Andare fuori quest’anno sarebbe però ancora più dura da digerire anche perché il girone è più abbordabile, per quanto equilibrato, e una terza eliminazione consecutiva costringerebbe a porsi quesiti forse più complessi che vadano oltre ai singoli errori individuali commessi(dai giocatori, dall’allenatore o dagli arbitri).Ci manca ancora esperienza? è un problema di gioco? di allenatore? Di approccio alle gare decisive? Sarebbero veramente tante le domande che sorgerebbero e poche le risposte univoche.
Ciò che mi preme però sottolineare con questo articolo riguarda più noi tifosi che la squadra: mi sembra di riscontrare sui social e nelle chat interiste un atteggiamento critico a priori che punta più a voler difendere le proprie posizioni che a cercare di capire i possibili motivi che ci portano talvolta a perdere o pareggiare partita abbordabili. Mi spiego. Tutti noi notiamo alcuni difetti indiscutibili in Conte e alcuni suoi limiti caratteriali e tattici ma vedo una frangia cospicua di tifosi che quasi si augurano di perdere per poter dire: “visto? Ve l’avevo detto. Questo è uno juventino, questo non sa leggere le partite etc.” O ancora: ovviamente tutti ci rammarichiamo di vedere Eriksen sedere in panchina quando solo un anno fa è stato accolto tra mille fanfare ma se vinciamo con Gagliardini (Sassuolo) e Brozovic (Borussia) che si dimostrano tra i migliori in campo che senso ha commentare per prima cosa a fine partita che Conte sta svalutando un campione e che lo costringerà ad andarsene a gennaio? Che senso ha criticare Handanovic quando non si butta per provare a prendere palloni che passano a fil di palo e poi sminuire i suoi miracoli dicendo che per un portiere dell’Inter devono essere parate nella norma? Si insiste sempre sulle stesse cose negative e non si sottolinea mai le novità positive (penso alla crescita sotto Conte di Bastoni, Barella, Darmian e Lukaku per citare alcuni).
Tutto questo semplicemente per dire che il tifoso è tifoso e in quanto tale è normale che faccia prevalere la parte sentimentale su quella razionale ovviamente. Se scendiamo in campo come contro il Real due settimane fa è più che legittimo criticare ed arrabbiarsi.
Insomma la faccio breve: siamo ad un bivio della stagione, i 90 minuti di mercoledì ci diranno moltissimo del nostro livello di maturità raggiunto ma purtroppo la Champions è la competizione dei dettagli per cui basta un gol in più o in meno per costringerci a rimandare l’appuntamento con gli ottavi almeno al 2021, nove anni dopo il Marsiglia. Per quanto doloroso ci sarebbero ancora due terzi del campionato da giocare e mai come quest’anno con una Juventus così il titolo è contendibile. Se non passeremo sarà una sconfitta dura da digerire per tutti ma vi prego se andrà male non dite “avevo ragione a criticare tizio o caio” perché date l’impressione che il bene dell’Inter sia secondario rispetto alla soddisfazione del vostro ego.
Dopo due partite giocate bene contro spazi più ampi, torniamo a giocare contro la nostra nemesi attuale: la squadra a specchio. Cosa proporremo (proporremo qualcosa)? twittaloPer questo: tutti insieme, sosteniamo i ragazzi. Mettiamo da parte i preconcetti e le posizioni aprioristiche su allenatore e giocatori. Comunque andrà, ci saranno ancora sei mesi per tornare ad alzare un trofeo.