Bauscia Cafè

Cosa potrebbe mai andare storto?

Basta con questo pessimismo. Basta, vi prego.
Nove partite senza vittoria? E che sarà mai?
Un po’ di sfortuna ci sta, un calo fisico idem, l’importante è che i nostri ragazzi continuino a sudare quella maglia così come stanno facendo, con quell’ardore tipico di chi ha le palle fumanti.

Beh, che c’è? Vi vedo eh, col vostro ditino alzato, i “sotuttoio”. Bene, bravi. Di cosa vi lamentate?
Vorreste forse dirmi che siamo nel pantano? Che hanno mollato? Finché non lo sento da Danilone non ci credo. Ma poi, ragazzi, siamo in campagna elettorale, si dicono un sacco di fesserie, boccaloni!
Vorreste mica 11 gladiatori in campo? Gente che pressa? Gente che centrocampa? Gente che sale e gente che scende?
I soliti pretenziosi, veniamo da anni di successi memorabili, di triplete e mourinhi.
Viziati col culo sul divano.

C’è bisogno dello spiegone? C’è bisogno dello spiegone.

oh oh oh
oh oh oh

HANDANOVIC: la solita sicurezza, la muraglia slovena. Il portiere più forte e cazzuto, quello che meglio in questa Serie A comanda la difesa. I compagni di lui dicono: “è un pazzerello”. Quando c’è da parare para, quando c’è da uscire esce. Ditemi, avete mai visto un’uscita sbagliata o fuori tempo? Anzi, avete mai visto un’uscita? Ecco, un professionista esemplare, casa-allenamento-casa. Inoltre fa certi kocovi krapi che levatevi proprio. Esempio.

MIRANDA: che dire, arrivato dall’Atletico Madrid per guidare la difesa verso l’infinito e oltre. Esperienza, physique du rôle, tecnica e tenacia al servizio della squadra. Di lui i colleghi dicono: “un ragazzo discreto, è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene”. Dategli l’indirizzo giusto, stronzi.

D’AMBROSIO: l’anima della squadra senz’anima, il capitano non capitano, terzino all’occasione centrale, falso lateral. I compagni l’hanno eletto portavoce della squadra e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: diretto, onesto e sincero. Ma ha anche dei difetti. Carismatico.

SANTON: prodotto del vivaio, già dalle prime apparizioni dimostra di avere le stimmate del predestinato. Abbiamo ancora tutti davanti agli occhi la magnifica prestazione su Cristiano Ronaldo solo qualche settimana fa. Certo, deve ancora migliorare ma sulle chiusure social abbiamo trovato un fenomeno. “Il ragazzo si farà” cantava De Gregori, chissà, lasciamolo crescere in pace. Giovane.

GAGLIARDINI: a lui non la si fa. Forte fisicamente, grande visione di gioco, lunga gittata. A chi piscia più lungo una volta ha battuto Berlusconi e Confalonieri, ma i testimoni preferiscono restare anonimi (ce l’ha detto Miranda). Arrivato dall’Atalanta per due spicci si è rivelato il centrocampista italiano del futuro e l’ha fatto come solo i grandi sanno fare: col cazzo. Statua.

BROZOVIC: minchia i brividi. Divoratore di pizze surgelate, abile imprenditore, sguardo birichino, lanciatore di mode e coriandoli. Nel tempo libero si allena coi ragazzi dell’oratorio dove sovente si distingue per impegno e concentrazione di ferro. Il suo sogno però resta quello di diventare un calciatore professionista e un giorno, ne sono sicuro, conquisterà San Siro. Predestinato.

BORJA VECINO: spagnolo naturalizzato uruguaiano, arma segreta: mimetismo. Arrivato dalla Fiorentina per portare geometria ed esperienza, ma il corriere pare abbia avuto un ritardo. Resta comunque uno dei 2 centrocampisti più forti della rosa. Camaleonte.

CANDREVA: riconosciuto universalmente come “il cecchino”, fa del tempismo e della precisione le sue armi più pericolose. I terzini avversari lo venerano come una star, lui ricambia. Generoso come nessun altro in rosa corre avanti e indietro sulla fascia come un puledro infoiato. Arrivato dalla Lazio con la nomea di “crossatore infallibile” ma grazie al duro lavoro e all’applicazione ha messo a tacere le malelingue: era una puttanata colossale. Forrest Gump.

PERISIC: il trasformista della squadra, il simpa della cumpa, quello che ti fa schiattare dal ridere. L’uomo in più. Il mattatore di Appiano Gentile. Atleticamente devastante, sportivo a 360°, ama irridere gli avversari facendo il fenomeno e poi la piglia bene bene nel culo. Ma a parte queste piccole note folkloristiche il nostro eroe è uno giusto: ha lottato per restare in estate, l’ha fatto per noi, perché ci ama. Trascinatore.

SKRINIAR: un signor nessuno, praticamente. L’unico per ora che si limita a giocare a calcio: difende, incita, abbatte, rilancia. Che noia, avevano ragione quelli che in estate ci dicevano di non prenderlo. Soldi buttati.

DALBERT: una trattativa estenuante e per niente economica ma ne è valsa la pena. Investimento.
KARAMOH: il crack del futuro. È scritto, proprio qui. Prodigio.
JOAO MARIO: frizzantino ma sfortunato, troppo agonismo per un campionato tecnico come la Serie A. Iella scalogna di tutti i colori.

Io, signori, non so più che dire, se non che con questi uomini possiamo stare sereni. Cosa potrebbe mai andare storto?

Python

Sono il direttore artistico di Bauscia Cafè. Clandestino nella matrioska e astioso quanto basta. Quando parlo di Tango mi riferisco solo al pallone, del mio primo allenamento ricordo solo il rumore dei calci negli stinchi.
Odio Bauscia Cafè.

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