Bauscia Cafè

Nessuna paura

mourinhoSe è una flessione atletica, quella che spiega le ultime partite dell’Inter, non mi preoccuperei più di tanto: restano 5 partite, senza turni infrasettimanali, e solo Maicon – fra gli indispensabili – resta ancora fuori gioco.
Il vero timore – suffragato dalle stupidissime squalifiche rimediate da Stankovic e Balotelli – è che quando le gambe girano male, subentri l’ansia, e arrivi poco ossigeno al cervello. Confido nella terapia Mourinho (non ha mai perso un campionato, trovandosi in vantaggio).
In ogni caso, serve un’iniezione di forze fresche. Santon, innanzitutto. Sapete che ho avanzato qualche dubbio sugli spericolati paragoni di Mourinho (prima di citare Maldini, aspettiamo almeno la seconda stagione) e il trasloco a destra, strano a dirsi, non gli ha fatto bene. Il Bambino ha mostrato limiti tecnici nel cross, limiti che venivano nascosti dalla collocazione sulla corsia sinistra, dove riusciva a fermarsi di scatto e crossare col destro. Gli allenatori avversari hanno fatto in fretta a cogliere questo schema.
Tuttavia, Santon va senz’altro ributtato nella mischia, chiedendogli di rischiare qualcosa in attacco (è uno che può farsi fischiare rigori e punizioni a favore).
Poi c’è Maxwell, che deve giocare dietro, nella difesa a 4, perché a centrocampo ha fallito ripetutamente, ma garantisce qualcosa in più di Chivu sul piano dell’ossigenazione della manovra. Non ho mai straveduto per il brasiliano, però nelle ultime 5 partite lo vedrei volentieri in campo, nella speranza che la fascia sinistra – insieme a Muntari – torni a produrre quelle accelerazioni smarrite dopo Manchester.
Sabato sera, spero di non vedere in campo – almeno all’inizio – Figo e Mancini. Arriverei persino a tollerare Obinna, che qualche sgroppata irrazionale può sempre farla, ma la condizione atletica di Figo e Mancini mi sembra talmente impresentabile che riserverei loro, nel caso, l’ultimo quarto d’ora.
Piuttosto, vedrei bene un 4-4-2 con staffetta fra Crespo e Cruz (prima Crespo, perché se si passa in vantaggio, Cruz è più utile in fase di palleggio), accanto a Ibra. Il quale va assecondato negli istinti “egoistici”, perché è l’unico fuoriclasse che abbiamo, ma non gli si può affidare ogni pallone che supera la metà campo, pena la totale prevedibilità della manovra.
Una prevedibilità che mi sembra totale con il cosiddetto tridente (può avere senso solo con Balotelli, dunque non dovremmo vederlo sabato sera), perché con quell’assetto la squadra tende a spaccarsi in due, con una voragine fra chi attacca (pochi) e chi resta a guardare (troppi).
Anche per questo, insisto, vorrei rivedere Santon/Maxwell sulle fasce, perché almeno ogni tanto vadano a dare aiuto a chi si trova con la palla fra i piedi. Considerata la necessità di Cordoba, per limitare Zarate, ecco la formazione che metterei in campo: Julio Cesar / Santon, Cordoba, Samuel, Maxwell / Zanetti, Cambiasso, Vieira, Muntari / Ibra, Crespo. Oppure, Obinna dal primo minuto, centrocampo a 5 e Ibra unica punta.
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Rudi

Rudi Ghedini, bolognese di provincia, interista dal gol sotto la pioggia di Jair al Benfica, di sinistra fin quando mi è parso ce ne fosse una.

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