Bauscia Cafè

Caos incontrollato

Premessa: questo post fotografa la situazione nel momento in cui lo sto scrivendo, ovvero le 22 del 3 marzo 2020. Andrà online verso le 12 del 4 marzo 2020, e temo che alcune delle cose riportate qui saranno cambiate. Mi dispiace, ma è solo l’ennesima evidenza di quanto approssimativa sia la condotta di chi gestisce il calcio in Italia.

Devo purtroppo iniziare con un disclaimer tanto doloroso quanto deludente: non sono un epidemiologo, né un infettivologo, né qualsiasi altra parola di cui ignoro il significato. E, ahimé, non sono neanche il Presidente del Consiglio, un Ministro, ma nemmeno un misero presidente di Lega (calcio, eh. Che ok misero, ma non esageriamo). Niente di tutto questo insomma. Anzi, peggio: non sono proprio nessuno. Un signor nessuno che si diverte a mettere in fila le cose.

E con 90 minuti inopinatamente liberi in questo week-end, mi sono divertito a metterne in fila un paio. E, ve lo prometto, prenderò in considerazione solo evidenze ufficiali. Niente chiacchiere, commenti, polemiche assortite: solo evidenze ufficiali. Pronti?

La prima: il 27 febbraio 2020, con il Comunicato Ufficiale numero 191 il Presidente della Lega Professionisti Serie A, Paolo Dal Pino, dispone che le gare della settima giornata di ritorno Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Parma-SPAL, Sassuolo-Brescia e Juventus-Inter debbano disputarsi a porte chiuse. Poco più tardi nello stesso giorno Andrea Butti, il solerte Head of Competition della Lega Professionisti Serie A, si premura di inviare a tutte le squadre la Circolare numero 22 con le disposizioni organizzative per le suddette partite a porte chiuse. Tutto sereno quindi: si gioca a porte chiuse, come logica e buon senso comune suggeriscono e approvano.

La seconda: il 29 febbraio 2020, con il Comunicato Ufficiale numero 193 il Presidente della Lega Professionisti Serie A, Paolo Dal Pino, dispone che le stesse partite precedentemente indicate come da disputare a porte chiuse debbano invece essere rinviate.

Mancano 5 ore a Udinese-Fiorentina: la Lega Professionisti Serie A rinvia una partita a preparazione fatta, trasferta organizzata, viaggio effettuato, mentre i giocatori si stanno verosimilmente preparando per andare allo stadio. Senza che nei due giorni precedenti siano cambiate le condizioni per giocare o meno.

Fino a qui ci siamo tutti, no?
Bene, andiamo oltre.

Innanzitutto, vediamo: perché è stata presa questa decisione? No, non fate i maligni: evidenze ufficiali si era detto, ricordatelo. I due comunicati parlano chiaro: “visto l’articolo 1. co. 1 lett. A) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2020“, recitano entrambi in testa. Il secondo aggiunge, in più: “considerato il susseguirsi di numerosi interventi normativi urgenti da parte del Governo per rispondere a questa straordinaria emergenza a tutela della salute e della sicurezza pubblica“. Quali sono questi numerosi interventi normativi urgenti emessi in quel giorno e mezzo? Mistero. Dal Pino, precisissimo nell’indicazione del Decreto precedente, improvvisamente si fa vago. “Tutela della salute e della sicurezza pubblica“, dice. Prendiamo atto.

Nello stesso comunicato, leggiamo: “la data di recupero delle predette gare è fissata per il giorno mercoledì 13 maggio 2020“.

Al che l’attento lettore dice “ma come? Il 13 maggio non c’era la finale di Coppa Italia?”

“Ah già”, prosegue il Comunicato: “La Finale di Coppa Italia sarà conseguentemente programmata per il giorno mercoledì 20 maggio 2020

“Ah ecco, hanno pensato a tutto” chiuderà, soddisfatto l’attento lettor… “no, aspè. Ma se la finale di Coppa Italia si gioca all’Olimpico di Roma e l’Olimpico di Roma deve essere consegnato all’UEFA la sera del 17 maggio, come si fa a giocare la partita il 20?

Da qui in poi esplode il vaso di Pandora. Siete pronti?
Le notizie si susseguono frenetiche:

“La Finale di Coppa Italia non solo viene spostata al 20, ma si giocherà a Milano“.

“Ma se l’Inter viene eliminata dalla Coppa Italia e il 20 deve recuperare Inter-Sampdoria, come si fa a giocare a Milano?

“La Finale di Coppa Italia non solo viene spostata al 20, non solo viene spostata a Milano, ma si giocherà a Torino! Anzi no, a Bari!” (?)

Piccolo dettaglio: nessuno ha ancora avvertito il Sindaco di Roma, che non sembra essere troppo d’accordo. Piuttosto che spiegarlo alla Raggi, pare che i nostri eroi preferiscano prima chiedere una deroga all’UEFA per avere l’Olimpico a disposizione.

Nel frattempo Dal Pino inizia a sentire la puzza provenire da sotto le suole. “13 maggio? Ma no, è solo una data formale. Da domani lavoreremo per velocizzare i tempi trovare una data che vada bene a tutti”

Data formale? Scusa Paolè…

Ma quindi questa finale di Coppa Italia è rinviata -come da comunicato ufficiale- o no?

Bene così comunque..si troverà una data che vada bene a tutti. Già. Se non per un piccolo dettaglio: l’Inter, ancora in corsa in tutte le competizioni, ad oggi non ha una sola data libera in calendario. Quindi il piano di Dal Pino per “velocizzare i tempi” -neanche così campato per aria, oggettivamente- è aspettare che l’Inter venga eliminata da una delle due Coppe.

Nel frattempo, in tutto questo, nessuno sembra ricordarsi di Sampdoria-Verona fino a quando il Governatore della Regione Liguria Toti, a 24 ore dall’inizio della partita, fa presente che per quello che ne sa lui si gioca a porte chiuse.

“Ah già cazzo! Sampdoria-Verona! Rinviate tutto!”

Con una decisione presa da due giorni, si ricordano di rinviare una partita meno di 24 ore prima che inizi. E quindi esattamente come per Udinese-Fiorentina, anche per Sampdoria-Verona la Lega Professionisti Serie A rinvia una partita a preparazione fatta, trasferta organizzata, viaggio effettuato, con i giocatori del Verona (che la prendono benissimo, vedi immagine qui sotto) già a Genova. Senza che nei tre giorni precedenti siano cambiate le condizioni per giocare o meno.

Ma Dal Pino non ci sta, e parte anche al contrattacco: “avevamo proposto all’Inter di giocare lunedì! Hanno rifiutato!”. Domande random:
– Interessante opportunità offerta all’Inter. E Milan, Genoa, Parma, SPAL, Sassuolo, Brescia, Udinese e Fiorentina chi le ha sentite?
– A Milan e RAI l’aveva chiesto qualcuno? Perché la Juventus non avrebbe potuto giocare due partite in 48 ore
– Cosa cambia in termini di “tutela della salute e della sicurezza pubblicatra domenica sera e lunedì sera?

Approfondiamo.

“Io ho sentito tutte le società”, sbotta Dal Pino. Poi gira e rigira si scopre che il Brescia di Cellino ha inviato una diffida esattamente come l’Inter ieri sera, la Roma (Fonseca), il Napoli (Gattuso), il Lecce (Liverani), il Cagliari (Maran) e la Sampdoria (Ranieri) parlano di “campionato falsato”, “condizionato” o “non regolare”. La Fiorentina (Barone) dice che ha saputo tutto tramite i social (!). Il Sassuolo (Carnevali) dice che “qualcuno ha cambiato idea all’ultimo”, il Bologna (Fenucci) e l’Udinese (Marino) si dicono non disposti a giocare a porte chiuse. Sono 11 società, più della metà della Lega Serie A. Ma con chi ha parlato Dal Pino?

Capitolo Juventus-Milan. Annunciano in pompa magna: “si gioca a porte aperte!”. Ma come? Domenica sera si rinvia e mercoledì si gioca serenamente? “Ah no! Solo i tifosi del Piemonte!” (tra parentesi: non è che l’idea di giocare lunedì serviva solo per passare da porte chiuse a solo i tifosi di casa?) . Avete capito l’idea? In una città con scuole e luoghi di aggregazione chiusi per una epidemia in corso, la Lega Professionisti Serie A vuole giocare una semifinale di Coppa Italia a porte aperte.

Risultato? Lo stesso di Udinese-Fiorentina e Sampdoria-Verona: esattamente 24 ore prima del fischio di inizio, la Lega Professionisti Serie A rinvia una partita a preparazione fatta, trasferta organizzata, viaggio effettuato, con i giocatori del Milan appena arrivati a Torino. Senza che nei quattro giorni precedenti siano cambiate le condizioni per giocare o meno.

E l’altra semifinale, Napoli-Inter? E chi lo sa.

Vogliamo ricapitolare la visione della Lega Professionisti Serie A sulle partite da disputare nello stesso stadio -quello al confine con Venaria Reale- negli ultimi tre giorni? Ricapitoliamola, lasciando da parte tutte le giravolte e pensando solo alle posizioni ufficiali:

  • Domenica sera non si può giocare, partita rinviata
  • Lunedì sera si può giocare, ma l’Inter non vuole
  • Martedì sera si stabilisce di nuovo che non si può giocare, né il giorno stesso né il giorno dopo

Questo è il modo in cui la Lega Professionisti Serie A gestisce un’emergenza riguardante -citando il loro comunicato- “la tutela della salute e della sicurezza pubblica”.

In tutto questo il Presidente dell’Inter Steven Zhang, subito dopo una assemblea di Lega improvvisata in cui il “sistema” tenta di far rientrare tutto e digerire qualsiasi obiezione, fornendo un calendario che “va bene a tutti” (cosa che si rivelerà falsa, soprattutto dato che il calendario stesso continua a non prevedere una data per Inter-Sampdoria) sbotta su Instagram e viene deferito.

Ricapitoliamo anche questa, in rigorosissimo ordine cronologico:

Questo è quanto. Un riassunto confusionario -me ne rendo conto, e me ne scuso- di una situazione altrettanto confusionaria che presunti professionisti hanno generato mentre i loro colleghi nel resto del mondo decidono ordinatamente di disputare partite a porte chiuse (UEFA, Premier League), di sospendere i campionati (Svizzera), di rinviare manifestazioni (Motomondiale). Qui no. Qui regna il caos, e avanzano le prime ipotesi di commissariamento della Lega Professionisti Serie A.


Paolo Dal Pino, è il Presidente della Lega Professionisti Serie A dall’8 gennaio 2020. In meno di due mesi è riuscito a:

  • Mettere la sua Lega in condizione di non avere un calendario con il quale concludere la stagione
  • Mettersi contro la maggior parte delle società che governa
  • Ricevere due diffide dalle società della Lega
  • Far saltare la finale di Coppa Italia, che ad oggi non si sa né dove né quando, né da chi sarà giocata
  • Mettere seriamente a rischio la conclusione del Campionato e generare potenzialmente un danno incalcolabile alle società che governa e all’intero calcio italiano

C’è poi una domanda alla quale non solo nessuno sa rispondere, ma che terrorizza a tal punto che nessuno osa neanche fare. E che dà invece la dimensione esatta della drammaticità di questa gestione, e della misura in cui questo campionato rischi di essere ormai irrimediabilmente falsato:

Quando può essere messa in calendario Inter-Sampdoria?

(e se, come sembra nel momento in cui scrivo, sarà rinviata anche Napoli-Inter, le partite senza una data disponibile diventano due)

Due competizioni su due sono a rischio, in quella che è senza dubbio la crisi più profonda che abbia mai affrontato il calcio italiano, tribunali a parte (per ora).

Mettere a rischio tutte le competizioni nazionali e l’intero sistema calcio, per non giocare Juventus-Inter.

Complimenti.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

PODCAST

Twitter

Instagram

Instagram has returned empty data. Please authorize your Instagram account in the plugin settings .

Archivio