Bauscia Cafè

Living is easy with eyes closed

Sono campione d’Italia e non ho intenzione di farmi rovinare la festa da nessuno. Almeno per un poco.

Sono di buon umore. Anche per quanto riguarda l’Inter. Sicuramente sbaglio. Le nubi rabbuiano il cielo e il nostro futuro da roseo sembra essere diventato tetro e cupo. Ascoltando sia i nemici di sempre che le voci amiche.

Il nero di quella notte stellata pare essere nero tempesta.

Io ho deciso coscientemente di ingannarmi al limite del possibile. Quindi potrete insultarmi quando dico che non temo nulla della prossima finestra di mercato, ad oggi. Perché sono Campione d’Italia dopo 10 anni in cui ho visto quegli schifosi bianconeri sollevarmi in faccia 9 scudetti e trofei accessori.

Niente può essere peggio di questi ultimi 9 anni. Come posso temere il futuro?

Sono Campione d’Italia e voglio godermi ogni ora, perché in questi 9 anni ho ingoiato la medicina più amara, i rospi più umilianti.

Ho visto una squadra smantellata, dopo essere salita sul tetto del mondo, sbriciolarsi in mille pezzi, quello si un declino prevedibile se non altro per dati anagrafici. Poi ho visto annate dove i nostri colori sono stati umiliati da acquisti inverecondi. Campagne milionarie portare i Gabigol e i Mario, mentre allenatori si rifiutavano di iniziare la stagione. Ho visto il capitano della mia squadra rifiutarsi di scendere in campo.

E infine ho visto Antonio Conte, stimato umanamente meno di zero, piano piano convincermi con una inusuale moderazione e calma, e con la voglia di mettersi in discussione.

E proprio quando da mesi mi aveva portato dalla sua parte: ha fatto il Conte.

Niente di diverso da quello che racconta la sua storia. La parte più lusinghiera tra l’altro. Quella di vincente che dopo 2 anni lascia qualsiasi progetto.

Lo avevo messo in conto da quando ha messo piede all’Inter.

Ma non messo in conto come chi ripete “Conte non è uno da progetto” per esorcizzare la dipendenza da quest’ultimo in quanto Top Manager.

No, messo in conto del tipo, questo va via quando si sente di aver portato la sua figura di professionista ad un livello superiore. E se ne va senza se e ma. E probabilmente fa bene. Basta lasci qualcosa a questa Inter. E lo ha fatto.

Io mi ribello violentemente al pensiero di personalizzare lo scudetto appena vinto alla sola figura di Conte. Perché vorrebbe dire togliere valore a quel percorso che ho sopportato/razionalizzato e per il quale ho portato tanta pazienza negli ultimi 9 anni. Che ho vissuto io sulla mia pelle molto più di Conte che si è trovato nelle mani una mano giocabile, rendendola vincente.

Poi c’è questo dettaglio della pandemia.

Che oggi sembra abbia un impatto solo su di noi. Ma che sono sicuro condizionerà tutto il mondo del calcio. Sceicchi a parte. Lo dico io? No lo dissero i fondatori della Superlega.

Il Milan ha appena deciso di convertire l’ingaggio di Donnarumma nella spesa tra ingaggio e ammortamento per Maignan. Ha perso a 0, sembrerebbe, il proprio capitano.

La Juve attualmente non ha un AD. E tanti punti interrogativi aleggiano su quella che sarà la composizione dell’11 titolare dell’anno prossimo.

Klopp parlava di un Liverpool che non può spendere.

Anno scorso mentre noi portavamo a casa Hakimi, il Barcellona pagava Suarez, Rakitic e Vidal per andarsene. Quest’anno porteranno a casa giocatori coetanei dei sopracitati a 0.

Il mondo del calcio sta andando a puttane, forse finché gli stadi saranno chiusi sarà così, ma io da Campione d’Italia chiuderò gli occhi sino a quando il colpo non sarà troppo forte. (verosimilmente la cessione di un mio beniamino)

Tutti mi assicurano che questo accadrà. E allora sicuramente io mi sto solo illudendo. Ma merito questa illusione.

E poi come sempre accade, del futuro non si sa nulla. Si sceglie di credere sempre a qualcosa, e quasi mai quel qualcosa si realizza per come lo avevamo immaginato. Non trovo convenienza oggi per la mia sanità mentale a credere nella più profonda dismissione.

Non credo realistico nemmeno pensare ci si presenti ai prossimi blocchi di partenza come gli unici fortemente penalizzati dalla pandemia.

La mia illusione è questa, anche in una situazione normale avremmo dovuto battagliare con una Juve con un allenatore (anno prossimo si), con un Milan con i crediti della Champions in più, e con una Roma con Mourinho come manager. E probabilmente comunque senza Conte.

Insomma, non sto cercando di consolare nessuno, sto mantenendo viva la mia illusione.

"Finalmente questo mondo è un nulla, e tutto il bene consiste nelle care illusioni" twittalo

Nic92

Nato dall'incontro tra l'unico tifoso cagliaritano non isolano e una grande tifosa di Batistuta, fortunosamente incontra l'Inter e se ne innamora. Ha in Julio Cesar il suo spirito guida.

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