Bauscia Cafè

Una mela tira l’altra

Dopo la vittoria interna contro il Torino di lunedì sera, l’Inter dà continuità ai propri risultati ed esce vittoriosa dal “Paolo Mazza” di Ferrara.

Così come successo due settimane fa a San Siro contro il Brescia otteniamo un’altra larga vittoria contro l’ultima in classifica, confermandoci sempre di più una cooperativa del gol. Dopo i sei marcatori differenti della partita contro le Rondinelle, e i tre contro il Torino, anche ieri sera le quattro reti portano la firma di quattro giocatori diversi, segno importante che va a sottolineare come la squadra non sia più dipendente dalla LuLa (o dagli attaccanti in generale) come invece successo in molte occasioni nella prima parte di stagione.

La partita in se non ha molto da dire, più o meno si è svolta sugli stessi binari di quella contro il Brescia e dopo un piccolo spavento iniziale dovuto alla traversa di Petagna, che era stata anticipata dal palo di Brozovic, la squadra ha continuato a tenere bene il campo e una volta trovato il vantaggio ha saputo gestire bene la palla e la partita con giocate semplici, andando così ad aumentare e consolidare il vantaggio nella ripresa, chiudendo di fatto la pratica dopo l’ora di gioco.

“Per noi era importante dare un segnale di continuità, voglia, convinzione, determinazione. Queste partite non sono mai facili o scontate, la Spal è rimasta a lungo in gara. La vittoria serve per chiudere il discorso qualificazione Champions, ritrovarci secondi da soli e accorciare la distanza da chi ci sta davanti. I 6 punti di vantaggio della Juve, però, restano tanti. Gli errori che abbiamo commesso in passato rischiamo di pagarli a caro prezzo”

Antonio Conte, intervista post partita

Con la vittoria di ieri sera l’Inter si conferma sempre di più la miglior squadra da trasferta (11V, 3N, 2P), ritrova il secondo posto in classifica in solitaria e dopo tre partite pure il “clean sheet”, il tutto nella giornata in cui diventa la miglior difesa del campionato e il secondo miglior attacco.

Le note liete non si fermano alle sole statistiche, ma si manifestano anche nelle prestazioni dei singoli. Si è visto un Eriksen al centro del gioco e capace di entrare in tutte le azioni dei gol, un Lautaro ritrovato che ricorda quello di inizio stagione e un Alexis Sanchez, in forma come non mai, che in assenza di Lukaku si prende sulle spalle tutto l’attacco e ci ricorda che tipo di giocatore è, facendo aumentare ancora di più i rimpianti per non averlo avuto a disposizione per più di quattro mesi.

La squadra adesso sembra matura, sa gestire le partite e sa quando accelerare e prendere il largo come le grandi squadre, ma per esserlo definitivamente manca ancora un qualcosa.

Adesso non rimane che compiere l'ultimo step di crescita, soprattutto a livello mentale. È arrivato il momento di vincere contro una grande squadra. twittalo

E quale occasione migliore per farlo se non nella prossima partita? All’Olimpico, contro una Roma quinta in classifica, a quattordici punti di distanza. Un pareggio significherebbe (vista la distanza in classifica) qualificazione alla Champions sicura, la speranza e l’augurio è quello di non vedere una squadra adagiarsi sugli allori ed accontentarsi di quel punto necessario per il raggiungimento dell’obiettivo, ma vedere una squadra con il piede sempre sull’acceleratore che porta a termine il suo percorso di crescita, perché è solo grazie a questi piccoli step che si costruiscono le basi solide per il successo futuro.

Braffo

Sono il Chief Games Officer di Bauscia Café. Metà stronzo, metà testa di cazzo.

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