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Il vangelo secondo Dimarco

M ilanese, cresciuto in curva nord, con un buon piede e anche umile, una dote sempre più rara nel calcio moderno. What else? A Genova al debutto da titolare in serie A con l’Inter Dimarco ci ha fatto stropicciare gli occhi alla Recoba, segnando la nostra prima rete su punizione di un italiano dal lontanissimo Bologna-Inter del febbraio 2009 in cui segnò Balotelli. 

Sicuramente ci auspichiamo tutti che il 32 nerazzurro faccia il percorso esattamente opposto di Mario, giocatore di indubbio talento ma provocatorio, sfaticato, poco umile e per giunta con il cuore rossonero. Purtroppo però non sempre le carriere dei giovani talenti che abbiamo visto passare negli ultimi anni sono state all’altezza delle aspettative, anzi quasi mai ahinoi. Ma quello che secondo me vale la pena di sottolineare qui non è tanto Dimarco in per sé e per sé: quello che conta è ciò che rappresenta, ciò che simboleggia Federico in questa squadra e in generale in questa società nel periodo storico che stiamo vivendo.

Bastano due parole per descriverlo: interismo e italianità. Sono due parole che molto raramente abbiamo visto associate ad un nostro giocatore negli ultimi decenni, ma che sembrano non essere più delle chimere da qualche anno a questa parte. Dall’arrivo di Marotta in poi in particolare.

Le idee del nostro Direttore Generale sono note a tutti da anni e le persegue senza farsi influenzare da variabili interne ed esterne. Il risultato è sotto i nostri occhi: abbiamo tutelato e protetto un difensore in rampa di lancio come Bastoni, difensore che rappresenta presente e futuro della nazionale, e un capitano in pectore come Barella, che cresce ogni mese a vista d’occhio, nel carattere e nella qualità delle giocate. Questi due stanno costituendo, insieme a Dimarco ma anche ai D’Ambrosio, Ranocchia, Gagliardini e Darmian un’ossatura italiana che raramente abbiamo potuto vedere nei nostri anni vincenti e che alla Juventus ha garantito molti trofei nello scorso decennio.

Grazie a Darmian, passata è la tempesta, ma odo Augello far festa

Beninteso, giudicare i giocatori dalla nazionalità ha poco senso in qualsiasi squadra, figuriamoci in una che si chiama Fc Internazionale. Ma quello che è evidente è che negli ultimi 2-3 anni è stato tracciato un percorso chiaro e definito in cui qualsiasi ostacolo (vendita dei giocatori o crisi economica che sia) può essere superato con più o meno difficoltà ma senza mai cambiare la direzione intrapresa. E’ nato un progetto serio che unisce campioni stranieri e giovani italiani di belle speranze: questo non significa che vinceremo sicuramente di nuovo qualcosa anche quest’anno, vista la concorrenza molto varia ed agguerrita. Ma significa senza dubbio che un pareggio sfortunato o una sconfitta immeritata non saranno più dei drammi che portano ad un cambio strategia ma tutt’al più degli step di crescita da cui imparare e capire come migliorarsi. Se domani col Real dovessimo uscire da San Siro con 0 punti sappiamo bene che, nonostante qualche disfattismo e tafazzismo sempre presente nella nostra tifoseria, le critiche dureranno l’espace d’un matin e la strada intrapresa non può e non deve cambiare di una virgola, perché si è dimostrata vincente e non vale la pena accantonarla, tanto più tenuto conto della dispendiosità di intraprenderne una diversa con le ristrettezze economiche che ci aspettano.

Insomma tutto l’opposto di quello che sta succedendo alla Juventus, una squadra che ricorda molto l’Inter di Gasperini: anche discreta e valida come nomi ma che era una mera somma di 11 giocatori e non costruita secondo un progetto tattico e societario di lungo periodo, poggiato su solide basi come possono esserlo l’attaccamento ai colori o la nazionalità italiana.

Dunque armiamoci di pazienza, diamo fiducia ad Inzaghi e non diamo eccessivo peso alle cadute che ci saranno nei prossimi mesi. La cosa importante è proseguire nel solco tracciato, onorare quello scudetto che abbiamo sul petto e non fare drammi se perderemo punti: i giocatori hanno la certezza di essere parte di un percorso di crescita individuale e collettivo. Lo si vede dal mordente in campo, dalle esultanze dopo i gol e anche dall’amarezza che mostrano quando lasciamo punti per strada. E scusate se è poco.

Ps: Un altro nostro giocatore è italiano, giovane e talentuoso ma è il quarto aggettivo, sfortunato, che prevale sugli altri: Sensi. Dispiace vederlo lottare ogni mese contro i suoi mulini a vento, i propri muscoli, ma è purtroppo evidente che un Don Chisciotte che si infortuna con una tale facilità, anche in normali contrasti di gioco, difficilmente potrà essere parte a lungo di questo progetto e di questo percorso. Prima ce ne rendiamo conto e meglio è, per lui stesso in primis: starà ogni volta tanto peggio quanto più le speranze e le aspettative sul suo ritorno in campo a certi livelli saranno deluse. E di certo il ragazzo non se lo merita.

Ennesimo infortunio per Sensi

Julione94

Toscano emigrato a Roma, già a 3 anni girava con la maglietta di Ronaldo il Fenomeno. Con un nome e cognome così simile al portierone dell’Inter di Herrera la passione per i numeri 1 era inevitabile. Pessimista esistenzialista, ancor di più dopo aver visto una tripletta di Ekdal in 15 minuti a San Siro.

24 Commenti
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Jad
Jad
2 anni fa

Bel post.
Credo che lo scudetto passerà dalle prestazioni di 2 giocatori :
Correa e Dumfries.
Se si guadagneranno il posto da titolari e sapranno incidere, allora possiamo arrivare primi altrimenti con i Dzeko e i Darmian la vedo dura.
Il resto è uguale all anno scorso o meglio.
Oggi valiamo sugli 80 gagliardi.
Con 85 lo si dovrebbe portare a casa, credo.
Ciao e buona giornata a tutti.

matrix23
matrix23
2 anni fa

come glielo stanno aprendo al Barça…

Cipe64
Cipe64
2 anni fa

Se gli hanno lasciato calciare la punizione non è un caso che l’abbia calciata così.
Quando segniamo su punizione ormai mi emoziono tanto è raro.

matrix23
matrix23
Rispondi a  Cipe64
2 anni fa

veramente calcia tutte le palle inattive tutte lui ovunque e’ andato,

Feyerabend
Feyerabend
2 anni fa

sto cercando di guardare quella roba lì. lo streaming di DAZN, a confronto di mediaset/infinity, è oro

Ultima modifica 2 anni fa by Feyerabend
Dr J
Dr J
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Se il Salisburgo non vince a Siviglia, credo che opteranno per un bel suicidio collettivo… Si stanno divorando l’inverosimile, inclusi 2 rigori. 😀

Simone
Simone
2 anni fa

Essere italiani non é un requisito essenziale; essere bravi si. E Di Marco sembra bravo; non carichiamolo tuttavia di eccesive pressioni e lasciamolo migliorare (e sbagliare, si spera poco….)

Deki
Deki
Rispondi a  Simone
2 anni fa

Per entrare nello specifico, lo vedo meglio come quinto di centrocampo piuttosto che come terzo di difesa.
L’altezza lo penalizza

matrix23
matrix23
Rispondi a  Deki
2 anni fa

non e’ certo l’altezza a penalizzarlo, e’ proprio la sua caratteristica calcistica. Difficile essere bravi allo stesso modo, sia nella fase offensiva che nella fase difensiva..
Ovvio che terzo di difesa e’ un ripiego, un arrangiamento che poi lo depotenzia nella fase che lui sa fare meglio….

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
Rispondi a  matrix23
2 anni fa

Mi sa che anche Inzaghi non vuole giocarsi il gettone Kolarov, veramente strano 🙂

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  Deki
2 anni fa

Sono d’accordo se fosse alto sarebbe già al Chelsea o PSG.

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  Simone
2 anni fa

Giusto

Semperfi
Semperfi
2 anni fa

Complimenti per il post che condivido in pieno.
Sentiamoci orgogliosi di questi ragazzi, dopo tanto un canterano nostrano che sboccia in prima squadra alla grande, accompagnato da altri talentuosi Campioni arrivati in punta di piedi e oggi perni indispensabili sia per la Beneamata che per la Nazionale Campione Continentale.
Siamo competitivi e forti fuori e dentro, CL arriviamo.
A proposito della terza maglia, stavolta non metterò aria sul fuoco, anzi visto lo stile proposto mi è venuta in mente una grande canzone di qualche anno fa che dedico ai designers, un ritorno al futuro per un genere mai passato di moda.
Forza Ragazzi e Forza Inter.
I Campioni siamo noi.

Gus
Gus
Rispondi a  Semperfi
2 anni fa

Bella la terza (per il target a cui si rivolge e che il video di lancio evidenzia) e bello il messaggio veicolato (-3,2,1…e allora il Tibet, gli Uiguri?!?!).
E bella pure la canzone che hai scelto.

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  Gus
2 anni fa

Ma, guarda vado contro la mia tendenza nostalgica.
Tra le ultime psico-squame non mi dispiace.
Per questo mi ha fatto anche venire in mente n brano che come a te, mi piace assai. 😉

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Semperfi
2 anni fa

Grande pezzo

Roger Roger
Roger Roger
Leggenda Bauscia
2 anni fa

Personalmente di italianità e interismo (che mi ricorda Severgnini, buah) frega zero.
Interessa che la gente sia buona e Dima lo è.
Che sia giovane è importante perchè significa prospettive di crescita: peccato che tutti gli italiani abili e arruolati citati (Sensi ormai fa coppia fissa con Sanchez tra i ruba stpendio), tranne Barella, siano tutto fuorchè giovani.
Quella sarà la sfida della dirigenza una volta liberata dai contratti assurdi di gente over30 di cui siamo pieni, che spero vivamente non siano rinnovati. Diamo fiducia a Marotta e speriamo che ci sia coraggio di lanciare nuovi Dima, anche stranieri

Ultima modifica 2 anni fa by Roger Roger
Deki
Deki
2 anni fa

E’ già partito il carro di Dimarco?

matrix23
matrix23
2 anni fa

avrei scommesso la casa che Dimarco sarebbe arrivato fino alla prima squadra dell’inter.
Visto giocare la prima volta alle finali nazionali giovanissimi, poi allievi, e poi Primavera sempre laureandosi campione d’italia, con quel sx al cashmere da far invidia a Andy Bremhe. Sempre con suo babbo presente alle partite indossando la maglia dell’inter con la scritta “DIMA” dietro.

Ultima modifica 2 anni fa by matrix23
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  matrix23
2 anni fa

Amico di famiglia…

Se ci puoi far avere qualche autografo, grazie.

matrix23
matrix23

autografi non li chiedo a nessuno, non mi piacciono…

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  matrix23
2 anni fa

#maiunagioia

Semperfi
Semperfi

Abbi pazienza, la Leotta è una presa difficilissima
da seguire, stanare e…. 🙊

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
bellins (Il Rincoglionito Patentato)
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Semperfi
2 anni fa

Basta nominare due biondi, Di Marco e Brehme e come d’incanto appare la Leotta…

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