Bauscia Cafè

Al toro bravo

“Al toro bravo, y al hombre bravo, no se levantes nuca la mano.”

Nei paesi di lingua spagnola il significato della parola “bravo” non è qualcosa di banale e immediatamente decifrabile, ma cambia a seconda del contesto. Bravo può voler dire audace, oppure valoroso, oppure ancora feroce. Indomito, che è specificatamente un significato molto spesso associato all’immagine latina del toro. Coraggioso, volendo riassumere e generalizzare forse un pochino troppo.

Nell’etimologia dello spagnolo sudamericano, il concetto di “bravo” è qualcosa che va compreso ed analizzato sul momento, che varia da secondo a secondo, che non è mai uguale a se stesso ma si plasma, si modifica, si adatta, ogni volta in una veste nuova. Ma il significato di base, quella cosa che ti senti dentro, è lo stesso. Parla di un valore, di un quid in più, di un moto di forza, di vita, forse della vita stessa.

C’è un personaggio che nel mondo interista mi (e oserei dire “ci”) ha risvegliato da quel torpore tutto europeo del già visto, già capito, già vissuto. Si chiama Lautaro Martinez e manco a dirlo, è soprannominato “el toro”.

Non è questa la sede per delle biografie più o meno complete, più o meno interessanti, quelle potrete trovarle ovunque nel web, sia più recenti che relative alla sua iniziale esperienza al Racing. Quello che mi interessa è parlare di Martinez e del concetto di decimo. Decimo come numero di maglia, non certo a caso, ma sopratutto decimo inteso come decimo di secondo. Il tempo necessario affinché Lautaro elabori la situazione generale in campo e decida di sparigliare le carte per fare qualcosa che né io, né voi, ne tutto il resto del pubblico, dei compagni, forse anche di quella parte razionale di sé, aveva in mente sino appunto ad un decimo di secondo prima.

Martinez è istinto puro. Pura elaborazione dell’attimo.

Questo non vuol dire che il giocatore non sia un grande professionista; sono noti i suoi interessi per le scienze nutrizionali e si ha comunque la sensazione di un ragazzo attento, motivato, con la testa sulle spalle, sicuramente non un montato – e di centravanti montati ne sappiamo qualcosa, ahimè – aldilà delle chiaramente evitabili dichiarazioni di suo padre, un anno fa di questi tempi. Semplicemente è un giocatore non decifrabile nelle sue scelte secondo dopo secondo, e questo ai miei occhi è ciò che lo rende diverso dagli altri, sicuramente interessante, potenzialmente esaltante.

Se andiamo a spulciare nella nostra rosa, riusciremo ad associare a ciascun calciatore offensivo una sua giocata caratteristica. La corsa a rientrare di Politano, la sgroppata più sterzata di Candreva, il gioco di sponda con richiamo all’ “uno-due” di Lukaku (sebbene questa settimana anche lui abbia estratto un bel cilindro dal suo cappello); nella storia recente il discorso non cambia. Icardi, Perisic, sono tutti riconducibili a delle giocate, o a dei movimenti “iconici”. Eppure questa schematizzazione non è possibile quando si parla di Lautaro.

Mai domo.

Martinez non è un giocatore che segue pattern prestabiliti, mentali o tattici che siano. Non è un giocatore abitudinario, nel senso che non si adagia mentalmente nel ripetere una giocata ritenuta “sicura”. È piuttosto un amante della sfida, dell’uscire dalla tanto famosa in questi tempi zona di comfort per andare a testare con mano territori inesplorati. Gli stessi gol segnati dall’inizio dell’anno sono completamente diversi l’uno dall’altro. Un tiro dal limite dell’area, una bordata da 30 metri (deviata è vero, ma solo pensarla una soluzione del genere, non è cosa da tutti), un gol di rapina, e calci di rigore – al netto dell’errore contro il Dortmund – tendenzialmente messi in cassaforte. Tutte queste scelte, queste sequenzialità di decisioni – attenzione, non prive di errori, come è umano e normale che sia – si compiono nello spazio di tempo che c’è tra la presenza di un evento e la sua decodificazione. In un decimo di secondo, appunto.

E la cosa -almeno ai miei occhi – è terribilmente affascinante.

In un periodo storico in cui il calcio si sta spostando all’ennesima potenza in una esaltazione di fisicità e di schemi riprodotti sempre più velocemente, un “bug” di sistema come Lautaro Martinez spariglia completamente le carte. twittalo

Non ricordo quale telecronista disse, durante un match, che certe giocate di Lautaro, certi movimenti inpronosticabili, da “serpente” diciamo, gli ricordassero quelle fatte a suo tempo da Romario. Ma il calcio di 25 anni fa non ha nulla a che vedere con quello attuale, troppo distante il livello di intensità, di velocità di esecuzione e quindi di pensiero, tra quello di allora e quello di adesso.

La cosa che potenzialmente può far esaltare tutti i tifosi interisti, e chiaramente quelli argentini, è che oltre alla capacità di improvvisazione Lautaro unisca appunto, una ferocia, un coraggio, un essere “mai domo” fuori dal comune. Come un toro imbizzarrito, indomabile per natura, il 10 dell’Inter piega i decimi di secondo alle sue giocate e a ciò che il suo istinto riesce ad elaborare, prima degli altri, più incisivamente degli altri. Sbaglierà, ha già sbagliato, deve ancora migliorare tanto sotto porta ad esempio, ed a volte sembra correre un pochino a vuoto, ma va lasciato libero di affinare il suo processo di crescita e di esperienza in campo e nei campi di Italia e di Europa, con comprensione, indulgenza, e trasporto. Apprezzando partita dopo partita quel che questo ragazzo venuto da Bahia Blanca può arrivare a regalarci.

Come si dice nei territori dove certi animali sono più che animali, ma cultura, storia e sangue, “al toro coraggioso e all’uomo coraggioso, non si alza mai la mano”.

A loro si lascia fare.

Vujen

Classe '85, marchigiano, interista da tre generazioni. Appassionato di fotografia, Balcani e cose inutili ma costosissime. I suoi pupilli sono Walter Samuel e l'indimenticabile Youri Djorkaeff. Lautaro più altri 10.

33 Commenti
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Filini
Filini
4 anni fa

se c’è una serata in cui esclamare a lungo Forza Toro dal pomeriggio alla sera è oggi…ma ormai mi sto arrendendo

Giàcomo
Giàcomo
Rispondi a  Filini
4 anni fa

Non mollare amico Filini, girerà il vento giusto

RicViareggino
RicViareggino
4 anni fa

A proposito di punte:
“Il Psg cade 2-1 a Digione, per Icardi 90 minuti e tante occasioni sprecate”

Marco Perroni
Marco Perroni
4 anni fa

guardavo con attenzione il tocco con cui ha dato il via all’azione del secondo gol col borussia. Sembra una cosa normale, invece è riuscito a dare il pallone alla sua destra e contemporaneamente scattare dall’altra parte. Un movimento che nella sua semplice ed immediata esecuzione ha contribuito e non poco a spaccare a metà i tedeschi.

maestro oldman
maestro oldman
4 anni fa

Ottimo post! Mi arrogo la primogenitura dell’averlo identificato alle primissime partite come un potenziale crack. Resto convinto che abbia un sensibile problema nella tecnica di calcio, che deve migliorare. L’errore è evidentemente figlio della frenesia con cui fa tutto in campo e che lo rende più forte della media. Se affina questo diventa davvero un potenziale Romario.

Gianluca Gori
Gianluca Gori
4 anni fa

Posso muovere una critica !?
Secondo me con tutti questi post si perde il filo della discussione

interella
interella
Rispondi a  Gianluca Gori
4 anni fa

secondo me no, ed ero dubbiosa con il disquis e tutto…invece trovo sempre cose nuove e belle da leggere e come dire per tutti i gusti, apri e c è un argomento interessante, direi un ottimo lavoro e uno sforzo, non è facile credo, encomiabile.

Gianluca Gori
Gianluca Gori
Rispondi a  interella
4 anni fa

non mi riferivo alla qualità dei post che ritengo superlativa ma al fatto che si perdono i commenti precedenti

interella
interella
Rispondi a  Gianluca Gori
4 anni fa

ahhh capito, però se uno vuole ed è interessato ritorna sul post precedente e può sempre leggere, rileggere e commentare o rispondere all’ argomento che interessa, poi a mio avviso dopo 24 ore un argomento è già stato sviscerato….anche troppo, ripetitivi i commenti a volte.

interella
interella
4 anni fa

che meraviglia di post! e finalmente il giusto tributo a Lautaro, che amore di giocatore, no, non si vende eh!! giù le mani da Lautaro…deve vincere con noi, un campione senza se e senza ma, ben scritto@Vujen e finalmente ti si legge.

Python
Python
4 anni fa

Intanto Sky dà Lazaro come probabile titolare.
#lasvolta

interella
interella
Rispondi a  Python
4 anni fa

Valentino sarà un predestinato.

Python
Python
4 anni fa

Postone mannaro!

estecambiasso
estecambiasso
4 anni fa

Ritengo che il Toro sia un grande acquisto.
Potenzialmente un top player vero.

In coppia con Lukaku può crescere tantissimo, sfruttando la generosità e la capacità di aprire gli spazi del gigante.
Alle volte poco lucido e/o troppo precipitoso, ma la classe, l’intelligenza e l’età sono dalla sua.

Se paraclito gobbo non si fa prendere da deliri di onnipotenza dovremmo esserci assicurati un grande campione per molti anni

modd
modd
Rispondi a  estecambiasso
4 anni fa

chi sarebbe paraclito gobbo? stereovision? non lo farei cosi ingenuo.
quanto alla crescita di lautaro, la si deve oltre che alle sue capacita’ anche all’allontanamento del suo mentore, tal icardus, che se lo teneva sotto l’ala sia come amico argentino ma anche come potenziale usurpatore del suo ruolo

Giàcomo
Giàcomo
4 anni fa

Una delle cose che mi piacciono di più di Lautaro è come esplica la sua fantasia.
Raramente lo vedi fare il funambolo, prendere palla e tenerla, mettendo in mostra numeri da circo.
Lui cerca di sparigliare le carte con un passaggio di prima, una finta di corpo, un velo.
La giocata è sempre ardita ma giusta.
Mai banale, mai fine a sé stesso.
<3

SgtPepper
SgtPepper
4 anni fa

Amen!!!
Il mio “Torito” è un grandissimo!

modd
modd
Rispondi a  SgtPepper
4 anni fa

ti stavo aspettando, in silenzio.

SgtPepper
SgtPepper
Rispondi a  modd
4 anni fa

Ciao modd!
Il Toro è il Toro!
Non ci sono santi! L’ho sempre difeso anche quando lo definivano “il nuovo Gabigol”.

sgrigna
sgrigna
4 anni fa

Bravo Vujen <3

Lautaro sta facendo tutto bene e ricordo che puro uno come Ibrahimovic ci mise un po' di tempo prima di diventare freddo sotto porta.

Tiziano
Tiziano
4 anni fa

Intanto, nonostante ci manchi tra un po’ anche il magazziniere per sto cazzo di mondiale sub 19,i ragazzini sono più duri a morire di Bruce Willis. Sotto di 2 gol contro una squadra comunque forte come la maggica, in 5 minuti 2 a 2 con Schiro’ (quello che intendeva conte quando ha detto che c’era uno quasi pronto in primavera) e Fonseca, figlio di Daniel. Avessimo in prima squadra l’abbondanza della primavera saremmo a punteggio pieno in campionato e Coppa

Tiziano
Tiziano
4 anni fa

Giustissimo.
Due sole piccole cose
(una non tanto piccola, in realta)
1) abbiamo anche Sanchez di non prevedibile, anche se Lautaro è istinto allo stato puro, darà l’età, e El Nino su basa anche su una ovviamente maggiore esperienza a questi livelli
2)purtroppo non è (ancora) vero il discorso sui rigori. Sarà bene invece che si alleni PARECCHIO. Avendo visto un certo numero di penalty battuti da Lautaro, beh quando sta per partire nkn sono mai tranquillissimo. Unico aspetto a parer mio migliorabile in buona misura, e con parti di sedute dedicate non è difficile.pou avremo the ultimate striker.
Spero per tanto tempo

Tiziano
Tiziano
4 anni fa

Noto, prima ancora di leggere il post, che ad ora, nell’ordine, Barcellona e United stanno muovendo passi per Lautaro. Anche a più della clausola, che è comunque 111 milioni. Dopo neanche sei mesi da titolare tra l’anno scorsi e questo
No, tanto perché eh na Icardi si che quelle occasioni le concretizzava. Evidentemente chi lo diceva è molto più pragmatico dei dirigenti di queste squadre..
Ora, saremo presto ad un bivio.
Normalmente marotta usa vendere, caro, es, 150,e poi acquistare bene.. Ma con Lautaro cisa si fa?
Penso che ci vogliano costruire sopra, e quindi credo lo blinderanno

Hendrik_van_der_Decken
Hendrik_van_der_Decken
Rispondi a  Tiziano
4 anni fa

A meno di iniziare una dolorosa (per i tifosi) ma funzionale crescita tecnica complessiva attraverso del player trading. Ora, potendo farlo (economicamente e tecnicamente) è evidente che non mi priverei mai di un Lautaro, di uno Skriniar, magari domani di un Sensi, se si confermerà a questi livelli. Dall’altra parte però ci sono dei parametri che, al netto delle stronzate da social dette da tifosi poco informati (mi viene da dire populisti, ma lasciamo perdere), vincolano la crescita tecnica alla possibilità di spesa. Ed ecco quindi i dilemmi: inventando totalmente gli esempi che sto per fare, facendo finta che i numeri economici sottostanti siano congrui e coerenti, la domanda “ma siamo più forti con Lautaro e un CC medio che dobbiamo assolutamente acquistare, ma che magari non sia in grado di scalzare nessun CC oggi titolare, oppure con Lautaro ceduto, Depay vicino a Lukaku e Eriksen a CC?”. E potrei fare un altro esempio simile ipotizzando la cessione di Skriniar, ma insomma, ci siamo capiti. Da tifoso romantico vorrei vedere Martinez fare tutta la carriera qua diventando un simbolo interista. Da tifoso che vorrebbe tornare a vedere vincere l’Inter, temo che invece sia più probabile che accada migliorando la rosa con un player trading fatto come dio comanda. Scusa la pippardonia.

Eraldo Palazzo
Eraldo Palazzo
Rispondi a  Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

Secondo il mio modesto parere, i giocatori forti, che fanno sempre il loro dovere, e non creano casini nello spogliatoio, non andrebbero mai ceduti. A meno di un ‘offerta pazzesca tipo 300-400 M.
Facendo un esempio, il Napoli e anche la Roma, da circa un decennio ormai, cedono sempre i loro migliori elementi. E con il ricavo cercano di rifare la squadra. Tutto questo per il bilangio e’ ottimo. Il problema resta che non riescono mai a fare il salto di qualita’ perche’ devono sempre ripartire dal punto “X”.

Tiziano
Tiziano
Rispondi a  Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

Bravo. Il mio accenno a marotta era proprio in quel senso.
Diciamo che NORMALNENTE avviene come ipotizzatio.
Ma NOI abbiamo un bonus che è l’aumento del fatturato con percentuali importanti, che non ti obbliga al do via e poi prendo, e in più, date le prestazioni, non mi stupirei che da Icardi Perisic e joao Mario arrivassero quei soldi da permetterci di agire PESSNTEMENTE sul mercato. Vediamo. Comunque è stato un jolly pescato dal mazzo alla prima pelata.. Grazie Diego e Javier!

Eraldo Palazzo
Eraldo Palazzo
Rispondi a  Tiziano
4 anni fa

Tiziano, non dimenticare di tenere in conto che all’Inter, Marotta non avra’ tutto il mondo mediatico che gli pompa i giocatori valorizzandoli spropositatamente. Puo’ solo venderli per il loro reale valore.

Giàcomo
Giàcomo
Rispondi a  Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

Player trading (che detesto, sia chiaro, nemmeno alla Playstation o nei giochi manageriali riesco a farlo) fatto come dio comanda significa però non privarti mai delle tue colonne, dell’ossatura della squadra, ma del contorno, come ha fatto l’Atalanta. A meno di non voler mettere i risultati al secondo posto nella scala delle priorità.

Python
Python
Rispondi a  Giàcomo
4 anni fa

giochi manageriali ❤️

Giàcomo
Giàcomo
Rispondi a  Python
4 anni fa

Hai scelto dove fiondarti alla fine?

Python
Python
Rispondi a  Giàcomo
4 anni fa

Potrei aver appena comprato FM20 ?

Giàcomo
Giàcomo
Rispondi a  Python
4 anni fa

Squadra che vince non si cambia?

sgrigna
sgrigna
Rispondi a  Hendrik_van_der_Decken
4 anni fa

La risposta naturalmente è che saremo più forti con Lautaro e Eriksen, dove Eriksen non deve essere quello da strapagare dopo 3-4 anni di Tottenham ma quello da pagare dopo aver giocato con l’Ajax.

Resto dell’idea che un centrocampo con Cauet sia fortissimo se davanti gioca Ronaldo.

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