Bauscia Cafè

È un grande Milan!

Settima vittoria consecutiva in Serie A – e decima in casa – per l’Inter che nel posticipo serale del lunedì batte l’Atalanta per 1-0, mantiene a debita distanza le dirette inseguitrici e al tempo stesso, festeggia al meglio i suoi 113 anni di storia. Vittoria che porta la firma di Milan Skriniar che, con il suo gol, suggella una prestazione sontuosa e concreta in fase difensiva.

La partita andata in scena ieri sera a San Siro ha visto di fronte i due migliori attacchi, le due squadre più in forma e le prima due forze del campionato, nonostante la classifica – prima del fischio finale – recitasse Inter (1°) e Atalanta (4°). Inevitabilmente viste le premesse si è assistito ad una partita molto tattica come se, invece di un match di calcio, si stesse assistendo ad una sfida di scacchi.

Sfida che ha decretato come la vera Regina degli scacchi siamo noi Condividi il Tweet

L’Atalanta che ha scelto di stare a uomo in ogni situazione e in fase di non possesso ha fatto avanzare Maehle su Bastoni, complicando così la nostra uscita palla al piede. Inter che ha scelto il possesso e il palleggio avversario, facendo densità in mezzo al campo e difendendosi con ordine, aspettando poi di scegliere il momento giusto per colpire in ripartenza. Momento che nel primo tempo si manifesta per ben due volte. Il primo al 15° quando Romero, nel tentativo di anticipare un lancio di Barella per Lukaku, emula la giocata di Materazzi ad Empoli nel 2006 e per poco non beffa Sportiello, abile di testa a sventare la minaccia dell’autogol. Il secondo avviene dieci minuti dopo, quando Lukaku sfugge a Djimsiti e si invola verso la porta ma, complice un eccesso di egoismo nel non servire Hakimi e il recupero del difensore albanese – autore di una grande prestazione in marcatura – vanifica il tutto. Nei minuti finali della prima frazione arrivano invece le grandi occasioni dell’Atalanta che, da due calci d’angolo consecutivi, prima impegnano Handanovic su un colpo di testa di Zapata e poi Brozovic che, sulla linea, salva sulla battuta di Djimsiti. Si va così al riposo sullo 0-0.

Il miglior duello della serata

Nella seconda frazione va in scena lo stesso canovaccio, con i soli ingressi iniziali di Ilicic per Malinovskyi ed Eriksen per Vidal a differenziarsi dai primi 45 minuti. Ed è proprio dal piede del danese che nasce il vantaggio interista. Calcio d’angolo battuto dalla destra, mischia in area che vede partecipi tutti e tre i nostri centrali. Bastoni e De Vriji che lottano sul pallone e infine Skriniar, con uno stop e destro all’angolino, a finalizzare. Terzo gol stagionale per lo slovacco e vantaggio nerazzuro che si protrae fino al fischio finale. Gol che qualche minuto dopo poteva essere bissato da Lukaku, ma impedito da un’altra chiusura dei difensori atalantini.

L’ultima mezz’ora è un concentrato di organizzazione, determinazione e forza di gruppo. Tutti uniti e compatti nella difesa del vantaggio. Undici giocatori disposti a soffrire e lottare su ogni pallone, per portare a casa il risultato finale.

Tant’è che il lungo predominio bergamasco produrrà poche occasioni e nessuna delle quali veramente pulite. Si possono annotare sul tabellino un tiro largo di Zapata, una conclusione di Muriel nella quale Handanovic si fa trovare pronto e, infine, un’altra conlusione larga di Pasalic. È un’Inter che lotta, che vince e che conferma di essere una squadra che fa quello che serve per arrivare alla vittoria.

Terzo scontro diretto giocato nel girone di ritorno, terzo successo e secondo clean-sheet, che potevano essere tre senza il gollonzo firmato dalla premiata ditta Escalante-Milinkovic Savic. Tutto questo non arriva né per caso, né per fortuna. Dietro tutto questo c’è un’organizzazione ben precisa, dove ogni singolo sa quello che deve essere fatto. Perché sennò contro Lazio, Milan e Atalanta non esci con tre vittorie, 7 gol fatti e 1 subito.

Lazio, Milan e Atalanta. Adesso avanti il prossimo

Il denominatore comune di questi tre successi nei big match, e anche di quelli nelle altre partite, è chiaramente la grandissima prova difensiva. Sia di squadra, basti vedere i rientri e le spazzate di ieri sera di Eriksen, sia del pacchetto difensivo. I tre centrali sono stati sempre perfetti in ogni loro decisione, senza commettere nessuna sbavatura, ma ieri sera il palcoscenico se lo è preso Milan Skriniar. Una prestazione determinante e spaventosa che ha certificato come, dopo le difficoltà iniziali della scorsa stagione, sia tornato ad essere uno dei difensori più forti d’Europa e perderlo – come si leggeva quest’estate – sarebbe stato un delitto. Per fortuna non è successo e così noi interisti possiamo continuare a godercelo.

Tornando a casa, troverete i bambini; date un bacio ai vostri bambini e dite: “Questo è il bacio di Milan Skriniar”.

Braffo

Sono il Chief Games Officer di Bauscia Café. Metà stronzo, metà testa di cazzo.

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