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Women: una stagione con poche luci e troppe ombre (Parte 1)

Dopo il blocco definitivo della Serie A comunicato dal Consiglio Federale FIGC di lunedì 8, deciso con modalità e percorso che destano forti perplessità, eccoci a fare un bilancio della stagione 2019-20 della nostra amata Squadra Femminile.


Iniziamo con un passaggio rispetto alla situazione generale: se non ci saranno ulteriori novità in corso d’opera (con la Federazione mai dire mai..) la stagione si è chiusa con la Juventus in testa (ma senza riconoscimento del Titolo da parte federale), la Fiorentina con la Juve in Champions League, le retrocessioni dell’Orobica Bergamo e quella, quantomeno ingiusta, decisa dal misterioso algoritmo, del Tavagnacco Udine; salgono in A Napoli Femminile e San Marino che beffa la Lazio.

Il Milan, penalizzato nella corsa Champions da una vittoria a tavolino per 3-0 della Fiorentina ad Udine (risultato originale 1-0 per le viola), ed una Lazio furiosa (per essere stata scavalcata a tavolino dall’algoritmo pur essendole davanti in classifica), si uniscono alla forte delusione delle ragazze bianconere che, lo dobbiamo affermare con onestà e sportività, non meritavano la mancata assegnazione del Titolo in un campionato largamente dominato sin dalla prima giornata.

Quindi sembrano essere stati tutelati maggiormente gli interessi di piccole società dilettantistiche a danno di Club prof di una certa importanza…secondo alcuni osservatori non finirà così.

Ma andiamo alle nostre ragazze: l’Inter Women chiude la stagione di Serie A 2019-20 all’ottavo posto in classifica (su 12) con 19 punti in 16 gare (ottenuti con 5 vittorie, 4 pareggi e ben sette sconfitte). Venti le reti realizzate, 27 quelle subite.

Non è una sorpresa essere largamente dietro a Juventus, Fiorentina, Milan e Roma (onestamente di un’altra categoria, non solo come organico); essere arrivate dietro anche a Florentia San Gimignano, Sassuolo ed Empoli, non è certo da considerare un risultato né accettabile né sufficiente, tenuto conto degli ingenti investimenti fatti sul mercato e delle strutture (ed i mezzi) messi a disposizione dalla Società ai dirigenti ed ai tecnici del femminile che non hanno nulla da invidiare rispetto a quelli del settore maschile.

Discorso completamente diverso per tutte le giovanili femminili che hanno fatto una stagione eccellente…

Ma torniamo alla Serie A: aver acquistato nelle due sessioni di mercato ben 15 nuove giocatrici sembra non aver portato nessun giovamento tecnico percepibile, anzi ha minato alcuni punti fermi
ereditati dalla precedente – trionfale – gestione. Nuovi dirigenti, nuova gestione del mercato, nuova conduzione tecnica, novità anche nello staff, possono in parte giustificare le molte incertezze
organizzative e gestionali, dovute probabilmente al dovuto “pedaggio” da pagare al noviziato di molti; ma non possono giustificare assolutamente il deludente rendimento in campo (tattico e tecnico), la mancanza di carattere, lo smarrimento di un’identità e di uno spirito di squadra che erano fra gli elementi distintivi del recente passato.

Per cui la valutazione generale non può essere superiore al 5.

Analizziamo la stagione delle 24 ragazze che sono scese in campo elencandole per reparto, iniziando da portieri e difensori. Condividi il Tweet

PORTIERI
Chiara MARCHITELLI: impiegata per 10 partite per un totale di 849 minuti; seppur in fase discendente della sua grande e luminosa carriera, ha garantito dall’alto della sua esperienza e della sua classe tranquillità al reparto arretrato, disimpegnandosi sempre oltre la sufficienza ed essendo decisiva in un paio di partite; un paio di infortuni ne hanno limitato l’apporto, determinando con la sua assenza diversi punti persi per strada dalla squadra. 6,5

Roberta APRILE: impiegata in 7 partite per un totale di 591 minuti; ha giocato la migliore e la peggiore partita in entrambi i casi contro la sua ex squadra: la Pink Bari; arrivata all’Inter a sostituire Schroffenegger, con fama di ottimo prospetto, si è rivelata ancora molto acerba tecnicamente, pagando lo scotto della giovane età e l’incosciente temerarietà di chi l’ha caricata molto prematuramente di troppe responsabilità. 5

DIFENSORI
Laura CAPUCCI: 1 presenza per 4 minuti; ‘SteelWoman’ è stata totalmente (e inspiegabilmente) ignorata dal tecnico e spedita in Primavera, dove Laura ha collezionato partite maestose con le giovani Campionesse d’Italia, con la perla della gara di campionato contro la Juventus dove ha letteralmente annullato un grande
prospetto bianconero nel giro della prima squadra torinese. Dovunque andrà a giocare dimostrerà la sua naturale predisposizione al gioco difensivo, dove eccelle nella marcatura stretta. n.g.

Caterina FRACAROS: 8 presenze per 579 minuti; la promettente attaccante Nazionale Under19 ex Tavagnacco, all’Inter è stata impiegata sempre come difensore esterna bassa, ruolo in cui non si è trovata assolutamente a suo agio, collezionando prove da dimenticare; ha avuto un grave infortunio nelle ultime partite, da cui sta iniziando a recuperare; essendo stata impiegata in un ruolo talmente diverso dal suo e tenuto conto della sua giovanissima età… n.g.

Anna AUVINEN: impiegata in tutte e 16 le partite per tutti i 1440 minuti giocati in stagione; l’esperta nazionale finlandese si è distinta per l’impegno massimo; la sua grinta e la totale dedizione alla causa ne hanno fatto una beniamina dei tifosi, che l’hanno perdonata per qualche svarione ricorrente quando è stata impiegata (troppo spesso) da centrale, dove ha pagato dazio alla sua struttura fisica non imponente; ottima, a volte insuperabile nelle poche occasioni che ha giocato esterna bassa. Non adatta a compiti di costruzione,
ha lasciato molto a desiderare in fase di palleggio. 6

Francesca QUAZZICO: impiegata in 6 occasioni per un totale di 300 minuti giocati; “Baby Face”, la giovanissima nazionale tarantina, dalla struttura fisica importante e dal buon gioco di testa (da migliorare), si è rivelata puntuale e puntigliosa nella marcatura, ma deve regolare al meglio lo spiccato, naturale, agonismo, che da un verso l’hanno subito resa una beniamina dei tifosi, dall’altro la espongono troppo alle attenzioni arbitrali; ha dimostrato carattere e capacità di soffrire; destinata a diventare un eccellente centrale. 6

Roberta D’ADDA: 9 partite per 630 minuti; Roberta, pur in vista dei 40 anni, si conferma una delle migliori difensori degli ultimi 25 anni nel calcio femminile italiano; del resto non si giocano 90 partite in Nazionale se non si è Roberta D’Adda…un miracolo fisico ed agonistico; personalità, classe, leadership…è ancora una fior di giocatrice, che diventa anche stucchevole commentare; un voto in meno per la brutta svista che nel derby di ritorno abbiamo pagato duramente. A parere di molti l’attende una grande carriera da Coach. 6,5

Eva BARTONOVA: 6 partite per 540 minuti; la forte nazionale ceca ha avuto in precampionato un maledetto infortunio che l’ha tenuta fuori per le prime 10 partite… poi, se si esclude il secondo tempo contro la Juventus dove è tornata sulla terra, è stata un’extraterrestre: classe, tecnica, agonismo, lucidità, visione di gioco, personalità, ne hanno fatto subito capire il valore; Eva è per ora, l’unica calciatrice nerazzurra di assoluto spessore internazionale; può giocare dove vuole, sia in difesa che a centrocampo; eccellente acquisto da cui
ripartire (che va blindato senza se e senza ma)… 7

Julie DEBEVER: impiegata per 12 partite con 926 minuti giocati; la forte nazionale francese, pur confermando la qualità superiore alla media, ha sofferto più del prevedibile l’inserimento in una realtà molto differente da quella francese, come ha pagato, incolpevole, la sconclusionata organizzazione difensiva che spesso l’ha costretta al due contro uno da ultima… certamente un buon acquisto che dovrà dimostrare di più, se resta. 6

Beatrice MERLO: 15 partite per 1323 minuti; la “Rossa Atomica”, giovane nazionale Under23, ha confermato tutte le grandi aspettative che già dallo scorso anno si riponevano in lei: esordio nella massima serie sontuoso, con missile in rete, Beatrice ha confermato partita dopo partita la sua crescita continua, destando l’attenzione della CT della Nazionale A Milena Bertolini, che prontamente l’ha convocata; pur penalizzata da compiti esageratamente difensivi, che ne hanno tarpato le spiccate caratteristiche offensive, Bea ha trovato il modo di realizzare due splendide reti; da ricordare fra i tanti duelli vinti, quelli contro Giacinti e Lady Andrade e la partita di Sassuolo dove giocò quasi l’intero incontro con una gamba sola; sarà, quando sarà il momento, la nostra prossima Bandiera. 7,5

ZioPino62

Tifoso dell’Inter dal 1970; segue con passione da quasi 30 anni il calcio femminile.

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