Bauscia Cafè

REVOCATECELO!

Ecco, ora non vorrei, onestamente, che questi cinque consulenti legali interpellati dalla FIGC per un parere sull’azzardata relazione di Palazzi siano stati troppo bravi, troppo preparati, troppo convincenti.
Mentre si inseguono le voci su una dichiarazione di non competenza da parte della Corte Federale, io vorrei alleggerire un po’ il peso che si porta addosso in queste ore Giancarlo Cuor di Leone e dare il mio sostegno ad Andrea Agnelli.
Sì, sì, avete capito bene: io sto dalla parte di Agnelli.
Sono rimasto davvero colpito da una delle recenti dichiarazioni del giovin signore, lo ammetto. Le sue parole mi hanno toccato il cuore. Ho intravisto in quelle frasi di un tutt’altro che freddo comunicato una speranza che -in questo marcio e squallido mondo- ritenevo perduta. Il plamarès non va in prescrizione ovvero, per dirla con Abete, l’etica non si prescrive. Il mondo del calcio è seguito da giovani di tutte le età, da bambini e ragazzi nel pieno della crescita: è per questo che deve dare il buon esempio, è per questo che deve ergersi a baluardo di determinati valori e deve acquisire una statura morale che sia di buon esempio per tutti. Il mondo del calcio deve tirarsi al di sopra di ogni sospetto, e non può essere un freddo istituto giuridico -per quanto nobile- come la prescrizione a fermare la fiera avanzata di valori come la Morale, l’Etica, l’Onestà.
“E’ in gioco la credibilità di tutto il sistema”: con queste parole Andrea Agnelli mi ha conquistato.
E allora, Signor Presidente Federale, è con queste parole che modestamente mi rivolgo a Lei. E’ con queste parole che mi rivolgo a tutto il Consiglio Federale.

In nome della Lealtà, dell’Etica, dell’Onestà,
in nome della Credibilità del calcio italiano,
in nome di tutti i più alti valori morali di cui -sono certo- siete ammantati:

REVOCATECELO.


Poi però fate parlare noi.
Vorremmo parlare, per esempio, di quella squadra che ha visto il proprio amministratore delegato condannato in primo grado a 3 anni di reclusione per frode sportiva e, unitamente al suo direttore generale, radiato da qualsiasi rango o categoria della FIGC. Un fatto che definire riprovevole e ributtante, dal punto di vista etico e morale, è sicuramente il minimo, a maggior ragione se si considera che nelle sentenze di condanna dei due dirigenti vengono fatti espliciti riferimenti a “fatti precedenti il periodo oggetto di indagine“. Ebbene: quella squadra, guidata da questi due dirigenti, ha vinto la bellezza di cinque scudetti. Ma l’etica non si prescrive, no?
Anche volendo considerare gli spregevoli comportamenti dei due dirigenti sopracitati come messi in atto solo negli ultimi anni del loro “governo”, fra l’altro, quella stessa squadra risulta aver subito una condanna in primo grado per frode sportiva prima di essere letteralmente demolita da una durissima sentenza della Corte di Cassazione che l’ha accusata di aver attuato, dal ‘ 94 al ‘ 98, “un disegno criminoso per alterare le gare attraverso la somministrazione illecita di farmaci” ritenendola colpevole del reato di frode sportiva (violazione della legge 401 del 1989) e aggiungendo anche che gli atleti “non possono essere considerati come semplici vittime“. La società in questione non scontò mai nessuna pena per intervenuta prescrizione, ma diamine…una frode sportiva certificata dalla Corte di Cassazione e un abuso di farmaci non saranno mica comportamenti eticamente corretti? E se l’etica non si prescrive…
A proposito di etica, fra l’altro, ci sarebbero poi alcune squadre coinvolte e condannate nel 2001 per una serie di passaporti falsi che gli consentivano di schierare come comunitari giocatori che in realtà avrebbero dovuto avere lo status di extracomunitari. Un’altra brutta storia, dal punto di vista etico, soprattutto considerando che tre di queste squadre in quel periodo portarono incidentalmente a casa altrettanti Scudetti. Ma per fortuna è arrivata l’onda moralizzatrice di Andrea Agnelli e Giancarlo Abete. Per fortuna, da oggi, l’etica non si prescrive. Vero?
Altre storie eticamente riprovevoli riguardano due di queste squadre, fra l’altro: una beccata a regalare dei Rolex agli arbitri, l’altra utilizzata dal suo Presidente come copertura per una serie di affari finanziari borderline che porteranno, alla fine, al fallimento della società stessa. Insieme alla questione dei passaporti, ce n’è abbastanza per iscrivere entrambe sulla lavagna degli eticamente cattivi.
Andando ancora più indietro nel tempo troviamo quell’altra società il cui Presidente nel 2002 è stato prescritto risultando “colpevole” (è scritto negli atti del processo) del contemporaneo possesso e controllo di un’altra squadra militante in Serie A. Non certo un reato dal punto di vista penale e civile, ma sicuramente una situazione vietata dall’ordinamento sportivo e accertata senza ombra di dubbio. Quella stessa società -che, com’è emerso, aveva anche l’abitudine di pagare i giocatori in nero– ha vinto tre scudetti di fila in quegli anni. Scudetti su cui pesa come un macigno un giudizio etico e morale tutt’altro che positivo.
Potrei andare indietro nel tempo ancora per anni, così come potrei approfondire alcuni altri fatti avvenuti nel periodo di cui ho parlato…ma sono andato a braccio, e a memoria. E ho riscoperto un cumulo di lerciume che travolge, senza eccezione alcuna, tutti i campionati italiani dal 1991 fino a Calciopoli.
E’ per questo che resto affascinato dalle parole di andreagnelli e dagli slogan di Cuor di Leone.
Forza Andrea, io sono con te. Persegui tutte le strade che ti sono possibili per affermare il sacrosanto dominio dell’etica e della moralità su tutte le stagioni del campionato giocate fino ad oggi.
Forza Giancarlo, ti sono vicino. Dimostra che non sei il pavido che tutti ti accusano di essere, raccogli tutto il tuo intonso coraggio in quest’atto.
Forza, consiglieri federali, fatevi valere. Fatevi portatori di questa nuova ondata moralizzatrice, ripulite definitivamente il nostro calcio.
Revocatecelo.
Così poi possiamo iniziare a divertirci sul serio.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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