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Chi siamo quest’anno?

Alla fine di ogni partita mi trovo a domandarmi sempre con maggiore insistenza: chi siamo quest’anno? Appurato che, dopo appena quattro partite ufficiali, pensare di inquadrare correttamente una squadra sarebbe un esercizio di pura presunzione da parte mia, queste prime uscite ci hanno fornito senz’altro diversi spunti che vorrei condividere con voi prima della difficile partita contro il Bologna. Quando avrò più materiale, anche video idealmente, magari avremo modo di scendere più nel dettaglio sul piano tattico, ma oggi una lunga – forse lunghissima – chiacchierata è quello ci attende.

Sebbene esistano delle differenze sul piano dei codici di gioco, più rigidi nel sistema di Conte e più fluidi e connessi all’interpretazione del giocatore nel calcio di Inzaghi, credo che la principale differenza tra l’Inter dell’anno scorso e quella di quest’anno stia nelle soluzioni di cui dispone la squadra. Si è già detto come perdendo Hakimi e Lukaku la squadra abbia perso un numero di gol difficile da coprire per i nuovi innesti singolarmente, sottolineando come quella differenza debba essere colmata attraverso il gioco corale. Il nodo della questione per me sta proprio qui.

Fig. 1 – San Siro: 105 metri di lunghezza, 68 metri di larghezza.

Quando abbiamo ceduto Icardi, abbiamo perso certamente un giocatore che segnava tanto, ma inserendo Lukaku abbiamo ottenuto tanto non solo sul mero numero di gol, ma sul piano delle soluzioni. Icardi era un giocatore d’area che allungava la squadra giocando costantemente sulla linea dei difensori cercando di andare alle loro spalle, mentre il belga oltre a saper fare questo era anche in grado di ricevere palla spalle alla porta, strappare palla al piede da molto lontano, allargarsi, insomma aveva un repertorio molto più ampio. Le caratteristiche dei giocatori poi determinano le possibilità che si hanno in campo e più soluzioni in genere si traducono in più gol ed in un calcio più efficace.

Il motivo per cui sto dicendo questo è che l’Inter l’anno scorso – indipendentemente dai gol – era una squadra che rispondeva ad una delle più grandi domande a cui ogni squadra deve sapere rispondere, cioè “come attacchiamo la profondità?” presentando nella formazione Hakimi e Lukaku. Sia chiaro, esiste vita oltre questi giocatori e anche giocatori inadeguati come Biabiany e Schelotto erano in grado di attaccare la profondità. Il punto è che se – pur avendo diversi giocatori di livello – la squadra non risponde in modo efficiente a quella specifica domanda, allora emergono problemi e per l’avversario diventa tutto molto più semplice.

L'Inter schierata in campo con Dzeko e Lautaro fatica a trovare con continuità la profondità quando aggredita. twittalo

Prendiamo in esame le prime uscite. Nella prima partita contro il Genoa avevamo Dzeko unica punta centrale e intorno a lui tanti giocatori di palleggio. La squadra di Ballardini ci ha aspettato e attraverso le nostre qualità di palleggio e la maggiore caratura degli uomini a nostra disposizione non gli abbiamo fatto vedere palla. In questo caso specifico non c’era particolare necessità di trovare la profondità perchè i nostri avversari ci hanno aspettato bassi per toglierci spazio dietro alla loro linea difensiva. Dopo esserci sciolti immediatamente con un gol di Skriniar su calcio d’angolo, abbiamo palleggiato molto bene e trovato il secondo gol dalla distanza con Calhanoglu: nel complesso una buonissima partita, dove siamo stati ampiamente in controllo. Tenete però a mente la scelta di Ballardini: aspettarci.

L’anno scorso tutte le squadre del campionato ci aspettavano e probabilmente trattandosi della prima giornata sull’onda lunga della passata stagione il Genoa ha pensato di mantenere quell’atteggiamento. Le squadre lo scorso anno ci aspettavano perchè eravamo semplicemente devastanti con spazio da attaccare alle spalle della difesa. Se la squadra avversaria si alzava avevamo tantissime soluzioni codificate – anche semplici – come appoggiarci a Lukaku e poi riattaccare lo spazio una volta scaricato il pallone dal belga. Costruivamo inoltre con due giocatori di immensa qualità davanti alla difesa come Eriksen e Brozovic che si posizionavano quasi come primo e secondo mediano: venirci a pressare lasciando metri dietro la difesa era un rischio enorme per qualsiasi squadra di medio livello in Italia. Quindi tutti ci aspettavano.

Per questa ragione l’Inter, che – l’anno scorso come quest’anno – aveva una difesa molto forte fisicamente, in fase di non possesso indirizzava la giocata facendo difesa attiva, ma senza aggredire in avanti, di modo tale da costringere l’avversario ad allungarsi e venire fuori. Questo – in estrema sintesi – è quello che facevamo: se ne traeva giovamento in difesa, dove dall’andata con il Sassuolo in poi eravamo praticamente imperforabili, sfruttando le qualità del pacchetto arretrato che difendeva più basso e intanto investivamo sui metri da riattaccare con i nostri giocatori mortiferi nello spazio. Questa era l’Inter del diciannovesimo scudetto. Passiamo ora alla seconda giornata di campionato con il Verona.

Mantenendo in larga parte l’idea di calcio di Juric che è – ovviamente – rimasta forte dentro il Verona e adottando l’approccio aggressivo di Di Francesco, in trasferta in terra veneta la squadra avversaria non ci ha aspettato, ma ci ha aggredito in avanti e proprio qui sono emersi i primi problemi. La nostra squadra dal fondo non palleggia male, nonostante l’errore di Handanovic in quella partita, ma ci sono due considerazioni che vanno fatte: 1) Calhanoglu in costruzione dal basso ha molta meno qualità di Eriksen e un raggio di giocata decisamente più limitato e 2) portata la palla sulle punte girate spalle alla porta non abbiamo nessuno in grado di aggredire i 30/40 metri alle spalle della difesa avversaria (tranne Perisic).

Mi focalizzerei sull’attacco, visto che complessivamente la costruzione dal basso è rimasta buona e non rappresenterà un problema. Dzeko e Lautaro sono due giocatori che – nonostante la stazza – hanno un gioco simile. Nessuno dei due brilla nell’attaccare la profondità e sono entrambe due prime punte di buon piede che vogliono principalmente la palla addosso. Quando l’Inter gioca con loro due la vera prima punta è Lautaro, che è quello che dei due attacca la profondità, mentre Dzeko si apre e fa da raccordo. Questa per me è una soluzione debole, che sacrifica entrambi i giocatori. Al fine di mantenere un assetto analogo a quello dell’anno scorso, si chiede qualcosa ad entrambi i giocatori che non è esattamente il loro forte. Fornisco qualche numero per capire l’attitudine di Lautaro ad attaccare la linea difensiva: nella scorsa stagione Lautaro Martinez si è trovato in fuorigioco 11 volte in 38 partite, mentre Ciro Immobile 32 volte in 35 partite.

Fig. 2 – Lautaro Martinez

Mi spiego meglio. Lautaro è un brevilineo, non è un giocatore da attacco alla profondità. Ha baricentro basso ed esplosività nel corto, ma nel lungo non è un giocatore performante. Può anche fare un movimento ad attaccare lo spazio, perchè è una prima punta a tutto tondo e sa farlo, ma non è la sua qualità principale, non può farsi carico da solo di quel compito o si finisce per essere facilmente leggibili. Dzeko, anche per ragioni di età, ha ancora meno nelle sue corde l’attacco allo spazio, quindi è comprensibile che tra i due Inzaghi chieda all’argentino di interpretare quel compito, ma – ripeto – non brilla per la progressione. Vorrei essere chiaro su un aspetto: non sto criticando i nostri giocatori. Messi è il giocatore più forte del mondo, ma non può attaccare la profondità. Vorrei che fosse chiaro il punto della questione: si sta parlando di caratteristiche e soluzioni in mano alla squadra.

Se Lautaro ha tutto sulle sue spalle il peso dell’attacco alla profondità, Dzeko è il giocatore che viene indietro a raccordare, ma anche qui onestamente devo storcere il naso. Se Dzeko giocasse da solo come prima punta e ricevesse palla dentro al campo, spalle alla porta, con diversi giocatori di passo intorno (due esterni? un trequartista incursore?) fornirebbe un enorme contributo alla causa, come ha sempre fatto in carriera. Se però gioca praticamente da secondo attaccante, allora la situazione è diversa per due ragioni: 1) deve aprire necessariamente la sua posizione, facendo come faceva a volte anche Lukaku, venendo ad assumere una posizione più decentrata e 2) una linea di passaggio gli viene “mangiata” perchè ricevendo palla spalle alla porta non può servire Lautaro che allunga dietro di lui.

Potete immaginare quanto possa risultare pericoloso Dzeko a cinquanta metri dalla porta in una posizione decentrata e girato di spalle. Se riuscisse anche a scaricare il pallone, prima che il bosniaco vada da quella posizione ad attaccare l’area partendo da lontano ci vuole del tempo, in altre parole per il difensore essere aggressivo sulla punta dell’Inter non ha minimamente svantaggi: perchè Dzeko in quella posizione è già stato disinnescato. Parimenti qualsiasi difensore di Serie A con buone capacità di lettura e un fisico ordinario non dovrebbe avere grossi problemi ad assumersi il rischio di controllare una possibile corsa in profondità di 30/40 metri con il solo Lautaro Martinez anche in un possibile uno contro uno.

Altri giocatori dell’Inter che sono in grado di attaccare la profondità nel 352? Onestamente con l’eccezione di Perisic nessuno della nostra formazione-tipo ha quella capacità. Darmian non ce l’ha, Calhanoglu non è quel giocatore, Barella sa farlo, ma non è la sua qualità migliore trattandosi di un altro brevilineo. Quindi questa squadra ha chiaramente un numero di giocatori in grado di andare a ribaltare il campo rapidamente parecchio ridotto. La conseguenza, come abbiamo potuto osservare nelle prime uscite è che in genere i nostri avversari non ci aspettano più (Verona, Sampdoria) e anzi ci aggrediscono in avanti, perchè la cosa porta più vantaggi che svantaggi.

Fig. 3 – Giganti

Nella partita contro il Verona non è un caso che la nostra squadra sia venuta fuori quando il ritmo è calato e quel pressing in avanti si è ammorbidito. Tra l’altro il gol decisivo sul colpo di testa di Correa avviene proprio su un raro attacco alla profondità di Darmian, quando il Verona non è riuscito a coprire il pallone nei piedi di Vidal ed era oggettivamente stanco e distribuito male in campo.

Una delle conseguenze legate a doppio filo con la mancanza di avere nell’undici questa capacità mortifera di ribaltare il campo sta nell’atteggiamento difensivo dell’Inter. Se hai gli uomini per fare tutto il campo in un soffio puoi difendere più basso e l’avversario avrà comunque premura nell’attaccarti di stare doppiamente attento alle marcature preventive in caso perda palla, mentre se quegli uomini non ce li hai sei costretto a difendere in un altro modo. Se l’avversario non teme di lasciare metri di campo alle sue spalle, si prenderà anche qualche rischio in più nell’attaccarti e allo stesso tempo tu hai la necessità di non farti schiacciare perchè poi tutti quei metri non sono semplici da fare una volta ripresa palla. Diventa fondamentale il recupero di palla il più in alto possibile nel campo e per farlo devi necessariamente tenere una linea difensiva più alta, cosa che ti espone a qualche rischio in più. In pratica la squadra ha un atteggiamento simile a quello dell’Inter di Conte all’inizio della scorsa stagione, questa volta però non per scelta, ma più per una reale necessità.

In altre parole questa squadra non solo è più debole dello scorso anno sul piano del numero di gol, ma anche sul piano delle soluzioni offensive e di concerto anche della tenuta difensiva, dovendo andare a difendere in modo differente. Urge arrivare alla conclusione: giocando con Dzeko e Lautaro, con Darmian aperto sulla destra e Calhanoglu mezzala sinistra questa squadra non può replicare il gioco espresso l’anno passato. Può farlo, ma non con quella efficacia. Appoggiarsi su tante cose della passata stagione va bene, perchè c’è tantissimo che ci possiamo portare dietro, ma non possiamo trovare soluzioni deboli e di circostanza a domande importanti. Non possiamo restare ancorati ad un’idea se quella non è più la più efficiente. L’Inter di oggi vivacchia, ma di fatto fa fatica ad attaccare la profondità e questo è un problema che va risolto categoricamente.

Per continuare a giocare in questa maniera possiamo provare a inserire quei giocatori che, pur con i loro difetti, hanno quelle caratteristiche che servono a tutta la squadra e che in questo momento mancano.

A parer mio ci possono essere due strade. La prima è quella che passa – come anticipato sopra – per i nuovi innesti e alcuni specifici giocatori della rosa. Dumfries è un giocatore di corsa e forza che – se giochiamo in questa maniera – ha quelle caratteristiche. In difesa è fragile e ha sicuramente diversi difetti tecnici, tanto che a me personalmente come calciatore in senso assoluto non piace, ma è un esterno destro di passo e attacco dello spazio dove a noi serve proprio un giocatore che abbia passo e attacco dello spazio. Il secondo nome è chiaramente Correa. Il Tucu è un attaccante senza uno storico di gol particolarmente brillante, ma ha caratteristiche uniche che gli altri giocatori del reparto non hanno minimamente. In primis è in grado di attaccare la profondità e può distribuirsi quella responsabilità con Lautaro, senza contare che anche partendo da lontano ha comunque gamba per fare male all’avversario anche partendo da una posizione di raccordo.

Si può fare qualsiasi considerazione circa il peso reale di Correa, ma è unico in questa squadra e obbliga l’avversario a tenerne conto. Se vogliamo continuare a giocare in questa maniera la coppia titolare per me deve essere Lautaro/Correa oppure Dzeko/Correa in questo assetto (352) e con questa interpretazione. L’altro giocatore su cui mi sento di aprire una parentesi è Calhanoglu. Se l’avversario ci aspetta, come il Genoa, partire qualche metro più indietro lo agevola tanto e svincolato da particolari compiti di costruzione è una soluzione in più per le sue doti di assist-man e capacità di tiro dalla distanza. Se l’avversario invece ci viene a pressare, nella posizione di mezzala è rivedibile e più impreciso di quanto pensassi, tanto che la sua collocazione andrebbe probabilmente rivista anche nell’ottica di agevolare certe soluzioni di giocata.

Fig. 4 – Calhanoglu

L’anno scorso l’Inter costruiva con la difesa in modo simile a quest’anno, ma con Brozovic e Eriksen doppio-mediano, con Barella ad aprirsi sulla destra così da lasciare il corridoio centrale per servire le punte e creare una situazione di difficile lettura alla difesa avversaria (con diversi passaggi e movimenti codificati). L’Inter continua a costruire abbastanza bene, ma lo fa con Brozovic più centrale e le due mezzali aperte. Onestamente credo sia anche questa una soluzione debole, che non offre particolare aiuto né a costruire dal fondo, né ad allungare qualora servisse. Aprire le mezzali per trovare le punte ha senso, ma in quel modo finiscono per pestarsi i piedi con i braccetti difensivi e gli esterni. Visto che il modo di interpretare il gioco è diverso dallo scorso anno non c’è reale motivo di intasare le corsie esterne.

Anche qui per me le soluzioni ci sono: a parer mio muoversi verso un 3412 con Calhanoglu che fa il vertice del triangolo con Brozovic/Barella doppio mediano può darci una grossa mano in certe partite ed è quello che Conte cercava di fare con Eriksen nella prima parte della scorsa stagione. L’altra opzione è fare esattamente quello che facevamo lo scorso anno con Brozovic/Barella mediani e solo Calhanoglu ad occupare la posizione che occupava Barella l’anno scorso, ma quest’anno sulla sinistra dalla parte di Perisic. Indipendentemente da tutto, su questo aspetto c’è margine di crescita, specialmente contro una squadra che ti pressa.

L’anno scorso poteva avere senso “caricare” di uomini la fascia destra perchè si creava una situazione dove l’interesse era creare 1vs1 in un’area di campo dove c’era Hakimi e dove si apriva Lukaku, ma quest’anno onestamente non ne vedo tangibile vantaggio. Credo sia molto più di aiuto avere una linea intermedia in più (un trequartista): in generale questo tende naturalmente ad allungarti sul campo (oltre a togliere metri da coprire in avanti a Calhanoglu) e in fase di non possesso agevole la pressione in avanti. Ci penserà Inzaghi, oppure più verosimilmente ci avrà già pensato, chi può dirlo?

Un altro giocatore che se ben gestito e a seconda della partita può fornire un aiuto nell’attaccare la profondità è Vecino. Ha corsa, capacità di andare dietro la difesa e attaccare la porta. Peccato che qualitativamente sia quel che sia, ma quest’anno visto il ridimensionamento potrebbe tornarci utile e per fare bene in Italia potrebbe bastare, come alternativa. Anche in questo caso va compreso quando può fornire il suo apporto, in quale situazione e contro quali avversari.

La seconda strada percorribile è quella di rivedere l’assetto e ridisegnare l’Inter in un altro sistema. Ogni modulo ha pregi e difetti, la scelta passa attraverso l’individuazione di quello che valorizza al massimo le caratteristiche dei giocatori e ne nasconde i limiti, a patto però che riesca a rispondere in modo efficace alle domande che gli vengono poste in campo. Sul breve periodo credo che una strada più conservatrice, tesa ad inserire i nuovi innesti, possa essere la più produttiva nell’ottica di fare punti, ma siamo chiamati a trovare il prima possibile quelle soluzioni, oppure la mia sensazione in queste prime uscite è che faremo decisamente fatica quest’anno. Ci sarebbe anche accidentalmente da parlare del Bologna, ma direi che per oggi possa bastare: alle 18 siamo di nuovo in campo.

Il_Casa

Interista, fratello del mondo. Dal 1992 un'unica fede a tinte rigorosamente nerazzurre. Sobrio come Maicon, faticatore come Recoba.

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Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Solo trauma contusivo por el Tucu….

Ultima modifica 2 anni fa by pppfrrr
SgtPepper
SgtPepper
2 anni fa

Battesimo del Meazza per i miei due bimbi!
Non potevo chiedere di meglio.
Mia figlia ( 6 anni), dopo il sesto gol, mi ha chiesto :“Papà, si arriva ai dieci?“… 😍😍😍
😆😆😆

matrix23
matrix23
Rispondi a  SgtPepper
2 anni fa

visti anche su dazn..

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  SgtPepper
2 anni fa

Grande!
La piccola ha mentalità vincente.

Ultima modifica 2 anni fa by pppfrrr
andrea
andrea
2 anni fa

Ottimo Dumifries, il migliore se non fosse stato il perdersi il giocatore che ha segnato il goal del Bologna. Non ho visto il primo tempo problemi TV. Ma da quello che ho visto l’Inter ha avuto spazio e se gli concedi spazi diventa devastante. C’era anche un rigore nettissimo su Dumifries con espulsione del bolognese a fine gara, ma l’arbitro ha lascato correre, favorendo il Genoa prossimo avversario del Bologna

Angelo PESATORI
Angelo PESATORI
Rispondi a  andrea
2 anni fa

kolarov lo ha perso, dumfries partita eccellente anche un gran recupero

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Angelo PESATORI
2 anni fa

Kolarov non dovrebbe mai vedere il campo.
Speriamo non ce ne sia bisogno, piuttosto peschiamo in primavera

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Un grande applauso anche allo stadio ed a tutto il pubblico che ha incitato dal primo all’ultimo minuto e non ha mancato di rendere tributo ed invocare a gran voce Christian Eriksen.

@Eriksen…i Tifosi Interisti ti aspettano e quelli che hanno occhi per vedere oltre gli Highlights ti ringraziano per il prezioso contributo che hai dato – insieme a tutti i ragazzi – per lo scudetto adesso cucito sulla maglia.

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

È veramente amore 😀
Anche più della Leotta? 😀
Per dirla alla inzaghi spiaze ma non ci sarà….in Italia regole mediche sono chiare. Concentriamici su chi c’è

Ultima modifica 2 anni fa by Roger Roger
matrix23
matrix23
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

aspettando godot

dalle mie parti in un Paesino limitrofo tanti, tanti, tanti anni fa nel periodo della 2° guerra.., il figlio fu arruolato in fanteria e partì per il fronte. Il giorno della partenza parti’ con tutto l’equipaggiamento…, dimenticando l’ombrello a casa. Sua mamma gia’ in eta’ un po’ avanzata, vedendo che lo aveva dimenticato si mise alla finestra con l’ombrello appoggiato e ogni giorno stava tutto il tempo a scutare l’orizzonte per vedere se il figlio ritornava a riprendersi quell’ombrello che aveva dimenticato. Il figlio purtroppo mori’ al fronte, ma lei non lo seppe mai e continuo’ per oltre 20 anni a stare ogni giorno ad aspettare quel figlio che nn sarebbe mai arrivato……Quell’ombrello stette ancora appoggiato per molti anni anche dopo la morte della donna, diventando una specie di riferimento per coloro che passavano in macchina e guardavano quell’oggetto.

Non vorrei che accadesse anche a noi con eriksen…

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Prossime due partite saranno un bel banco di prova.
Se la sblocchiamo subito poi funziona.
Dare continuità, forza!
Ma che bravo Dima: finalmente un canterano forte che sale in prima squadra! Questa è strategia giusta!

Gus
Gus
2 anni fa

Ah dimenticavo…oggi Handa ha fatto un paratone a risultato in bilico. Bravo (quel che è giusto è Justus)!

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Gus
2 anni fa

…ebbravo Gus…diciamoolo

matrix23
matrix23
Rispondi a  Gus
2 anni fa

ma non aveva perso la reattivita’?? (cit. qualcuno)

puo’ essere che la perde a partite alterne …??

Javier
Javier
Rispondi a  Gus
2 anni fa

Ha fatto anche un uscita! Dichiarata come a biliardo: “esco!” ed è uscito. A casa abbiamo stappato un barbera superiore e tagliato un salame. Che bei momenti. 😀😀

Ultima modifica 2 anni fa by Javier
Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Javier
2 anni fa

Almeno due

Simone
Simone
Rispondi a  Gus
2 anni fa

Handa ha fatto una bella parata sicuramente Il punto è che qualche anno fa quelle sue parate erano di routine ed oggi siamo tutti qui a sottolinearla. Qualcosa che non va quindi c’è…..comunque evidenziamola….almeno facciamo contento il Cipe…..

archiluca
archiluca
Rispondi a  Simone
2 anni fa

io non crocifiggo e accuso nessuno…tantomeno chiedo teste, subentri con secondi o terzi portieri o altro… ma….non so avete notato anche voi: in almeno 4-5 occasioni ieri ( e nelle ultime 20 partite almeno) sempre con tiri ravvicinati in area o colpi di testa, il nostro rimane immobile, e guarda la palla uscire (e purtroppo molte volte entrare…) questo non mi sembra normale

Gus
Gus
2 anni fa

Con il Casa si cercavano risposte da Dumfries. Beh, qualcuna l’abbiamo trovata. Peccato per Correa che non era ancora entrato in partita. Speriamo solo una botta perché abbiamo bisogno di far rifiatare Dzeko.
Ora naturalmente qualcuno dirà che il Bologna è poca cosa bla bla (aveva vinto le ultime due e la partita era presentata come ostica, tant’è).
Brozo di nuovo uomo ovunque (quanto può durare così?). Menzione speciale per Skrigno, che si butta dentro, scorazza sulla fascia e randella. Sprizza voglia di giocare e interismo da tutti i pori: il mio beniamino è lui.

Simone
Simone
2 anni fa

Però questa squadra segna poco…………

Giulio19
Giulio19
Rispondi a  Simone
2 anni fa

Non esaltiamoci.. abbiam recuperato le occasioni perse con il Real.
Mi auguro Correa esploda, ho qualche perplessità. Per Dzeko parla la carta d’identità, ahimè. E Sanchez non va in doppia cifra da anni.
Brozo è come il vino.
Forza ragazzi.

matrix23
matrix23
Rispondi a  Giulio19
2 anni fa

Brozo è come il vino……….

anche senza Eriksen migliora..

matrix23
matrix23
2 anni fa

presi a pallonate…

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Barella mostruoso
Bravi ragazzi…bravi tutti

Angelo PESATORI
Angelo PESATORI
2 anni fa

bravi gran bella inter

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

ZZZZZ per la noia si è addormentata anche la difesa

Ultima modifica 2 anni fa by pppfrrr
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Che noia che barba…
Che barba che noia…

Cipe64
Cipe64

😂😂😂

Cipe64
Cipe64

Già troppo facile così

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Ottimo Handa a salvare il vantaggio con una reattività da giovincello

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Ottimo veramente Di Marco

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Che goduria!
Una prece per el Tucu🙏speriamo solo una contusione

matrix23
matrix23
2 anni fa

GAAAAAAAAAAAAAAAAAAALLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL

GEKOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

6-0 INTER……..

matrix23
matrix23
2 anni fa

GAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL

GEKOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

5-0 INTER……:….

matrix23
matrix23
2 anni fa

GAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALLLLLLLLLLLLLLLLLL

LA GARRA CHARRUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

4-0 inter…..

glelo stiamo aprendo come una cozza….

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Molto bene Dumfries ma da mancino Dima è di gran lunga il mio nuovo idolo!
Erano secoli che non avevamo un mancino di qualità

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Hakimi chi?

Cipe64
Cipe64

Hakiminchia è?

matrix23
matrix23
2 anni fa

gaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaallllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Barellaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

3-0 interrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

spettacolo al Meazza….

Ultima modifica 2 anni fa by matrix23
matrix23
matrix23
2 anni fa

gaaaaaaaaaaaaallllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Skrignarrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

2-0 interrr

Jad
Jad
2 anni fa

Bel post troppo lungo per me letto metà (l altra poi)
Mi sembra di aver aver capito che lo scudo passa dalle prestazioni di Correa e Dumfries.
Esattamente quello che penso e che ho scritto molte altre volte.
Il resto è uguale con POSSIBILE up grade di Chala rispetto al Danese che entra a giocare con continuità (ma neanche tanto) dalla partita successiva a quella con la fiorentina (vinta facile 0 a 2. Ripulitore a sedere), trattasi della partita n. 22. Causa infortunio di A. Vidal che non riuscirà più a riprendersi, con Vecino e Gaglia fuori e Sensi come sempre mezzo rotto ad alternarsi la panca.
Fatti non pugnette. (e basta leggende. – Aiuto i coccodrilli dalle fogne di NYC!!!-)

Apporto zero e peggior bidonata mai presa da Marotta.
Caxxo siamo riusciti a piazzare persino Gabigol 😂

SIAMO DA 80 PUNTI GAGLIARDI
(85 scudo probabile.)

Ultima modifica 2 anni fa by JAD
Semperfi
Semperfi
2 anni fa

Il Mister contro il Bologna, sembra che proverà quella che, secondo me è la miglior formazione del momento, caso a parte Erik che se arruolabile sarebbe titolare, ma ad oggi questa è la miglior opzione, mi aspetto una bella partita e come risultato solo tre punti.
Forza Ragazzi e Forza Inter.
PS: In contemporanea a Rivolto…si festeggia il 60mo compleanno del 313 Gr.Acr.PAN Frecce Tricolori. orgoglio Nazionale e Internazionale, Auguroni!

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Post molto, molto interessante.

Ha un bel rebus da risolvere Simone Inzaghi.

Parliamo ovviamente di un avvio di campionato che ancora non può dirci molto…ma la difficoltà ad attaccare la profondità mi ha riproposto il problema di transizioni lente che ci fanno trovare le difese già schierate con pochi spazi a disposizione.

Potrebbe essere utile acquisire un giocatore capace di vedere con rapidità “autostrade dove altri vedono sentieri” e che sappia accendere la luce in questo tipo di situazioni intasate.

Che questo tipo di giocatore sia un recupero (meglio) od un nuovo acquisto a gennaio (va bene uguale)…. ma che arrivi un profilo così..questo conta.

Ultima modifica 2 anni fa by pppfrrr
Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

Più che altro da post sembra servire chi la strada la percorra, ossia una punta potente e veloce che Dezko non è.
Gli attaccanti determinano una squadra, più di ogni altro ruolo

Jad
Jad
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

😂😂
Ci divoriamo gol a nastro, abbiamo un attaccante da 7 gol che ha sostituito uno da 24.
Ma è determinante trovare quello delle autostrade e ripulitore di palloni.
😂😂😂
Non ce la faccio.
Ci risentiremo a Natale. 👋👋

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Jad
2 anni fa

😀
Natale no dai, li ci deve svelare il segreto Scanzia!

Gus
Gus
2 anni fa

Beh, condivido il post dalla prima all’ultima riga (ma non l’avrei mai scritto con tale lucidità). Complimenti.
Nell’attuale contesto, Dumfries può essere il fattore per ripartire se aggrediti. Dobbiamo capire che margini ha però: non tanto tecnici, i piedi di ghisa non diventano morbidi, quanto di evolversi tatticamente e imparare come si difende in Italia (non come su Vinicius, ad esempio).
Zapata era la prima scelta del mister: non a caso. Lui e Dumfries rapprentano esattamente il backup (ovviamente in downgrade) del duo Lukaku-Hakimi. Oggi dobbiamo fare di necessità virtù, e anche qui la scommessa è capire cosa possano diventare Lautaro e Correa insieme.
Interessante il ragionamento su Calha (ma occhio che qui dentro il ruolo di Eriksen nelle uscite basse è un tantino sottostimato).
È vero, tocca assomigliare all’Inter della prima metà della scorsa stagione.

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Grazie mille per il grande contributo.
Semplificando mi sembra di capire che nostre fortune passano da capacità del tecnico di trovare quanto prima soluzioni adatte ai nuovi, diverse dal passato.
Speriamo ci riesca.
@ Casa: come potenzialità, rispetto ad altre squadre, dove ci collochi in Italia?

matrix23
matrix23
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

stai carmo,…abbiamo fatto 3 partite 3

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
2 anni fa

O.T.
Per quanto io, lo abbia criticato per gli ultimi della sua gestione, rimane comunque un gran Signore, senza se e senza ma.

https://www.google.com/amp/s/amp24.ilsole24ore.com/pagina/AEsqAaj

matrix23
matrix23

difficile giudicare quando non si conoscono le cose nei loro particolari. Piu’ facile giudicare sbagliato…

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  matrix23
2 anni fa

Confucio?
Copia e incolla?

matrix23
matrix23

no…, banale risposta ad una tavanata

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  matrix23
2 anni fa

Occhio, che ti riapro il DERE…

Cipe64
Cipe64

Senza ma e senza se.
Insieme al padre
Il più vincente ed innamorato dei Presidenti della storia nerazzurra.
MM non è mai OT quando si parla di Inter.
+1 per il giusto pensiero

Ultima modifica 2 anni fa by pppfrrr
Gus
Gus

Vero.

Semperfi
Semperfi

Anche senza forse, Bravo per ricordare uno dei principali protagonisti della nostra gloriosa storia.

Javier
Javier

Il presidente Andrea Agnelli prendendo un caffè alla mensa del FCA ha lasciato 18 centesimi di mancia come gesto di solidarietà verso i propri dipendenti.
“È il gesto che conta” ha sottolineato Nedved

Jad
Jad
Rispondi a  Javier
2 anni fa

Hahahaha 👍

Pezzo di M., anzi Pezzi (al plurale)

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