Bauscia Cafè

Clamoroso al Bernabeu

La partita di domani sera è a tutti gli effetti da iscrivere alla categoria “notti europee” di nostalgica e gloriosa memoria. Purtroppo in ballo non c’è nulla di effettivamente glorioso, a parte un utilissimo e per niente scontato – visti i recenti anni – passaggio del girone iniziale di Champions’; ma il fatto, già molto bene descritto da Julione94 nel post di ieri, di non essere completamente padroni del nostro destino rende la serata pregna di quell’aura un po’ magica e per certi versi afrodisiaca, comunque eccitante, che solo certi scontri diretti in Coppa Campioni (si lo so, non si chiama più così) sanno regalare. Di solito queste partitone sono in primavera, noi purtroppo si è costretti ad anticipare i tempi per nostre mancanze prolungate nelle partite precedenti. Il fatto è che questo balordo girone ci ha regalato un’ultima giornata in cui nulla è dato per scontato e tutto può ancora succedere. Sicuramente uno spettacolo interessante per uno spettatore neutrale, sicuramente una ennesima serata con farmaci anti-infartanti sul comodino di tutti i tifosi interisti.

Ho provato ad immaginarmi alcuni scenari, tutti terribilmente plausibili.

SCENARIO 1

Siamo in vantaggio di 3-0 contro gli avversari ucraini dopo 12 minuti del primo tempo. Tripletta di Lukaku che ha segnato il terzo gol contro la sua volontà, tirando la palla contro la bandierina del corner che però si è spezzata imprimendo al pallone una traiettoria ad uscire che ha beffato il portiere avversario. La notizia giunge a Madrid, il Real ed il Borussia apparecchiano un picnic con tovaglia bianca a scacchi nerazzurri. Hazard affetta il salame in mezzo al campo. Ramos porta le coccinelle. La notizia rimbalza a Milano dove Conte, furioso, fa entrare Ranocchia e lo mette unico difensore. Tempo 8 minuti e si torna sul 3-3, il tempo scorre ma la partita non si risblocca, Conte mette Ranocchia unica punta, il giocatore umbro manca per un soffio il 4-3 di testa al 94esimo. Siamo fuori, rimpianti.

Buonissima questa insalata di riso, Valentino! Senza formaggio vero?

SCENARIO 2

Partite tese, non si sblocca il risultato a San Siro così come a Madrid. La sensazione è quella di una doppia sfida a scacchi, modello “La regina degli scacchi” ma con meno belle donne come protagoniste. Si arriva al 90esimo, entrambe le partite sono sullo zero a zero. In entrambi i casi si aspetta di vedere come finirà l’altra partita prima di sferrare un attacco finale disperatissimo. Ogni allenatore decide di prolungare l’agonia generale facendo ammonire di proposito un proprio giocatore e prolungando così la sofferenza 30 secondi alla volta. Finite le ammonizioni si passa alle doppie ammonizioni. Le partite finiranno in contemporanea, all’1.45 orario del meridiano di Greenwich, 7 contro 7 in entrambi i campi. Siamo fuori, rimpianti.

SCENARIO 3

Il Madrid gioca sul velluto, è sopra di due gol dopo venti minuti, i tedeschi si stanno sciogliendo come neve teutonica al sole spagnolo, il tutto senza mettere la crema solare. Tutto in discesa per l’Inter che deve segnare un solo gol contro gli scarsissimi e stanchissimi ucraini, arrivati a piedi a causa di una eruzione-lampo di un vulcano nuovissimo, in zona balcanica. Gol che però non arriva. Chiudiamo con 32 pali, 21 traverse, Eriksen in porta e Ranocchia punta. Un Conte furioso arriva in conferenza stampa portando lo scalpo di Sensi che non è pronto cazzo e dichiarando che non si può mangiare in un ristorante da 100 euro con solo 98 euro senza ammazza caffè offerto. Siamo fuori, rimpianti.

SCENARIO 4

Tutto regolare a Milano, un 2-0 tranquillo a metà del secondo tempo quando giunge la notizia del vantaggio del Madrid firmato Casemiro, seguito due minuti dopo dalla notizia di un rigore sempre per la forte squadra spagnola. Tutto sembra apparecchiato al meglio quando ai nostri sembra sopraggiungere una certa e stranissima ansia da prestazione. Passaggi sbagliati, posizionamenti difensivi a membro di segugio, e gli ucraini ci segnano il 2-1. Parte lo psicodramma quando Handanovic viene espulso per fallo da ultimo uomo in seguito alla sua prima uscita annuale. Il labiale coglie il portiere sloveno sconsolato dire “lo sapevo io che non si deve uscire mai” mentre raggiunge gli spogliatoi; in porta va Brozovic perché Conte preferisce tenere l’ultima sostituzione in serbo per il 91esimo per far entrare Eriksen e far esplodere i fegati del 90% dei tifosi nerazzurri (tutti quelli che donano l’8×1000 ogni anno ad Emergency, tra l’altro); il croato para il rigore ma in un eccesso di esultanza becca la seconda ammonizione e rimaniamo in 9, con portieri volanti a vista. Prendiamo il pareggio, Eriksen entra alla fine, siamo fuori, rimpianti.

eccallà!

SCENARIO 5

Vinciamo noi e vince il Real, entrambe agilmente. Siamo qualificati, mancano 2 minuti alla fine, Putin dichiara guerra all’Ucraina e i giocatori dello Shakthar sono chiamati immediatamente alle armi; gli ucraini chiedono prima la sospensione della partita, concessa dalla UEFA; quando si rigioca tornano mutati geneticamente e ci fanno 324 gol in 2 minuti, record mondiale. Siamo fuori, rimpianti.

SCENARIO 6

Partite tese da entrambe le parti, verso la fine del primo tempo il Real va a sorpresa in svantaggio. Noi facciamo il nostro e segnato prima con Lukaku e poi con Hakimi, e aspettiamo. Nulla succede a Milano, ma è clamoroso al Bernabeu: il Real prima va sotto 2-0 e poi segna 3 gol in 4 minuti con doppietta di Sergio Ramos che nel finale di partita abbandona il campo per andare a posare per la sua statua in oro massiccio a grandezza naturale. Passiamo noi e gli spagnoli, tutti contenti, tutti felici, ma Eriksen è entrato all’82esimo. Parte un movimento nazional-popolare in difesa dei diritti dei giocatori danesi, si creano tensioni a livello nazionale, il governo fa pressione con la UEFA affinché si risolva la situazione, dalle scrivanie svizzere l’unica soluzione è quella di rigiocare la nostra partita in maniera inclusiva, facendo giocare tutt* e sopratutto almeno 45 minuti a Eriksen, che ne giocherà 47 nella vittoria per 3-0 contro gli sparring partner ucraini. Tutti contenti, tutti felici, ma si nota come Padelli abbia giocato solo 4 minuti: parte un movimento nazional-popolare che…

(si, lo so che il Real non gioca al Bernabeu, ma d’altronde parlo di Coppa Campioni io, che ne potete sapere voi!)

Vujen

Classe '85, marchigiano, interista da tre generazioni. Appassionato di fotografia, Balcani e cose inutili ma costosissime. I suoi pupilli sono Walter Samuel e l'indimenticabile Youri Djorkaeff. Lautaro più altri 10.

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