Bauscia Cafè

Countdown

Ore 9:00.

Mancano sei ore, sei ore soltanto. L’attesa in realtà è partita già da molti giorni prima, complice il calendario che ora prevede una sola gara a settimana, in mancanza delle coppe. Ma non si può cominciare da troppo presto a pensarci, sarebbe troppo logorio per la mente, e – onestamente – troppo una distrazione dalle cose di tutti i giorni. Anche se però succede che la mattina bevi il caffè, dai uno sguardo di sfuggita ai social e guardi come si prepara la città, tutto il popolo nerazzurro e arrivano le extrasistoli. E tutt’a un tratto sì, lo capisci, che ci siamo, è Domenica, è il giorno del Derby di Milano.  

Popolo Nerazzurro, sei in fermento?

Già, il popolo nerazzurro. Un derby finalmente di altissimo livello come si merita Milano e come abbiamo sognato di rivivere per dieci, lunghi, bui anni. Un derby che affrontiamo finalmente da primi in classifica, dopo un lungo inseguimento proprio contro la rivale cittadina, e il calendario arrivato con il tempismo ideale come un perfetto mossiere per il cavallo di rincorsa. Come si sta preparando il popolo nerazzurro a questo giorno importante, senza stadio, senza potersi riunire, senza poter dare il calore che la squadra si merita e che anche noi ci meritiamo di poter dare dopo tutti questi mesi di passione sopita e repressa? Abbracceremo la nostra sciarpa, oppure la arrotoleremo attorno alla televisione, attenti a non urlare troppo davanti alla TV per non disturbare il vicino, solo per poi sentire che il vicino urla e grida la sua passione come e più di noi. Popolo nerazzurro, questo derby è anche per te.

Un’attesa che di ora in ora si fa sempre piu’ lunga.

Il derby di Milano. Il derby del primo posto.

La partita che tutti i giocatori vorrebbero giocare. Che tutti i tifosi vorrebbero vivere.

Ore 12:00

Il pranzo della domenica è diventato, di colpo, un rituale scaramantico dove tutto deve essere al suo posto, nello stesso ordine, rispetto all’ultima partita vinta dell’Inter. Di qui la bottiglia, di là il bicchiere. Anche il menu deve seguire questo rituale. Io per esempio mi sono accorto che quando mangio pollo andiamo bene. E che pollo sia, allora. Niente deve essere lasciato al caso. A proposito di non lasciare niente al caso, mister Conte in conferenza stampa ha parlato di serenità, entusiasmo e determinazione, tutti ingredienti ideali per preparare un grande appuntamento con il duro lavoro e l’approccio giusto.

Ragazzi godetevi questa grande giornata di Interismo

È probabile che riproporremo l’undici che ha brillantemente sconfitto la Lazio la settimana scorsa. Sia chiaro: chiunque parli di “doppio play” per descrivere Brozovic ed Eriksen in caso giocheranno insieme oggi, evidentemente non ha visto niente delle ultime nostre partite. Eriksen ha ricoperto la posizione che – a suo tempo – ricopriva Sensi, più speculare a quella di Barella a destra che a Vidal che stava sempre un po’ arretrato e non c’entra niente con quello che fa un playmaker. Devo dire bravo a entrambi, allenatore e giocatore, perché hanno saputo venirsi incontro reciprocamente per il bene del gioco dell’Inter e, almeno nel breve termine, sta pagando in termini di qualità e imprevedibilità del gioco. Gran parte della partita si giocherà anche sulle fasce, dove Hakimi ha le capacità per tenere Hernandez chiuso sulla sua metà campo, possibilmente richiedendo aggiustamenti da Kessie a centrocampo e Romagnoli in difesa, sì da forzarli a rotazioni innaturali come è successo in campionato contro la Juventus. E, al di là dell’aspetto tattico, è una grande occasione per brillare per tanti forti uomini della nostra rosa, come Barella, Skriniar, De Vrij, Lukaku, Lautaro.. che hanno lavorato tantissimo in questi anni per diventare l’impalcatura della squadra per il presente ed il futuro, e che si sono meritati di giocare nel più grande palcoscenico possibile nel campionato Italiano. Ragazzi, questo derby è anche per voi.

Ore 15:00

Ci siamo. Ormai il battito del cuore è a mille. La peroni ghiacciata è fuori dal frigo. La voce ben calda. la televisione accesa. È il derby nostro, delle persone, dell’Inter.

E poche persone sono state dell’Inter con gentilezza e passione come Mauro Bellugi. Uomo mite, ironico e appassionato quando parlava di Inter, la sua squadra, quella con la quale ha giocato per cinque anni, vincendo uno scudetto e dove ha segnato il suo unico gol in carriera contro il Borussia Moenchengladbach, lui, uno stopper vecchio stampo ma atipico, perché particolarmente tecnico rispetto ai colleghi di reparto. Nei cuori della vecchia generazione di nerazzurri era entrato grazie alla sua forza e determinatezza con la quale ha interpretato il suo ruolo, sia nell’Inter, che in altre squadre di serie A, e in nazionale. Per la nuova generazione, grazie alla sua simpatia mai banale con la quale commentava le partite dell’Inter in televisione. Aveva tanti amici che gli sono rimasti vicino anche nelle ultime settimane quando la malattia l’ha costretto a un lungo calvario. Anche lì, aveva colpito l’ironia con la quale aveva affrontato il suo destino. E – appunto – ironia, se n’è andato proprio alla vigilia del derby di Milano, quello che può essere tanto importante per i nerazzurri, di nuovo, dopo tanti anni. E sono sicuro che Mauro è già intento a guardare il derby da lassù, seduto in prima fila tra Peppino Prisco, Giacinto Facchetti, e Mario Corso a commentare con passione e gentilezza le gesta dei nostri ragazzi. Una persona per bene, che non poteva che essere Interista. Mauro, questo derby è soprattutto per te.  

Ciao Mauro, questo derby e’ per te.

Tzara

Nella vita ha cambiato città, Nazione, lavoro e amori ma l'Inter è sempre rimasta. Non ha molti desideri, ma se riavesse un centrocampo con Veron, Cambiasso Stankovic e Figo non si dispiacerebbe.

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