Vi starete chiedendo a cosa mi sto riferendo e beh, se ancora non lo avete capito, devo darvi una brutta notizia: siete complici pure voi del fattaccio di ieri pomeriggio. Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti. Comunque la questione è semplice e cercherò di essere il più breve e conciso: ieri al minuto 119 il signor Romelu Lukaku ha cercato di uccidere il povero e malcapitato Lucas Martínez Quarta che solo grazie ai suoi trascorsi nel “campionato più duro del mondo, quello del calcio vero, dove nessuno fa volare una mosca per le botte prese” è riuscito a sopravvivere alla brutale ferocia del belga. Le immagini sono molto eloquenti e parlano da sole.
Ripeto sono indignato. Indignato per il fatto che un tesserato della squadra per cui tifo è libero di fare quello che vuole in un campo di calcio e per di più è anche libero di girare a piede libero, senza che nessuno cerchi di limitarlo in qualche modo. Dove andremo a finire in questo mondo? Non sappiamo che fare, non sappiamo dove andare, miagoliamo nel buio.
E dopo fatti del genere la partita e il calcio giocato passano anche in secondo piano, anche perché non è che ci sia da dire molto. Una partita giocata alle 15 di mercoledì pomeriggio in cui nessuna delle tre squadre, compresa quella arbitrale, aveva intenzione di giocare e che avrebbe preferito di gran lunga partecipare ad uno di quei meeting aziendali di metà settimana. Perché sì, dovete sapere che gli staff meeting si fanno di mercoledì che è il giorno perfetto dato che il venerdì non ti si fila nessuno, il lunedì dopo il weekend cosa vorrai mai dirti, il martedì fa tanto primo della classe e il giovedì ormai la settimana è già andata. Quindi mercoledì perfetto.
Lo staff meeting andato in scena al Franchi ha riproposto le stesse tematiche delle ultime partite: si passa in vantaggio, si sbagliano occasioni con errori inspiegabili sotto porta e soliti regali agli avversari. Insomma la solita partita in cui ci si complica la vita da soli. E solo grazie agli ingressi dalla panchina di De Vrij, Lukaku, Hakimi, Barella e Brozovic, che testimoniano la rosa corta di cui disponiamo, riusciamo a passare il turno nei tempi supplementari evitando così la lotteria dei rigori.
Menzione d’onore per il ritorno all’uso del VAR che per la seconda volta nel giro di una settimana, vedasi Valeri a Genova, è tornato ad accendersi dopo mesi di spegnimento totale e a funzionare in maniera corretta decretando così il fallo da rigore di Terracciano su Sanchez e dopo pochi minuti valutando correttamente l’intervento di Skriniar sul pallone invece che sul piede di Kouamé. Insomma tutto è bene quel che finisce bene, anche se quella storia del mostro…
È tornato il mostro a Firenze. Solo che questa volta è alto 1,91 cm, pesa 93kg, di nazionalità belga ed è di colore nero. twittaloDa fonti certe pare che Martínez Quarta abbia superato la notte e che non sia in pericolo di vita. Finalmente un bella notizia. Notizia alla quale il mostro ha reagito così mostrando tutto il suo stupore.