Bauscia Cafè

Giunti al varco

Eccoci alla vigilia di Fiorentina – Inter. A sfidarsi due squadre con due percorsi opposti in campionato. Situazioni estremamente differenti, l’Inter sta imparando a riconquistare il proprio blasone e la propria forza, sta, di partita in partita provando a ritornare una squadra forte e temibile, solida ed implacabile. La Fiorentina invece nelle ultime 4 partite ha collezionato 3 sconfitte (contro avversari abbordabili come Verona, Lecce e Torino) ed 1 sola vittoria, in Coppa Italia contro il Cittadella.

Nonostante questa asimmetria nella massima serie le due squadre approcceranno il campo domenica entrambe con il desiderio di reagire. La trasferta è estremamente difficoltosa: le mura amiche saranno alleato dei gigliati e pretenderanno il nostro scalpo. Noi allo stesso modo dovremo continuare l’ottimo percorso ritrovando la vittoria dopo la sconfitta contro il Barcellona ed il pareggio contro la Roma. 

La Fiorentina arriva alla sfida senza Ribery, l’Inter con le ormai rinomate assenze: centrocampo decimato e niente Sanchez.

Le due squadre si schiereranno probabilmente a specchio, con due 352 speculari, sebbene connotati da caratteristiche differenti. Quando si scontrano due squadre che giocano con lo stesso sistema accade spesso che a giovarne sia la squadra con maggiore qualità. Dovremo essere bravi ad abbinare quindi alla qualità, un approccio aggressivo e a mettere in campo fisicità, altra arma che i giocatori di Montella cercheranno di mettere in campo, sfruttando la settimana ininterrotta di lavoro e di preparazione. Le scorie dei gironi di Champions andranno subito accantonate.

Questa partita come tutto il prossimo mese è fondamentale.

Questa squadra deve confermare il proprio status ogni partita. Ogni singola partita sino alla fine dell’anno. Questo periodo, il mese che ci aspetta, è quello che ci ha teso troppe imboscate gli anni passati. E nemmeno quest’anno sarà semplice. I tanti infortuni, le scelte obbligate in attacco e a centrocampo ci mettono di fronte ad una situazione tutt’altro che ideale. Fiorentina, Genoa, Napoli ed Atalanta sono pronte ad approfittarne.

Come dite? Quest’anno siamo diversi dagli anni passati, non è possibile che accada? Se non avessimo tutte queste defezioni sarei d’accordo con voi. Per confortarvi eccovi le classifiche a questo punto della stagione di due anni con inizi particolarmente positivi in campionato:

Questa era la classifica di due anni fa alla 15esima giornata. No, non leggete male, il primo anno di Spalletti avevamo un punto in più di quest’anno ed eravamo imbattuti.

E che dire della migliore stagione del Mancio? Anche qui una situazione molto simile che non lascia presagire nulla di buono se ricordiamo come andò a finire.

Eppure questa annata risulta molto diversa dalle sopracitate. In primis infatti i punti conquistati sono serviti a creare un vero abisso tra noi e la lotta al quarto posto. Sintomo di una Serie A mediamente più ostica, e di punti più pesanti.

In secondo luogo, la squadra, epurata dai corpi esterni, sta affrontando proprio ora il periodo probabilmente più complesso dell’annata. Ed ha già affrontato situazioni di difficoltà numerica importanti.

Sul campo poi la supremazia sembra più netta che in passato. All’identità di gioco marcata infatti su unisce una qualità nei singoli, soprattutto vicino alla porta avversaria, che gli anni scorsi potevamo solo sognarci.

Allo stesso tempo, quest’inverno, con la cessione di Barbosa ci sarà la possibilità di intervenire sul mercato. Soprattutto se il PSG sarà in grado di darci qualche garanzia in merito al riscatto di Icardi.

Conte infine è la garanzia definitiva. Lo si è ingaggiato perché la sua storia lo elegge garante di continuità e concentrazione. Non può sbagliare.

Non possiamo sbagliare, ma non sarà facile. Il nostro campionato inizia domenica. Ed ogni domenica da qui a fine anno.

Due stagioni fa a questo punto dell'anno eravamo primi in classifica, con un punto in più di oggi. Domani a Firenze (e tutte le domeniche da oggi a fine anno) dovremo dimostrare di non essere più quella squadra che intorno alla fine… twittalo

Insomma, il difficile inizia adesso. E non solo il difficile ma anche lo step fondamentale: il reale momento di crescita, la definitiva consacrazione a team continuo e spietato.

Ve lo scrivo non per contenere un entusiasmo di cui questa squadra ha infinito bisogno, ma perché io quando sento parlare di Scudetto, ho un brivido, ricordando le parole di due anni fa. Così come quando guardo la nostra infermeria.

La Serie A ci aspetta al varco. Noi la attendiamo al VARco. Perché a Firenze c’è un pericolo in più, a voler guardare al passato ancora un’ultima volta:

Quando leggo nelle didascalie “il rigore contestato” piango e rido sempre un poco.

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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