte da un dato: “L’Inter di Inzaghi non ha mai vinto in casa della Lazio. Ora, se da un lato questo può essere un punto di vantaggio, dall’altro mi fa dire: prima o poi, la tendenza s’invertirà. In ogni caso, per vincere una sfida così bisogna che la Lazio pensi a fare il suo gioco. Senza calcoli e senza tatticismi”.
I nerazzurri sono più forti?
“Sì, basti pensare che la Lazio ha investito il 30% di quanto hanno investito i nerazzurri. È partito un elemento fondamentale come Milinkovic e non è stato rimpiazzato. Immobile ha un anno in più e non sempre è al massimo. Ma la Lazio può fare l’impresa“.
In che modo?
“Possesso-palla. Questa è la chiave. La Lazio deve fare come la Real Sociedad in Champions: ha dominato a San Siro e non ha subito il contropiede che è la vera arma della squadra di Inzaghi. Gli spagnoli, però, hanno effettuato un buon pressing, mentre la Lazio, di solito, di pressing ne fa poco perché non ha gli uomini adatti. Così è necessario puntare sul gioco, sul collettivo, sulla manovra, sulle doti tecniche”.
Fisicamente come si argina l’Inter?
I nerazzurri sono una Ferrari, dal punto di vista atletico. La Lazio, invece, è una Cinquecento. Quindi non si deve mettere la sfida sul piano fisico: bisogna palleggiare, muoversi, scambiarsi di ruolo, sovrapporsi, attaccare gli spazi con i tempi giusti (nient’ chiù? NdC). La Lazio si dispone col classico 4-3-3: serve rapidità nell’impostazione e nelle verticalizzazioni. Certo, quando poi si perde il pallone si dovrebbe fare un passo in avanti per andarlo a recuperare, ma i ragazzi di Sarri non sono abituati a questo esercizio“.
Come si fa a bloccare la coppia Lautaro-Thuram?
“Non lasciando mai i difensori nell’uno-contro-uno. Bisogna raddoppiare, scalare la marcatura, restare compatti in modo che quei due non partano mai in velocità. L’Inter punta tantissimo sul contropiede: bisogna anticiparne le intenzioni. In fase difensiva la Lazio non è sempre perfetta, ma con la giusta protezione dei centrocampisti anche la coppia centrale può cavarsela. Chiaro che la Lazio dovrà fare una prestazione perfetta e sperare che l’Inter insista su una sola soluzione offensiva, il contropiede“.

archiluca
archiluca
Leggenda Bauscia
Rispondi a  la scopa del sistema
4 mesi fa

ormai veramente siamo la sua ossessione… impazzisce, rosica, dispensa ogni possibile consiglio.. che omuncolo

la scopa del sistema
la scopa del sistema
Leggenda Bauscia
Rispondi a  archiluca
4 mesi fa

il guaio è che è la Gazzetta a chiedergli come si batte l’Inter. non Tuttosport che legittimamente deve dare in pasto alla fan base di tifosi che schiumano rabbia un complotto, e nè il direttore di giornale dai capelli sempre phonati riscopertosi improvvisamente fan di Mourinho e descamisado contro il sistema.

e lo lascia sparare idee senza base reale e anzi offensive e mistificatorie del gioco dell’Inter in libertà senza un contro-canto sistematico nella stessa pagina in cui si spiega che Bastoni e Pavard/Darmian spesso passano le gare nella metàcampo avversaria con Acerbi (cosa che a volte mi fa paura, sta a impostare alto quando fa il braccetto). e che Calabria e Theò hanno meno assist e coinvolgimento in zona gol dei nostri difensori, per non parlare dei loro esterni proprio di ruolo.

dove cazzo lo facciamo il contropiede, nella loro area? il contropiede più corto della storia del calcio.
la contropiedatio precox. comincia e si esaurisce in 1,5 secondi.

Ultima modifica 4 mesi fa by la scopa del sistema
Interista Leninista
Interista Leninista
Leggenda Bauscia
Rispondi a  la scopa del sistema
4 mesi fa

Ma lascialo perdere, pover’uomo…🤣🤣

archiluca
archiluca
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Se di fronte c’è Mazzitelli, Paredes o De Jong poco gli cambia. Asllani deve entrare e Asllani entra. È lo stesso identico ragionamento che l’allenatore ha fatto martedì: è ora di far entrare Arnautovic, entra Arnautovic. Manca mezzora, fatichiamo a renderci pericolosi, rischiamo il secondo posto e un sorteggio terribile? Deve. Entrare. Arnautovic.
Basta e avanza questo copia/incolla del post per acclarare e confermare definitivamente i limiti del nostro tecnico. le partite, caro Seppia e cari tutti i fans senza macchia del nostro allenatore, si preparano prima di entrare in campo (nessuna critica particolare al lavoro dello staff tecnico) ma anche dentro il campo nell’arco dei 100 minuti e dei 5 cambi a disposizione.
se invece, come ammettono anche i più accaniti sostenitori, Inzaghi fa sempre quello che ha deciso prima incurante della situazione del momento, un grande tecnico non lo sarà mai.

la scopa del sistema
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Leggenda Bauscia
Rispondi a  archiluca
4 mesi fa

hai ragione Arch, anche se per me il problema non è tanto se entri Arna Letale o meno (poi deambulava: chi non lo ha visto come passeggiava con atteggiamento spocchioso e indolente o vede le gare in frame rate triplicato su Dazn o non guarda bene le gare di calcio o fa finta di non vederlo: ma allora so perché…). si guarda sempre al dito invece che alla luna e si perde lo sguardo d’insieme: perdere o pareggiare non cambiava il discorso-qualificazione. lascia invece dentro Sanchez trequartista e rifinitore (spoiler: è quello che oramai fa all’Inter anche se si ci affanna a crederlo punta, nein) e davanti fai Lautaro-Arna, Arna-Thuram, Lautaro-Thuram, quel che ti pare, ma giocatela così visto che la Real ha addormentato la gara 90′ e solo l’ingresso di Lautaro nel finale ha portato a due occasioni, o comunque creato un po’ di “ammuina” in area loro.
no, 352 fino alla morte e per tenere, alla peggio, lo 0-0. a che pro?
siccome NON ABBIAMO FATTO TURNOVER (smontiamo questa cazzata: 8/11 li rivedrete giocare stasera e non poco) e siccome Calha non è stato fatto riposare (io l’avrei fatto perché è prezioso), allora fai vero turnover: metti Asllani regista (che nell’Albania fa la mezzala ma vabbè… un giorno lo scoprirete) e Calha avanzalo al posto di un Mickey spento, perché il turco ha tiro da fuori, ultimo passaggio e garra comunque nei contrasti. Alla peggio nei 25′ finali fai entrare Mickey e Barella dalla panchina per il forcing e magari pure Lauti.
ma non cambi uomo su uomo, ruolo su ruolo, ton sur ton. e che visione burocatica del calcio, madonna santa.
cioè ottimo l’ennesimo clean sheet in una gara rognosa: merito di Inzaghi, sia chiaro. ma ecco nell’unica gara dove nel finale oramai non contava più prenderle se riuscivi a darne qualcuna, ecco un po’ più di coraggio e meno sostituzioni col Manuale Cencelli…

Ma non si può nemmeno imputare questo al (pur bravo: lo scrivo sempre prima che gli illetterati digitali che circolano su Internet e hanno la RAM corta su quello che hai detto poco prima, alzino il ditino. Inzaghi è molto bravo e fa giocare un calcio godibilissimo, ok?) tecnico, sennò ti saltano alla giugulare.
Pazienza: Eja eja, alalà: meglio così l’analisi?

Ultima modifica 4 mesi fa by la scopa del sistema
archiluca
archiluca
Leggenda Bauscia
Rispondi a  la scopa del sistema
4 mesi fa

L’idea, (poi nemmeno tanto geniale visto che ci abbiamo pensato noi due, non propriamente dei tecnici superpagati e superprofessionisti) di mettere sanchez dietro le due punte, l’avevo scritta mezz’ora dopo la fine della partita.
ma finalmente Seppia mi ha levato anche quel briciolo di speranza che ancora avevo. Il nostro decide prima e lo farà fino all’ultimo giorno di permanenza sulla nostra panchina: se vince, applausi; se perde o sbaglia, noi siamo delle ingrate vedove di conte o, meglio ancora, non capiamo nulla.
ps: per chi avesse la memoria corta io ai tempi avrò scritto trenta post di maledizione al #gobbodimerda quando umiliava erikssen facendo entrare apposta all’89…

la scopa del sistema
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Leggenda Bauscia
Rispondi a  archiluca
4 mesi fa

ma và, siamo dei disfattisti.
Arnautovic non deambulava indolente per il campo.
Sanchez non è stato fumoso, anzi ieri ha avuto il quinto infortunio stagionale: dai, meno male, così ci sarà sempre una giustificazione per dire “ahhh, se c’era lui i gol arrivavano in orario”.
Asslani non può fare la mezzala (la fa solo nell’Albania, dove gioca più minuti che nell’Inter, in pratica…)
Frattesi è scarso: l’hai pagato solo 32 milioni, e se gioca è “turnover”. certo, uno pagato 32 milioni è considerato un panchinaro all’Inter. non al PSG.
non si può derogare al 352 nemmeno quando hai un solo risultato (ora diranno: ehhh ma il pareggio Champions sono soldi! esatto, gli stessi a cui abbiamo rinunciato andando in gita col Benfica visto che i premi partita sono di 2,8 MILIONI, amici cari)

poi, ripeto sempre, Inzaghi ha più pregi che difetti e io me lo tengo stretto oggi rispetto ai Pioli e Allegri, ma smontare ogni critica quando a Conte (e Spalletti) si faceva la punta al cazzo e si spaccava il capello in due pure quando si vinceva (amara ironia, loro che non sono lungocriniti…) è francamente divertente.
si critica l’anti-interismo della Gazzetta, giustamente, ma l’elogio sperticato e col sopracciglio alzato alla Ancelotti se permetti di far notare delle cose: anche no.

la scopa del sistema
la scopa del sistema
Leggenda Bauscia
4 mesi fa

Buon Yanniversario ♥︎
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