Bauscia Cafè

Per Jindong e Kangyang

Avevo in mente di scriverne un paio di questi post, per tirare le fila dopo il clamoroso trionfo dello Scudetto numero 19 e fissare un paio di punti importanti. E perché non iniziare proprio da Zhang Jindong e da suo figlio Kangyang, Presidente dell’Inter conosciuto in Europa con il nome Steven?

Già, perché no. In fondo se ne sono sentite tante in questi mesi -in questi anni in realtà, a proposito di Suning- che mettere in fila un paio di concetti non può certo far male. L’ultima, la più bella: “che Steven non si azzardi a salire sul carro ora”. Il Presidente e proprietario, capito? Una roba che neanche il miglior Ravezzani potrebbe mai concepire (anzi, sì).

Ma andiamo con ordine.

E’ il 6 giugno del 2016 quando l’Inter comunica ufficialmente l’acquisto del 68,55% delle sue quote da parte di Suning Commerce Group. Al di là di equilibri, altalene e dettagli finanziari, il 6 giugno 2016 è il giorno in cui Moratti esce definitivamente di scena, Zhang Jindong prende il controllo dell’Inter, e inizia l’avventura di Suning nel calcio italiano e dell’Inter nel mondo globalizzato. Intendiamoci: Zhang non è certo stato il primo Presidente né il primo proprietario straniero, in una società che è nata di fatto grazie a una fortissima attrazione per tutto ciò che avveniva al di là dei confini italiani (Si chiamerà Internazionale perché noi siamo fratelli del mondo, vale sempre la pena ricordarlo), eppure quell’acquisto destò scalpore.

L’Inter solo un anno prima -maggio 2015- aveva sottoscritto un accordo quadriennale con l’UEFA per rientrare da uno sbilancio che l’avrebbe altrimenti messa decisamente al di là dei vincoli del FFP. Il famoso settlement agreement, so che lo ricordate. La situazione era tutt’altro che rosea: la Champions League mancava già da quattro anni, l’ultima stagione -allenatore Mancini- era appena finita con un quarto posto in campionato e una semifinale di Coppa Italia. A tanto così dalla Champions e con una buona base alla quale sarebbe bastato un attimo di calma per organizzare le cose in Società, ma a due mesi esatti dall’arrivo di Zhang e in piena preparazione estiva, Mancini si dimette. La proprietà gli offre un rinnovo triennale, ma lui preoccupato -o spaventato- dall’incertezza che un cambio di assetto di quel genere si porta dietro preferisce dimettersi per salvaguardare la sua dignità. E vabbè.

Inizia così l’avventura di Suning all’Inter: con una società non ancora formata e un allenatore da trovare in pochi giorni. Oltre lo sbando.

Ci si affida a un altro nome celebre di questa storia, un uomo d’affari iraniano, Kia Joorabchian: in panchina si siede Frank De Boer, in campo arrivano in maniera del tutto casuale Antonio Candreva, Joao Mario e Gabigol. De Boer, Vecchi e Pioli fanno quello che possono in un contesto che ha ben altre priorità. La classifica alla fine dell’anno dice settimo posto.

L’esperienza con Joorabchian è servita solo per capire che era il caso di chiuderla in fretta, Suning ora ha ben chiaro che deve affidarsi a chi conosce da vicino il calcio, meglio ancora se quello italiano. Arriva Walter Sabatini -un’esperienza passata chissà perché sotto l’etichetta di “disastrosa”- e con lui Luciano Spalletti. Skriniar, Bastoni (plusvalenza fittizia, cit), Vecino, Gagliardini e Borja Valero. Rafinha e Cancelo con una creatività degna di Houdini per restare nei vincoli del già citato settlement agreement.

La prende Vecino, torniamo a riveder le stelle: al secondo anno Suning riporta l'Inter in Champions League, la casa che mancava dal 2012. Condividi il Tweet
Nonostante sia passate del tempo ci sentiamo di confermare: l’ha presa Vecino

La storia con Sabatini dura un anno, il progetto congiunto con lo Jiangsu non trova il favore dell’UEFA e lo spogliatoio dell’Inter si regge su troppi compromessi: troppe primedonne vogliono mettere il cappello su un ancora eventuale ritorno ad alti livelli, serve un ulteriore salto di qualità. Il testimone passa a Kangyang: Steven Zhang è il più giovane Presidente della storia dell’Inter.

A dicembre 2018 arriva Giuseppe Marotta. Serve chi conosce da vicino il calcio italiano, si diceva. Chi è la prima persona contattata da Marotta? Gabriele Oriali, dicono le cronache. La grana-Icardi viene affrontata di petto, il settlement agreement finalmente superato in primavera, Spalletti si gioca tutto quello che ha e riesce a condurre in porto una nave che non avrebbe sopportato una ulteriore sbandata: quarto posto miracoloso, ma quarto posto. Siamo di nuovo in Champions, la continuità è arrivata. Dopo quasi un decennio di tentativi, l’anno zero è compiuto.

Tre anni di Suning, due partecipazioni alla Champions centrate, il miglior dirigente sportivo italiano dietro la scrivania, i conti con l’UEFA finalmente in ordine.

In panchina si siede Antonio Conte, una scelta ancora più assurda di quella fatta con Marotta. Quarto anno di Suning: Lukaku e Barella, secondo posto in campionato, finale di Europa League. Sogni che sembravano irrealizzabili fino a pochissimi mesi prima.

Eriksen e Hakimi, quinto anno di Suning.

Steven Zhang non è solo il più giovane Presidente della storia dell’Inter, è anche il più giovane a vincere uno Scudetto e -soprattutto- quello che ha impiegato meno tempo. Suning è la prima proprietà cinese a vincere un titolo così importante nel calcio europeo. La proprietà che ha portato una squadra allo sbando con un bilancio in profondo rosso, senza struttura né comunicazione, senza un allenatore e senza programmi…a vincere uno Scudetto.

Dal nulla a uno Scudetto vinto per distacco. Con largo anticipo. Contro avversari che sembravano imbattibili. In meno di 5 anni. Condividi il Tweet

5 anni pieni zeppi di “cinesi poveracci”, “senza soldi”, “senza ambizioni”, “che se ne fregano dell’Inter” e, torniamo al principio, “che non devono salire sul carro”.

Meno di 5 anni, dalla disperazione più nera al trionfo più totale.

Ora io so benissimo che in questo post non ci sono scritte tante cose. Le crisi economiche, i libri in tribunale, i top player venduti, l’ombra del fallimento. Lo so. Ma in effetti non ci sono neanche nella realtà. E poi tanto di quella roba è pieno il web, non sarete mica arrivati fin qui per leggerla ancora?

Meno di 5 anni, per vedere l’Inter trionfare ancora.

Cosa succederà in futuro? Non ne ho idea, ma a differenza di tanti altri non ho problemi ad ammetterlo.

So cosa è successo negli ultimi 5 anni, e so che lo Scudetto numero 19 è anche per Jindong e Kangyang Zhang.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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