Bauscia Cafè

Ma che bella giornata di sole

E  la chiamano liberazione. Liberazione come quella scaturita dall’urlo di gioia al minuto 76 di Inter-Verona. Partita con una trama pari a quella di un film già visto. Tale e quale a quell’Inter-Cagliari di qualche settimana fa. E alla fine, come un déjà-vu, anche il finale è stato lo stesso. Identico. Vissuto alla stessa maniera. Minuto 77 contro il Cagliari, minuto 76 contro il Verona. Hakimi per Darmian. L’uomo della provvidenza e del destino nerazzurro. L’uomo giusto al momento giusto. L’uomo del diciannove.

Dopo le due trasferte consecutive conclusasi con due pareggi, l’Inter torna al Meazza dove bissa l’ultima vittoria ottenuta – guarda caso proprio contro il Cagliari, come a suggellare un segno del destino – e firma così il tredicesimo successo casalingo consecutivo.

La partita di ieri sapevamo che sarebbe stata dura, dato che il Verona è una squadra tosta, che gioca uomo contro uomo e fa un buon calcio. E le sei sconfitte scaligere nelle sette partite precedenti non dovevano ingannarci. Infatti così non è stato in campo, dove ne è scaturita una battaglia tostissima, impegnativa e per nulla scontata. 

Non è stata l’Inter più brillante della stagione ma ieri era molto importante vincere, e dopo i due pareggi contava solo portare a casa i tre punti. 

A questo punto della stagione, il pallone inizia a pesare, ed è inevitabile che la pressione si faccia sentire. Era la terza partita in sette giorni e molti giocatori si trovano per la prima volta così vicini ad un traguardo importante. Abbiamo fatto ottime partite contro Napoli e Spezia e anche ieri la squadra ha fatto una buona partita, anche se un gradino sotto alle precedenti. Abbiamo avuto le occasioni per fare male ma il pallone inizia a diventare più pesante. E lo si è notato specialmente all’inizio, con un approccio un po’ titubante, dove la tensione l’ha fatta da padrone.

Si nota come i ragazzi sentano questo momento fondamentale, dove allo stesso tempo altre squadre importanti stanno perdendo punti, e quindi riuscire a vincere quest’anno ci permetterebbe di mettere nella testa di molti calciatori un tassello per essere vincenti e fargli così fare l’ultimo step di crescita.

Ieri però contava soprattutto il risultato, sono arrivati tre punti importantissimi che ci avvicinano all'obiettivo. twittalo

Tre punti arrivati nuovamente grazie a Matteo Darmian. E non mi stancherò mai di dire, a costo di essere ripetitivo, quanto è importante avere all’interno del gruppo giocatori come lui. Giocatore che con il lavoro si è conquistato un posto importante all’interno della rosa nerazzurra. Dodicesimo uomo, insieme a Sanchez, sul quale si può contare sempre. Giocatore con qualità ed ottimo jolly, sempre pronto a dare il suo contributo quando viene chiamato in causa. Matteo e i suoi compagni stanno facendo qualcosa di eccezionale. L’esultanza dopo il suo gol dimostra che sono un gruppo unito: anche chi gioca meno aiuta sempre e dà il massimo, il che ci rende orgogliosi di questa squadra e di quello che stanno facendo.

Non so che viso avesse, neppure come si chiamava
Con che voce parlasse, con quale voce poi cantava
Quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli
Ma nella fantasia ho l’immagine sua:
Gli eroi son tutti giovani e belli

Braffo

Sono il Chief Games Officer di Bauscia Café. Metà stronzo, metà testa di cazzo.

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