Bauscia Cafè

Maledetto Primavera

Diciamocelo serenamente: non siete già stufi di questa volgarità chiamata “calcio giocato”? Non si stava meglio senza, quando eravamo tutti serenamente chiusi in casa senza impegni, senza pensieri, senza Rogerio e senza Gervinho?

No eh?

Noi in realtà un po’ sì, ma non è che si possa dire proprio a gran voce. Questo post, però, vuole un po’ spezzare il folle ritmo di questi giorni (e che andrà avanti per quasi due mesi ancora) e celebrare un piccolo capolavoro di editoria e programmazione. Ebbene sì: mentre tutto il mondo è nuovamente concentrato sul rettangolo verde e ha perfettamente ripreso il ritmo partita, noi -con la lungimiranza che ci contraddistingue da sempre- siamo riusciti a fare una intera puntata del Podcast fregandocene totalmente del calcio giocato. Se non meritiamo la Direzione di tutti i media sportivi noi, chi altro?

La puntata in realtà, mi permetto di dirlo con tutta l’immodestia del caso, è particolarmente interessante. Perché oltre a fornire una raccolta degli infortuni più assurdi che ci venivano in mente, colpiti come eravamo dal dramma che ha investito Stefano Sensi dopo i 2 minuti consecutivi giocati contro il Napoli, si snoda in un breve resoconto dei centravanti che hanno portato in alto la nostra Primavera negli ultimi 10 anni per concludersi, inevitabilmente, su Sebastiano Esposito.

Sì perché la carrellata che ci ritroviamo a percorrere non è solo -a suo modo- divertente e da non prendere troppo sul serio, ma ci porta anche e soprattutto a una considerazione: in un mare di giovani attaccanti bravissimi in Primavera ma non con le necessarie doti per arrivare in alto tra i professionisti, Sebastiano Esposito spicca per classe, tecnica e capacità di stare in campo. Campo “dei grandi” che ha già assaggiato in quello che doveva essere in realtà il suo primo anno di Primavera, e campo che allo stesso tempo ha visto troppo poco per potergli dare una prospettiva vera nella prossima stagione e nelle seguenti.

Quello che ci chiediamo e vi chiediamo è: quale dev'essere la scelta su Esposito per l'anno prossimo? Restare in Primavera, restare all'Inter come alternativa reale ai titolari, o andare a giocare altrove? Condividi il Tweet

E in quest’ultimo caso, dove?

Nell’ultima parte del Podcast Hendrik e Vujen confronteranno due idee abbastanza diverse giungendo, in realtà, a una risposta simile.

Potete ascoltare la puntata dal player qui sotto oppure su tutti i distributori di podcast: Apple PodcastSpotifySpreakerGoogle Podcast e tutti gli altri canali su cui ascoltate i vostri podcast preferiti!

Capitoli (è possibile cliccare sui pallini gialli nella timeline per saltare direttamente da un argomento all’altro):
02:52 – Il calcio giocato torna, Sensi no
06:31 – Infortuni fantastici e dove trovarli
13:30 – Il dramma di Stefano Sensi
16:32 Il morbo dei centravanti della Primavera
39:03 Sebastiano Esposito: qual è la scelta migliore?
46:03 Dalla Primavera dell’Inter agli attentati di Bruxelles (altro che #crisiInter)

Ascolta “Il Podcast di Bauscia Café” su Spreaker.

PS: il Podcast è stato ovviamente registrato qualche giorno fa. Dal giorno della registrazione fra i calciatori citati in puntata abbiamo Borja Valero (gol al Sassuolo), Bastoni (gol al Parma), Bonazzoli (gol al Bologna), Pinamonti (gol al Brescia), Longo (gol al Livorno), Alibec (doppietta alla Steaua Bucarest) e Livaja (doppietta all’Aris Salonicco). Ma voi continuate a non prenderci sul serio.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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