Bauscia Cafè

Interisti si diventa?

Conosco tanti interisti, per fortuna. O purtroppo.
Appartengono a generazioni diverse, ma molti di loro hanno iniziato a tifare Inter andando allo stadio col padre, o con un parente o amico/nemico di tifo, scoprendo un mondo che non avrebbero abbandonato mai più. Alcuni hanno avuto il privilegio di godersi l’Inter di Helenio Herrera, altri lo scudetto di Invernizzi, e possono raccontare di campionissimi che io ho potuto ammirare soltanto su dvd o su qualche almanacco uscito decenni dopo.

Io invece appartengo a tutt’altra generazione, e oggi vi racconto come un ragazzetto ignaro di cosa fosse un pallone sia diventato interista e lo sia rimasto per 32 anni, nonostante tutto: magari alcuni voi avranno avuto un percorso simile, o forse no, non è importante. L’importante è essere nerazzurri, sempre.

Sono un classe ’82, nato pochi mesi prima che l’Italia trionfasse al Santiago Bernabéu l’11 Luglio: in prima elementare ignoro cosa sia il gioco del calcio, so che tutti lo praticano, tutti lo tifano, e i miei coetanei vogliono assolutamente diventare Calciatori di Serie A con la maglia della loro squadra del cuore. Che io non ho.
Io faccio nuoto, per correggere i miei problemi posturali e perché mi piace sguazzare, tuffarmi, adoro l’acqua e quelle tavolette rosse che mi insegnano a stare a galla; non ho un calciatore preferito, a malapena so dare una pedata al pallone, non mi pongo neanche il problema, e sto bene così.

È il 1988, quando grazie a un gemellaggio tra il mio paese natale e un paesino teutonico, mio padre, ai tempi assessore all’urbanistica, conosce Olaf Thon, che quell’anno sta passando dallo Schalke 04 al Bayern Monaco e che successivamente avrò modo di odiare smisuratamente durante la finale di Uefa del maggio 1997 tra Inter e, appunto, Schalke 04, squadra dove Thon tornerà nel 1994 e con la quale segnerà uno dei rigori decisivi di quella partita ancora oggi oltremodo indigesta al sottoscritto. Thon però è un bravo ragazzo e una persona piacevole – o almeno così racconta mio padre, che lo ha incontrato altre volte e anche 20 anni dopo, ribadendo il concetto – e, soprattutto, dice a mio padre una cosa che al NicolinoBerti del tempo non avrebbe creato il minimo sussulto, ma che di fatto annunciava uno dei tasselli di una delle Inter più forti di sempre: parlano di calcio e di calciomercato e lui fa il nome di un certo Andreas Brehme.

Brehme ha già una carriera importante tra nazionale e Bayern Monaco, ma non ha mai avuto ancora modo di esprimersi al meglio in campo, schierato come centrocampista con la maglia della Germania e come terzino destro con gli attuali campioni in carica della Bundesliga: Thon sta approdando al Bayern proprio quando Brehme si apprestava a lasciare la squadra della capitale bavarese per approdare in Italia. Mio padre è italiano e juventino, quindi non approfondisce più di tanto la cosa, ma il nome di Andy gli resta in testa e ne parla anche a casa, di ritorno dal viaggio in Germania.

E quel nome, a casa mia, resta in testa anche a me. Perché comincia a circolare in tv, nei tg sportivi, sui giornali (che non leggo, perché ho pur sempre 6 anni), e perché il suo trasferimento avviene in coppia con un altro signore di nome Lothar Matthäus, che da lì a pochi anni diverrà leggenda totale, per noi interisti e per il calcio mondiale.

Quindi non so come, non so perché, ma anch’io, spinto dall’ardore teutonico e forse dal suono così rutilante e concreto di quei due cognomi, inizio a fare quella cosa dai più conosciuta come “Seguire il Calcio”. Che, in quel periodo, significa scoprire l’Inter, scoprire i colori nerazzurri, scoprire la nascita di quella che, a mia totale insaputa, diventerà una delle Inter più solide e concrete di sempre, l’Inter dello scudetto dei record, l’Inter del Trap, l’Inter dell’orgoglio bauscia.

Divento Interista nell’estate del 1988, pensate che culo.

Festeggio uno scudetto – e che scudetto! – pochi mesi dopo, senza clacsonare e senza urlare come un pazzo, perché ho comunque 7 anni, non guido e ho ancora un atteggiamento sobrio verso il mondo del calcio e le vittorie dell’Inter. E sbaglio, perché ancora non sapevo quanto avrei dovuto soffrire negli anni a venire. L’Inter mi resta addosso come una seconda pelle: compro le prime maglie Misura, mi iscrivo alla scuola-calcio della mia cittadina e mi impongo di diventare un bravo terzino, proprio come il mio idolo Andy Brehme, che nel frattempo è diventato uno specialista del ruolo e tra i migliori al mondo. Fallirò, ma con orgoglio.

Da lì a poco avrei cominciato a conoscere gli alti e bassi che rendono l’Inter non una semplice squadra da tifare, ma una vera e propria esperienza di vita.

Anzi, una metafora della vita stessa, o della donna che amate e che decidete infine di sposare: periodi di amore totale e senza filtri alternati a mesi di amarezza e odio, momenti nei quali molleresti tutto sbattendo la porta e altri dove ringrazi il destino per averti regalato la possibilità di avere ciò che hai e che mai e poi mai vorresti abbandonare, neppure nei momenti più bui. Perché ce l’hai dentro, è parte di te, ti rende orgoglioso di quello che sei e della scelta fatta quando tutto sembrava perfetto.

Avrei conosciuto l’orrida Inter di Orrico, l’assurda stagione 93/94 con la quasi retrocessione della tragicomica Inter di Jonk e Bergkamp e la clamorosa cavalcata vincente in coppa Uefa, avrei testimoniato la nuova era Moratti e ammirato le gesta del Fenomeno nell’altra finale Uefa del 1998 e in una Serie A dove Ceccarini mi avrebbe fatto capire che non tutti i livornesi nascono con la camicia, avrei subìto gli scherni di compagni di classe milanisti nel periodo d’oro di Berlusconi e gli insulti dei gobbi nell’era pigliatutto (medicine comprese) per poi prendermi le dovute rivincite, tra scudetti del Mancio, Triplete e sentenze di Calciopoli che mi e ci avrebbero fatto capire che non eravamo soltanto dei piangina. Ma questa è un’altra storia.

L'importante è aver capito che c'è solo l'Inter.E sempre ci sarà.E voi, siete nati interisti o lo siete diventati? E come? twittalo

NicolinoBerti

Coglione per vocazione, interista per osmosi inversa dal 1988 grazie a un incontro con Andy Brehme. Vorrei reincarnarmi in Walter Samuel, ma ho scelto Nicola Berti per la fig...ura da vero Bauscia.

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jason mac lane
jason mac lane
4 anni fa

avevo 4 anni, era il 1983. In camera di mio zio (interista) fratello di mio padre (interista), figli di un interista, guardavo il poster dell’inter con Lorieri e un giovane Zenga, Spillo, Becca, lo zio e Hansi Mueller. E mi ricordo (deve essere uno dei primi ricordi che ho in assoluto) che dico a me stesso: “il papa’ e’ interista, lo zio e’ interista, il nonno e’ interista, quindi sono interista anche io!”.
al giorno d’oggi, quando mio figlio mi chiede “con chi giochiamo la prossima di campionato”, quel “noi” mi fa sentire parte di una storia.
p.s. domani non c’e’ scuola quindi si’ Pietro, stasera la guardiamo!

Python
Python
Rispondi a  jason mac lane
4 anni fa

❤️

Gus
Gus
4 anni fa

Inter Lazio 4-0, novembre ’78. Qualche giorno prima, bambino di quasi 8 anni arrivato da poco a Milano seguendo la transumanza familiare di quegli anni, convinto dagli amichetti, che inspiegabilmente tifavano Juve, affrontai (per modo di dire) mio padre e balbettando gli chiesi se mi poteva comprare la maglia della…ehm…Juve. Mi squadrò dalla testa ai piedi e dopo attimi di indicibile silenzio sentenziò “…volevi dire dell’Inter, giusto?” “Giusto pà, certo pà…”.
Il giorno dopo avevo addosso la mia prima magliettina a strisce nerazzurre (niente nome, niente sponsor solo meravigliose strisce nerazzurre) e qualche giorno dopo, per rafforzare il concetto, facevo il mio debutto sui gradoni di San Siro. Amore a prima vista, e non ringrazierò mai abbastanza il vecchio dittatore.

Python
Python
Rispondi a  Gus
4 anni fa

???

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Gus
4 anni fa

Te la sei vista brutta

Melito
Melito
4 anni fa

Ibra torna in Italia per sua stessa ammissione.
Parla di una squadra che deve tornare a vincere.

Spero non si riferisca a noi.

Tiziano
Tiziano
Rispondi a  Melito
4 anni fa

Se viene da noi, e potrebbe essere, lo fa SAPENDO BENISSIMO che non sarebbe titolare inamovibile. Se no è idiota e tutto si può dire di lui tranne che sia un idiota. Sarebbe titolare quando affronti squadre della parte destra della classifica e lo butteresti dentro a metà secondo tempo con le forti. Teniamo presente che noi COMUNQUE giocheremo in Europa. Se sarà CL, può anche darsi per sole due partite, dipende. Ma se fosse EL, minimo sarà semifinale. E sono altre 6 partite. A me piacerebbe più lui di giroud, ma sono gusti. Certo, il procuratore credo sia lo stesso di Eriksen o comunque socio. Chissà che c’entri qualcosa..

Fabio1971
Fabio1971
Rispondi a  Tiziano
4 anni fa

Ho solo paura che sia un fattore che possa spezzare l’armonia e gli equilibri del gruppo.
Da questo punto di vista a gennaio quasi non comprerei nessuno….

Comunque fisicamente la volta che schieri Lukaku-Ibra, i difensori avversari si mettono a piangere

Giàcomo
Giàcomo
4 anni fa

Classe ’91, padre tifoso del Cagliari, i miei amici e cugini si dividevano abbastanza equamente tra Inter e juve. La scelta era quella lì. Bianco o azzurro, Ronaldo o Del Piero. L’anno della mia scelta fu il 97/98.
Il fidanzamento fu opera di un amico di mio padre con cui all’epoca avevo un bellissimo rapporto. Veniva a casa e ogni volta mi chiamava a “baciare la stellina”, ossia il suo portachiavi con lo stemma dell’Inter. Mi regalò la maglia del Fenomeno, quella a righe grigie e nere e il numero in oro, il 10.
Ma il matrimonio fu al Parco dei Principi quando li guardai per la prima volta in tv, quei giocatori di cui collezionavo le figurine, Pagliuca, Zamorano, Simeone, Zanetti e ovviamente lui, Ronaldo. Lì io e l’Inter ci scambiammo le fedi nuziali. E non si tornò più indietro.

Filippo Buono
Filippo Buono
4 anni fa

Classe ’87, da piccolo non mi piaceva il calcio e soprattutto non mi piaceva Roberto Baggio alla Juve, mio padre è interista, cominciai a vedere alcune partite trasmesse in chiaro dalla Rai nel ’96-’97: mi ricordo Zamorano, Ganz e Branca che mi piaceva, mi sembrava il più forte, poi mi ricordo Angloma che mi sembrava scarsissimo. Ah, c’era Pagliuca, e fu importante perché all’inizio quello del portiere mi sembrava il ruolo migliore, avendo il privilegio di poter prendere la palla con le mani (cominciai a giocare in porta, mi piaceva tuffarmi anche sul cemento). Divenni interista definitivamente quando arrivò Ronaldo e papà mi disse che l’Inter aveva comprato il giocatore più forte del mondo.
Sarei stato un tifoso normale se la stagione ’97-’98 non fosse stato il mio primissimo campionato seguito dall’inizio alla fine, a dieci anni d’età, quando il mondo si divide in buoni e cattivi: da allora per me fu chiaro che c’era la squadra dei giusti e c’era la squadra dei cattivi. Inoltre, non sono mai riuscito a sentire la stessa rivalità col Milan, un po’ perché abito in provincia di Benevento, un po’ perché quell’anno fecero cagare e non li percepii mai come una squadra importante.

Hendrik_van_der_Decken
Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

Mio padre agnostico, era interista da piccolo, poi perse interesse. Gli tornò in età molto adulta innamorandosi della Roma di Liedholm. Lui dice che è per Falcao e Bruno Conti, ma non ha mai avuto il coraggio di dirmi la verità. Io l’ho capita da grande, ma ho sempre avuto il pudore di non dirglielo mai, perché è stato un dolore enorme a farlo diventare romanista. Ma ancora oggi gli dico scherzando che il “fanciullino” pascoliano dentro di lui gioisce sempre quando vince l’Inter, ed è vero perché lui guarda sempre l’Inter oltre la Roma, e lo so che lo fa per me. Quindi niente, mio papà non ha potuto essere il tramite. Ma suo fratello è sempre stato lo zio più giovane (molto giovane, in realtà) che giocava sempre con me quando veniva a trovarci, ed era ed è interista. Nelle figurine Panini 72′-’73, poi, mi piaceva Mazzola e la maglia che indossava.

E quindi la mia genealogia interista recita: zio Renato e Sandro Mazzola.

Forza Inter!

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

Bellissima maglia…una delle più belle. Non a caso quella che indossa il mio Avatar

nerazzurro65
nerazzurro65
4 anni fa

Scusate, ma se l’AD della Lega Calcio ammette apertamente che lui ha la responsabilità di vendere un prodotto all’estero (la serie A) e di conseguenza è giusto oscurare le immagini negative delle curve, è giusto “squalificare un regista che ha indugiato su uno striscione che non andava fatto vedere” ed è giusto silenziare i microfoni quando ci sono cori razzisti, insomma il suo dovere è fare apparire la serie A come un prodotto di qualità altissima, perché solo così può vendere i diritti all’estero. Se questo è vero (come è vero) allora perché ci incazziamo quando spariscono le immagini del fallo di De Light su Duncan? Perché scandalizzarsi quando le TV producono ad uso VAR solo alcune immagini, mentre altre inquadrature sono fatte sparire ad arte? Inutile farvi esempi perché tanto li conoscete. Io inizio veramente a stancarmi di questo giocattolo rotto.

interella
interella
4 anni fa

OT
Perugia, Umbria, durante una partita tra squadre locali di under 15 i tifosi, presumibilmente familiari dei 22 ragazzini in campo avrebbero offeso con epiteti l arbitro della partita al grido…..juventino juventino….il giudice ha comminato alla squadra di casa una ammenda pecuniaria motivando la stessa da referto…i continui riferimenti al direttore di gara al “juventino” sono paragonati al ladro e quindi da regolamento sanzionati.
AHAHAHAHAHHHHHHHHHH

nerazzurro65
nerazzurro65
Rispondi a  interella
4 anni fa

veramente?

interella
interella
Rispondi a  nerazzurro65
4 anni fa

certo! oggi è su tutti i media, io ve l ho anticipata in anteprima, ngiorno.

Semperfi
Semperfi
4 anni fa

Visti i bei ricordi…..non per fare pubblicitá ma,
Anche l´Inter Store ha colto l´occasione con questa splendida maglia vintage classe 64……davvero unica! comment image

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Semperfi
4 anni fa

LA maglia…

Python
Python
4 anni fa

Posso dire che oggi è un gran bel giorno per commentare qui su BC.
E tutto questo grazie a Nicolino. Non mi do pace.

interella
interella
4 anni fa

OT
ma davvero il nasone nazionale detto anche ù zappatore ha detto che il Real orienta il pallone d oro, tutta una mafia?…oibo’ e quindi mi sovviene che i palloni d oro consegnati a cr7 al tempo non erano meritati…ahahahahhhhh…
meraviglioso, il bue che da del cornuto all’ asino, ai capito? ahhhh averne di idioti così in una squadra.

Wolftail
Wolftail
Rispondi a  interella
4 anni fa

Si, l’ha detto davvero

interella
interella
Rispondi a  Wolftail
4 anni fa

mi immagino querele in arrivo dal Real e da france football….genio.

Wolftail
Wolftail
Rispondi a  interella
4 anni fa

Gliele auguro ardentemente, ma resta il capitano di una big europea, non credo real voglia farci guerre di religione.

Probabile se la cavi con una rettifica a denti stretti ai microfoni di qualche giornalista amico, con notizia che sarà adeguatamente tenuta in secondo piano dalla stampa di regime.

interella
interella
Rispondi a  Wolftail
4 anni fa

secondo me dopo questa genialata, se mai ci fosse stato un dubbio, sancisce che la gldm non vincerà mai una scempion…certe cose non vengono dimenticate.

Wolftail
Wolftail
Rispondi a  interella
4 anni fa

E questo glielo auguro ancora di più

modd
modd
Rispondi a  Wolftail
4 anni fa

ora piu’ che mai. anche repubblica e la stampa sono exor adesso

papagermano
papagermano
Rispondi a  interella
4 anni fa

Killerini è più bello che furbo.

Simo
Simo
4 anni fa

Ragazzi sarà l’andropausa oppure che questi colori li ho marchiati nel cuore ma le vostre storie mi hanno commosso. Grazie a tutti.

Wolftail
Wolftail
4 anni fa

Originario del varesotto, esattamente lo stesso paesino di Gigi Riva e Dario Fo, Leggiuno.

Li sono davvero tutti interisti, inclusa la mia famiglia, ma nel mio caso l’indottrinamento arrivò dal figlio del postino, con il quale eravamo molto amichetti in tenera età.

Il mio primo ricordo, oltre a un confuso flash su una partita del Pisa che ho pensato per 90 min fosse l Inter, riguarda un bisticcio con un signore anziano tifoso del Doria.

Non sapevo ancora dire correttamente Sampdoria, ma già attaccavo briga con i loro tifosi per difendere la causa dell’Inter.

Il lettore attento, fra bisticci con doriani e presenza del Pisa, avrà intuito che parlo dell’alba degli anni 90, essendo io uno degli ultimi figli degli anni 80, sebbene non proprio l’ultimo.

Poi negli anni, il tifo infantile diventa passione viscerale, con lo zio materno che ti insegna la storia dell’Inter mentre assistiamo assieme alle partite che si potevano vedere in chiaro. I ricordi legati alla coppa uefa e alla coppa Italia, infatti, per quel periodo della mia vita sono più nitidi di quelli legati alla serie a.

Dopo un po’ di anni arriva un signore brasiliano con i dentoni, e con lui le mie prime partite a San Siro.
Un sogno ad occhi aperti, inimitabile. Ma un sogno destinato a rimaner tale.

Sono infatti dovuti passare tanti anni prima di vedere uno scudetto, abbastanza da festeggiarlo guidando io la povera auto designata dal gruppo per strombazzare in giro per la città prima, e per le vie di Milano poi.
Intendiamoci, c’ero nell’anno dello scudetto del trap, ma evidentemente troppo piccino per averne una consapevolezza non postuma.

Per farla breve, il mio primo vero scudetto è arrivato che ero maggiorenne, nel frattempo ho visto scudi, coppe, coppone e coppette andare a Torino e sulla sponda sbagliata del Naviglio, con tutto quello che ne consegue fra i banchi di scuola e agli allenamenti, con i coetanei tifosi di quelle squadracce troppo facili da tifare a quell’epoca.

Se non ti temprano all’interismo quegli anni duri, specie per un ragazzino, non so che altro possa farlo.

SgtPepper
SgtPepper
4 anni fa

Boninsegna!
Io sono interista per Boninsegna!
Io volevo essere lui,solo lui! Mi pettinavo come lui,e imitavo le sue smorfie quando giocavo con gli amici al campo della parrocchia.
La rovesciata al Foggia, su assist di Giacinto me la sogno ancora adesso.
E poi il “baffo”, Mazzola! Altro fenomeno che adoravo!
La bandiera nerazzurra ,che ancora conservo,regalatemi da mio padre per lo scudetto 1970/71 ha definitivamente sancito la mia fede interista.
Mio figlio,7 anni,vuole imitare Lautaro in tutto e per tutto, anche nel modo di pettinarsi. Buon sangue non mente e la tradizione continua.
P.s Lautaro non farà la fine di Bonimba,vero????

modd
modd
Rispondi a  SgtPepper
4 anni fa

sergente, uno dei momenti di massimo dolore sportivo l’ho provato quando abbiamo venduto boninsegna alla giuve
a’m vin ancàra da tirèr di cancher

SgtPepper
SgtPepper
Rispondi a  modd
4 anni fa

Per me Bonimba non poteva avere una maglia diversa se non quella nerazzurra! Vederlo segnare e vincere con il pigiama a strisce dei ladri di Torino fu un brutto colpo! Avevo 10 anni e non mi davo pace.Tra l’altro io, per tutti i miei amici, ero Bobo. Mi chiamano così ancora adesso che è passato quasi mezzo secolo…

Python
Python
4 anni fa

OT

Avete visto Handanovic brutalizzare la Leotta?

Melito
Melito
Rispondi a  Python
4 anni fa

Voleva essere simpatico dai 🙂

maestro oldman
maestro oldman
4 anni fa

Questo è il mio esordio descritto nella bio dove mi sono perso nel parterre dello stadio più bello del mondo con 80.000 tifosi senza terzo anello. Anche io come tanti senza grande scelta da parte di chi dava l’inprinting, nel mio caso mia madre. O Inter o Inter. Solo nell’età della ragione capii perché non c’erano alternative, semplicemente perché non c’erano alternative.
p.s. a bordo campo attaccato alle sbarre uno scaracchio a furino che cercò di gambizzare pinna Marini diede l’inizio anche all’odio verso i gobbi. comment image

Python
Python
Rispondi a  maestro oldman
4 anni fa

??? perché anticipata di 30 minuti?

Melito
Melito
Rispondi a  maestro oldman
4 anni fa

Ah, nel 1975 era legale in Italia espellere un giocatore con la maglia dei carcerati?

Gus
Gus
Rispondi a  maestro oldman
4 anni fa

Ma che bello era potersi attaccare alle sbarre verdi di bordo campo? E poi alla sera durante il tempo dato su rai2 fingere di riconoscersi quando la telecamera in lontananza inquadrava la tua postazione…

Semperfi
Semperfi
4 anni fa

Bel post romantico………..
Negli anni 70 ero bambino ,Milano era una cittá “piccola”, ci si formava tra oratorio e Sacrestia, tra figurine e partite al parco con i soliti Veneziani e Portoghesi che non passavano mai la palla, SSiro era periferia, per arrivarci ci voleva il visto dei genitori che non arrivava mai, le scappate erano in gruppo e segrete con la bicicross messa a punto, I Cinesi di adozione portavano l´eskimo mentre quelli veri vivevano nei sottoscala pieni di borse e borsette fino al soffitto, i pochissimi stranieri a scuola erano Cinesi o profughi Vietnamiti, in terza el. oltre all´Italiano capivo piú o meno giá tre lingue, Napoletano ,Siciliano e Pugliese……..se in casa mi scappava un “miii” o un “cacchio” andavo a letto senza cena. Milano era divisa, non esistevano vie di mezzo o eri Interista o Milanista, del nord o del sud, camerata o compagno, borghese o proletario, mio fratello maggiore senza sforzi mi prese per mano verso l´Inter , fu amore a prima vista,per me, la mia squadra doveva giocare bene e vincere sul campo, sempre, dopo tanti anni Milano é diventata grande, SSiro una zona chic, le differenze messe in naftalina, i Cinesi veri oggi sono una comunitá importante, sono diventati imprenditori e hanno comprato anche una zona e la mia squadra del cuore, che come allora spero sempre giochi bene e vinca divertendo, lo sport deve essere al di sopra del resto, deve unire e non dividere, rallegrare non deprimere, uno svago e uno spettacolo nel rispetto delle regole. I tempi cambiano, le persone e societá cambiano i pensieri cambiano, ma la fede sportiva é rimasta sempre la stessa.
W l´Inter!
PS: Mi sono emozionato nel leggere tante storie nerazzurre! Complimenti.

interella
interella
Rispondi a  Semperfi
4 anni fa

mio nonno Elio nato a porta Cicca, quella di 100 anni fa….si mormora, leggenda familiare, che fosse già avanti da bimbo, il primo “studiato” che si ricordi in famiglia, le famiglie di quella bellissima zona di Milano erano tutte casciavit…ma lui si era innamorato di altri colori, forse per distinguersi o forse perché doveva andare così.

Daniele Ravizza
Daniele Ravizza
4 anni fa

Classe 76 nonno varesino fieramente nerazzurro, papà interista, i fratelli me li ritrovo giallorossi ma nun ce posso fared niente.. Primi ricordi.. Le sfide col Madrid ad inizio anni 80, poi lo scudo dei record le coppe Uefa.. Gli anni duri con l’apparizione messianica del Fenomeno, poi Calciopoli e gli anni del trionfo… Che bella l’Inter

Wolftail
Wolftail
4 anni fa

Ok, volevo venir qui per lamentarmi delle deliranti dichiarazioni di MM sul Var e delle sue gravi interferenze sulla questione stadio

Ma vedo che siamo in fase romantica, quindi ripasserò, nel frattempo chi volesse comunque incazzarsi trova le sue parole su fcinter1908

Daniele Ravizza
Daniele Ravizza
Rispondi a  Wolftail
4 anni fa

Naa lascia perdere… Non vale la pena..

interella
interella
Rispondi a  Wolftail
4 anni fa

è british inside il nostro ex presidente, epperò se fossi stato il giornalista gli avrei chiesto se ci fosse stato il o la var nel 1998….

modd
modd
Rispondi a  Wolftail
4 anni fa

paragonare conte a lippi vuol dire una delle due cose, o entrambe:
1) o non capire un cazzo
2) o fare apposta. se sei geloso di suning caro MM stai zitto. tu hai gia’ vinto, ora tocca a loro.

interella
interella
4 anni fa

mi sento di ringraziarvi tutti per le vostre bellissime storie, tante storie e vite diverse accomunate da una fede unica, inimitabile, incrollabile, e un grazie all’ autore del post @NicolinoBerti per averci dato il modo di raccontarle.

Nic92
Nic92
4 anni fa

All’Interismo mi ci introdusse a 5 anni un giorno di prima elementare Il_Casa

Melito
Melito
Rispondi a  Nic92
4 anni fa

E allora Ave, il_Casa!

Python
Python
Rispondi a  Melito
4 anni fa

un gran bravo ragazzo @Il_Casa:disqus, certo le frequentazioni son quelle che sono…

Gus
Gus
4 anni fa

Visto che siamo in fase amarcord…
Mio padre mi portò a vedere la mia prima partita a San Siro un novembre del 78. Uno scintillante 4-0. Debuttò, con gol, un certo Aldo Serena…

SgtPepper
SgtPepper
Rispondi a  Gus
4 anni fa

Inter-Lazio?
Ricordo quel gol

Amstaf
Amstaf
4 anni fa

Non avevo ancora 4 anni, mio zio carabiniere (allora entravano gratis anche se non in servizio…) mi portò a S.Siro a vedere l’Inter, la squadra, mi disse, più bella al mondo. Fu un segno indelebile, non cambiai più. Venne l’Inter di Angelo Moratti, lo scudetto di Invernizzi, grandi gioie e grandi dolori(ero a S.Siro a vedere Inter-Liverpool 3-0, ma anche a Mantova dove piansi o a Roma il 5 maggio dove non potevo piangere dovendo consolare i bambini…); a chi mi domanda perché divenni interista rispondo che IO non avrei potuto vivere in modo diverso…

Fabio1971
Fabio1971
4 anni fa

Padre.

Mandorlo
Mandorlo
4 anni fa

E’ il 1960, vedo il fratello maggiore dell’amico insopportabile con cui sono costretto a passare le giornate che è indaffarato a sistemare dei foglietti con delle foto sopra. Erano le figurine Panini appena uscite. Nella mia totale ignoranza e ingenuità chiedo chi fossero quei signori nelle foto. Scopro così che a pallone non giochiamo solo noi bambini ma anche i grandi, si chiamano calciatori, giocano in squadre che si sfidano in un torneo chiamato campionato di Serie A e soprattutto che ognuno di noi ha una squadra nel cuore per la quale si fa il tifo. “E noi per chi teniamo?” Chiedo pronto a fare squadra “Io tifo l’Inter di Milano e mio fratello, il tuo amico la Juventus di Torino ma sono degli imbroglioni” Non dovevo sapere altro “ allora anch’io tiferò l’Inter” risposi già con orgoglio. E così è e sarà.

Python
Python
Rispondi a  Mandorlo
4 anni fa

che meraviglia

Simo
Simo
4 anni fa

Buongiorno a tutti, sono del 1962 a 5 anni ero in braccio a mio padre a San Siro a vedere un derby che vincemmo 1 a 0. Siamo tutti interisti in famiglia, da mio nonno a mia figlia. Non poteva che essere così, NOI INTERISTI siamo diversi, siamo speciali, siamo migliori. Il mio più grande cruccio, mio padre è scomparso un anno prima del triplete e il primo pensiero quando vinciamo va sempre a lui.

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Simo
4 anni fa

Anche mio papà andò via poco prima del periodo d’oro…e anche il mio pensiero con l’Inter va a lui ed al completino che mi regalò quando avevo più o meno 8 anni.
Sempre lo ringrazierò per quel nerazzurro che mi ha trasmesso nelle vene.
A proposito…vedo che la maglia (quella vera a strisce nerazzurre) è molto importante per tanti…sarebbe ora di tornare a vederla con una certa continuità in campo…

Rudy Pedron
Rudy Pedron
4 anni fa

comment image

Io sono diventato interista così, a 4 anni, nel 1973!
vivo da sempre circondato da gobbi. a scuola, in cortile, all’università.
essere diverso da loro è la mia gioia più grande.

i miei eroi? kalle, spillo, il beck, ma sto godendo ancora oggi per il triplete con mou.
ho scommesso con un gobbo già anni fa che comunque la champions l’avremmo rivinta prima noi di loro.
confermo!

Python
Python
Rispondi a  Rudy Pedron
4 anni fa

Ho una foto praticamente identica.
Che meraviglia.

alan4367
alan4367
Rispondi a  Python
4 anni fa

Anch’io.
Potremmo fare un collage!

Cipe64
Cipe64
Rispondi a  Rudy Pedron
4 anni fa

Stupenda foto

xEvaristoX
xEvaristoX
4 anni fa

interista dall’autunno del 1982, soprattutto grazie a mio nonno materno (un passato da ala destra in squadre minori alto-lombarde con tanto di gol alla sua Inter in amichevole).
per sette stagioni ho visto la mia squadra vincere un c…!
vinceva la Roma, vincevano i ladri, vincevano il Verona, il Napoli, pure un redivivo Milan (che io avevo conosciuto quando stava in serie B, stagione 82-83), ma noi niente, manco una coppa italia o una coppa europea.
eppure le emozioni erano ugualmente parecchie, con Spillo, Kalle, i rigori freddissimi di Brady, l’esuberanza di Zenga, la cazzimma dello Zio, ecc.ecc.ecc.
notti europee magiche (Groningen, Amburgo, Colonia, ecc.), anche se poi arrivava il solito Real a sbatterci fuori.
e poi, finalmente, l’88/89 vissuto allo stadio dove andavo già da un paio d’anni (qualche trasferta compresa).
il resto, come si dice, è storia 😉

interella
interella
4 anni fa

sono nata interista, dna interista, nonno interista zii interisti papà interista fratelli interisti…era scritto nel nostro destino, una enorme famiglia interista, purtroppo qualcuno non c è più, fisicamente, ma quando gioca l INTER siamo ancora tutti insieme…dalla prima tessera del nonno associazione sportiva Ambrosiana all’ ultima arrivata….primo derby a nemmeno 6 anni, un orgoglio, una passione un solo unico amore per sempre…
INTERNAZIONALE.

modd
modd
Rispondi a  interella
4 anni fa

se mi ricordo bene, un ex marito milanista.
ex… appunto.

modd
modd
Rispondi a  interella
4 anni fa

se mi ricordo bene, un ex marito milanista.
ex… appunto.

interella
interella
Rispondi a  modd
4 anni fa

esatto, l infame aveva mentito, ne ha pagato le conseguenze.

Düsseldorf
Düsseldorf
4 anni fa

Nato nel 56, interista dal 64 (papà Atalantino, da buon Bergamasco) dalla finale di Vienna. Mazzola era il mio idolo (vero, Lautaro gli somiglia , al primo Mazzola, poi purtroppo il Sandrino ha voluto proporsi come mezz’ala come il papà capitano del Grande Torino e ha perso molta della sua pericolosità come attaccante).
Subito dopo Giacinto (e la sua Ferrari Dino parcheggiata il Lunedì sera nella piazza del mio comune di nascita).
Per quanto riguarda i ladri, putroppo niente di nuovo concordo con quanto riportato da Modd, anche quest’anno hanno già 5-6 punti omaggiati da decisioni arbitrali a senso unico. Finirà mai questo scempio ?

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