Siamo anche consapevoli che la vera cartina di tornasole per capire se i nostri siano effettivamente in corso di guarigione dal deprimente mese di Settembre o se quello di martedì fosse solo un canto del cigno sarà la partita di domani contro il Sassuolo, squadra moderna, capace di mostrare un calcio piacevole e tendenzialmente offensivo che in alcune occasioni ci ha annichiliti, mentre in altre ha mostrato crepe ignobili capaci di condannarla a subire sontuose goleade persino dall’Inter di Mazzarri. Altri tempi, comunque.
Non mi fido granché di quanto accaduto contro il Barcellona, anche se ho apprezzato l’approccio cauto e intelligente di Inzaghi e la concentrazione generale di tutti i ragazzi fino all’ultimo minuto: sono abituato ad attendere l’Inter sul medio/lungo periodo, nel bene e nel male, e ora come non mai sono consapevole di quanto questa squadra sia tornata ad essere labile e incredibilmente capace di autodistruggersi anche all’interno dei 90 minuti di una singola partita.
Non a caso – e tralascio volutamente la sconfitta contro il Bayern Monaco, squadra che al netto dei problemi che sta affrontando in Bundesliga resta di ben altro spessore e livello, oggi come oggi – l’Inter, in occasione delle 4 sconfitte finora rimediate, era sempre riuscita a passare in vantaggio (o, nel caso della Lazio, a rimediare allo svantaggio iniziale) per poi collassare di fronte alla prima difficoltà o episodio negativo, lasciando spazio e occasioni all’avversario a prescindere dalla qualità e dall’approccio dello stesso.
Mentalmente si potrebbe parlare di sindrome dell’autorete.
Un problema, quello della tenuta psicologica dal fischio iniziale a quello finale, che ha caratterizzato gran parte della storia sportiva di questa squadra, fino a rendere l’appellativo “pazza Inter” un vero e proprio trademark dei nerazzurri.
Solo Antonio Conte, con il suo approccio militaresco e la sua disciplina estrema, era riuscito – con fatica – a compattare il collettivo in una sorta di creatura autoconsapevole, capace di gettare sistematicamente il cuore oltre l’ostacolo e di sembrare, talvolta, impossibile da attaccare.
Ed era lo stesso Conte a ribadire come questa squadra avesse la necessità quasi scientifica di dover sempre, costantemente dare il 110% contro qualsiasi avversaria per non fallire l’obiettivo.
L’Inter del Lemon-Ball ce la ricordiamo tutti, bella, a tratti persino bellissima e anche molto efficace, ma ci ricordiamo anche come quando il gioco si è fatto duro i nostri si siano lasciati ancora una volta fagocitare dagli eventi nefasti, nella totale incapacità di opporsi all’episodio negativo, anche con intere partite a disposizione per farlo.
Ecco, io credo che i traumi sportivi della scorsa stagione si siano trascinati fino a oggi, con effetti deleteri su ogni singolo reparto.
La serata di Champions ha mostrato piuttosto chiaramente come quello scollamento tra squadra e allenatore sia più una narrazione da dare in pasto ai giornali che una realtà evidente: nessuno gioca contro Inzaghi, mentre invece molti hanno giocato contro se stessi e contro l’Inter, forse perché troppo impegnati a salvare le apparenze o a dare la colpa al compagno.
Non a caso, ritrovare qualche piccola sicurezza – e una scelta definitiva per il portiere titolare lo sarebbe, a mio avviso – nonostante assenze pesantissime come quelle di Brozovic e Lukaku ha permesso di fronteggiare dignitosamente e addirittura battere un’avversaria tecnicamente superiore come il Barcellona subendo pochissimo, e poco importa se sia stato catenaccio o semplice approccio difensivo: quel che conta è che si è percepita chiaramente la volontà di fare reparto, di darsi una mano a vicenda, di restare sul campo fino al fischio finale.
Un segnale di vita che, nel dna interista, potrebbe voler dire soltanto due cose: un nuovo inizio, con la possibilità di dare una svolta definitiva a questa stagione e provare a centrare almeno la qualificazione Champions, traguardo minimo per accogliere al meglio la futura nuova proprietà, o un mero brodino caldo di puro istinto di sopravvivenza pronto a lasciar spazio a nuove delusioni, con la consapevolezza che le opzioni per un cambio alla guida tecnica, oltre che limitatissime, sarebbero verosimilmente una scelta deleteria.
Starà a Inzaghi e ai suoi dimostrare chi vorranno essere.
E se vorranno essere.
Pinamonti: “Con Conte ho mangiato tanta merda, chiesi di andare via”.
Il momento in cui chiese di andare via:
a onor del vero poi ha detto anche questo:
“Quando arriva la domenica e non giochi, rosichi. Ma capivo chi avevo davanti. Anzi, Conte lo devo ringraziare, sono cresciuto tanto quell’anno. A gennaio avevo chiesto al mister di poter andare via, lui è stato sincero, mi ha detto: non posso dirti che sarai titolare, ma voglio che tu stia qui, i benefici li vedrai in campo. Ho dovuto mangiare tanta merda… Ma ho avuto la soddisfazione dello Scudetto, che sento molto mio perché sono cresciuto lì da quando avevo 14 anni. E a Empoli ho visto che riuscivo ad applicare le cose imparate allenandomi contro i difensori dell’Inter”.
Gioca O’Nana: contenti?
Onana confermato, in compenso ha stravolto la difesa per 2/3.
Il mostro Handanovic
e la sua
Incredibile parata laser
Infantino: “Coi Mondiali sono migliorati i diritti dei lavoratori in Qatar”
Ma infatti. Adesso quando muoiono sul lavoro nei cantieri li buttano nell’umido invece di nascondere i corpi.
Inzaghi conferma l’alternanza sedia-lavoro.
Lo ha dichiarato lui??? Sul serio???
no la Calzetta dello Sport. oggi l’Inter non fa la conferenza stampa pre-Sassuolo.
attendiamo la conferma ufficiale ad ogni modo.
Ok perchè sembra che nell’allenamento odierno sia stato provato Onana tra i titolari. Speriamo
si, infatti ero ironico. appunto contrastano le due cose: la Milanetta dello Sport dà Handanovic, in allenamento gioca Onana.
quindi gioca Nikolaos Botis (classe 2004)
ecco appunto: qualcuno aveva dei dubbi? addio amici è stato bello
#inzaghialbbilan
torna, sta archicasa aspiett’ a tte.
mavalà
Fregatene de sto cojon
Le ragazze del blog ti salutano con affetto e simpatia
Più che lo scopriremo,giá scoperto,solo vivendo,viviamo il momento sperando in un asso nel river, mi riallaccio a LB con una melodia più consona..
Simone? Simone Inzaghi?😁
non fregherà un beato c***o a nessuno, ma vi garantisco che se l’incapace ottusangolo rimetterà la mummia tra i pali contro il sassuolo, dimostrando una volta di più di essere un povero presuntuoso ignorante ed indegno, io scomparirò dal blog fino a quando non lo avranno cacciato a pedate.
amen
Mi sembra una decisione affrettata.
non ne posso più. mi mangio il fegato e basta… leggo che fino ai mondiali ci sarà alternanza… ma perchè?… mi sono perso qualcosa e la slovenia si è qualificata per i mondiali e il suo portiere non può stare bello bello in panca?
ma per quale fottuto motivo masochistico, per colpa non certo di handanovic ma di chi lo schiera, dobbiamo partire minimo da 0-1 tutte le partite? già si è capito che dobbiamo sopportare la sua presenza per molto ancora. non si può in qualche modo insegnargli, obbligarlo, rinchiuderlo… qualsiasi cosa…
Ti capisco e condivido il tuo stato d’animo.
Io quando mi sento così vado dalla personal trainer..
Mi fa sentire meglio.
Ten pasiensia. Cerchiamo di restare positivi e fiduciosi nei ns. ragazzi.
NON LO DIRE!
“GdS – Dzeko in attacco, tornano dal 1′ Handa, Acerbi, Asllani e Dumfries”
SE rimette Handa è da tso, sul serio.
Confermerebbe di avere il polso di un ghiro in letargo
Sarà che non comprendo mai le scelte del mister che è quello più lontano da me dai tempi di Stramaccioni, sarà sarà sarà
A me ormai interessa solo il risultato, cioè vincere.
Le fiches sono finite e non mi riferisco alle Dilette Elodie.
Visto che non lo cambieranno (Inzaghi) allora spero solo di vincerne il più possibile e poi tireremo le somme
Molto banalmente
Lo scopriremo solo vivendo
Questo lo sperano tutti.
“Visto che non lo cambieranno (Inzaghi) allora spero solo di vincerne il più possibile e poi tireremo le somme”
oh finalmente sei tornato tra noi dal viaggio su Marte: e non è un mio auspicio la conferma di Inzaghi, ma la previsione di ciò che farà Marotta da qui a novembre. tanto vale rimanere agganciati agli eventi. quindi meglio ragionare su cose concrete. sul dopo inzaghi ci penseremo a novembre/dicembre.
“Quando il gioco si è fatto duro i nostri si siano lasciati ancora una volta fagocitare dagli eventi nefasti, nella totale incapacità di opporsi all’episodio negativo”.
Ecco la forza mentale che un tecnico deve, a parer mio, costruire.
Se ci riesce, puoi anche evitare di ricorrere ad alchimie tipo i braccetti che si sganciano o fanno i pendoli, manco fosse robocop.
La squadra trova la forza di venirne fuori, resistendo nei momenti difficili e azzannando gli avversari quando stai bene.
Ogni tanto sono d’accordo con te.
La testa è la cosa più importante.
È importante come disponi la squadra ma se non ci metti rabbia agonistica, sudore e coraggio puoi giocare come vuoi ma sempre nel c… la prenderai.
È vero anche che ripartire da una maggiore compattezza sul campo può aiutare la testa a fare il suo lavoro.
La reazione mentale che abbiamo visto, per me, è stata aiutata da un senso di sicurezza maggiore sul campo.
Quando giochi sentendo che sei difensivamente vulnerabile giochi con più paura di sbagliare perché ogni errore può avere conseguenze disastrose.
Se perdi un 1 vs 1 l’avversario è già in superiorità numerica e magari solo davantinal portiere…se raddoppi sull’avversario di turno o fai filtro sempre davanti alla difesa…è differente.
Solo ogni tanto, altrimenti mi preoccupo 😂
Alla fine devi provare ad adattarti al materiale che hai.
Inzaghi mi sembra sia molto limitato in questo nel senso che forza quasi sempre nella direzione che piace a lui ma non adatta al momento della squadra.
Ieri qualche amico del blog aveva scritto che con il Barca lui aveva chiamato più volte il pressing venendo ignorato dalla squadra.
Io posso portare esempio di udine dove, dopo i cambi friuliani, si era capito che loro avevano molta più gamba di noi: Inzaghi invece di farci arretrare e piuttosto strappare un pari, ha mandato i nostri in avanti alla garibaldina facendosi prendere una marea di infilate.
Per poi dichiarare il solito abbiamo provato a vincere e ora ci lecchiamo le ferite: se sei nelle condizioni di vincere fallo, sempre. Ma capita tu non sia in grado di farlo e devi cavarne il massimo altrimenti puoi ambire solo a coppa italia
Tranquillo…proprio col contagocce.
😂Mio cuggino però mi ha detto che da bambino una volta è morto.
Vediamo che succede…se Inzaghi mostra di non aver capito la lezione prendo il treno e salgo a menarlo …così vedo SS prima che lo abbattano (cosa a prescindere in cantiere😉)
Lo credo anche io
“non mi fido granché di quanto accaduto contro il Barcellona”
Neanche io..aspetto di vedere un consolidamento della idea di gioco ed una presenza costante di tutti sul pezzo.
Qui sta la bravura di un allenatore..o parte di quello che deve essere il suo bagaglio: tenere tutti con la testa rivolta all’obiettivo.
Vedremo.
Ho letto di “autogestioni”…
…detta con spirito da bar e non volendo offendere i presenti.. a me quella dell’autogestione pare una mi…iata come mi pareva una mi..iata quando la si tirava fuori per Conte.
Uguale.
Il responsabile tecnico della squadra è sempre il tecnico, nel bene e nel male…se poi vogliamo fare un po’ di teatrino..nulla quaestio…siamo nel posto giusto per spararle grosse.
Basta che ne siamo consapevoli…
siamo al bar.
PS…aggiungo …ci sono altre narrazioni “di disturbo” portate avanti dalle PPII come quella che vuole la squadra che gioca contro Inzaghi che lascerei nel luogo dove meritano di rimanere…
#gnegnegne
😂😂😂
L’autogestione è certamente una esagerazione, ma direttamente proporzionale a “la vittoria di Simone”. E non per nascondermi dietro un dito, ché sai bene quanto d’importante annetta alla figura dell’allenatore, ma semplicemente perché quel titolo celebrativo lo puoi fare ad es. di fronte ad un allenatore che, in occasione di una singola partita, stravolge la propria usuale strategia, cambia 8/11 dei titolari e, ciò nonostante, vince.
Se no, è un titolo ideologico; e si merita, per contrappasso, l’invocazione dell’autogestione.
Parere personale, eh?😜
O una serie di Netflix.😉
😂 😂 figurati…autogestione come esagerazione…
a me pareva na minkiata da bar ma figurati, per me fa lo stesso.
😂 anzi le vedo proprio esattamente come la stessa cosa.
Non ci lamentiamo però come fosse cosa seria se questa esagerazione/minkiata esce fuori in altri contesti.
L’unica vera seria autogestione che io ricordo nel calcio fu la democrazia corinthiana dell’immenso Socrates…e li rischiavano la pellaccia a parlar di democrazia..chapeau.
PS 😂 comunque nel tuo campo “ars oratoria” sei sempre bravissimo compare….complimenti sinceri.
Salutazzi
PS poi ha abbastanza stravolto la recente usuale strategia del “tutti avanti a chiappe scoperte” 😜
Basta che non cambi idea…
Sperem…
Questo blog è una palestra di ars oratoria… 😉
verissimo
ars tua, vita mea.
Impeccabile.
😂spero che ti facciano incazzare ancora moltissimo
Da mò
“L’Inter del Lemon-Ball ce la ricordiamo tutti”. Sì, oddio è durata nove-dieci giornate di fila su 38 complessive… ma, sì, onestamente ce la si ricorda.
Più che altro andrebbe trovato un bel nome per le altre 28-29 giornate. “Simone is on fire” è carino, ma non porta bene: suggerirei magari “L’Inter della Lemontada (da parte del Bbilan)”
Peraltro sfruttando un calendario favorevole.
Appena il livello si alzava un minimo i tre punti regolarmente non arrivavano