Yawn!

Sbadiglio, mi stiracchio, è mattina, mercoledì mattina. Mi rotolo sulla sinistra per scendere  dal letto. Sbatto contro il muro, non è da quella parte che si scende dal letto, ma anzi a destra, ho fatto confusione. YAWM, che sonno. Nonostante questo mi complimento con me stesso per il rotolio, abilità migliorata nelle ultime settimane pigre passate in un carosello di compleanni, a partire da quello di nostro signore. Non mi hanno dato tregua, e se lo hanno fatto ecco una festività a pungolare il mio fegato.

Il clima di festa rilassato e sonnolento, con il freddo e la nebbia fuori dalla finestra, il divano, qualche amico e qualche partita dei nerazzurri sarebbero stati la descrizione di serata perfetta. L’incedere regolare delle partite avrebbe scandito giornate di feste molto simili.

La moltitudine di celebrazioni più o meno alcoliche tuttavia non è stata scandita nemmeno dal campionato e dall’Inter. C’è stato un mondiale, e tutti mi assicurano sia stato molto avvincente. Io ne ho approfittato per espungere lo stress da partita dalla mia vita, e ora sono quella creatura che assomiglia ad un orso bruno in fase letargica che sbatte contro il muro cercando il modo di far procedere la giornata oltre il materasso che lo ha cullato nelle ultime ore. Sbatto ancora contro il muro alla mia sinistra.

Ora sono in bagno. Senza convinzione fisso l’immagine poco edificante che vedo nello specchio. Ieri ho fatto le 4 per digerire, giocando alla versione più obsoleta di Ages of Empire. Lavo i denti, chissà se una spazzolata più lenta della corsa di Ricky Alvarez ha qualche effetto sull’igiene dentale. Sbarro gli occhi. Perché è balenato nella mia testa Ricky Maravilla? Lascio cadere lo spazzolino,  un velo di terrore si posa sul mio cuore. Improvvisamente mi desto e il corpo si attiva.

Nel correre in cucina sbatto contro lo stipite, il ginocchio si spappola con l’enorme cartonato di Schelotto che tengo in corridoio, il mignolino rincassa su se stesso quando inciampo sul coprispifferi a forma di Epic Brozo. Entro in cucina, la pianta del piede conosce dolori nuovi quando calpesto l’Action Figure di Vampeta che un mese prima ho lasciato a fianco del frigo. Guardo il calendario: tiro un sospiro di sollievo: è solo Mercoledì 4 Gennaio. 

Prendo lo spremiagrumi, cercando di calmarmi, e massaggiando il ginocchio destro, mi ripeto che ancora c’è tempo. Posso rimettermi in forma prima di affrontare il ritorno della Serie A e dell’Inter. A chi verrebbe mai in mente di ricominciare il campionato il 4 Gennaio. Il mio fisico è distrutto, ma ho ancora tempo per prepararmi al ritorno dell’Inter con tutto quello che comporta. Diciamo che ho una decina di giorni, e sono tutto quello che mi serve. Forse però è ora di iniziare a pianificare come ritornare in contatto con il calcio giocato. Nel pomeriggio dovrò confrontarmi con il mio team di esperti. 

Rifletto su cosa dire all’endocrinologo che mi segue nei post partita, e come affrontare invece il mio preparatore atletico. Il ginocchio mi fa male, e temo di fare la figura di Dalbert. 

Rimango paralizzato. Se nel giro di pochi minuti balenano nella tua testa in rapida successione il Pluma Lisa di Buenos Aires e il Garoupa Cozida no Vapor vuol dire che il pericolo è dietro l’angolo. Lo spremi agrumi cade a fianco della bottiglia di gin che avrebbe corretto la spremuta mattutina. Cado anche io.

Chiamo Il Casa. Non risponde. Se i miei timori sono giustificati, neanche per lui deve essere una bella giornata. 

Estraggo il cellulare frettolosamente e digito Inter. Sono sudato e la mano mi trema, quindi accetto inavvertitamente il suggerimento “Interregno: quando il Sacro Romano Impero rimase senza imperatore”. Un pensiero ad Adriano mi libera per un attimo dal senso di oppressione, ma no, non è ciò che stavo cercando. Ormai è chiaro, stasera torna il campionato, spero almeno non si tratti di un big match al cardiopalma. Cancello. Finalmente ce la faccio: Inter.

Un pensiero va al Casa, probabilmente è finito quanto me, e ha trovato la pace in un overdose di zuccheri, ingerendo il corrispettivo del Lago Erie in Coca Cola.

Google è chiaro e io non sono pronto:

4 Gennaio 2023

Inter – Napoli

(coglione ti fai inculare, stasera guardi la partita, ti lasci devastare e sabato c’è il Monza, e lunedì torni a lavoro disintegrato. Perché questo è ciò che meriti, checchè ne dica la tua terapeuta.)

La partita che non sono pronto a vedere twittalo