Bauscia Cafè

Profumo di grandi sfide.

Nonostante non ci siano stati campionati decisi da una sfida tra queste due squadre, Lazio-Inter ha ha tutti gli ingredienti per essere una classica del campionato Italiano, ed una importante rivalità nonostante le due tifoserie siano gemellate. Episodio felice per i nostri colori, al di là della finale di coppa UEFA del 1998, sicuramente la recente sfida al cardiopalma del maggio 2018 che ci ha riportato dopo troppi anni in Champions League. Non sarà la sfida scudetto che tutti si aspettavano all’inizio del campionato questa di stasera; quello che sicuramente sarà, é  un altro tassello della storia della rivalità fra Lazio e Inter.

Un precedente tra Lazio e Inter

La Lazio, più dei nerazzurri di Milano, sta facendo un campionato sorprendente in positivo, ben al di sopra delle aspettative di Agosto. Grande merito va dato al mister Inzaghi che in quattro anni di panchina, ha avuto la possibilità e la bravura di costruire una squadra interessantissima, che gioca a memoria, in maniera assai moderna, e riesce a combinare gioco difensivo ed offensivo come poche altre squadre in Italia. Un segno dell’ottimo sistema di gioco dei biancazzurri é il fatto che spesso chi sostituisce i titolari riesce a fare come o anche meglio di loro. É il caso di Caicedo che parte dietro a Correa ma ogni volta che é stato chiamato in causa é riuscito a fornire un grande apporto, talvolta decisivo, in attacco; oppure degli esterni che costituiscono una importantissima fonte di gioco per la squadra di Simone Inzaghi. In questo senso, Manuel Lazzari é un esempio perfetto di ciò che Inzaghi vuole dai suoi esterni. Produttori di gioco e accmopagnatori delle discese verticali in velocità dei centrocampisti, sempre disponibili a creare spaziature e triangolazioni.L’ex Spallino ha trovato nella Lazio una versione riveduta e corretta del gioco che lo ha esaltato con Semplici a Ferrara. In questo senso, Lazzari costituisce il giocatore ideale per Inzaghi e una possibile alternativa anche per la Nazionale in vista dei prossimi Europei.

Quella di questa sera all’Olimpico di Roma non sarà la sfida scudetto che deciderà il campionato, ma sicuramente aggiungerà un altro capitolo importante nella storia della rivalità recente fra queste due squadre.

Un altro loro calciatore che merita una menzione é Francesco Acerbi. A 32 anni, sta forse avendo la sua migliore stagione della carriera. Ottimo marcatore puro e piede appena sufficiente, sta giganteggiando come centrale della difesa a tre dei biancazzurri, ed é finora l’unico in tutta la serie A che sta avendo un rendimento paragonabile a quello del nostro Stefan De Vrij. Sarà molto interessante seguire l’andamento del duello con Romelu Lukaku.

Un altro precedente tra Lazio e Inter. E con questo, fine dei precedenti.

Noi arriviamo alla sfida di Roma sulle ali dell’entusiasmo per il meraviglioso secondo tempo del derby di Domenica scorsa, ma anche con i piedi per terra in considerazione del passo falso di Coppa Italia contro il Napoli. La nota più interessante dovrebbe essere la titolarità di Eriksen. Non sarà una prima volta, data l’esperienza di Udine, ma ci sono tutti gli ingredienti perchè questa sia come una nuova prima volta per il nostro Danese. A Udine, per stessa ammissione di Conte, era appena arrivato e non si era ancora inserito bene nei meccanismi del gioco offensivo della squadra. Inoltre, il processo di avanzamento del centrocampista in un 3-4-1-2 non era ancora completato. Con il tempo e i minuti in campo Eriksen si é trovato più in sintonia con i compagni e in Coppa Italia é stato uno dei migliori, nel periodo in cui é entrato. Gli si chiederà di sostenere e di dare varietà al gioco degli attaccanti. Contro la Lazio che schiera una difesa solida e basata sulla marcatura pura, ci vorrà un veloce movimento di palla e una adeguata varietà di gioco tra centro e ali. Christian Eriksen dovrà fare questo. Rispetto alla partita di Udine avrà più spazi in campo ma anche un Lucas Leiva dedicato a lui. Come Eriksen e Brozovic sapranno alternarsi nel dettare il gioco dal centrocampo deciderà molto della partita offensiva dei nerazzurri. A fianco dei due produttori di gioco, ci saranno Barella o Vecino. Barella sarebbe il complemento ideale e il probabile titolare. Vecino potrebbe essere utile a partita in corso. E in buona forma (e il grande derby lo ha testimoniato) e negli ultimi tempi ha avuto un raro ruolo di equilibratore del centrocampo, tanto é vero che i pochi passi falsi che abbiamo avuto recentemente sono stati tutti con l’Uruguaiano in panchina. Per cui, occhio a Vecino perchè potrebbe essere una potenziale arma, se non dal 1’, a partita in corso.

Aspettiamo tutti il tuo piede fatato.

L’altro elemento da seguire per i nostri, si trova in attacco. Lautaro Martinez viene dalla squalifica in seguito alla espulsione (…) contro il Cagliari. Avrà sicuramente la sua solita voglia di spaccare il mondo. Contro i capitolini dovrà aprire gli spazi e rendersi disponibile per dialogare sia con Eriksen, che con Lukaku e gli esterni di attacco. Un’altra chiave del nostro possibile successo, sarà la sua capacità di uscire dalla morsa della difesa a tre che spesso in altre occasioni ha limitato lui e la nostra manovra tutta.

L’ultimo pensiero prima di immergerci in queta importantissima partita di stasera é proprio dedicato a questo ultimo concetto: la Lazio ci giocherà a specchio ma non solo, posside i suoi punti di forza e i suoi punti deboli in posizioni simili rispetto ai nostri. Ha una forte punta (anche noi), un forte centrale di difesa (anche noi), centrocampisti tecnici che prediligono il gioco verticale e di ripartenza (anche noi), e una seconda punta prolifica (sì, anche noi). In precedenza, abbiamo sofferto le squadre che si mettevano a specchio contro di noi. Rispetto a Lecce o Udinese, la Lazio non si coprirà a riccio dal primo minuto e questa sarà una fortuna, ma starà a Conte riuscire a trovare il ritmo e la varietà del gioco per permetterci di prevalere.

Tzara

Nella vita ha cambiato città, Nazione, lavoro e amori ma l'Inter è sempre rimasta. Non ha molti desideri, ma se riavesse un centrocampo con Veron, Cambiasso Stankovic e Figo non si dispiacerebbe.

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