Bauscia Cafè

Le parole che contano.

Genoa – Inter ci consegna il nostro settantaseiesimo punto ed il secondo posto in classifica.

La partita di ieri sera ci ha offerto ampi spazi, dove l’eccedenza di tecnica dei nostri rispetto agli avversari si è vista ed è potuta emergere parte della qualità che vorremmo sempre vedere in campo. I gol sono duelli vinti sovrastando l’avversario, saltando secco il proprio uomo. Queste situazioni sono più facili da creare quando si ha campo aperto, quando le difese avversarie non stringono le proprie maglie rendendo più facile un recupero, un raddoppio o occupano meglio lo spazio. La strada per il futuro tuttavia è tracciata. Si deve alzare la qualità presente in rosa così che anche in situazioni più complicate e contro avversari più organizzati e forti si riescano a disinnescare le contromisure avversarie grazie alla giocata del singolo.

Rimangono da giocare due partite di campionato per la nostra Inter, partite in cui incontreremo proprio avversari di quella risma. Atalanta e Napoli sono squadre dotate di qualità ma anche di organizzazione e ordine.

Dal punto di vista del racconto della partita c’è poco altro da raccontare, ci si può deliziare riguardando i bei gol di Romelu, bellissimi in modo diverso, ma ciò che ormai dovrebbe interessare di questa Inter si può cogliere posando lo sguardo su una striscia di partite più che sulla singola prestazione. E questo campionato in questo senso ha poco da dire perché come detto dal mister, “lo scudetto lo vincerà qualcun altro”, ahinoi.

La striscia di risultati che può tornare ad essere probante è quella che si aprirà con il Getafe. Il tabellone è già disegnato. La formula atipica richiede come requisito per giocarsi la finalissima la vittoria di 3 partite. Ogni gara sarà insidiosissima proprio in virtù di questo, ma allo stesso tempo si può ragionare sul fatto che dalla nostra parte del tabellone non ci sono squadre con il nostro pedigree.

Diventano allora importanti, della serata di ieri, le parole del Mister, che prima della gara aveva già accennato al Getafe. Insomma non siamo noi gli unici a proiettare aspettative sull’Europa League.

“Sicuramente vogliamo fare del nostro meglio, senza porci dei limiti ma con la consapevolezza che stiamo facendo un percorso e vogliamo crescere. Il Getafe è tignoso, ha fatto soffrire Real Madrid e Barcellona e non sarà per niente semplice.”

Antonio Conte nel post partita

Il mister insomma tiene alta l’attenzione in vista di un periodo in cui giocare sarà tutt’altro che facile. E nel farlo parla anche di singoli, cosa che come ammesso nel pre partita, di solito non lo entusiasma.

Il tentativo è quello di tenere tutti sulla corda, a partire dalla società, che deve riuscire a garantirgli Sanchez, cavallo di ritorno da quello United che si mette di traverso, forse vedendo nell’Inter proprio la rivale più accreditata alla corsa al trofeo Europeo.

Conte, infine, si prende il tempo di ringraziare Borja Valero, giocatore che probabilmente non voleva in rosa, ma che è diventato, complici le numerose assenze nel reparto, fondamentale. Il suo plauso, tutt’altro che tiepido, testimonia il percorso di un giocatore arrivato all’Inter già vecchio (per un tozzo di pane), e per questo spesso criticato, più per umori del tifoso che per l’apporto effettivamente offerto in campo, quasi sempre sufficiente.

“Non finirò mai di ringraziare San Borja Valero.”

Il mister, ieri sera

Insomma se tutte queste parole escono dalla bocca del nostro allenatore oggi la sensazione è che il motivo sia quello di una chiamata alle armi nei confronti di tutti. La società che deve provare in tutti i modi a confermare Sanchez per le ultime partite dell’annata e magari per la stagione a venire, dei giocatori che dovranno continuare questo tour de forces anche a campionato concluso, e a tutti i meno utilizzati, affinché la serietà, la voglia, l’intelligenza e la professionalità siano quelle di Borja Valero, giocatore a cui non era stato promesso alcuno spazio, e che invece è finito per giocare ben 24 partite al meglio delle sue possibilità.

Le parole di ieri sera del mister sono una chiamata alle armi: la battaglia l'EL. twittalo

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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