Termina finalmente una sceneggiata che si è trascinata per quasi sette mesi, raggiungendo punte di ridicolezza per certi versi inesplorate. Finisce nel migliore dei modi per tutti, con una cessione (temporanea) all’estero e la concreta possibilità di monetizzare il valore del giocatore in futuro.
Adesso, dopo i fiumi di negatività che questa vicenda si è portata dietro, è giunto il momento di lasciarsi i suoi protagonisti alla spalle una volta per tutte. Da oggi, Icardi e Wanda rappresentano il passato e non c’è più nessun motivo per rievocarli. Mantenerli come scheletri nel proprio armadio, di modo da poterli tirar fuori ad ogni occasione utile, vorrebbe dire perseguire il male dell’Inter, praticando un’autoflagellazione tipica di chi più che il bene della sua squadra ha a cuore il desiderio di poter dimostrare a tutti (ma poi, a tutti chi?) di aver ragione.
Sarà facile riconoscere chi intenderà comportarsi così: saranno coloro che alle prime partite steccate dai nuovi attaccanti tireranno fuori il santino del proprio idolo, che terranno sempre nel portafogli, pronto all’uso. O che, appena ce ne sarà modo, inizieranno a fare vari confronti coi numeri a cui sono tanto appassionati costruendo tabelle, medie e formule quantistiche che trovino il modo di mettere in luce il cattivo rendimento di chi c’è ora rispetto a quello di chi c’era prima.
Con chi anziché godersi le partite dell’Inter deciderà di perseguire questa strada, il consiglio è quello di fare lo stesso che ci si propone di fare col nostro ex centravanti: smettere di dargli importanza. A partire da questo post che, nelle intenzioni di chi scrive, sarà l’ultimo in cui si tratterà questa annosa vicenda.
Con la fine di questo interminabile calciomercato usciamo da quella specie di limbo che ci ha accompagnato per tutta l’estate. Adesso, la stagione 19/20 può dirsi iniziata in tutto e per tutto.
Godiamocela, e voltiamo pagina.