Bauscia Cafè

Mobbasta veramente però.

Non lo reggo. Cosa? Scopriamolo assieme.

La sensazione che mi accompagna di partita in partita è questa: non posso reggere altro risultato che non sia la vittoria. Perchè? Perchè un uomo virtuoso e paziente quale sono è arrivato a questa intolleranza velata?

Eppure ero io a trovare attenuanti e a tranquillizzare gli animi bollenti fino ad un paio di anni fa. Ero io a cercare di trovare il buono sviscerando i numeri del mercato e dei bilanci.

Ero io. 

Ed sono ancora io. Posso sopportare tutto, a patto che si percorra un percorso. Con onestà e buona volontà.

Vi faccio una confessione. Fino ad oggi su queste pagine sono riuscito a mitigare i sentimenti violenti che sconquassano il mio animo. Ma sono stufo marcio.

Un pareggio contro la Roma non è un cattivo risultato di per sè. E’ quello che è prevalso negli ultimi anni. Allora perchè oggi sono imploso e mi sono lasciato andare a coprolalia? 

Sarò onesto, ogni partita che non porta i tre punti per me è ormai un colpo durissimo.

Perchè stiamo vivendo una parentesi che mi sembra non ci possa portare da nessuna parte. Nessun passo avanti viene messo in pratica in campo. E intendiamoci, oggi abbiamo assistito ad una partita godibile ed anche ben giocata al netto di qualche errore di troppo sottoporta e della solita tendenza a schiacciarsi non appena un giocatore dotato di un minimo di passo e di tecnica di base punta la difesa con un poco di campo a disposizione.

Prendiamo gol al primo tiro avversario. Nulla di nuovo.

Ci schiacciamo quando gli avversari hanno campo da attaccare. Nulla di nuovo.

Dilemmi irrisolti ed irrisolvibili.

Perchè mi sembra di non essere su un qualunque percorso?

In primis perchè giochiamo con un modulo vecchio un era geologica, e lo interpretiamo nella più stantia e inconcludente delle maniere.

Perchè non riusciamo a risolvere dei problemi, che sono sempre gli stessi. Perchè ci illudiamo di voler imporre il nostro gioco, ma non esiste nessun gioco, e lo vediamo in maniera inequivocabile quando ogni prestazione è diversa dalla precedente. Sempre con l’intenzione di essere propositivi, ma poi incredibilmente differenti da noi stessi a seconda della disposizione, attitudine e spregiudicatezza degli avversari. Tema ricorrente: la palla sulla punta o lo sviluppo sulle fasce (non troppo brillante visto che il modulo ci priva della possibilità di sovrapporre e creare superiorità numerica a meno di non scomodare un terzo di difesa e portarlo sulla trequarti avversaria)

Non c’è percorso anche perchè esiste un allenatore che già al primo anno si comportava in maniera schizofrenica e che non è particolarmente famoso per essere un uomo da progetto.

Un allenatore che oggi giustifica i cambi asserendo che avrebbe inserito qualche giocatore centralmente se solo lo avesse avuto. Affermando di non considerare ne Sensi ne Eriksen.(come se ne avesse l’autorità o qualche diritto, smettiamola di raccontarci che questo atteggiamento è comprensibile. Non lo è. Tanto più nella situazione che il calcio mondiale sta attraversando). Salvo poi calarsi nei panni della vittima costernata a cui viene imposto un mercato di privazioni.

A inizio anno ogni tifoso nerazzurro si dava di gomito. Questa era un ottima rosa. E l’unica competitor all’altezza pareva essere la rosa bianconera. Certamente superiore ma chiamata a fare i conti con un Mister alla prima esperienza.

Oggi invece ci sentiamo limitati, deboli, inesperti. Inadeguati. Espulsi dal girone di CL come una pustola che non ha motivo di trovarsi in quei palcoscenici.

Tutto questo mentre un Milan ridicolo guida il campionato, si è portato a casa il nostro scalpo nel Derby e ci è sempre stato davanti. Nonostante di problemi interni e defezioni ne abbia vissute molte più di noi.

Oggi ci sentiamo fragili.

Lo siamo veramente? La partita di oggi mi risponde di no. Inequivocabilmente. Ribaltiamo una situazione di svantaggio grazie alle enormi qualità dei nostri. Teniamo il campo. Sarebbe il momento di azzannare gli avversari, spaesati e alle corde. Abbiamo si commesso degli errori, ma abbiamo più qualità degli avversari, e vi abbiamo posto rimedio.

E invece no. Passiamo ad un cervellotico 451. Soluzione che abbiamo già provato in passato e che ci ha testimoniato quanto questo equivalga allo smettere di giocare. A concedere 40 metri di campo agli avversari. A rendere impossibile la soluzione su Lukaku, troppo solo.

Inseriamo Perisic, Kolarov e Gagliardini. Muscolari. Tutti meno qualitativi degli uscenti. Giocatori che nemmeno hanno una collocazione precisa in campo. Allarghiamo Barella ad esterno. Perisic si trova a ricoprire 3 ruoli diversi in 10 minuti. Gagliardini è Gagliardini.

Tutto questo perchè un 352 con due terzini non è considerato dal nostro mister un modulo abbastanza difensivo.

Oggi l’ha persa Antonio Conte.

Ma mi spingo un poco più in la rispondendo a chi critica la rosa come inadeguata.

Questa rosa sta sotto-rendendo mostruosamente. Tra giocatori da gestire che invece sono chiamati alla titolarità giocando in evidente apnea. Giocatori ignorati anche nei turni più abbordabili. Giocatori schierati senza una precisa collocazione di partita in partita.

Questa rosa sta sotto-rendendo. Ed il primo responsabile è il mister. twittalo

Mi spingo ancora più in là.

Io dell’Inter di Conte ho un ottimo ricordo per i mesi di Settembre, Ottobre, Novembre 2019.

Poi poco nulla. Dalla partita vinta contro lo Sparta Praha in poi la squadra si è visto un gioco involuto. Una Lukaku-dipendenza sempre più marcata. L’incapacità di variare nelle soluzioni. Di valorizzare tutto l’organico e ancora più grave l’incapacità di trovare soluzioni a quegli accorgimenti messi in atto dagli avversari che ci hanno sempre messo in crisi.

Se per molti questa Inter è una rosa mediocre tenuta in piedi dall’allenatore per me questo allenatore è tenuto in piedi dalle sovra performace di alcuni uomini chiave.

Inizialmente era la stato eccezionale di Lautaro. Gli exploit di Sensi. E le stagioni sensazionali di Lukaku.

Questa rosa può fare molto meglio. O sennò spiegatemi i risultati ottenuti dalle altre Lombarde in questa Serie A.

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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