Esattamente come quattro anni fa si sprecano abbondanti lacrime sul latte versato. E’ già partito il balletto del salto giù dal carro, bisogna rifondare, sostituire il Mancio con il vecchio Lippi affiancato dal nuovo Cannavaro, svecchiare la difesa, rinnovare l’attacco, aspettare il rientro di Spinazzola e l’esplosione di Zaniolo, le conferme di Scamacca e Raspadori, la consacrazione di Bastoni. Lippi, Cannavaro, Spinazzola, Zaniolo, e poi Scamacca, Raspadori, Bastoni. L’unica strategia che i vertici federali riescono ad elaborare è la sostituzione di undici uomini. E’ il solito gioco del cambiare tutto affinché nulla cambi. Il baratro in cui siamo precipitati sta per partorire il suo topolino.
L’Italia di Mancini ha regalato un sogno di vittoria durato lo spazio di un’estate. Mancini ha provato a proporre un calcio diverso, sconosciuto alla nostra tradizione, propositivo, audace. Ci è riuscito solo in parte, con prestazioni eccezionali (contro il Belgio) ed altre più o meno balbettanti (contro l’Austria, per esempio, o la Svizzera due volte nelle qualificazioni, senza contare la tragedia macedone). L’idea era buona, gli interpreti mediocri. Ma pensare di ripartire da quell’idea, senza cambiare altro, come ha fatto intendere il presidente della FIGC Gravina, sarebbe come pensare di uscire senza ombrello, nell’autunno londinese, dopo un’insolita giornata di sole. Ennesima dimostrazione di una visione miope e sciagurata. In estate Mancini ha spremuto il meglio da calciatori selezionati da una generazione non eccelsa, che ha saputo superare i propri limiti sulle ali dell’entusiasmo. Giovedì quegli stessi protagonisti hanno offerto una prestazione confusa, arrendevole, quasi svogliata, senza esperienza e senza fame. Ha sbagliato Mancini a fidarsi di loro? Avrebbe dovuto puntare su altri? Avrebbe dovuto osare più coraggio, schierando dall’inizio l’attacco titolare del Sassuolo?
Il materiale che il CT ha a disposizione è questo. L’involuzione è evidente. La maglia azzurra numero dieci, da sempre universalmente riconosciuta come espressione di classe, genio, fantasia, negli ultimi trent’anni è stata indossata da Nicola Berti, nel mondiale del 1990, poi da Baggio, Del Piero e Totti (per due mondiali). Seguirono il volenteroso Totò Di Natale, nel mondiale del 2010, lo sregolato Cassano, e l’attuale Lorenzo Insigne, più o meno protagonista nell’indossare il dieci nelle ultime due mancate partecipazioni ai mondiali. Non solo il dieci, ma tutto il reparto offensivo ha sperimentato un declino inesorabile. Il confronto tra la nazionale odierna e quelle del passato è impietoso. Nel 1994 la nazionale portava ai mondiali Baggio, Casiraghi, Zola e Signori; questi quattro avrebbero collezionato un totale di 57 gol con la maglia azzurra. Nel 1998 schieravamo ancora Baggio, Del Piero, Inzaghi e Vieri, un attacco stellare ed irripetibile; in totale nella loro storia con la nazionale avrebbero totalizzato 102 gol. Nel 2002, nonostante la discussa assenza di Baggio, la nazionale del Trap poteva contare su Del Piero, Inzaghi, Vieri e Delvecchio (totale: 79 gol con la nazionale). Quattro anni dopo, ancora Del Piero e Inzaghi, con Gilardino e Toni, che nel mondiale del 2006 avrebbero distribuito più o meno equamente le segnature, ma che in totale arrivano ad 87 gol con la maglia della nazionale. Il 2006 ancora come punto di non ritorno: Gilardino, Di Natale, Quagliarella e Iaquinta, attaccanti azzurri del 2010, hanno segnato in totale con la maglia della nazionale 45 gol. Nel 2014 Immobile, Balotelli, Cassano ed Insigne un totale di 49 gol. L’Italia di Mancini, l’ultima della serie, può contare su 43 gol distribuiti tra Immobile, Insigne, Belotti e Berardi. Meno della metà della dote dell’Italia di Cesare Maldini del 1998.
Non ce ne frega niente della nazionale italiana perché, per vent’anni, non si è fatto mezzo passo avanti nella riorganizzazione dei settori giovanili. I club che investono maggiormente nel settore giovanile sono club tedeschi, spagnoli, portoghesi, latino-americani. Un club italiano investe di media il 2% del fatturato nel settore giovanile. Un club belga almeno cinque volte tanto. In quattordici anni, dal 1990 al 2004, l’Italia ha vinto quattro volte il campionato europeo under 21. Da allora non l’ha più vinto, arrivando una sola volta in finale. La Serie A non investe in generale sui calciatori italiani (meno del 40% del totale) e ancora meno sui giovani: i calciatori italiani under 21 nelle squadre di Serie A sono meno del 3%. Il mancato investimento nella crescita dei settori giovanili è solo una delle manifestazioni di un sistema gravemente limitato dal punto di vista culturale. I suoi limiti si esprimono in molteplici sfaccettature, che vanno dalla presenza di figure dirigenziali inadeguate e caricaturali (quattro anni fa si pensava di aver risolto tutti i problemi avendo messo alla porta l’indegno Carlo Tavecchio), alla sopravvivenza di stadi fatiscenti (in tema di stadi: perché si sceglie di giocare la partita decisiva per le qualificazioni mondiali al Renzo Barbera, stadio glorioso ma con capienza massima di poco più di 35000 persone, ultima ristrutturazione degna di nota per i mondiali del ’90?), dal fallimento delle squadre under 23 alla crisi delle scuole calcio (rette fuori portata e tasso di abbandono altissimo nella fascia 12-13 anni). Il problema sarebbe insomma endemico, sono anni che se ne parla e sono anni che nulla si muove.
Nulla si muove perché non ce ne frega niente della nazionale italiana. Le qualificazioni mondiali (e le europee, e le amichevoli, e la Nation League…) privano i club dei calciatori più rappresentativi, li spremono e li espongono al rischio di infortuni. La pausa delle nazionali è mal sopportata dal dirigente, dall’allenatore, ed anche dal tifoso. Ma siamo sicuri che il sistema non sia da riformare anche nell’interesse dei club? La storia nella nazionale si intreccia in maniera indiscutibile con quella dei club. La Champions League, principale competizione calcistica europea, è la vetrina perfetta per dimostrarlo. Il Mondiale del 2006 è, ancora una volta, il colpo di coda di un sistema al collasso. Nel biennio 2004-2005 e 2005-2006, l’Italia portò tre squadre ai quarti di finale, le stesse in entrambi gli anni: Inter, Juventus, Milan. Due mondiali dopo, biennio 2012-2014, solo la Juventus raggiunse i quarti, nell’edizione 2012-2013. Ancora due mondiali più avanti, storia dei giorni nostri: nessuna italiana ai quarti nel biennio 2020-2022. In Coppa Uefa, attuale Europa League, il declino è ancora più sconfortante: sette vittorie negli anni ’90, nessuna vittoria ed una sola finalista (l’Inter di Conte, stagione 2019-2020) nei successivi vent’anni.
I nati negli ultimi 20 anni non ricordano una nazionale italiana superare i gironi di qualificazione ai mondiali (quando ci si è arrivati). Serve una rivoluzione sistematica. Siamo pronti per affrontarla? La storia recente dice di no. twittaloSarà vero che non ce ne frega niente della nazionale italiana. Però mi vengono gli occhi lucidi, a pensare ai mondiali. Ricordi calcistici si mescolano a ricordi personali, familiari, e collettivi. Resta impresso negli occhi il boccale di birra con cui mio padre brindava alla finale del 1990 con mio zio, fresco emigrato in Germania e rientrato dopo quattordici ore di viaggio sulla sua Fiat Cinquecento; la finale sarebbe naufragata, scivolata via dalle mani di Walter Zenga. Sono indelebili i colori della canotta tricolore che avevo indossato per tutto il mondiale nel 1994, amuleto portafortuna fino a quel tiro nel cielo del divin codino, quella palla tirata in alto, quasi a voler spaccare i vetri delle finestre della nostra infanzia. Si sente ancora il rumore di quel palo baciato dal rigore di Baggio contro il Cile nel 1998, a riscattare una generazione, i cui sogni si sarebbero comunque schiantati sulla traversa colpita da Gigi Di Biagio contro gli odiati francesi, con quel rumore secco, simile a quello dei rami spezzati, o delle speranze infrante. Sembra quasi di percepire ancora la disperazione di Gigi Buffon sul colpo di testa di Ahn nel 2002, e le urla di Di Livio contro la faccia gommosa di Byron Moreno, simbolo di una globalizzazione corrotta e mafiosa. Si può quasi toccare, l’afa del 9 luglio 2006, quando la gioia del mondiale si riversò nelle strade di Roma, investì la città, e cercò refrigerio in un liberatorio tuffo nella Fontana di Trevi. Ancora il 2006, da lì in poi i ricordi si fanno incerti, si smarriscono i contorni, si confondono i colori. Risulta sempre più difficile collocare nel tempo eventi e sensazioni, volti e gol. Figure e figuracce si moltiplicano, e forse per questo la mente le ha accantonate. Come in una sorta di demenza calcistica, dove i ricordi più recenti sfumano, diventano inconsistenti, mentre quelli del passato sono sempre vividi, indimenticabili. Ma non è un problema personale, è una demenza che ha colpito il sistema intero, tutta la nazione, che ad ogni competizione dimentica gli errori commessi nel preparare quella precedente. Un sistema demente che non impara mai. E continuerà, sempre più felice ed inconsapevole, a fregarsene della nazionale italiana di calcio.
“TS – Scamacca ha detto sì all’Inter, si cerca la formula giusta: occhio a Pinamonti come contropartita “
La formula giusta: tipo pagarlo?
O forse caro sindaco, intanto che preparate il concorso per il coordinatore del dibattito, che venga scelto detto coordinatore, che il dibattito venga avviato e che arrivi a conclusione, le due società si cautelano e si guardano in giro nell’ipotesi, remota per carità, che al Comune di Milano si stia solo prendendo tempo.
io sono Giorgio
sono un danno
sono una manna dal cielo
sono amica di Cristiana
A questo punto perché non Somma Lombardo? Vicino a Malpensa e a Villa Bellini.
Torneremo all’arena per assaporare il gusto di un calcio antico, tutti in piedi e senza Var.
Poi si cercano i motivi per cui questo Paese rimane indietro, anche a livelli sportivo: fondamentalmente perché rifiuta il futuro specchiandosi nel passato che però è….sempre più lontano
https://m.fcinternews.it/focus/i-gds-i-nuovo-san-siro-bloccato-il-progetto-della-cattedrale-sesto-san-giovanni-l-alternativa-piu-probabile-891853
Leggevo qualche giorno fa l’intervista al sindaco di Sesto. Ha già la bottiglia delle buone occasioni in mano pronta per essere stappata ed i tappeti rossi da srotolare qualora Inter e Milan decidessero alfine di andarsene da San Siro per approdare dalle sue parti e riqualificargli le aree dismesse (private e quindi non sottoponibili a dibattito pubblico). Lasciassero San Siro a imperituro simbolo ed ennesimo specchio del belpaese: un monumentale spreco di bellezza in deterioramento.
Interisti da tastiera, generazione Z, tiktokers!
si deve tornare al campetto Brera, lo sponsor bauscia dell’officina di Rozzano, le maglie vere ambrosiane con fascio e scacchi (mica quelle iconiche e fedeli al simbolo a pelle di serpente) e solo gli itagliani!
“Skriniar, fissato l’appuntamento per il rinnovo. No dello slovacco a un ricco contratto all’estero”
Restano ancora dettagli da definire, ma la strada è tracciata: 4,5 milioni netti a stagione più bonus con ingaggio a salire fino a 6 milioni (come Nicolò Barella), fino al 2026. Skriniar sposerà ulteriormente il progetto Inter, e anche il Paris Saint-Germain ha dovuto rassegnarsi.
I francesi lo avevano invitato tra le righe a non rinnovare mettendo sul piatto un ingaggio da 7 milioni di euro netti a stagione. Proposta caduta nel vuoto, perché il centrale classe ’95 sta benissimo a Milano, sia personalmente sia professionalmente.
🤣…concordi?
😁 in tutto e per tutto
Al volo
“La Nord non sarà presente a Juventus Inter del 3 aprile. Non staremo a dare spiegazioni per non dare adito alle solite ed inutili polemiche dei rapaci del nulla. Abbiamo le nostre ragioni e questo deve bastare a chi legge, vi basti sapere che è un pensiero condiviso da tutti i responsabili dei gruppi. E’ una scelta dolorosa ma inevitabile. Nessuna partita di cartello, nemmeno la più importante, potrà mai prevaricare l’essenza di quello che siamo. Noi siamo il tutti che diventa uno“
Uno si, ma bisogna vedere quell’uno che uno è, eroe, cretino, stronzo, genio o semplicemente un nessuno. Hanno forse paura di perdere con la rube?
Ma chi si credono di essere? Se non tifano Inter, e non essendo presenti, anche simbolicamente, dimostrano di non farlo, che scopo ha la loro esistenza? Immaginate che io sia un marziano, e spiegatemi tutto questo come fareste con un marziano
sono gli stessi che hanno “scioperato” al derby.
una manica di ebeti.
È una presa di posizione contro la decisione (della società gobba) di mettere a disposizione degli ultras nerazzurri meno di un centinaio di biglietti.
È giunto il momento di riaccendere un po il blog.
Riporto qui sotto il re delle tavanate: un calcio progressista e democratico, detto da lui 🤣🤣🤣
Che tristezza, quanta ipocrisia ci vende questa Uefa
https://m.fcinternews.it/news/al-khelaifi-bordata-alla-super-league-qualcuno-voleva-distruggere-il-sistema-891830
BausciaCafè oggi: zero liti, zero diatribe, zero vaffanculi***, zero divisioni, zero calorie, zero olio di palma. Regna l’amore cameratesco e l’affetto masculo.
Tutto molto bello (cit. Bruno Pizzul)
***
Più che altro zero su tutta la linea. Dev’essere l’effetto sul blog della pausa nazionale più depressiva a memoria d’italiano.
L’effetto sul blog:
è l’assuefazione e la rassegnazione alla cultura della sconfitta e della “bella morte” repubblichina dopo un biennio di fame di successi.
Importante è ben figurare, andare in giro a testa alta, avere un passato puro e compiacersi del fatto che nonostante uno smantellamento netto c’e ancora qualcuno, simpattico, disposto ad allenarci.
Per vincere ci sarà tempo, forse
😂 😂 😂 😂
Comincia lo stallo nelle indagini per i reati elencati nel file gldm.rar.
Il commissario Hercules Poirot ha offerto la sua esperienza al servizio della legge, per sgarbugliare la situazione. Offerta che é stata rifiutata per motivi di evidente mancanza di esperienza nell’ambito della giustizia anti-sportiva. boh. comunque..
“Non ce ne frega niente della gldm”
L’ho detto e lo ripeto, personalmente seguo con passione la nazionale… Però quando la partita ha un senso. Questa trasferta nel b. del c. del mondo senso non ne ha, e difatti, da quello che si legge, è tutto un fuggi fuggi… Credo che giocheranno Bastoni, Barella e 9 under 17 (se riescono a convincerli, ovvio). Possibile che solo i nostri non vengano colpiti da infortuni post-eliminazione???
Inauguro la settimana del fantaminchiato: Dumfries al Bayern per 60 milioni, Lautaro all’Atleti per 80, Barella al Madrid per 90.
Marotta eccitato come un facocero riporta a casa in prestito oneroso Hakimi e Lukaku che non vedono l’ora di tornare dove sono stati felici, piazza nel roster d’attacco Dybala e si scatena con il gruzzoletto in mano.
Chun il centrocampista da aggiungere a Frattesi sceglilo tu.
Peccato non ci sia Jad a ricordarmi che quei soldi finirebbero a ripianare il debito della rivendita di climatizzatori Suning, filiale di Nanchino ovest. Er cicuta, ci pensi tu?
ti sbagli già
Gazzetta ha tagliato il rating (degli interisti) dopo il disastro azzurro. “spendereste 70mln per quest’uomo?” semicit.
GdS – Nazionale esclusa dal Mondiale, gli azzurri perdono valore: 70 mln per Barella oggi sembrano tanti
Sicché se si presenta il PSG e ne offre 80 la Gazzetta presenta un esposto in Procura per false plusvalenze e invoca la cessione a 0 come Donnarumma.
Qui è quando gli è uscita la spalla mimando l’assolo Orion di Cliff Burton.
“Calciomercato Inter, il sogno è Milinkovic-Savic: 30 milioni più tre calciatori”.
Gus, Cipe e Roger Roger, prelevati nottetempo dalle loro abitazioni e deportati coattamente verso Formello + una batteria di pentole Lagostina + una mountain bike cambio Shimano + un’altra fetta di culo di commissioni per l’agente.
Sì, sento che lo scambio si fa.
🤣 🤣 🤣 Aggiungiamoci anche una scodella di zuppa alla frantoiana offerta da Veleno/Andrea e direi che l’affare è chiuso.
Cipe lo mettiamo in porta dove replicherà le gesta del mestro-nipote
Io difensore mentre Gus non ho capito se è mediano o fantasista: cmq non importa, per il calcio moderno è importante l’occupazione degli spazi
La duttilità è il mio forte. Tignoso come Lele, estroso come Evaristo. Perfetto per il Sarriball.
Oh Gus, se è così direi che ti togliamo dallo scambio perchè servi alla nostra causa: non serve più puntare su Agoumè.
Nello scambio con Lotito potremmo inserire Dr J, così Lotito rinfresca anche lo staff, oppure Jad che mi da l’idea di essere un marcatore coriaceo che fa sempre comodo e sarà sicuramente migliore di Patric.
Dovremmo ideare il BST: Bauscia Cafè Team
Ma Jad dov’è finito? È nel Donbass arruolato come lupo solitario, in Piazza San Marco su un carroarmato battente bandiera della Serenissima o, saggiamente come faro io, è già scomparso per non vedere certi festeggiamenti scudetto a inizio maggio?
Laciamo un appello @Jad
Fatti vivo che dobbiamo quanto meno discutere lo scambio con Lotito 😂
Se aspettano me per rinfrescare lo staff sono fregati, al massimo posso aumentare l’età media di una decina di anni…
E poi scusate, mandatemi dappertutto ma non a Lazio… Lì sorgerebbero immediatamente insanabili divergenze ideologico-politiche con l’ambiente 😬
Facciamo che mentre io mi faccio brillare in sede con Lotito, tu fai altrettanto in curva nord, che così oltre al calcio cominciamo a riformare anche un pò di coattume fascista.
Azz che mix
Dai, è il momento della battuta quotidiana per Cipe:
Handanovic si reca in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo e visita la teca dove sono conservate le spoglie imbalsamate del Santo di Pietrelcina.
-“Pare quasi vivo”
mormora Padre Pio alla vista del portiere sloveno.
Fine momento ilare quotidiano.
Buona questa.
Le mie maglie erano e rimangono la 7 o la 10.
Virtuoso del dribbling e rapido nello scatto.
Ancora oggi qualche giovine panzuto lo brucio sul posto.
Azz….allora c serve un portiere, Lotito non va avanti con Strakosha e la mummia di Reina
Ok per Sergej mi sacrifico. Il giorno della firma mi faccio saltare per aria così cominciamo a riformare il sistema calcio partendo da Lotito.
Mi è stato detto che sono “sempre lì ad accendere flame”…
Quindi se volete mi immolo per tutti e tre.
Così faccio del bene all’Inter e soprattutto al blog.
Erri! Il bene del blog viene sempre prima di quello dell’Inter 😂
gnegnegne
Scherzavo sciocchino…
#gnegnegne
Oltre che della nazionale, a noi frega qualcosa della gobba?
Cottarelli: “Al calcio italiano serve una nuova strategia. Interspac? Progetto a lungo termine”
John Maynard Keynes: “Nel lungo periodo saremo tutti morti”
TI GIURO CHE VOLEVO METTERLA IO!
“ricordati fratello che devi morire” va bè mo me lo segno! Feltri ha dichiarato: ” ma che dono ci ha fatto il Padre Eterno, dono a scadenza? Se appena nati iniziamo a morire?”
Certo che a guardare qualche video dell’Eriksen di ieri sera sale un pò di nervoso. Leggermente nè…
Poi, senza voler rinfocolare vecchie polemiche (o forse si…) continuo a domandarmi come si possa mettere in discussione un giocatore del genere. Che perdita, che sfiga.
rosicone.
senza le zavorre Eriksen e Conte siamo diventati come Muhammad Alì, una farfalla che punge come un’ape.
Ma lo sai che l’ape dopo che ha punto gli si stacca il pungiglione con parte intestino e muore?
Chi ha visto la partita dice:
sicuramente la Questura smentirà la versione dei manifestanti e ridimensionerà la cosa…
Mò lo segnalo a un sito di debunking
Grande pareggio della bonetti…ma quanto mi piace quest’Inter femminile…1-1 con rube femminile. Al momento.
Mi sembra abbastanza esplicativo…
..Non gli hanno fatto lo scontrino…porello emmo come lo rimborsa? 😂
https://tenor.com/view/furio-carlo-verdone-bianco-rosso-e-verdone-follia-aver-ascoltato-una-follia-gif-14207441
“Olanda-Danimarca finisce 4-2, Dumfries in campo 90′. Eriksen ritrova il gol in Nazionale”
(…)
Che bidduzzu
Vorrai dire bidonuzzo 😉
Lassame perde va…
tute bale condottiero in panca senza amici degli amici perché per battere la formazione di alessandro il grande i giocatori li abbiamo eccome solo che sono viziati guadagnano un mucchio n’somma so ragazzotti quando abbiamo vinto il mondiale in panca c’é sempre stato uno con i coglioni e ricordo solo 2 nazionali hanno vinto il mondiale 2 volte filate
stream of consciousness
le temple caché de zerzura
lo so’ per voi é arabo
per me no: io vengo dalla terra degli arabi, figurati ed eccetto su questo blog parlo dialetto 23 ore al giorno, che per voi sarebbe incomprensibile il mio 😀
allora leggilo autrice pascale bellamy parla dell’oracolo situato a siwa in egitto molto più anziano di quello più conosciuto delfi o delfhi dove alessandro il grande pare sia stato dichiarato figlio di amon
Dieci ore senza gif.
ora si aprirà la solita litania del “più italiani nel campionato” numero chiuso per gli stranieri ecc. Una domanda, ma le altre Nazionali hanno limitazioni di stranieri nei loro club? Mi sembra di no, eppure vanno meglio di noi o perlomeno fanno meno figure da peracottai. Se metti Immobile in attacco sai già che avrai difficoltà nel segnare, dato che in Nazionale ha sempre deluso. Se metti un Insigne che è già con la testa in altri lidi. Se metti Barella che è già da un po’ che non gioca bene nemmeno nell’Inter. Poi metti killerini e guarda caso dopo poco prendi goal da un buco aperto da lui. Se in porta c’hai una ciofega come paperumma che nel goal ha come minimo un 60% di colpa. Era troppo sulla linea di porta, poi, sfortunatamente, si è spostato proprio quando il macedone ha tirato, scaricando così la spinta sulle gambe. Si sono salvati solo Bastoni e Verratti il resto tutta frittura mista che con la macedonia non lega
+1
Lascia perdere la macedonia, se è vero che sei Andrea mi devi dire che zuppa mangi in autunno.
Questo è il test definitivo, se lo fallisci sarai considerato un impostore e una spia dei cinesini.
Quinta colonna dei cinesini. Che onta…
Zuppa alla frantoiana, una zuppa con tutte le verdure dell’orto, con aggiunta dei fagioli borlotti o meglio di Sorana e, come re, sua maestà il cavolo nero, condita a freddo, da un sopraffino olio della lucchesia (quello che Puccini si faceva mandare durante il suo soggiorno a Milano) appena franto, che le da quel pizzicorino che farebbe resuscitare un morto
Udite udite!
Habemus Andream MCMLII.
La frantoiana non mente.
😊 Non ti è venuto un po’ d’appetito?
Hai voglia, con un buon Sangiovese
Dici?
Questa senza colpe dei cinesi te la sottoscrivo.
Sapevilo.
di un’opera di Mozart (non ricordo quale) un critico musicale scrisse che vi trovò solo un “errore” di composizione, ma aggiunse che “ci stava così bene!” è anche il tuo caso
Ma quanto è bello Taribo!
https://pbs.twimg.com/media/FOxWQxkXEAcZJwL?format=jpg&name=large
Questo per dire quanto ci frega della nazionale
Taribo è la nostra Nazionale e la nostra religione
🙏🤟🙏🤟
Ho ricordi di grandi emozioni con la nazionale che affondano nella notte dei tempi.
Questa volta sono andato a fare altro e non ho ancora nemmeno visto gli HL
Ho realizzato che era una storia basata sull’abitudine e la paura di lasciarsi. Adesso non me ne importa nulla, mi spiace un po’ ma è così.
Mancini….col materiale che ha a disposizione è un vero miracolo che abbia portato a casa un europeo.
E l’Europeo è suo perché vinto grazie al gioco e non certo per le individualità.
Bel pezzo Jack32
Io ci aggiungo anche miopia società: siamo il campionato più vecchio d’Europa.
Prendo atto del non investimento nei settori giovanili. Occorre anche considerare che se poi un ragazzo deve passare per 5 prestiti prima, forse, di trovare spazio abbiamo spiegazione della decadente competitività nostrana.
La cosa triste, come ben scritto nel post, è che non si fa nulla per cambiare.
Complimenti per il pezzo.
Ma poi si, della nazionale frega giusto un cazzo, non fosse per quell’inevitabile sciovinismo che ci acchiappa tutti ad un certo punto delle partite ad eliminazione diretta, riflesso condizionato e scintilla prima di ogni fottutissimo nazionalismo. Le sciogliessero le nazionali. Anzi, sciogliessero proprio le nazioni. Tuttalpiù sarei disposto a tifare per una selezione continentale europea.
Dopodiché, bastava mettere abbalotelli e forse non sarebbero serviti settantre tiri verso la porta per metterne uno alla Macedonia. Eh ma quello ha la panzetta e non sa stare in gruppo, vuoi mettere l’abnegata compostezza di Ciro Immobile.
p.s. mi raccomando, ora #derbydimercato per Scamacca a chi arriva prima a 45-50mln e sprintiamo con la Rube per Frattesi dato che “25mln non bastano”. Jonathan David e Szoboszlai vi salutano tanto tanto e hanno più presenze in Nazionale e in Champions con un anno d’età in meno.
Dobbiamo mettere più italiani possibili in rosa, anzi possibilmente solo giocatori italiani come nell’80. Così mentre gli altri arrancano ai mondiali i nostri fanno la preparazione mirata, vedi poi come sprintano a primavera…
Non solo non ce ne frega, ma ce ne catafotte una beata minchia scoppolata.