Bauscia Cafè

Abbracciami e di vittorie saziami

Un abbraccio è un gesto volto ad esprimere affetto o amore che consiste nello stingere le braccia e le mani attorno al corpo di un’altra persona. In generale, un abbraccio può rappresentare un’effusione romantica o una generica forma di affetto verso una persona, ad esempio un modo per manifestare gioia o felicità nell’incontrare o salutare qualcuno.

Ed è quello che si è visto in campo dopo il gol di Lautaro. Un gruppo unito, determinato e con la giusta ferocia per andare avanti e perseguire l’obbiettivo. Tutti per uno, uno per tutti.

Quella andata in scena ieri sera sul prato del Meazza è stata la miglior vittoria di sempre in questi due anni con Antonio Conte come allenatore. Una partita preparata alla perfezione, gestita benissimo e con molta qualità in campo. Un segnale fantastico per noi tifosi è determinato dal fatto che il gruppo sia tutto unito con lui, quasi come vedere un’unica entità che scende in campo indipendentemente dagli interpreti scelti. Libero di pensieri e nel ruolo da accentratore è la situazione perfetta in cui potevamo sperare di (ri)trovare il nostro allenatore.

Prima del fischio d’inizio, parlando in chat con gli altri filosofi autori che popolano questo blog, avevo definito la partita come l’ennesimo esame di maturità che ci si presentava davanti e da superare per la prima volta. Notate bene che parlo d’esame di maturità e non di partite importanti, perché quest’ultime abbiamo dato modo di saperle vincere. Basta pensare ad esempio alle partite da dentro/fuori della scorsa Europa League, alla partita di campionato contro la Juventus o al derby di Coppa Italia contro il Milan. Nell’ultimo mese ci eravamo trovati già due volte in una situazione del genere e in entrambe le situazioni, non siamo stati in grado di superare l’esame in questione. Mi riferisco chiaramente alla 16° e alla 19°giornata di campionato, quando il calendario ci ha presentato nella prima Sampdoria-Inter e Milan-Juventus e nella seconda Udinese-Inter e Milan-Atalanta. Come detto in precedenza, e come sapete benissimo da soli, in tutte e due le giornate non siamo riusciti ad approfittare degli scivoloni dei rossoneri.

Ecco ieri eravamo nella stessa identica situazione forse anche peggiore visto che il turno in questione, a differenza dei due citati precedentemente, questa volta era favorevole all’altra squadra del naviglio. E proprio per l’importanza dell’avversario che avevamo davanti e per l’alta posta in palio, possiamo dire che l’esame di maturità è stato superato a pieni voti.

“Stiamo dimostrando una forza mentale importante, con una certa continuità. Sono felice soprattutto per i ragazzi, ma questo per noi deve essere un punto di partenza e non di arrivo, altrimenti tutto il lavoro che stiamo facendo sarebbe vanificato.” 

Antonio Conte nel post partita

Nel dopo partita nella nostra chat di filosofi autori eravamo più o meno tutti molto concordi sul fatto di come questa sia stata la partita più importante degli ultimi due anni. Per il modo in cui si è vinta, per come si è voluta giocare, per gli uomini scelti e per quello che ha significato. Tra di noi c’è stato chi l’ha paragonata a Kiev e chi a Londra, al netto delle molte differenze, ma tutti abbiamo concordato che sia stata la partita della consapevolezza. Nel momento in cui avevi contro tutta l’Italia calcistica che sperava in un tuo passo falso, che come detto di solito non è cosa rara per noi, hai deciso di mettere in campo tutti i più forti e hai distrutto una squadra forte che veniva da sei vittorie consecutive. Avendo tutto da perdere. Te ne sei fregato di tutto e ti sei preso quello che hai dimostrato, anche con queste scelte di formazione. E questa è stata la chiave. Hai disegnato una formazione ed hai detto a tutti cos’è che vuoi, senza fraintendimenti e senza nascondersi. Siamo forti e saranno gli altri a doversi preoccupare di noi.

"Abbiamo esultato così e ci siamo abbracciati perché sentiamo tanto questa cosa: siamo una squadra, siamo uniti, abbiamo dimostrato grande carattere e gioco. Questi siamo noi" twittalo

P.S. Il pensiero espresso nell’ultimo paragrafo è tutta farina di Vujen ed io, concordando con lui al 100%, non ho fatto altro che dargli voce riportandolo in questo post. Quindi tutti gli eventuali onori e complimenti sono da indirizzare a lui.

Braffo

Sono il Chief Games Officer di Bauscia Café. Metà stronzo, metà testa di cazzo.

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