Tornare a vincere

Siamo in un momento decisamente interlocutorio del nostro campionato. Nelle ultime uscite abbiamo pareggiato con Atalanta e Juventus, perso con la Lazio e vinto di misura con il Sassuolo una partita che poteva pendere anche dall’altra parte. Cinque punti nelle ultime quattro partite e nessuna vittoria contro le grandi, sono numeri che fanno riflettere. Il significato di queste partite potremo interpretarlo meglio più avanti, ma quello che resta chiaro è che oggi contro l’Empoli sia imperativo tornare a fare i tre punti.

Al momento la nostra posizione in campionato è incolore. Siamo a ben sette punti di distacco da Milan e Napoli che viaggiano forte e ci siamo fatti risucchiare nel vortice delle posizioni dove qualcuno a fine anno rimarrà molto deluso. Per il sottoscritto il campionato quest’anno non è alla nostra portata e tendenzialmente sono più incline a guardarmi alle spalle. Se immaginiamo che Milan e Napoli possano se non altro mantenere una posizione Champions sul lungo periodo, forti di questa partenza, Inter, Juventus, Atalanta e Roma si ritrovano a ballare in tre punti per conquistare due posizioni che separano una stagione neutra da un fallimento prima economico e poi sportivo. La classifica ci impone di pedalare e farlo immediatamente.

Cerchiamo di guardare oggettivamente alle ultime uscite. Evidentemente contro Lazio e Juventus abbiamo raccolto meno di quanto potevamo portare a casa. Il fatto che questo stia diventando una costante nelle partite “grosse”, onestamente fa storcere il naso. Con i biancocelesti la prova era stata convincente, mentre la tenuta mentale della squadra dopo gli episodi del secondo tempo è stata se non altro rivedibile. L’episodio di Dimarco onestamente può fare innervosire se sei un calciatore, ma è anche vero che si poteva e si doveva difendere meglio nell’azione incriminata e comunque andava approcciato meglio il segmento finale di gara.

Contro la Juventus se prendiamo in esame la partita nella sua interezza dovevi portare a casa i tre punti: il secondo tempo non è stato brillante, ma c’era la sensazione che la Juventus non avrebbe potuto segnare se non con un calcio di rigore, sul quale non voglio entrare nel merito, ma per me quella è una colossale ingenuità di Dumfries. E’ il solito discorso trito e ritrito: a pochi minuti dalla fine se sei in vantaggio la partita devi portarla a casa. L’Inter spesso invece tende a comportarsi come quella mucca che prima fa tanto latte e poi calcia il secchio. Questo inizio di stagione ricorda in parte quello dello scorso anno, quando la squadra si schierava con un 3412 e c’erano diverse incognite a centrocampo vicino alla coppia Brozovic/Barella, mentre in fase difensiva spesso si esponeva il fianco alle ripartenze.

Ne approfitto proprio per agganciarmi a due elementi che in questo inizio di stagione mi stanno dando pensiero: i nuovi acquisti e la tenuta difensiva dell’Inter. A parte Dzeko, che mi sta sorprendendo in positivo, manca quasi totalmente l’apporto degli altri “nuovi” che si sono uniti alla squadra. Calhanoglu è in ballottaggio con Vidal, il che offre la dimensione di come si stia esprimendo in campo, Correa è perennemente rotto e Dumfries per il momento fatica ad essere alternativo a Darmian. Per il benessere della nostra stagione occorre che almeno Calhanoglu e Correa vedano salire in maniera significativa il loro apporto alla causa, perchè davvero c’è bisogno di loro, mentre su Dumfries onestamente rimango della mia idea iniziale: giocatore che per passo e capacità di ribaltare il campo ti serve, ma che ha degli enormi limiti che mi fanno dubitare possa essere titolare nell’Inter.

In secondo luogo si parlava della tenuta difensiva: l’Inter tra le prime sei è la squadra che ha subito più gol, 12 nelle prime 9 uscite di campionato. Una media decisamente poco buona, che con questa difesa non è accettabile. Naturalmente perdendo Hakimi, Eriksen e Lukaku probabilmente era lecito attendersi qualche difficoltà in più nell’attacco alla profondità e nel fare male agli avversari, ma sul piano della compattezza difensiva era lecito aspettarsi decisamente di più. Penso che questa squadra abbia le carte per arrivare ad occupare stabilmente le prime posizioni, ma la prima cosa da fare è ritrovare la solidità difensiva, anche sacrificando lo spettacolo. L’Inter in campionato può imporsi in tante maniere, può trovare la via del gol su palla inattiva (diretta e indiretta), può fare pesare la propria forza quando si apparecchia nella metà campo avversaria, ma tutto passa dalla necessità di essere solidi dietro.

L’Empoli non è una squadra semplice da affrontare, soprattutto fuori casa. Ha diversi giocatori di buon palleggio e qualità. Andreazzoli sta cercando di conquistare la salvezza attraverso il gioco e probabilmente ci riuscirà, perchè di fatto l’Empoli esprime un buon calcio, molto organizzato e con voglia di giocarsi sempre la partita. Dopo diverse prestazioni incolore, contro la Salernitana ha espresso una buona prestazione anche sul piano mentale andando a vincere una partita-chiave per il loro percorso. 9 partite, 12 pti, 14 gol fatti e 18 subiti rendono l’idea di un gruppo che a volte può subire, ma che generalmente non teme giocarsela a viso aperto: l’Empoli non ha pareggiato nessuna partita in questo inizio di stagione.

“Siamo coscienti di giocare contro i campioni d’Italia: ho qualche statistica che raccogliamo sempre. Ha una media gol altissima, prima per tiri in porta, gol realizzati, occasioni da gol etc etc. Se leggi i nomi della panchina di rendi conto che parli di una corazzata. Noi non partiamo battuti però, dobbiamo meritarci la possibilità eventuale di fare risultato. Conosciamo i nostri limiti e i pregi, cercheremo di metterli in campo. Mi auguro che la squadra possa esprimere il meglio che ha. Ho sempre perso con Inzaghi, non si può che migliorare la situazione”

Andreazzoli, prima di Empoli – Inter

Le statistiche sull’Inter sono interessanti e descrivono una squadra che in attacco crea tanto e che arriva a segnare in vario modo. Se incrociamo questi numeri a quanto scritto precedentemente il quadro è quello di un’Inter che ancora deve probabilmente trovare un suo equilibrio. Al momento la squadra mi trasmette una sensazione di leggerezza e volatilità: alterna segmenti di gara dove esprime un buon calcio a momenti in cui si espone a rischi e perde le distanze. Conte trovò l’equilibrio e il bandolo della matassa praticamente nella gara di andata con il Sassuolo, abbassando il baricentro e alternando il comportamento a seconda dei momenti della partita e mi auguro che anche Inzaghi riesca a fare lo stesso. Magari non nella stessa maniera, se ritiene di potercela fare esplorando altre via.

Ci sono diversi modi: si può per esempio lavorare sulla fase di possesso e sulle marcature preventive, andando a ridurre sensibilmente gli errori che innescano le ripartenze dell’avversario e il posizionamento difensivo in quelle situazioni. E’ una soluzione molto europea ed è quello che anche Conte cercava di fare all’inizio della passata stagione.

L'Inter per raggiungere i propri obiettivi deve ritrovare solidità difensiva. twittalo

Oppure si può rivedere il baricentro come l’anno scorso, tenendo però conto che quest’anno abbiamo meno capacità di ribaltare il campo. Staremo a vedere, ma serve oggettivamente trovare attraverso il lavoro quelle soluzioni per avere un Inter meno pazza e più solida.