Bauscia Cafè

Le sette sorelle 2.0 (aka “Abbiamo delle chances”)

So benissimo quanto siano lontani i fasti del periodo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, quando alle tradizionali Grandi del nostro campionato si affiancavano Roma, Lazio, Parma e addirittura una Fiorentina che da lì a poco avrebbe conosciuto l’onta del fallimento e della retrocessione, ripartendo addirittura dalla serie C2.
Tuttavia le prime due giornate di questa Serie A 2021/22 e, soprattutto, la almeno apparente disparità di qualità tra le rose dei club più attrezzati e quelle dei restanti undici, destinati a sgomitare per un piazzamento dignitoso se non addirittura per evitare il ritorno in cadetteria, potrebbe farci pensare a una sorta di revival meno sfarzoso e più umile di quel periodo, con Atalanta e Napoli a fare le veci di una Fiorentina teoricamente competitiva, ma ancora tutta da decifrare, e di un Parma ormai lontano ricordo dell’epoca Tanzi e appena tornato in Serie B.
Certo, il parallelo è forse azzardato e, verosimilmente, le restanti partite del girone d’andata contribuiranno a livellare la classifica e a rendere la competizione meno scontata e separata in due segmenti, ma è innegabile che tra i club più solidi e il resto della ciurma quest’anno ci siano differenze davvero nette, salvo imprevedibili exploit delle neopromosse o clamorose quadrature del cerchio di squadre che hanno cambiato molto e, soprattutto, perduto i propri assi nella manica (e penso soprattutto al Verona).

Consola vedere l’Inter a punteggio pieno dopo le prime due giornate, grazie a due prestazioni convincenti che, tuttavia, hanno evidenziato lacune da non trascurare che richiederanno correttivi immediati, soprattutto per quanto concerne la capacità di variare il gioco offensivo qualora il canovaccio preparato da Inzaghi risulti inefficace (come lo era stato per alcuni tratti proprio a Verona nell’ultima partita disputata).
I nostri Campioni d’Italia – non lo ricordiamo mai abbastanza – hanno dovuto dire addio ad un binomio di potenza, tecnica ed efficacia come quello costituito da Lukaku e Hakimi, difficilissimo da sostituire anche per squadre con enormi disponibilità economiche, figuriamoci per chi abbia le pezze al culo, ma il mercato del “pagherò” ha portato in dote calciatori interessanti, funzionali al calcio che ha in mente Inzaghi, dal buon tasso tecnico e in grado di garantire alla squadra soluzioni tattiche variegate e, probabilmente, un grado di imprevedibilità che potrebbe fare la differenza.
I nuovi sono poi giocatori di calcio, non figuranti, gente che dà del tu al pallone e capace di integrarsi con relativa facilità in un gruppo che ha acquisito una consapevolezza nei propri mezzi fino a poco tempo fa assente.

Inutile sbilanciarsi adesso, ma ritengo si possa essere fiduciosi pur mantenendo un basso profilo e i piedi per terra, in Italia come in Europa.

Altrettanto consolante è vedere la Juventus arrancare a quota 1 punto in 2 partite, ancora in pieno marasma post-CR7. Attenzione però a non commettere l’errore di dare i bianconeri già per spacciati: Allegri ha sì detto addio ai gol garantiti dal portoghese, ma si ritrova uno spogliatoio verosimilmente più coeso e un Dybala pronto a riprendersi la scena da protagonista.
L’allenatore livornese ha inoltre storicamente bisogno di tempo per amalgamare al meglio il materiale umano e tecnico a sua disposizione, e quest’anno il compito sarà indubbiamente reso più ostico da un mercato deficitario e da un ambiente non esattamente disteso e disposto a sopportare troppi passaggi a vuoto (e Acciuga è già incazzato come una bestia). La tenuta difensiva continua a lasciare grossi dubbi e i ricambi non sono all’altezza dei titolari, ma è anche la fase d’attacco a tradire una – al momento – scarsa confidenza tra i giocatori coinvolti. Alla fine saranno comunque lì, a giocarsela per riguadagnare quel trono che un ex Juve ha loro tolto. Non fidatevi.

L’orticello Milan resta un mondo a misura di Stefano Pioli e sembra non aver smarrito la fiducia nel fare bene, in una stagione dove i rossoneri integrano la rosa con innesti sì da verificare, ma che aggiungono una profondità prima inesistente, necessaria per affrontare al meglio il ritorno in Champions League, dove il girone, però, appare proibitivo. I cugini non partono con i favori del pronostico, ma nelle prime due giornate hanno dimostrato di poter proseguire l’onda lunga dei risultati positivi collezionati nello scorso campionato. L’entusiasmo non manca, mentre le incognite maggiori riguardano le prestazioni di Maignan e della difesa, oltre all’impatto che Giroud avrà sul reparto offensivo e la sua integrazione con i compagni di reparto. Anche l’assenza del vituperato Calhanoglu diventa un problema da risolvere per polivalenza e costante presenza nelle azioni importanti, e sarà fondamentale recuperare il miglior Theo Hernandez per avere una bocca di fuoco che diventi anche alternativa tattica efficace. Da tenere d’occhio.

Sarà molto interessante, almeno per il sottoscritto, seguire il nuovo corso della Roma targata José Mourinho, che dopo aver malamente portato a termine la propria avventura con il Tottenham, cerca riscatto nella terra che, con i nostri colori, tante gioie ha saputo regalargli.
È un Mourinho diverso, per molti imbolsito tatticamente, per altri addirittura finito, ma in grado sopra ogni altra cosa di garantire un adeguato parafulmine a una società troppo spesso in balìa di un ambiente schizofrenico, volubile e umorale come quello giallorosso. E non sarà un vantaggio da poco.
A livello squisitamente tecnico l’uscita di Dzeko è stata rimpiazzata con Abraham, che nelle prime uscite ha fatto stropicciare gli occhi andando oltre ogni più rosea aspettativa, e con Shomurodov, che aveva già mostrato doti interessanti nel Genoa e si propone come prima alternativa in attacco, se non addirittura possibile titolare a seconda delle turnazioni previste dallo Special One.
La costante ricerca del gioco in verticale potrebbe creare molti affanni in fase di recupero palla, anche perché la difesa non sembra ancora registrata nel modo migliore. Molto dipenderà dai nuovi arrivati, dal limare gli errori gratuiti dei centrocampisti e da quello che Zaniolo vorrà dimostrare di essere o non essere.

Sull’altra sponda della capitale è altrettanto intrigante l’arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina biancoceleste: oltre alle ovvie schermaglie dialettiche con Mourinho in chiave derby, stuzzica l’idea di comprendere se e come il tecnico tosco-napoletano riuscirà a imporre i propri stilemi di gioco sulla rosa laziale, appena uscita dal quinquennio di Simone Inzaghi e abituata a una tipologia di calcio piuttosto diversa da quella del nuovo arrivato.
All’incognita pressing si affianca quella sul rendimento di Luis Alberto sotto i comandi del nuovo timoniere: dallo spagnolo passeranno verosimilmente gran parte dei successi o dei fallimenti della Lazio di questa stagione. I piedi buoni sono rimasti, e sembra ci sia molta disponibilità da parte dei top a seguire le idee di Sarri; l’addio di Correa potrebbe essere ammortizzato al meglio da un approccio più aggressivo, dove profondità e conquista del campo si alternano con buona continuità, e nel quale anche Immobile potrebbe ritagliarsi uno spazio da protagonista assoluto, magari rinunciando a qualche gol. L’obiettivo di migliorare il sesto posto dello scorso anno è ampiamente alla portata.

Arriviamo infine, in questo breve (?) excursus sulle presunte grandi di questa Serie A 2021/2022, ad altri due ex allenatori della Beneamata, ricordati però con sentimenti piuttosto diversi.
Da un lato Luciano Spalletti, approdato al Napoli dopo la disastrosa fine dell’epoca Gattuso e la mancata qualificazione Champions, dall’altro Gianpiero Gasperini, ormai consolidatosi al timone di una Atalanta che sembra non aver ancora finito di stupire.

L’istrionico allenatore di Certaldo è chiamato a dare una poderosa scossa a un ambiente funestato dalla fatal Verona della scorsa stagione, e ha le carte in regola (e la personalità) per diventare nuovo, idolo totale dei tifosi partenopei, ma anche il peggior nemico di sempre. E questa è una caratteristica che Spalletti si porta dietro da sempre, croce e delizia di ogni squadra allenata, tanto geniale nei momenti positivi quanto insopportabile e ai limiti degli schiaffi in quelli negativi.
Il Napoli non viene da un mercato esattamente sontuoso, anche se la scommessa Zambo Anguissa è particolarmente intrigante: De Laurentiis bada più al bilancio che agli investimenti sportivi, e i malumori serpeggiano ormai da tempo. Spalletti baderà presumibilmente al sodo, evitando un calcio troppo ricamato e prediligendo soluzioni di maggiore efficacia, magari per sfruttare finalmente l’intero potenziale di Osimhen e attendere che talenti come Elmas e Ounas sboccino definitivamente.
Di tempo non ce ne sarà molto, perché gli strascichi del passato saranno pronti a deprimere lo spogliatoio già ai primi passaggi a vuoto, ma Spalletti ha valide capacità di adattare le proprie squadre alla fisionomia avversaria, e questa maggiore duttilità tattica potrebbe evitar loro passi falsi nei momenti cruciali della stagione.

Fatto salvo il solito discorso sulla continuità tattica, che per una squadra guidata da sei anni dallo stesso allenatore dovrebbe essere minimo sindacale, è impossibile non annoverare l’Atalanta tra le probabili conferme di questa Serie A. Il canovaccio, più o meno, è quello di sempre: sostituire i ceduti con giovani talenti pronti a farsi le ossa in Italia e in Europa e a valere cinque volte tanto nel giro di una o due stagioni.
Gasperini in questo è bravissimo, sa perfettamente come inserire nel proprio scacchiere i nuovi arrivati e sfruttarne le doti migliori mettendole al servizio dell’intensità tipica dell’undici orobico, ma Lovato e Demiral sono comunque incognite da decifrare al meglio, mentre si attende l’esplosione definitiva di Pessina e c’è grande curiosità per Koopmeiners. Da capire anche quale sarà il rendimento di Muriel come nuovo, eventuale titolare dell’attacco atalantino – e adesso è anche infortunato, indovinate chi lo ha al Fantacalcio? Ecco, fanculo… – e se le rotazioni, indispensabili per gestire le tre competizioni, non intaccheranno l’efficacia di una squadra che, comunque, ha iniziato a logorarsi fisicamente nei suoi migliori interpreti. Se le cose andranno tutte per il verso giusto, ci troveremo di fronte a una accreditata antagonista persino per la vittoria finale.

Buon campionato a tuttə! twittalo

NicolinoBerti

Coglione per vocazione, interista per osmosi inversa dal 1988 grazie a un incontro con Andy Brehme. Vorrei reincarnarmi in Walter Samuel, ma ho scelto Nicola Berti per la fig...ura da vero Bauscia.

25 Commenti
Nuovi
Vecchi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Javier
Javier
2 anni fa

Sensi si è fatto male perché ha avuto paura di farsi male, gamba molle andando di piatto è un suicidio per il ginocchio. Me lo dicevano quando avevo 10 anni, non è più adatto per il calcio professionistico.

matrix23
matrix23
2 anni fa

ma quell’inzaghino ha perso il cervello……Ha messo il Dima nella difesa a 3…

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Allegri: “Ti devi vergognare — gli ha detto quando il tecnico del Napoli è andato a salutarlo —, hai protestato tutta la partita”.

Spalletti : “Ma che stai dicendo? Io con te ho sempre perso e sono sempre venuto a salutarti, e adesso mi fai la morale?!”.

Che meraviglia…il bue che dice cornuto all’asino…

Ultima modifica 2 anni fa by bellins (Il Rincoglionito Patentato)
andrea
andrea
2 anni fa

chi avrebbe visto volentieri acciughina in nerazzurro? Spalletti, spesso fanculato in nerazzurro ha fermato la squadra galattica (secondo i giornalai). Terza gara 1 punto. I tifosi ladroni si consolano ricordando la rimonta fatta da Allegri, altri tempi, altre squadre, altra rube. Intendiamoci la rube non è ancora vinta, la strada è lunga, gli arbitri sono già stati allertati, come lo scorso campionato per farla arrivare quarta. La fiore ha fermato lo squadrone dell’Atalanta, quindi domani occorre vincere, tanto per dare un assetto, almeno iniziale, al campionato, sperare è doveroso

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  andrea
2 anni fa

Sempre sostenuto che acciuga doveva stare lontano da noi.
Tra lui e Conte un abisso…a favore del secondo prima che qualcuno capisca male 😀

matrix23
matrix23
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

Abisso ? questo nome non mi e’ nuovo…

Jad
Jad
2 anni fa

Il calcio Italico è in crisi per 100 motivi, ok.
Ma spendere 70 pali per Osimhen(mega bidone) quando il Borussia ne spende na ventina per Haaland. È normale?
Diamoci una regolata

Jad
Jad
Rispondi a  Jad
2 anni fa

Per non parlare dei 9 mio per 4 anni ad Allegri!!!!!
Fatemi capire na scianta :
Tutto il carrozzone sta fallendo e si trovano 9 mio da dare ad uno scalzacane che fa giocare la squadra in quel modo?
Non che sia dispiaciuto (rube),
MA DIAMOCI UNA RAGOLATA.
(per lo spettacolo andate al circo… diceva il coglionazzo)

Jad
Jad
2 anni fa

Torno a casa. Accendo su DaZon.
Giusto giusto inizia la partita Napoli /Merde.
Mi sembra di vedere una partita al campo della chiesa.
Due squadre che fanno schifo.
Almeno il Napoli ci prova, la rube c’ha il pessimo che sa dire calma calma.
Nel disastro tecnico, vince chi merita ossia il Napule.
La rube ancora a 1.
Ottimo.

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Hanno perso anche stasera?

Quanto mi dispiace…

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Le 💩 💩 nella polvere
Bravo questo Kean …ma anche szczesny devo….una sicurezza.

Vai Lucianeddu

Ultima modifica 2 anni fa by pppfrrr
matrix23
matrix23
2 anni fa

😂 😂 😂 😂 juve che riesce a perdere a napoli,..con arbitro Irrati…..un record…

matrix23
matrix23
2 anni fa

Kalidouuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu……..

Bonucci sciakkuati la minchia……

😂😂😂😂😂.., ma cosa fa kean ? grazie a chi l’ha comprato.. 😂😁

Ultima modifica 2 anni fa by matrix23
matrix23
matrix23
2 anni fa

gol poly Poly….pareggio napoli

altro capolavoro di Scezny…

Javier
Javier
2 anni fa

Bastoni out, domani capiremo se Kolarov può tornare utile alla causa quest’anno.

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Javier
2 anni fa

Spero tocchi a dambro, il meno peggio dei tre vecchietti della panchina.
Scorso anno tutti contro vidal ma kolarov fece nelle prime partite più danni della grandine: infatti non ha più visto il campo. Giocatore più che finito ormai. Non ho francamente capito la conferma se non per il solito ostracismo nel provare qualche ragazzo.
Speriamo solo non faccia danni

matrix23
matrix23
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

impiegato come centrale su ibra…..

poi infortuni vari,…poi impiegato un paio di volte nel suo ruolo,…non fece male.
ovvio e’ un giocatore a gettone….

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  matrix23
2 anni fa

Il suo ruolo è lo sventola asciugamani ormai, dai su.
Parma, Borussia, ecc. Semplicemente ormai un ex

Ultima modifica 2 anni fa by Roger Roger
matrix23
matrix23
Rispondi a  Roger Roger
2 anni fa

ovvio,..ormai c’e’ e se impiegato nel suo ruolo, puo’ fare qualche rotazione in quelle partite alla viglia della CL…

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  matrix23
2 anni fa

Appunto, nel suo ruolo di sventola asciugamani. Per il resto è bene non veda mai il campo. Tutti gli altri sono meglio di lui, per distacco.
Loro è bene ruotino.

Gus
Gus
2 anni fa

Tutto condivisibile. Tradotto, la lotta per un posto tra le prime 4 (vero spartiacque tra miseria e nobiltà, tanto più in quest’epoca finanziariamente traballante) quest’anno sarà dura e avvincente. Poi a febbraio si capirà se guardare oltre o meno, se saremo nelle condizioni di puntare la seconda stella. Tutti i gonzi sono convinti che senza gli infortuni e con una rosa più profonda l’anno scorso avrebbero vinto anche tutto il resto, oltre al prestigioso titolo d’inverno. Per cui, favoritissimi.
Come puro calcio, a livello di sorprese mi intriga la Viola di Italiano.

Javier
Javier
Rispondi a  Gus
2 anni fa

Condivido la curiosità sulla viola, ha strapazzato il Toro che aveva appena strapazzato l’Atalanta.
Chiaramente siamo all’inizio, però…

matrix23
matrix23
2 anni fa

gaaaaaaaaaaaaaaaaallllllllllllllllllllllll

Inter in vantaggio Abiusoooooooooo

inter-fiorentina 1-0

Marco C.
Marco C.
Esperto Bauscia
2 anni fa

così ad intuito, la squadra che mi mette più in ansia sono i gonzi. se il cubo li continua ad assistere, potrebbero essere veramente pericolosi.

Marco C.
Marco C.
Esperto Bauscia
2 anni fa

primo! as usual.
ad maiora

PODCAST

Twitter

Instagram

Instagram has returned empty data. Please authorize your Instagram account in the plugin settings .

Archivio