Bauscia Cafè

La porti un bacione a Firenze

Era dal 15 Febbraio 2014 che l’Inter non vinceva al Franchi di Firenze. Quel giorno di sette anni fa la squadra di Mazzarri si impose per 2-1 grazie alle reti di Palacio e di un argentino con la maglia numero 9, bissando così il successo dell’andata. Sette campionati dopo i fatti si ripetono nuovamente per la prima volta, anche in questa stagione infatti siamo riusciti a sconfiggere la squadra viola in entrambe le sfide. In questi ultimi anni la Fiorentina e Firenze hanno riserbato per noi nerazzurri molti bocconi amari, facendo sì che le sfide risultassero quasi stregate. Abbiamo assistito a tutti gli scenari possibili, passando da “il pallone è quello giallo” a svariati gol subiti nel recupero. Fortunatamente questa volta non è successo niente di tutto questo. E non era affatto scontato. Non tanto per la forza e il valore dell’avversario che avevamo difronte (bisogna ammettere che le assenze di Milenkovic, Castrovilli e Ribery hanno pesato molto per loro) ma visto il calendario fitto e tosto con partite in serie e ravvicinate a cui stiamo andando incontro. Insomma pure questa sfida al Franchi poteva essere una gara tranello.

Questa volta non c’è stato nessun tranello perché c’è stata tanta, troppa Inter per la Fiorentina.

La partita si è messa subito nei binari giusti fin dalle prime battute e al sesto minuto solo un grande intervento di Dragowski, sul destro a botta sicura di Barella, ha negato il vantaggio immediato. Ed è lo stesso Nicolò che, alla mezz’ora di gioco, si vendica del portiere polacco con un destro a giro dai 25m che si insacca sul secondo palo proprio lì dove si annidano i nemici dell’igiene. Lo svantaggio scuote la Fiorentina che dopo pochi minuti si riversa in avanti per trovare il pareggio ma, sfortunatamente per lei, trova un Handanovic in serata di grazia che nel giro di 5 secondi prima devia sulla traversa un tiro di Bonaventura e sulla ribattuta para di piede il tiro a botta sicura di Biraghi. Questo sarà l’unico pericolo viola dell’intera partita.

Centrocampista totale

Nella ripresa il gioco nerazzurro dilaga sfruttando maggiormente le fasce e proprio con i due esterni che arriva il raddoppio. Al 52° la discesa travolgente di Hakimi, imbeccato alla perfezione da Sanchez, si conclude con il tocco al centro per l’accorrente Perisic che senza difficoltà deposita il pallone in rete per il 2-0. Il risultato resterà resterà questo fino al triplice fischio nonostante la mole di gioco prodotta dai nerazzurri. Da segnalare un gol annullato a Lukaku per fuorigioco in partenza di Perisic, e altre due parate di Dragowski su Lautaro e Gagliardini utili ad evitare il tris nerazzurro. Nonostante le varie prodezze del portiere polacco arriva il quarto risultato utile consecutivo e il quarto clean sheet.

Adesso è tempo di ricaricare forze ed energie e canalizzarle sulla semifinale di ritorno di Coppa Italia: martedì tutto è possibile. twittalo

L’ultimo pensiero voglio spenderlo per Nicolò Barella che partita dopo partita, oltre ad essere costantemente il migliore dei suoi, si sta trasformando sempre di più in un centrocampista totale e moderno. Nel post partita sono arrivati prima su Twitter i complimenti da parte di Claudio Marchisio e poi nelle varie interviste i complimenti degli addetti ai lavori che parlando con mister Stellini si son chiesti se in Nicolò ci fosse qualcosa del Conte calciatore. Tutti son stati concordi nell’affermare che Barella segna meno dell’attuale allenatore, dicendo però una sciocchezza. Perché se si vanno a paragonare i dati dei due all’età di 24 anni (attuale età di Barella) si scopre il contrario. Nicolò ha messo a segno più gol sia con le squadre di club (14 vs 8) sia in Nazionale (4 vs 2). Se proprio bisogna fare un paragone che lo si faccia con le persone giuste.

Polemica inutile? Sì esatto, lo è. Ma cosa volete farci, sono un sempliciotto con l’animo bauscia che scorre dentro le vene e per me c’è e continuerà ad esserci sempre e solo l’Inter.

Nicolì, scusateli per il paragone. Non sanno quello che dicono

Braffo

Sono il Chief Games Officer di Bauscia Café. Metà stronzo, metà testa di cazzo.

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