Bauscia Cafè

Dialoghi Nerazzurri / Il "mercato" (?) dell'Inter

[tabs type=”horizontal”][tabs_head][tab_title]Dialoghi Nerazzurri[/tab_title][/tabs_head][tab]La cosa più frequente che capita in un bar -o meglio, in un Caffè- è incontrare altri avventori. Che alla lunga diventano amici. Incontrarli e chiacchierarci del più e del meno, e quasi sempre di calcio. Succede a voi tra i commenti, succede (e succederà?) a noi qui sopra.
Stamattina si sono incontrati Nk³ e Vujen.[/tab][/tabs] Nk³: “Buongiorno Mètt. Intanto prendo un caffè sperando che qui non me lo facciano pagare 1,50€ come l’ultima volta. Pensando all’Inter, invece, in questi giorni non posso fare a meno di interrogarmi sui più atavici dei “chi siamo?“, “dove andiamo?“, ma soprattutto “che cazzo stiamo facendo?“. Sì, lo ammetto senza problemi: il “colpo” Bonucci-Milan mi ha stordito. Non tanto per il giocatore in sé (una faza una raza, gobbi e biretrocessi), quanto per la dimostrazione -lampante- che a volerlo fare, il mercato si può fare. Noi siamo fermi a Skriniar e Borja Valero (peraltro due ottimi acquisti, se vuoi sapere la mia), ma la domanda cardine resta quella: che cazzo stiamo facendo? Il tifoso è stordito: da una parte hashtag e promesse altisonanti, dall’altra un immobilismo preoccupante che ad oggi, 18 luglio, piazza il giudizio sul mercato nerazzurro fra il pessimo e l’orrendo. Tu da che parte stai? Fiducia incondizionata, tregua armata o stai già facendo collezione di motorini per avere materiale da lanciare a San Siro?”
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Vujen: “Buongiorno Nick, per me un deca. Sai, non vorrei aggravare la gastrite di questi giorni. Perché diciamocelo chiaramente: quest’ultimo periodo, e questa settimana in particolare, hanno fatto soffrire parecchio tutti noi tifosi. Come dici tu non è nemmeno una questione di nomi in sé, quanto la paurosa idea di deja-vu che sta attanagliando tutti quanti, dal pessimista cronico -e qui non ci vuol molto- all’ottimista più sfegatato, che inizia a sentire qualche scricchiolio nelle sue convinzioni. Personalmente, rispondendo alla tua domanda, dopo le ultime annate in particolare, la fiducia incondizionata devo averla “riposta con cura nello scomparto sovrastante“. In realtà quello che sto facendo è cercare di fidarmi di Spalletti. Di utilizzare le sue dichiarazioni (a proposito: mi piace tantissimo come si sta calando in questa nuova realtà, voglio dirtelo) come una sorta di cartina tornasole della situazione reale. Mi sto fidando del suo “mi hanno promesso, se non mantengono sono volatici per diabetici“. Mi sto fidando del suo “si farà, altrimenti ve lo dirò“. Più che altro perché non abbiamo nient’altro in merito. Il nulla più assoluto, se non dichiarazioni generiche di intenti gloriosi. Ad un mese dall’inizio del campionato, con una delle solite tournée dall’altra parte del mondo che tanto ci piacciono ancora da svolgersi. Direi che sarebbe stato bello trovarsi un pochino più avanti nella costruzione della rosa, no?”
Nk³: “Sarebbe stato bello è un grosso eufemismo. Fidarsi di Spalletti sì, sono d’accordo, ma appunto come cartina tornasole: vedere il mister che già al 15 di luglio (per il secondo anno di fila, tra l’altro) parla di “promesse che vanno mantenute” inizia ad essere ben più che preoccupante, e scoprire che questa società con le sue dichiarazioni folli stia prendendo in giro non solo i tifosi ma il suo stesso allenatore sarebbe pazzesco. Riguardo alle tre posizioni di prima, io sono in modalità “tregua armata”: mi rendo conto che il lavoro da fare era tanto, mi rendo conto che siamo enormemente in ritardo, ma voglio concedere quantomeno il beneficio del dubbio a Sabatini e alla nuova società che sta per affrontare quella che di fatto è la prima vera stagione completa. Il beneficio del dubbio però ha una scadenza, che è la chiusura del mercato: io sono sul carro e sono con Suning, ma è il momento che Suning faccia qualcosa per l’Inter ed è il momento che i tifosi, tutti, inizino a riscuotere quel credito infinito che stanno concedendo da ormai troppi anni a questa parte. “Hanno speso 40 milioni per dei giovanissimi, vuoi che non spendano per la prima squadra?” mi diceva qualcuno ieri. Sì, è vero, probabilmente sarà così. Aspetto di vederli però, perché le chiacchiere non bastano più
Vujen: “Ed è proprio lì che casca l’asino. Le opzioni possono essere a logica tre. La prima (che poi è quella paventata da Sabatini nell’ultima sua interessante conferenza stampa): si sta puntando ad obbiettivi altisonanti, sono operazioni che richiedono tempo perché hanno probabilmente tutta una serie di azioni a cascata da parte delle società che vendono. Per quanto possa essere bello fantasticare in tal senso, mi domando quanti e quali campioni assoluti possano essere convinti ad accettare la causa di una società sportiva che toppa inesorabilmente annate ormai da un lustro, che non ha coppe e che -pare, Ausilio dixit- non possa nemmeno concedere ingaggi così elevati “che poi gli altri mettono il muso“. Quindi questa ipotesi la scarterei.
Seconda strada: non hanno idea di cosa stanno facendo; così, semplice e diretto. E questa, sebbene l’animo masochista sia molto comune nel fenotipo Inter, mi rifiuto di prenderla in considerazione visto anche il recente arrivo dello scafatissimo Sabatini a mettere un po’ di ordine. Questa eventualità sarebbe da suicidio di massa, da ricovero immediato di Suning tutta e da sommosse popolari. Oltre che da licenziamento in blocco di tutta la dirigenza, ovviamente. Insomma, per quanto da “kolossal tragicomico sportivo” sarebbe improbabile come spiegazione del perché questo apparente immobilismo.
Terza strada, che poi è quella che sto prediligendo anche a logica: si sta aspettando qualche cessione. Le operazioni in entrata sono per lo più già definite e si aspetta il momento adatto per concludere. Così facendo si rimane in una posizione di forza nei confronti degli scontenti e di chi vuole comprare (“se lo volete il prezzo è questo, altrimenti lo teniamo volentieri“) e non ci si fa prendere per il collo. Certo la strategia è rischiosa. La possibilità che si arrivi a fine agosto con molte situazioni ancora bloccate è presente, e francamente irritante. Perché aldilà di tutto, aldilà dei milioni in più in entrata, non si può partire per l’ennesimo anno con un handicap. Siamo in due a pensarlo Nick: Suning deve accelerare, quantomeno per quanto riguarda l’ossatura della squadra. Va puntellata la difesa, e va fatto subito. Doveva già essere fatto. Siamo già in ritardo. Ancora una volta.”

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Dal 2008, il blog che ha servito sempre e solo l'Inter.

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