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Eredivisie 2021/22: i migliori Centrocampisti

Eccoci di nuovo qui, a passare in rassegna i giocatori che più mi hanno colpito nella stagione 2021/22 per quanto riguarda l’Eredivisie e il mondo del calcio olandese in generale.

Dopo i difensori, è il turno dei centrocampisti. Come detto precedentemente nel post sui difensori, i nomi che potrete vedere qui sono un po’ i soliti che si sono fatti lungo la stagione, complice la visibilità che le coppe Europee hanno dato al calcio olandese. In maniera abbastanza sorprendente, le cinque squadre che hanno partecipato alle competizioni UEFA per club, hanno tutte passato le fasi a gironi, o comunque si sono trovate a giocarsi gli scontri diretti a febbraio/marzo: una in Champions League (l’Ajax), 4 in Conference League (AZ, Feyenoord, Vitesse e PSV), con i “Boeren” che detengono il poco invidiabile record di aver giocato partite di tutte e tre le coppe nella stessa stagione.

Gli incroci con la Roma da parte del Vitesse e del Feyenoord, più qualche big match capitato alle altre partecipanti, ha messo in mostra ad un pubblico più numeroso del solito molti giocatori interessanti che militano in Eredivisie. La solita tradizione dei centrocampisti arancioni, poi, ha fatto il resto portando alla ribalta quelli che vedrete qua di seguito.

Anche in questo pezzo, tengo a precisare che questa rassegna non ha pretese di oggettività: è la mia opinione di appassionato e i nomi elencati sono solo il riflesso del mio gusto calcistico, niente di più, niente di meno.

È assolutamente logico, quindi, che per coloro che guardano come me il campionato olandese, questi nomi possano essere tranquillamente rimpiazzati da altri. L’ordine (dal più basso in classifica al più alto) è vagamente basato su come ho visto il giocatore esprimersi nella stagione, più che su un valore assoluto del giocatore stesso. Per cui se vedrete, ad esempio, un Vidal in una posizione più alta di Barella, non vuole assolutamente dire che ritenga Vidal in assoluto più forte di Barella, per intenderci, ma solo che, complessivamente e secondo il mio modestissimo parere, Vidal ha avuto una stagione migliore di Barella.

Iniziamo, quindi, con i migliori centrocampisti dell'Eredivisie 2021-22. twittalo

#10Sondre Buskerud TRONSTAD, Vitesse Arnhem, agosto 1995, centrocampista difensivo, Norvegia (48 pres. stag., 4 gol)

Tronstad fa parte dell’attuale generazione di buoni o molto buoni centrocampisti norvegesi che, escludendo il talento di Martin Ødegaard, sono tutti un po’ uguali, va detto, un po’ tutti con le stesse caratteristiche: buon passo, tanta corsa, interdizione, tecnica non eccelsa, prestazioni solide: Berge (il più tecnico del gruppo, probabilmente), Aursnes, Thorsby, Midtsjø e, appunto, Tronstad, che però è il meno noto e reclamizzato.

Un po’ perché gioca nel Vitesse, un po’ perché forse, effettivamente, ha qualcosa in meno degli altri. Però, anche messo a diretto confronto con il suo connazionale Aursnes del Feyenoord, in questa stagione non ha assolutamente sfigurato. Nel centrocampo a tre di Letsch, Tronstad ha fatto il “Brozovic” con grande efficacia e solidità. Certo, senza nessun lampo di classe, ma abbastanza per diventare una colonna imprescindibile dei gialloneri.

Il classico centrocampista di sostanza che piacerebbe a moltissimi allenatori italiani, e di certo se una squadra di medio-bassa serie A facesse un pensierino su questo ragazzo, probabilmente non sbaglierebbe nel rapporto prezzo d’acquisto-resa in campo.

#9 – Dani DE WIT, AZ Alkmaar, gennaio 1998, interno offensivo/mezzala, Paesi Bassi (47 pres. stag., 9 gol)

Rimasto “orfano” dei compagni talentuosi emigrati all’estero con ricchi contratti (ma senza che nessuno di loro sia riuscito a brillare particolarmente: Idrissi, Stengs e Boadu hanno avuto tutti una stagione mediocre, in qualche caso pessima), e soprattutto senza il suo mentore Arne Slot, De Wit si è caricato la squadra sulle spalle e l’ha portata di nuovo in alto, là dove in pochi onestamente pensavano che riuscisse ad arrivare.

L’AZ ha raggiunto la qualificazione in Europa grazie ai playoff brillantemente vinti. De Wit è stato uno dei grandi protagonisti nei doppi scontri con Heerenveen e Vitesse, segnando due gol pesanti, e portando quindi i suoi a giocarsi il 21 luglio prossimo l’andata del secondo turno preliminare della Conference League 2022/23 contro la vincente tra Tre Penne e Tuzla City

Il carattere molto deciso e di elevata intensità agonistica di questa mezzala offensiva, ma forse mai come in questo caso l’etichetta di “tuttocampista” è azzeccata, è sicuramente la sua dote migliore. Ma le capacità di inserimento, l’agonismo e la solidità tecnica che ogni giocatore “scuola Ajax” si porta dietro, ne fanno un interprete ideale per chi gioca con un 4231 o un 433 che faccia scivolare spesso uno dei due interni nella posizione a ridosso della punta.

Anche in questo caso, come in molti altri, non capisco come uno così sia ancora ad Alkmaar. Secondo me dovrebbe e potrebbe giocare in un campionato più probante, ma l’assenza di rumors su di lui per ora fa pensare ad una sua permanenza.

#8 – Adam MAHER, FC Utrecht, luglio 1993, regista, Paesi Bassi (34 pres. stag., 2 gol)

Cosa posso dire di nuovo su Maher? Era nella mia lista due anni fa, era nei dieci nomi di mezza stagione, e sempre per lo stesso motivo: è uno dei migliori giocatori del campionato, senza se e senza ma.

Ora, magari, è invece interessante capire due cose: la prima è perché Maher non abbia mai avuto voglia di fare delle esperienze di un certo livello all’estero. Un giocatore della sua classe, che già nel 2014 s’è fatto un mondiale e non da comprimario in un’Olanda arrivata terza, che ha giocato da protagonista assoluto del PSV campione d’Olanda di quegli anni insieme a Depay, Guardado e Wijnaldum, ebbene, a 28 anni quanti ne ha oggi non dovrebbe giocare nell’Utrecht. E ripeto: non è che giochi nell’Utrecht nel modo in cui capita a tanti giocatori di classe superiore che, per mille motivi diversi, a volte decidono di accasarsi a un livello più basso e vivacchiare di rendita.

Nossignore: Adam Maher gioca nell’Utrecht da giocatore top Eredivisie, regista come ce ne sono pochi in assoluto. Non può non stare nei primi dieci centrocampisti del campionato olandese, e molto probabilmente tra i 15 giocatori migliori della lega.

La seconda cosa da capire è che, se me lo ritrovo sempre tra i migliori del campionato, allora vuol dire che il suo livello è decisamente sprecato per l’Utrecht, e sarebbe interessante scoprire perché non voglia, se non andare a provare l’esperienza all’estero, almeno giocare in uno dei tre top club, visto che la cifra tecnica glielo consentirebbe ampiamente.

Rimarrò con i dubbi e, con molta probabilità, sarò di nuovo qui a scrivere le stesse cose tra due anni, dopo altri due campionati in cui lui sarà, come al solito, tra i migliori in assoluto, giostrando in mezzo al campo come i grandi direttori d’orchestra fanno con i loro musicisti.

#7 – Guus Berend TIL, Feyenoord, dicembre 1997, interno/sottopunta, Paesi Bassi (48 pres. stag., 21 gol, naz. A)

Non è un refuso, avete letto bene: questo signore, da centrocampista offensivo di un 4-2-3-1, alla “Nainggolan” spallettiano, per intenderci, ha fatto 21 gol in stagione. Il Feyenoord, se comprendiamo tutte le competizioni disputate nella stagione appena conclusa, ha segnato l’incredibile numero di 120 reti, di cui 43 in Conference League. Perciò qui parliamo di un centrocampista – non una punta, quindi – che ha segnato un sesto dei gol fatti dalla sua squadra!

Ora, è evidente che il modulo di Arne Slot lascia molta libertà alla “sottopunta”, e anzi è suo preciso dovere farsi sempre trovare in area e buttarsi dentro. Il fisico di Guus Til, una mezza specie di Milinkovic-Savic meno elegante e atletico da vedere, è poi perfetto per sfruttare quel tipo di situazione: tiro, tap-in, colpo di testa, tutto è buono per un centrocampista fisicato che va ad occupare lo spazio in area di rigore.

La sua stagione fuori scala, in prestito dallo Spartak Mosca, gli ha aperto immediatamente le porte della nazionale, con Van Gaal che non ci ha pensato due volte a buttarlo nella mischia. Ha finito in calo, e sicuramente nel finale di stagione è stato molto meno presente e determinante (quasi invisibile nella finale contro la Roma), ma sicuramente aver tirato una stagione intera cominciando con i preliminari di Conference League al 22 luglio dell’anno scorso, non l’ha senz’altro aiutato.

Più volte l’ho nominato come possibile soluzione al desiderio di Inzaghi di avere un centrocampista con queste caratteristiche fisiche e tecniche.

Se l’è preso il PSV Eindhoven che ha trovato un accordo con lo Spartak per 3M€ (un furto, onestamente, e chissà come lo pagheranno, visto le sanzioni). A questa cifra, rischia seriamente di essere l’affare dell’anno per il calcio olandese.

#6 – Joey VEERMAN, SC HEERENVEEN/PSV Eindhoven, novembre 1998, interno/mezzala, Paesi Bassi (44 pres. stag., 10 gol)

Ho un debole per questo giocatore e non l’ho mai nascosto. Mi piace sin da quando giocava a casa sua, al Volendam, in Eerste Divisie, stagioni 2017-2019, e sicuramente il brutto infortunio che lo tenne fuori allora per quasi un’intera stagione non l’ha aiutato. Ma all’Heerenveen, Veerman ha subito dimostrato che, non solo l’infortunio era solo un brutto ricordo, ma anche che lui in Eredivisie ci stava alla grandissima.

Mi piace perché è quel prototipo di centrocampista che io vorrei sempre nella mia squadra: duttile, sa fare bene tutto, gioca da mezzala, da regista, da interno, a volte anche da interditore. Schmidt (l’allenatore del PSV) a un certo punto, viste le assenze sulle fasce, l’ha messo all’ala destra, come se fosse un regista esterno. E senz’altro questo è stato il ruolo dove ha sofferto di più ed ha inciso di meno: ma nonostante questo è riuscito a dare un contributo determinante nello scacchiere tattico dell’allenatore tedesco, facendo un sacco di lavoro sporco.

Con caratteristiche un po’ diverse dall’atalantino, in lui vedo un altro Koopmeiners, capace di coprire ogni ruolo del centrocampo e per giunta in modo efficace.

La scorsa estate il suo passaggio al Verona sfumò quando sembrava tutto già fatto. Nonostante avesse dichiarato esplicitamente la sua delusione per non essere arrivato in serie A, le sue prestazioni non hanno subito la minima variazione, tanto che poi, a gennaio, il PSV se l’è portato a casa, riempiendo alla perfezione il vuoto tecnico lasciato da Van Ginkel che non riesce più a giocare a certi livelli incidendo in maniera determinante. Continuerà col PSV e scommetto fin d’ora che sarà uno dei migliori giocatori della prossima stagione. Sono molto curioso di capire dove giocherà, visto l’arrivo di Guus Til nel centrocampo dei “Boeren

#5 – Ryan Jiro GRAVENBERCH, Ajax, maggio 2002, centrocampista centrale, Paesi Bassi (42 pres. stag., 3 gol, naz. A)

Per Gravenberch parlano i numeri: a 20 anni compiuti da un mese, questo ragazzo ha collezionato 103 presenze e 12 reti con l’Ajax, considerando tutte le competizioni, 10 presenze e un gol con la nazionale maggiore con la quale ha partecipato anche all’Europeo, vinto tre campionati olandesi e due coppe d’Olanda.

È una sorpresa che se lo sia preso il Bayern Monaco per un totale, bonus compresi, di 24 milioni di euro? Ovviamente no. Però Gravenberch dovrà fare meglio di come ha fatto quest’anno.

Un po’ vale il discorso che ho fatto per Timber nel post sui difensori: in Timber si vede di più, ma a volte anche Gravenberch indulge un po’ troppo sul suo talento e sulla differenza che c’è tra lui e il livello medio del campionato olandese.

Questo fa sì che, ogni tanto, sparisca dal campo, e a quel punto Ten Hag lo fa sparire letteralmente, levandolo. E fa bene, perché uno così dovrebbe essere sempre dominante, a questo livello. Sia chiaro: niente di preoccupante in un ragazzo di, appunto, vent’anni appena compiuti: però certe attitudini vanno smorzate e cambiate immediatamente, perché in Bundesliga e al Bayern non saranno tollerate neanche la prima volta.

Rimane un giocatore fuori dal mazzo, uno dei grandi talenti del calcio europeo prossimo venturo, e sarà molto interessante vedere se riuscirà ad imporsi come i suoi mezzi lasciano intravedere, o se la sua carriera passerà attraverso cicli sinusoidali di molti alti e molti bassi.

#4 – Zian FLEMMING, Fortuna Sittard, agosto 1998, centrocampista offensivo, Paesi Bassi (28 pres. stag., 12 gol)

Quando Flemming era qui al NEC tre anni fa, in prestito dal PEC Zwolle a giocare in Eerste Divisie, io e i miei amici ci guardavamo stupiti che uno così l’avessero mandato da noi, e naturalmente sognavamo che potesse essere acquistato a titolo definitivo, perché una dozzina di gol in 25 partite o giù di lì fatti da un centrocampista, era una cosa che non vedevamo dai tempi di Lasse Schöne.

Nel 2020 il Fortuna Sittard, ambiziosa neopromossa, ci ha visto giusto andando ad acquistare a Zwolle questa mezzala talentuosa e grintosa. Un mix tra De Wit, Veerman e Til, tutti citati qua sopra, Flemming si è trovato a fare il “tuttocampista” più per necessità che per caratteristiche sue individuali, a causa di un insieme tattico e tecnico molto povero come quello del Fortuna, soprattutto in questa stagione dove solo l’impresa all’ultima giornata, proprio qui a Nimega, ha permesso ai gialloverdi di non retrocedere.

Carattere da vendere come De Wit, mezzi tecnici da mezzala pura come Veerman, e senso del gol e ruolo come Til, in un 4-2-3-1: ha segnato dodici reti su un totale di 36 realizzati dal Fortuna, e questo dice tutto su di lui e, purtroppo per i tifosi della squadra limburghese, anche della sua squadra.

Il manifesto di Zian Flemming è tutto negli ultimi 90′ giocati al De Goffert, con il NEC a caccia della vittoria per andare ai playoff per il posto in Conference League, e il Fortuna a cercare i tre punti – il pareggio non bastava – per rimanere aggrappati all’Eredivisie

Flemming segna il gol del vantaggio, molto elegante, al 13′ e poi combatte come un leone per tutta la partita facendosi trovare dovunque, dalla difesa all’attacco, fino al capolavoro del 92′ dove si sostituisce al portiere già battuto e in tuffo di testa sulla linea di porta salva il risultato. Per me era già abbastanza assurdo vederlo ancora al Fortuna Sittard all’inizio della scorsa stagione, ma se rimane lì anche quest’anno, con una valutazione di 3 o 4 milioni di euro, vuol dire che ci sono davvero un sacco di DS in Europa che dormono alla grandissima.

Aggionamento 8 luglio: il Millwall ha acquistato Flemming per 2 milioni e mezzo di euro.

#3 – Edson Omar ÁLVAREZ VELÁZQUEZ, Ajax, ottobre 1997, centrocampista difensivo, Messico (41 pres. stag., 5 gol, naz. A)

È stato l’anno dei giocatori tradizionalmente non tanto comuni da trovare nel calcio olandese: il centrocampista difensivo d’ordine. Abbiamo parlato di Tronstad, e sicuramente anche Aursnes al Feyenoord ha fatto molto bene. Ed ecco Álvarez: il messicano è stato l’architrave del gioco di Ten Hag, gioco un po’ diverso dal solito visto negli anni scorsi.

O meglio: certo, sempre la ricerca della verticalizzazione e degli scambi in velocità sfruttando la grandissima qualità di quelli davanti, da Antony a Tadic per passare da Berghuis e le altre riserve, tutte con caratteristiche tecniche molto elevate. Ovvio quindi che la pressione sulla ripartenza avversaria doveva essere fatta con grande presenza fisica ed agonistica. Gravenberch ma soprattutto Edson Álvarez hanno garantito questo lavoro, e nel caso del centrocampista messicano, il lavoro è stato fatto a regola d’arte.

Quando è arrivato dal Club América nell’estate del 2019 non ha sicuramente impressionato ed ha passato una stagione mediocre; certo, era l’anno post-semifinale di Champions, e ripartire dall’Ajax senza i suoi gioielli ha “bruciato” parecchi acquisti di quell’estate (uno su tutti: Razvan Marin, ad esempio). Álvarez è stato bravo a tirare fuori il meglio da quell’anno passato più in panchina che in campo: ha osservato, ha studiato, s’è ambientato.

Dalla stagione successiva, il messicano è diventato sempre più “pesante” nell’economia della squadra, fino ad arrivare all’imprescindibilità di quest’annata: Álvarez ha giocato 38 volte da titolare, su un totale di 41 presenze. L’ultimo gol della stagione dell’Ajax, ad Arnhem, è stato suo: la ciliegina sulla torta.

Ten Hag ha rinunciato più spesso a Gravenberch che ad Álvarez, e questo dice pressoché tutto. Sulle prospettive del giocatore, il mio modesto parere è che l’Ajax se lo terrà stretto proprio per garantire una certa solidità strutturale all’allenatore subentrante, Schreuder, cercando di ammorbidire il più possibile il passaggio di consegne e sfruttando la solidità difensiva che questo ragazzo fornisce in ogni gara. Ma in un campionato come la serie A, Edson Álvarez sarebbe titolare quasi dovunque, e nelle tre big sarebbe probabilmente la prima soluzione difensiva a centrocampo tra le riserve, lottando forse anche per un posto nell’undici di partenza.

#2 – Orkun KÖKÇÜ, Feyenoord, dicembre 2000, interno/regista, Turchia (50 pres. stag., 9 gol, naz. A)

Scelgo di sbilanciarmi e lascio da parte i mezzi termini: Orkun Kökçü è attualmente in Europa il giocatore più simile a Niccolò Barella che ci sia in circolazione. Un po’ meno corsa, probabilmente, un sinistro più educato del destro di Barella, ma siamo lì. E soprattutto stiamo assolutamente parlando della stessa posizione in campo: interno destro, a volte sinistro. Ma nella formazione tipo di Slot, il turco di Haarlem gioca esattamente nella mattonella del centrocampista nerazzurro.

Poi bisogna tenere conto dell’età: Kökçü ha 21 anni, quasi 130 presenze col Feyenoord, esperienza nelle coppe Europee e una quindicina di presenze con la sua nazionale, dove a centrocampo fa coppia con Çalhanoğlu. Barella a 21 anni aveva appena finito la sua seconda stagione a Cagliari e aveva esordito in nazionale.

Quindi, tirando le somme, diciamo che a mio parere il paragone ci sta tutto: per Kökçü, così come è stato per Barella alla sua età, è il momento di fare il salto e di andare a giocare in un campionato più competitivo. Chi ha visto la finale di Conference League contro la Roma, anche senza conoscerlo, l’ha subito individuato come il migliore dei suoi assieme a Senesi.

Ed è così: Kökçü è stato il miglior interno del campionato olandese, giocando costantemente e con una regolarità di prestazione impressionante. Il livello fornito dalle sue prestazioni è stato quello che gli appassionati hanno potuto vedere nella partita di Tirana.

Detto tutto ciò, non sorprenderà nessuno sapere che, nello sciagurato caso di una partenza di Barella, come da qualche parte s’era ventilato, il mio sostituto numero uno sarebbe questo ragazzo del Feyenoord, senza se e senza ma. Voci di mercato nei giorni in cui sto scrivendo questo post lo danno vicino al West Ham: così come per il nostro Niccolò, l’intensità della Premier League è il banco di prova ideale per vedere questo giocatore all’opera.

#1 – Ibrahim SANGARÉ, PSV Eindhoven, dicembre 1997, centrocampista difensivo, Costa d’Avorio (49 pres. stag., 4 gol, naz. A)

Se guardate poco più sopra, potreste fare il copia incolla: vi ho appena detto che il centrocampista difensivo d’ordine è il ruolo che è andato per la maggiore nella stagione olandese appena conclusa. E chissà, forse non è un caso se il numero medio dei gol segnati si sia abbassato dai 3,00 a partita della stagione 2020/21 ai 2,86 della stagione appena conclusa: il 5% in meno.

Sangaré è stato incredibilmente determinante per le sorti del PSV di quest’anno. Arrivato nel 2020 con un certo scetticismo, ha subito sfoderato una discreta stagione, ma senza impressionare troppo. Nella stagione appena conclusa, invece, ha dominato il centrocampo dei “Boeren”, regalandosi anche qualche rete che di solito non è nel suo repertorio.

Però, ancora una volta, l’ivoriano è il manifesto dell’abilità delle squadre olandesi non solo di costruirsi in casa i giocatori, come da sempre fanno, ma anche di andare a scovare quelli buoni ma ignorati da tutti

Il PSV se l’è andato a prendere a Tolosa, dove era retrocesso in Ligue 2, per la modica cifra di sette milioni di euro. Certo, con la crisi di oggi non sono pochissimi, ma il Newcastle se lo vuole portare via a 35, almeno così si sente dire in giro. Chi fa player trading, e purtroppo a quanto pare mi sembra che l’Inter ci sia dentro in pieno, deve assolutamente imparare a fare queste operazioni (e non che ci si possa lamentare dell’operato quasi miracoloso di Marotta e Ausilio, ci mancherebbe, ma piuttosto come considerazione generale).

Di certo, come detto per Álvarez, Sangaré potrebbe tranquillamente prendersi il palcoscenico di qualsiasi squadra italiana o quasi. Certo, c’è da dire anche che nessuna delle squadre italiane in questo momento ha 35 milioni di euro da spendere per un centrocampista difensivo.

E con questa rivelazione assolutamente sorprendente sullo stato di salute economica del calcio italiano, chiudiamo. Alla prossima!

Hendrik van der Decken

Il capitano dell'Olandese Volante, condannato a guardare il calcio per l'eternità senza mai vedere il 433 in nerazzurro. Posso toccare terra solo quando l'Inter vince in Europa, perché quando accade c'è sempre un "Oranje" in squadra. Mentre navigo, guardo l'Inter, un sacco di Eredivisie, Jupiler League e Keuken Kampioen Divisie, bestemmiando l'Inter e il N.E.C.

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veleno
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Campione Bauscia
1 anno fa

Come ho scritto in altre occasioni non seguo il calcio europeo, anche per cause tecniche. Mi complimento con te per il panorama vasto e preciso e dell’ampio ventaglio di giocatori presentato. Da girare a Marotta/Ausilio che credo li conosceranno già o dovrebbero conoscere essendo il loro mestiere. Non ci sono le loro valutazioni economiche, fattore che interessa sicuramente ed esclusivamente alla proprietà

Semperfi
Semperfi
Leggenda Bauscia
1 anno fa

A CC io voto Flemming, secondo te, Asllani in che posto della classifica lo mettiamo?
Io primo ma, mi piacerebbe leggere una valutazione tecnica.
Complimenti per il report, aspetto l’attacco.😉

Cipe64 (l'Interista analogico spatentato )
Cipe64 (l'Interista analogico spatentato )
Leggenda Bauscia
Rispondi a  Semperfi
1 anno fa

Sempre tanta ciccia nei suoi pezzi…e si esce un po’ dalle solite discussioni circolari… che un po’ me l’han fatta “a torroncino” come si dice da me.

Semperfi
Semperfi
Leggenda Bauscia

sono d’accordo, per i circolari rivolgersi a Andrea(conaffetto)
Una volta si parlava di viaggi di figa e di altri argomenti poi, è arrivato C e ha spaccato giú tutto.😂
PS: alla ciccia preferisco un cocktail di gamberi troppo caldo, ma hai reso l’idea.

Cipe64 (l'Interista analogico spatentato )
Cipe64 (l'Interista analogico spatentato )
Leggenda Bauscia
1 anno fa

Hendrik è sempre un piacere leggerti…in combinazione con qualche video di skills associati ai nomi che proponi.

Veerman, che non conoscevo, piace molto anche a me.
Mi sembra abbia ottima tecnica e visione di gioco…se poi è anche duttile come tu dici…

Semperfi
Semperfi
Leggenda Bauscia

Ciao Cipe era un pezzo che non scrivevi.. benturnà.

Cipe64 (l'Interista analogico spatentato )
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Leggenda Bauscia
Rispondi a  Semperfi
1 anno fa

Uellà.

bellins (Il Rincoglionito Patentato)
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Leggenda Bauscia

#apostocosi

Cipe64 (l'Interista analogico spatentato )
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Leggenda Bauscia

#apostolaminkiazza
Il mio cuore sanguina ancora per Arduro

Ultima modifica 1 anno fa by Cipe64 (l'Interista analogico spatentato )
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Leggenda Bauscia

#gnegnegne

Cipe64 (l'Interista analogico spatentato )
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Leggenda Bauscia

Perchè se n’è andato?
Perchè solo ora?

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Semperfi
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