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A chi piace a tre?

Parliamone. A qualcuno piace a tre? La difesa, ovviamente. Tra i tifosi c’è chi proprio non riesce a farsela piacere. Per alcuni la difesa a tre è sinonimo di provincialismo, scarso coraggio e calcio difensivo. Una squadra che gioca a tre può ottenere risultati decenti in patria, ma in Champion’s League, dove giocano le grandi, finisce per proporre un calcio stantio e perdente. Quanto è vero tutto questo? Quanto queste opinioni sono fondate e quanto invece sono frutto di pregiudizi? 

Quello che vi propongo oggi è un approfondimento, dove andremo a sviscerare un tema dibattuto, da tifosi e addetti ai lavori, al fine di fare luce su concetti che troppo spesso vengono banalizzati. Con l’attenzione rivolta ovviamente all’Inter andremo quindi a vedere, in estrema sintesi, come si comporta l’undici di Conte in entrambe le fasi di gioco, evidenziando punti di forza, debolezze e prospettive della nostra squadra, focalizzandoci – come da titolo – sulla difesa.

Un’ultima doverosa premessa prima di cominciare: quella che propongo altro non è che una tranquilla chiacchierata su un tema a mio avviso interessante. Questa non sarà una profonda analisi di un sistema di gioco, che per forza di cose richiederebbe uno spazio molto ampio. Partiamo.

In primo luogo vorrei concentrare l’attenzione su un aspetto terminologico. Sentiamo parlare nel quotidiano di difesa a tre, ma in un calcio fluido, moderno, dove i calciatori vanno a ricercare zone diverse dove agire con e senza palla a seconda dei contesti, più che di “difesa a tre” sarebbe corretto parlare di sistema a tre. Si parla di sistema perchè la scelta – di schierarsi a tre – determina un modo diverso di comportarsi in entrambe le fasi di gioco di tutto il blocco squadra nell’esecuzione dei principi di gioco che l’allenatore richiede. Se scelgo di schierare tre difensori centrali, questa scelta influenza non solo l’atteggiamento dei difensori, ma anche quello degli attaccanti e del portiere. Sembra una banalità, ma è un concetto che è bene tenere a mente perchè ci tornerà utile.

Quando parliamo di sistema di gioco – comunemente chiamato modulo – ci riferiamo alla disposizione in campo statica della squadra: 352 e 442 sono due sistemi di gioco, ad esempio. A questo punto possiamo affrontare una domanda che ci eravamo posti all’inizio: il sistema di gioco influenza l’idea di calcio che vuole esprimere un allenatore? In altre parole: un modulo definisce l’idea di gioco di una squadra? Abbiamo detto che il sistema di gioco porta i giocatori a svolgere in campo compiti specifici, ma cosa determina quale sia l’obiettivo da perseguire in campo?

Per rispondere a queste domande facciamo un passo indietro e seguiamo questo ragionamento che parte da un assunto: un allenatore, si spera in base alle caratteristiche dei giocatori, identifica un’idea di calcio congrua al raggiungimento del risultato. Il tecnico individua cioè – semplificando – cosa fare in campo. Queste sono le idee, i principi di gioco che il tecnico trasmette alla sua squadra. A questo punto l’allenatore, decisi i principi di gioco, deve scegliere un sistema di gioco in linea con l’idea e con le caratteristiche degli uomini a disposizione.

Quello che mi interessa che ci portiamo a casa da tutto ciò è dunque questo concetto: il sistema di gioco è il mezzo, uno strumento, non è l’idea, non è il fine. Voglio pressare alto? Scelgo un sistema di gioco che possa aiutare i giocatori in base alle loro qualità a raggiungere il fine (pressare alto).

Si identificano troppo spesso gli allenatori dicendo “quello gioca a tre”, l’altro “gioca a rombo”, ma questi aspetti non definiscono la filosofia, il credo, dell’allenatore. Si può proporre un calcio estremamente difensivo schierando un 424 ed allo stesso modo si può giocare un calcio moderno ed offensivo disponendosi con un 361. Quello che conta è l’idea di gioco e come i giocatori – schierati di partenza in un modulo – interpreteranno ogni situazione di gioco.

In base a quanto detto: sostenere che il sistema a tre sia un sistema difensivo e antiquato a priori è scorretto, occorre invece indagare l’idea di calcio inseguita dal tecnico.

E’ una questione di richieste e di interpretazione, si diceva, quindi dobbiamo chiederci quali siano i principi di gioco che l’Inter quest’anno cerca di proporre. Teniamo presente che quello che andremo a fare ora altro non è che una semplificazione: le squadre si adattano al contesto, che è per sua natura variabile e di cui fanno parte ovviamente anche gli avversari, che possono costringere un tecnico a rivedere alcune scelte, magari per trarre un vantaggio da una certa situazione. Fatta questa premessa, andremo a chiacchierare di come si comporta l’Inter in campo per mettere a fuoco alcune peculiarità del sistema a tre e riflettere su dove si possa migliorare e in che modo. Vedremo– per comodità – una fase alla volta, cercando poi di prestare attenzione alle diverse sotto-fasi.

L’Inter in fase di non possesso si pone come obiettivo quello di riconquistare il pallone il più in alto possibile: un’idea di calcio moderna, che richiede una certa organizzazione e che è tipica delle squadre che vogliono imporre il proprio calcio. Apro una parentesi su questo aspetto: il comportamento delle squadre senza palla segna davvero – più di ogni altro aspetto – il confine tra il calcio moderno e quello di una decina di anni fa. Per vedere come si muove l’Inter per mettere pressione all’avversario in uscita, ci aiutiamo con una rudimentale – ma spero efficace – immagine (fig.1):

Fig.1 – Pressione alta nel 352

Molti avranno certamente capito, ma vediamo di evidenziare come si muove la squadra nel portare pressing alto – in questo caso – al 433. Lautaro e Lukaku hanno il compito di indirizzare la giocata della difesa sull’esterno e di evitare palle facili al mediano avversario (n°4 – giallo). Nel caso in esame il centrale difensivo (n°6 – giallo) sta per passare il pallone al terzino sinistro (n°3 – giallo) ed ecco cosa accade: Candreva (87) si alza in pressione. Alle sue spalle Godin (2) scivola sull’esterno ad occuparsi dell’ala sinistra (n°10 – giallo), mentre De Vrij e Skriniar vanno a disegnare insieme ad Asamoah (che presidia la zona del n° 11 – giallo) una linea a quattro.

Questo è il movimento elementare che praticamente tutti i sistemi a tre propongono per andare a portare pressing alto: indirizzato il gioco, un esterno si alza e la difesa “scala a quattro” per coprire quella zona di campo. Ho semplificato la situazione, perchè quello che mi interessava sottolineare è lo scivolamento della difesa. Qui possiamo legittimamente chiederci se i nostri difensori – e nello specifico Godin e Skriniar – abbiano le caratteristiche per fare questo movimento.

Possiamo vedere in questo movimento perchè si sostiene che il ruolo di centrale esterno in un sistema a tre sia un “ibrido” tra quello di centrale difensivo e di terzino.

Godin verosimilmente paga dazio all’età e alla struttura fisica: non è semplice per un centrale strutturato e di 33 anni uscire dalla sua comfort-zone e scivolare sull’esterno per novanta minuti dovendo talvolta confrontarsi 1vs1 con un’ala. Nel Derby ricorderete come Godin, che giocò un’ottima partita, si sia trovato spesso in una situazione di 1vs1 con Rafael Leao: non è una situazione comoda per un centrale. Inoltre gli viene richiesto uno sforzo fisico non indifferente sul piano della resistenza, che alla lunga può portarlo ad essere meno lucido nelle scelte.

Se andiamo a vedere quale profilo di giocatore Conte abbia schierato in quel ruolo nel Chelsea, ad esempio, troviamo Azpilicueta, che primariamente è un terzino destro con un grandissimo senso tattico e rappresenta verosimilmente il giocatore ideale in quella posizione nel sistema a tre di Conte. Un altro giocatore con caratteristiche affini a questo ruolo – a parer mio e per capire meglio il profilo – sarebbe Blind dell’Ajax.

Ho preferito mostrare questo scivolamento difensivo verso destra perchè – in genere –come avrete notato l’Inter, quando deve pressare una linea a quattro, alza sempre Candreva sul terzino sinistro avversario, mentre sul terzino destro si alza la mezz’ala sinistra (fig. 1: Sensi, n° 12). Anche al Chelsea, che giocava 343, Conte alzava l’esterno di destra, Victor Moses, a prendere il terzino, mentre dietro si formava la linea a quattro: non è un caso infatti che il tecnico prediliga in genere un esterno di fascia più offensivo (Candreva, Moses) e uno più ordinato e tendenzialmente più difensivo (Asamoah, Marcos Alonso al Chelsea). Quindi è molto raro che Asamoah si alzi a pressare l’esterno opposto di una linea a quattro, ma se dovesse accadere la difesa si comporterebbe alla stessa maniera, scivolando verso sinistra con Candreva nell’inedita posizione di terzino destro. Ulteriori differenze hanno luogo a seconda del sistema di gioco dell’avversario, ma non abbiamo modo di andare ad elencarle una per una e oggettivamente farlo risulterebbe davvero tedioso.

Candreva si alza a pressare Semedo.

Quando l’avversario ha successo in costruzione bassa e passa allo sviluppo della manovra, l’Inter – fallita la pressione alta – ripiega all’indietro e difende di fatto a cinque, come mostrato nella figura 2.

Fig.2 – Ripiegamento all’indietro nel 352

Qualcuno potrebbe osservare che in questo caso la difesa a tre porta a schiacciarsi, ma è davvero da ricercare nel modulo la ragione? Sicuramente ricorderete nel primo anno di Mourinho (stagione 2008/09) che, dopo un inizio poco brillante con il 433, decise di tornare al 4312. Davanti alla difesa giocava Cambiasso e quando la squadra affrontava una situazione analoga a quella descritta in fig. 2, con l’avversario che sviluppava gioco nella nostra metà campo, Cambiasso andava a posizionarsi proprio tra i due centrali difensivi per avere superiorità dentro l’area di rigore e avere sempre due centrali qualora uno si fosse dovuto muovere. In pratica, anche schierandosi con una linea a quattro ed un rombo, l’occupazione degli spazi era praticamente la stessa.

Insomma non è una questione di sistema di gioco anche in questo caso, ma di scelte secondo le priorità individuate dal tecnico. Indubbiamente in queste prime partite abbiamo riscontrato difficoltà in questa situazione – che riguarda tutto il blocco squadra – cioè una tendenza ad abbassarsi troppo dentro l’area di rigore seguita da una scarsa reattività nell’andare a togliere dello spazio in avanti agli avversari. Il problema però non è legato alla difesa a tre in quanto tale, ma ad alcuni meccanismi che vanno probabilmente ancora assimilati dai giocatori. Non è facile per una squadra che gioca ogni tre giorni lavorare settimanalmente su questi dettagli, ma con il tempo avremo dei miglioramenti.

Palla a Vidal e difesa troppo schiacchiata e poco reattiva a salire.

Parliamo ora della fase che preferiamo di più, quella dove la palla ce l’abbiamo noi. Nelle uscite dal basso – prima con Spalletti e oggi con Conte – l’Inter è maturata molto. Mantenendo il focus sui difensori è doveroso sottolineare l’importanza di De Vrij nella fase di costruzione. Non è solo una questione di pulizia tecnica, ma spicca soprattutto una certa padronanza mostrata dal difensore olandese nel capire come e dove muovere il pallone. De Vrij non rinuncia mai ad attrarre almeno un avversario su di sé, è bravissimo a capire dove passare il pallone e quando è il caso di tornare da Handanovic. Nel primo tempo della partita con il Parma, per esempio, il centrale difensivo era Godin. Il centrale uruguagio non ha commesso errori particolari con la palla tra i piedi, anche tecnicamente non ha apparentemente sbagliato dei palloni o rischiato, eppure si aveva la sensazione che facessimo una maggiore fatica a costruire calcio.

De Vrij vede calcio. Gioca difensore, ma pensa calcio totale.

De Vrij è prima di tutto attivo mentalmente, riesce a leggere il pressing dell’avversario e si comporta di conseguenza. Dove un difensore pigramente alleggerisce sull’esterno, consegnandosi al pressing dell’avversario, lui tiene il pallone e costringe l’avversario a fare metri per poi andare da Handanovic e ricercare nuovamente di rompere il pressing. Fa girare a vuoto gli avversari, facendogli spendere metri e lavora per rompere il pressing e trovare gli spazi per fare male all’avversario. Questa è una lettura estremamente evoluta, che si traduce in una giocata a prima vista semplice, ma di enorme valore ed è richiesta una certa attenzione per notarla.

Il difensore olandese è il profilo ideale per la difesa a tre di Conte, fondamentale per costruire dal basso in modo efficiente e per togliere pressione a Brozovic, come negli impegni contro il Sassuolo e all’andata contro il Dortmund. Se abbiamo – correttamente – sostenuto che in un sistema a tre Godin nella posizione di centrale di destra debba confrontarsi con alcune difficoltà, dobbiamo anche dire che De Vrij vede esaltate le proprie qualità e coperte le proprie lacune, così come è accaduto a Bonucci e David Luiz nelle precedenti esperienze di Conte.

De Vrij mette in porta Lautaro.

L’altro aspetto dove possiamo migliorare riguarda la capacità dei centrali-laterali (“braccini”, potremmo chiamarli) di essere efficienti sia nella costruzione dal basso sia nell’accompagnamento quando sviluppiamo.

Mi riaggancio a quanto detto precedentemente: il ruolo di centrale di destra/sinistra in un sistema a tre è ibrido tra quello di un centrale difensivo e quello di un terzino. Il suo contributo è essenziale perchè la manovra sia fluida in costruzione e per muovere il blocco squadra avversario quando difende basso, si pensi ad esempio all’apporto fornito recentemente contro il Verona da Skriniar e Bastoni. I nostri difensori hanno le caratteristiche per svolgere questo compito in modo efficace?

La grinta sicuramente non manca a Skriniar.

Skriniar ha senza dubbio l’intraprendenza e la grinta per partecipare all’azione, ma è penalizzato dal dover giocare a piede invertito e dal fatto di essere un giocatore “di nervo”- a volte impulsivo nelle giocate e nelle discese. Ha la resistenza e l’energia per svolgere quel compito e ovviamente ha anche l’età dalla sua, quindi con il tempo potrà migliorare come centrale di destra, mentre sul centro-sinistra è limitato dal non essere mancino, che ne va ad inficiare anche le posture.

Godin è destro e ha mostrato indubbiamente una grande abnegazione nel cercare di proporre ciò che gli viene richiesto, ma anche lui non ha mostrato una certa confidenza nella partecipazione alla manovra, fatta eccezione per il pregevole assist per Sensi contro l’Udinese. Il compito che gli viene richiesto è molto dispendioso per un giocatore della sua età, se prendiamo in considerazione sia la partecipazione alla manovra sia lo scivolamento sulla destra, tanto che non a caso è stato il difensore più soggetto a turn-over.

Bastoni a sinistra, essendo mancino e venendo da uno dei settori giovanili più formativi in Italia (Atalanta), dimostra invece di interpretare quel compito in modo efficace e di avere ampi margini di crescita. Si tratta di un ragazzo di appena vent’anni (classe 1999) di grandi prospettive, che avrà tempo e modo di crescere con calma e di dimostrare tutto il suo valore, come sta già facendo. Senz’altro Bastoni ha tutto per ricoprire un ruolo importante anche nella stagione che dovremo affrontare e non mi sento di escludere che alla lunga possa guadagnarsi il posto di titolare.

Anche D’Ambrosio è idoneo a intepretare quel ruolo: come centrale di destra riesce, pur con qualche limite tecnico, a conciliare entrambe le fasi e recuperarlo sarà importante in virtù dei tanti impegni che andremo ad affrontare.

Alessandro Bastoni, nato il 13 Aprile del 1999.

Abbiamo fatto una lunga e spero interessante chiacchierata, a questo punto guardando al futuro e mantenendo il focus sulla difesa viene spontaneo chiedersi come migliorare e dove ci siano margini di miglioramento anche in base a quanto ci siamo detti. Il mio personale giudizio è soggettivo, credo che ognuno possa legittimamente avere un’idea propria e valida, ma pur monitorando la maturazione di Bastoni con ottimismo, ritengo che un domani si possa valutare di inserire un giocatore di livello con caratteristiche analoghe ad Azpilicueta o D. Blind. Un difensore abile con la palla, possibilmente di piede sinistro, così da poter spostare Skriniar sul centro-destra in una posizione a lui più consona, rivedendo gli scivolamenti sull’esterno, scegliendo di alzare in pressing alto il fluidificante di sinistra.

Questa scelta ci consentirebbe di avere un giocatore a suo agio nel partecipare allo sviluppo del gioco nella metà campo avversaria e migliorerebbe la fluidità del nostro gioco. Non possiamo sapere quanto fossero vere le voci, ma non mi stupirei se in estate i direttori avessero seguito davvero Kolarov, per esempio, che a mio modo di vedere come centrale di sinistra sarebbe stato estremamente funzionale. La mia non vuole essere una bocciatura a Godin, giocatore che apprezzo tantissimo, ma penso che dalla prossima stagione vada gestito in maniera intelligente e salvaguardandone la tenuta fisica: anche tatticamente alzare il fluidificante di sinistra invece che quello di destra gli potrebbe risparmiare qualche scivolamento sull’esterno, come accadeva a Barzagli per esempio.

Un sistema a tre, come tanti altri sistemi di gioco, può essere veicolo di un calcio moderno, oppure di un calcio arretrato: la differenza la fanno i principi di gioco indicati dal tecnico. twittalo

Conte ha dimostrato di sapere ottenere risultati di grande valore sia in Italia che in Inghilterra scegliendo questo sistema e riplasmandolo sulle caratteristiche dei suoi giocatori più qualitativi: alla Juventus scelse un centrocampo a tre per valorizzare Pirlo, mentre al Chelsea un 343 per sfruttare al meglio Hazard. Non si può perentoriamente definire un sistema di gioco perdente a priori a grandi livelli, sebbene questo richieda delle specifiche differenti da quelle di altri sistemi che stanno avendo grande successo e che – alla fine del discorso – anche il sottoscritto preferisce.

Perchè in fondo ancora me lo chiedo, nonostante tutto quello che ci siamo detti: davvero, a chi piace a tre?

Il_Casa

Interista, fratello del mondo. Dal 1992 un'unica fede a tinte rigorosamente nerazzurre. Sobrio come Maicon, faticatore come Recoba.

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Gus
Gus
4 anni fa

Commosso per il commento in evidenza che mi inorgoglisce…ehm, soprattutto date le ultime righe.
Stasera avremo modo di vedere due modi di interpretare la tre. Quello di Mazzarri ce lo ricordiamo ancora nei nostri incubi… Va detto che la resa del modulo di Mazzarri al Napoli era ben diverso (a tratti persino spettacolare) di quello visto a Milano. Se vogliamo, lo stesso discorso si può fare con la Roma del a tratti scintillante 4231 di Spalletti e il monotema “palla all’esterno-cross” per lunghi tratti visto a Milano. Gli interpreti del ruolo, banalmente, marcano la differenza. E sia Spalletti che Mazzarri hanno le loro ragioni nel lamentare di non essere mai stati messi fino in fondo nelle condizioni ideali, in sede di mercato. Conte in questo senso si è già portato avanti preventivamente…

Mandorlo
Mandorlo
4 anni fa

Per quanto riguarda la difesa a tre, credo che abbia non solo una ratio difensiva, ma serva a consentire un posizionamento più in avanti dei cc centrali. Consentendo loro di poter dialogare con le punte, di inserirsi in area, di colpire da fuori. Per una fase offensiva più articolata e con più opportunità.

Tiziano
Tiziano
4 anni fa

Basta disquisizioni tecnico/erotico/filosofiche! Stasera si gioca! E per entrare nel clima giusto, c’è una strepitosa intervista all’antiEroe sul cds. Leggerla è mandatario. Fare susseguentemente confronti con il recente passato ANCHE ?

Mandorlo
Mandorlo
Rispondi a  Tiziano
4 anni fa

Non infieriamo, c’è una differenza di spessore umano ed intellettuale troppo grande.

Hendrik_van_der_Decken
Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

E comunque non è un caso che in una difesa con un concetto del genere un centrale di scuola olandese spicchi per efficacia. Se il tanto vituperato (a cazzo, ma è il mio personalissimo parere) de Ligt fosse a disposizione di Conte sul centro-destra, Handanovic potrebbe portarsi la sdraio e il giornale da casa (e glisso sull’ovvia quanto pertinentissima osservazione che un giocatore adattissimo a questo sistema sarebbe Blind).

Provocazione: se però il modulo non conta, e Conte come molti altri lo dice spessissimo, e in fondo il nostro Il_Casa dice più o meno la stessa cosa, allora bisognerebbe chiedere a Conte perché preferisce tre centrali e non due (e a Guardiola, per dirne uno, o Mou, perché loro invece ne preferiscono due). Se non conta, avrebbe potuto scegliere di giocare a due (a quattro) con la stessa mentalità di oggi e indirizzare la campagna acquisti in maniera diversa. A questa domanda, nessuno degli allenatori interpellati risponde mai.

Bravissimo, gran post.

Il_Casa
Il_Casa
Rispondi a  Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

In primis ti ringrazio davvero. Tra l’altro anch’io personalmente preferisco il 433/4231. Non sono un amante del sistema a tre.

La tua “provocazione” è più che lecita. Nel mio piccolo credo che alcuni sistemi di gioco, come il 433/4231, vadano più nella direzione di un calcio moderno rispetto ad altri, perchè rendono più semplici ed immediati alcuni comportamenti. Faccio un esempio banale: se ci diciamo che nel calcio moderno andare a contestare il pallone alto è importante, il 4231 mi richiede meno movimenti rispetto al 352, quindi è più efficiente. Mi basta alzare le ali sui terzini e sui centrali mandare in pressione punta e trequartista. Un sistema a tre richiede una maggiore complessità: se pensiamo al nostro 352, alziamo sui terzini una mezz’ala e un fluidificante – che ha molti metri da percorrere in avanti.

Mi viene poi detto, giustamente, che ci sono delle situazioni di complessità anche nel 4231/433 che in un sistema a tre sono “semplificate”. Esem. Quando una linea a quattro sviluppa gioco nella metà campo avversaria ricerca ampiezza con un terzino in zona palla, mentre quello opposto stringe il campo e occupa “la via di mezzo” tra un esterno di fascia (nel caso il pallone venga girato sul suo lato) ed un centrale in marcatura preventiva (nel caso si perda il pallone). Richiedere di trovare questa posizione in fase di possesso ad esterni puramente offensivi (Cancelo?), che per loro natura tendono ad andare avanti e allargarsi, a volte ti espone a sanguinose ripartenze. Mentre con la difesa a tre, avanzando sposti il blocco difensivo 15/20 metri avanti e in teoria non ti servono queste letture: hai già tre uomini, quindi entrambi i fluidificanti possono attaccare contemporaneamente e hai già le marcature preventive.

Quindi un allenatore che predilige il sistema a tre potrebbe (legandosi all’esempio precedente) dirmi: per pressare alto richiedo ai giocatori movimenti calibrati, meno intuitivi rispetto ad un altro sistema di gioco. Se i giocatori dovessero sbagliare quello che richiedo, pago pegno perchè concedo campo ai miei avversari e non porto una pressione alta soddisfacente, quindi devo ripiegare e andare sotto-palla. L’errore però è rimediabile. Se invece gioco a quattro e in fase di sviluppo perdo palla, se il terzino aperto canna la posizione, mi prendo un contropiede nella faccia e rischio di prendere gol senza poterla rimediare. L’errore è potenzialmente fatale.

Credo personalmente comunque che un 433/4231 mi dia vantaggi in tante situazioni di gioco e che nella logica di una squadra forte che vuole imporsi vadano accettati i rischi di prendere un contropiede. La ripartenza nella faccia in fondo la prendi se sbagli a gestire il pallone e se poi non riesci a riconquistarlo subito andando in pressione immediata.

In ultimo, mi rendo poi conto che un allenatore debba poi confrontarsi con il materiale a disposizione. Se hai giocatori di grande qualità, bravissimi nella gestione di palla per me il confronto non si pone e penso che un sistema sia più consono ad esprimere un calcio di un certo tipo (avendone gli interpreti) e forse la ragione per cui in Europa è più difficile vedere vincere un sistema a tre è proprio quella. Se hai giocatori meno dotati, forse qualche riflessione in più – dovendo inseguire un risultato – la farei anch’io fossi il tecnico. Da allenatore di settore giovanile, invece, non ho dubbi su cosa proporrei ai miei ragazzi.

Come detto, il discorso che ho fatto non significa che un sistema a tre non possa proporre un calcio moderno, ma nel profondo ho sempre quella sensazione che per puntare al top si debba trovare un equilibrio – accettando i rischi – sempre verso l’alto. Scusa la lungaggine.

Hendrik_van_der_Decken
Hendrik_van_der_Decken
Rispondi a  Il_Casa
4 anni fa

Perfetto. Ottima risposta, del tutto convincente. Grazie.

Eraldo Palazzo
Eraldo Palazzo
Rispondi a  Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

Credo che per i 3 centrali, prima di ogni altra cosa ,devi avere il personale adatto . Con quello centrale dai piedi buoni e mente fina.

Python
Python
4 anni fa

Che bellezza.
Sono veramente ma veramente felice, abbiamo parlato per mesi con @Nk³:disqus dell’eventualità di scrivere post di questo tipo. E ce li immaginavamo proprio così: precisi, non noiosi, graficamente appaganti. Io spero solo che sia il primo di una lunga lista, @Il_Casa:disqus.

Melito
Melito
Rispondi a  Python
4 anni fa

Concordo. Il Café può vantare una rosa di Autori di grande livello. Gran balzo in avanti ragazzi!

Python
Python
Rispondi a  Melito
4 anni fa

❤️

Fabio1971
Fabio1971
Rispondi a  Python
4 anni fa

?

Daniele Ravizza
Daniele Ravizza
4 anni fa

Bel post chiaro ed esaustivo..in ipotesi preferirei I 4 dietro.. Ma poi conta mentalità ed atteggiamento in campo.. E se I risultati son questi dai con la 3

roby andria
roby andria
4 anni fa

Ot. Il grande borussia per la cronaca,in casa,ha pensato bene fi partire zero a tre a fine primo tempo con paderborn ultimo in classifica con 4 punti…hanno fatto meglio di noi

Semperfi
Semperfi
4 anni fa

Vabbeva, namoce affá na pizza.
Buona serata e buon weekend

Nicolinter
Nicolinter
4 anni fa

Non si può non apprezzare la competenza che traspare dalla lettura di questo post!
Complimenti a Il_Casa!

alessandro grassi
alessandro grassi
4 anni fa

Ehi casa, il prossimo sul centrocampo (il sancta sanctorum di una squadra)

Python
Python
Rispondi a  alessandro grassi
4 anni fa

ma veramente!

Max
Max
4 anni fa

Post tecnico e dettagliato, complimenti davvero… intanto vista la conferenza
del mister, ermetico a dir poco. Pesa le parole e non regala informazioni
manco per sbaglio…

Nk³
Nk³
4 anni fa

Sono con Gus e Amstaf: post complessi richiedono spiegazioni puntuali e approfondite. Per le banalità guardare altrove…l’ho detto oggi in privato al Casa e glielo ripeto con piacere qui: non credo ci sia mai stato un post con questa qualità e competenza tecnica in 11 anni su questo blog. È stato (e sarà) un piacere leggerlo così

Gus
Gus
4 anni fa

Assolutamente favorevole a post di questa lunghezza, accuratezza e supporti video. Tanta roba ragazzi, complimenti. Soprattutto a ridosso dei match (prima o dopo o…entrambi), so di chiedere tanto ma godrei come un riccio a veder analizzate le partite così (sono orfano delle chilometriche analisi di Di Vita sul malpensante). Chiaro, se uno ha come priorità il commento, capisco che il discorso possa essere diverso. Io personalmente mi prendo il tempo di leggere bene stasera una volta sbarazzatomi di pupi e moglie. E a proposito di moglie: l’ho avvisata, il mister si è espresso. Domani c’è competizione (la partita di mio figlio) e quindi mi piazzo sotto.

Python
Python
Rispondi a  Gus
4 anni fa

?????

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Gus
4 anni fa

Ciao Gus..vedo solo ora il post e mi associo al tuo commento condividendo il tuo bisogno di analisi tecniche approfondite

Gus
Gus
Rispondi a  Cipe64
4 anni fa

Ciao Cipe…gli orfani di ADV 😉

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Gus
4 anni fa

🙂

interella
interella
4 anni fa

@Il_Casa molto bene, come sempre esponi i concetti in maniera esaustiva e dai modo a tutti di comprendere le analisi tattiche, rispondo, a me in linea di massima non piace, mi piace come gioca l Inter in qualche partita risultati a parte, il modulo a 3 che poi spesso diventa a 5 in fase di non possesso non mi entusiasma, lo trovo estremamente faticoso e alla lunga perde di continuità, credo che l allenatore sia stato fortunato a trovare in rosa 3 giocatori fondamentali che sono cresciuti con questo modulo d ambrosio Devrai candreva e un 4 Bastoni che venendo dalla atalanta aveva lo aveva già approcciato…io sono per i 2 difensori centrali e i 2 esterni bassi se di qualità ti possono garantire un manovra più fluida e ariosa….non si tratta di provincialismo ma ci sarà un motivo se nessuno dei grandi club adotta questo sistema, sabato abbiamo un test con una squadra che gioca a specchio, vedremo.

interella
interella
4 anni fa

mi piacerebbe sapere come fa l allenatore ad entrare nelle camere da letto dei giocatori, lui spiega, mammamia sull’ Equipe.

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  interella
4 anni fa

Madame, Voulez vous poster le link s´il vous plait?

Giàcomo
Giàcomo
4 anni fa

Comunque a me il sistema di Conte piace, e molto. Vanno limati alcuni meccanismi e la capacità di leggere le partite e di gestirle. Per il resto è un sistema funzionale, e a livello di crescita individuale e di squadra è uno dei migliori. Quando (se) impareremo a modulare l’intensità di gioco (non ci credo più di tanto, cose così le fa Klopp che è oggettivamente oggi è il migliore), o almeno a gestire il pallone, e alzeremo il livello dei singoli questa squadra sarà un carro armato.
Stiamo alzando il livello dell’intensità, anche, si gioca a ritmi più elevati e anche per questo facciamo fatica, ma più in là, in Europa, ci accorgeremo di dover ringraziare Conte per aver, come dice lui, “alzato i giri del motore”.

bellins
bellins
4 anni fa

A me piace…a volte in un rapporto serve trasgredire e rompere la monotonia nel farlo a due.
Le ammucchiate possono essere pericolose e spesso si rimane spettatori con le spalle al muro, onde evitare spiacevoli inconvenienti…

modd
modd
Rispondi a  bellins
4 anni fa

finalmente uno spiritoso

bellins
bellins
Rispondi a  modd
4 anni fa

Io ce la metto sempre tutta, ma non sempre vengo capito…

Vox
Vox
4 anni fa

Caro Casa io mi complimento per la passione e l’applicazione che metti nei tuoi post. Encomiabili.
Mi permetto solo di eccepire sulla lunghezza degli stessi che tendono a scoraggiarne la lettura ed è un peccato.

Io, da semplice tifoso, non ho mai amato il 352 anche perché lo associo al periodo Mazzarri, uno dei più difficili della nostra storia recente (malgrado quel 4ºposto che non ci valse la CL) ma ora lo apprezzo di più perché gli interpreti sono cambiati, il gioco si è velocizzato e le opzioni (come tu fai notare e aggiungo il tiro da fuori area) sono aumentate. Sicuramente sono da migliorare i meccanismi d’attacco ma qui penso che abbia influito molto l’ultimo mese senza Sensi.

Ma come sempre è una questione di uomini. Oggi abbiamo allenatore e giocatori migliori.

Stavolta mi scuso io per la lunghezza! ?

Il_Casa
Il_Casa
Rispondi a  Vox
4 anni fa

Cercherò di prestare una maggiore attenzione alla lunghezza del post e di essere più comprensibile. Anch’io personalmente come tifoso preferisco il 433 ed il 4231, ma sono d’accordo in toto: è primariamente una questione di uomini e di caratteristiche.

Amstaf
Amstaf
Rispondi a  Il_Casa
4 anni fa

Io vado controcorrente, il tuo post non è lungo; se si vogliono trattare con accuratezza argomenti tattici il tweet non paga, occorre spiegare, argomentare, essere precisi.
Per post “tattici” lunghi passare da ADV, ma io li leggo ugualmente.

Gus
Gus
Rispondi a  Amstaf
4 anni fa

Che poi oltretutto ADV non scrive più…

Giàcomo
Giàcomo
Rispondi a  Amstaf
4 anni fa

L’unico “pericolo” di post così lunghi, che ho riscontrato a volte nel Malpensante, e non è assolutamente questo il caso, è che a volte ci si focalizza troppo sui dettagli perdendo di vista il quadro generale. Ma è un problema di visione, non di lunghezza.

Giàcomo
Giàcomo
Rispondi a  Il_Casa
4 anni fa

Per quanto mi riguarda, puoi sentirti libero di esprimere il tuo amore verso le cose a 2, a 3 o a 4 con tutta la lungaggine che ritieni necessaria.

Wolftail
Wolftail
Rispondi a  Vox
4 anni fa

Solo una precisazione.

Quarto ci arrivò il mancio; il somaro toscano arrivò quinto con, se non sbaglio, la miseria di 56 punti.

Semperfi
Semperfi
4 anni fa

Interessante, come sempre mi perdo tra la sovrapposizione e il recupero lineare alternativo, con il possesso misto e la fase di impostazione temporale, ma, ho capito perfettamente che abbiamo una difesa di livello mondiale, diretta da uno specialista che insegna le scienze del buon gioco, applicato alle caratteristiche dei giocatori, insomma non é facile interpretare e sbriciolare i dettagli di preparazione tattica di questo Allenatore, ma dagli spalti, bar o dal sofá, si capisce che siamo forti, sono d´accordo con i commenti sui nostri difensori, condivido in pieno, specie sul Casalasco mancino, per le conoscenze applicate al calcio, cercheró di studiare di piú, mi tocca andare alla Hoepli a cercare un Bignami sul tema.
PS: sul menage a trois,quello relativo alle relazioni intime interpesonali, ne possiamo parlare…….senza peli sulla lingua.?

modd
modd
Rispondi a  Semperfi
4 anni fa

io con due donne lo potrei accettare.
io con una donna e un altro uomo no.
io con altri due uomini ancora meno.

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  modd
4 anni fa

Manca la variante SXS3 “samesex” che oggi giorno é di tendenza e “meno” scandalosa in metropoli, che una ammucchiata vintage, personalmente non sono un tifoso di questo stile decadente, nel limite del possibile preferisco una bella donna che valga per due. ?

Eraldo Palazzo
Eraldo Palazzo
4 anni fa

Consiglierei a BausciaCafe’ di suggerire all’Inter di mettere IlCasa a disposizione dei tecnici della squadra come consulente tattico.
Sei Grande.
Tutte le retoriche sui vari sistemi usati, alla fine lasciano il tempo che trovano.
Tutta la differenza resta in quello che la squadra fa in campo.
Anche l’Inter del triplete usava un anomalo “3” dietro, con Maicon che faceva lpraticamente l’ala .

Amstaf
Amstaf
4 anni fa

Anch’io, leggendo il titolo, ho pensato (sperato?) in un post…piccante.
A proposito dei consigli intimi del Mister, avendo io grande esperienza (non di consigli…?), perché mai fare sesso in salita debba essere meno faticoso che in discesa???

bellins
bellins
Rispondi a  Amstaf
4 anni fa

Penso che Conte si riferisca alla posizione di Andromaca
“Durante la stagione, i rapporti sessuali non devono durare troppo a lungo per non fare il minor sforzo possibile. Quindi restare sotto la partner”

bellins
bellins
4 anni fa

Penso che anche Conte abbia letto il post di Il_Casa…

Conte: “Non sono un leccaculo. E ai miei ragazzi spiego come fare sesso”

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  bellins
4 anni fa

Deve aver provato un briciolo di invidia,
lo dimostra l´uscita difensiva…… ?

modd
modd
4 anni fa

visto che sono destinato ad andare controcorrente, mi piacerebbe se tu riuscissi a dare gli stessi concetti usando la meta’ delle parole. non ho detto 1/10, ho detto 1/2.

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  modd
4 anni fa

É il suo stile e merita supporto.
Anche io non capisco bene ma cerco di studiare il problema

modd
modd
Rispondi a  Semperfi
4 anni fa

e’ proprio per supportarlo, anziche’ sopportarlo.

interella
interella
Rispondi a  Semperfi
4 anni fa

uno stile intelligente, che ha sempre un suo perché.

Melito
Melito
4 anni fa

Post esaustivo. Bravo il_Casa.

A me non frega un granchè del modulo sistema di gioco. Finchè i risultati sono questi ha ragione il Mister. Sempre!

Su una cosa non ci siamo però il_Casa. Male Male Male!

“Anche D’Ambrosio è idoneo a intepretare quel ruolo: come centrale di destra riesce, pur con qualche limite tecnico, a conciliare entrambe le fasi”

Limite tecnico? Danilone è PERFETTO! Il meglio del meglio. 🙂

REDIMITI!

Semperfi
Semperfi
Rispondi a  Melito
4 anni fa

Non vedo l´ora di rivedere DAmbreous segnare al 96mo.

modd
modd
Rispondi a  Melito
4 anni fa

dambros mac.leod ultimo highlander

Nic92
Nic92
4 anni fa

???

Nk³
Nk³
4 anni fa

Grazie @Il_Casa:disqus, un post bellissimo che mi scatena un miliardo di domande sulla nostra “tre”.
La prima, che sembra una provocazione ma anche no: stanti le caratteristiche che descrivi, non sarebbe proprio D’Ambrosio il profilo ideale per fare il terzo a destra? Mi viene anche abbastanza bene il paragone con Azpilicueta, in realtà.

La seconda, ma c’è una ragione precisa per cui Conte gioca sempre con l’offensivo a destra e il difensivo a sinistra, o è solo una coincidenza dovuta alle caratteristiche di chi ha?

La terza, ma è davvero così disastroso Skriniar a sinistra? Io a guardare le partite vedo che i pericoli arrivano tutti dall’altra parte, a volte neanche si affacciano dal suo lato

Giàcomo
Giàcomo
Rispondi a  Nk³
4 anni fa

My two cents, se posso:
Prima domanda: no. O meglio, sì, D’Ambrosio è molto bravo tatticamente, svolge tutti i ruoli egregiamente perché è ordinato, disciplinato, insomma fa il compitino. Però poi viene spesso saltato, per me garantisce poco, ha grossi limiti tecnici che è comunque abbastanza bravo a nascondere.
Seconda domanda: penso la seconda risposta che tu stesso hai dato.
Terza domanda: No. Il lavoro che Skriniar sta facendo è prezioso, sta crescendo sempre di più, a livello tecnico e tattico. Poi qualche volta può trovarsi in difficoltà, ma sulla fascia contro l’ala in campo aperto va in difficoltà chiunque, mancino o no.

Il_Casa
Il_Casa
Rispondi a  Nk³
4 anni fa

Grazie davvero. 🙂

Si, D’Ambrosio per me sotto il profilo tattico è il più idoneo, ma manca sotto quello qualitativo. Non è bravissimo con il pallone tra i piedi e difensivamente è affidabile a certi livelli, ma alzando l’asticella ai vertici per me è in deficit.

Secondo me è una questione di caratteristiche. Andando a memoria, alla Juventus per esempio l’ultimo era più Chiellini a scivolare a sinistra con Barzagli e Bonucci che componevano la linea a quattro con Lichtsteiner, perchè si alzava Asamoah.

No, affatto. Ha qualche problema nelle posture e in costruzione ovviamente paga il piede invertito, ma non è disastroso. L’Inter poi alzando l’esterno destro mette più nelle condizioni Godin di dover “scivolare” sull’esterno, quindi Skriniar si trova più spesso in zone “sue”. Credo che a destra migliorerebbe il suo apporto con la palla e si troverebbe meno in affanno in certe situazioni.

Nic92
Nic92
Rispondi a  Nk³
4 anni fa

Dico la mia velocemente in pausa tra una lezione e l’altra:
1) probabilmente si, D’Ambrosio in una difesa a 3 avrebbe più facilità di Godin in molte fasi della partita. Mancherebbe di quella autorità e “colpo” che Godin ha e che molto spesso trasmette una scossa o un impulso alla squadra oltre a tanta sicurezza, ma per me nei 90 minuti sarebbe una presenza più costante e precisa (Godin anche per l’età fatica).
La strada però per me è lanciare Bastoni, un mancino atleticamente e tatticamente già preparato.

2) dipende dagli uomini che ha a disposizione. Quando aveva Dalbert a sinistra in precampionato ad esempio lo teneva altissimo, visto che il brasiliano era un buco in difesa.

3) Skriniar per me fatica. Poi compensa con la qualità. Ma non è lo Skriniar di anno scorso, quello che riusciva a trasformare una chiusura in una gestione di palla che creava superiorità. Anche il filtrante che lo caratterizzava oggi lo vediamo sempre meno.
Anche difensivamente oggi commette più infrazioni, è meno pulito, commette più falli.

Per me la difesa migliore in prospettiva sarà Skriniar-De Vrij- Bastoni. E non è una brutta prospettiva immaginarla visto che sara la difesa del futuro.

Ma sarà casa a dirci chi sono i 3 che gli piacciono di piu?

Suzie Q
Suzie Q
Rispondi a  Nic92
4 anni fa

Completamente daccordo con te Nic: Skrigno, Devrj, Bastoni e’ il meglio che possiamo schierare. Skrigno a destra e’ tassativo per me.

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