Bauscia Cafè

Eppur si muove…

Terminata la telenovela-allenatore e passati quei due-tre giorni in cui ci si è trovati quasi spiazzati una volta tolto di mezzo l’argomento principale, ci ritroviamo all’improvviso con tantissima carne al fuoco legata all’universo-Inter. Non solo fandonie di calciomercato, come le voci incontrollate che vorrebbero Palacio in nerazzurro in cambio di Pandev, Mariga, Santon o una qualsiasi combinazione dei tre, nè le solite “indiscrezioni dall’estero” (oggi segnaliamo “dall’Inghilterra dicono che lo United rinuncia  a Sneijder”), ma anche e soprattutto una serie di dichiarazioni ufficiali che sono per forza di cose più credibili di certe chiacchiere, e meritano quindi uno spazio maggiore.
C’è, tanto per cominciare, la spiegazione definitiva sul motivo per cui l’Inter non ha preso il talentino italo-egiziano Stephan El Shaarawy: no, non è perchè lui voleva solo il Milan, nè perchè ha sempre tifato per la squadra più titolata al mondo. Il motivo, semplicemente, è che uno così meritava di finire al Milan. Ma veniamo alle cose serie.
CALDIROLA – Era già tutto pronto per il suo trasferimento a Cesena: comproprietà con un anno di esperienza sull’Adriatico per l’ex capitano della Primavera nerazzurra (e dei giovanissimi, e degli esordienti), reduce da una discreta stagione al Vitesse e punto di forza dell’Italia U21. “Stavo già preparando le valigie“, ha detto Caldirola, quando è intervenuto Gasperini in persona a bloccare tutto: confermata la comproprietà con il Cesena (come parziale riscatto per Nagatomo), ma il giocatore resta a Milano. Nell’intervista rilasciata al ilsussidiario.net è un fiume in piena: una gioia incontenibile, ma c’è da capirlo. Sbaglia, però, chi vede in questa conferma una sorta di premio, quasi una pacca sulla spalla per ciò che ha fatto fino ad oggi: Caldirola è giocatore vero sia tecnicamente che tatticamente che, soprattutto, mentalmente. Difensore elegante di quasi un metro e novanta, fortissimo di testa, gran marcatore, dotato di grande carisma e tatticamente perfetto per la difesa a tre: come Cristian Chivu, infatti, nasce difensore centrale ma col tempo impara a fare il terzino sinistro con risultati discreti, ed è sicuramente già pronto per giocare centrale o a sinistra in una linea a tre.
E’ in un’intervista successiva, però, che Caldirola mi ha dato da pensare. Quasi riprendendo un discorso che si era sviluppato ieri nei commenti del blog riguardo all’incapacità di “uscire” di molti giovani talenti, il neo difensore nerazzurro ha espresso il suo parere sull’importanza della preparazione “mentale”, vero punto di forza suo e di alcuni suoi ex compagni della Primavera (per esempio Giulio Donati, che resterà in prestito a Lecce dopo l’ottima stagione appena conclusa):

In questa stagione sei maturato molto. A chi va un ringraziamento particolare?
“Posso dire che un ringraziamento particolare va al mio mental coach. Con lui lavoro già da due anni, da quando ero alla Primavera dell’Inter. Se non avessi continuato a lavorare con lui non sarei qui. Il suo lavoro è stato molto importante, non basta lavorare sul campo ma anche con la testa. Lui mi ha aiutato tantissimo, mi ha aiutato a maturare e dato quella sicurezza che mi mancava nelle mie capacità”
Lo consiglieresti?
“L’ho provato sulla mia pelle. Quindi ho toccato i vantaggi con le mie mani. Posso dire che per i ragazzi giovani che vogliono crescere è fondamentale per arrivare a essere campioni veri. Può essere utile non solo per i giovani”

JONATHAN – Le incertezze dei giorni passati -legate a una complicata situazione contrattuale- sembrano essere superate: il Santos ha riscattato la metà del cartellino del terzino brasiliano dal Cruzeiro ed ora tutto è pronto per la cessione all’Inter, al punto da spingere il presidente del Santos, Luis Alvaro Ribeiro, a dichiarare:

“Jonathan andrà via, a 25 anni il suo desiderio è di proseguire in Italia la sua carriera. La proposta dell’Inter lo attrae, e abbiamo deciso di lberarlo dal contratto. E’ il desiderio del giocatore e la proposta dell’Inter ci sembra ragionevole”

Jonathan Cicero Moreira è atteso nel fine settimana a Milano per sottoporsi alle visite mediche e, forse, completare definitivamente il suo passaggio all’Inter per poco meno di 5 milioni di euro.
MORATTI – Parla anche il Presidente, in questi giorni, su un argomento molto caldo: il parere di Palazzi sullo Scudetto 2006. Niente di sorprendente e nessuna novità, comunque: la posizione di Moratti sembra essere molto simile alla nostra e la sua tranquillità è esattamente quella descritta nel nostro ultimo post. Interrogato su una possibile revoca di quello Scudetto, Moratti si è limitato a rispondere “Non considero che possa succedere una cosa di questo genere“. Più chiaro di così?
IL VALZER DEI PORTIERI – Julio Cesar, Castellazzi, Orlandoni, Viviano, Bardi e Belec: è evidente che c’è qualcuno di troppo. Per Vid Belec, 21 anni, è sempre stato pacifico un altro anno in prestito, magari in Serie A. Paolo Orlandoni invece, da molti dato prossimo al ritiro durante la stagione scorsa, festeggerà 40 primavere con la maglia dell’Inter l’anno prossimo: contratto rinnovato fino al 2012. Per Francesco Bardi, 19 anni, la situazione è più incerta: in prestito dal Livorno alla Primavera nerazzurra l’anno scorso, il portiere ha convinto tutti e in particolare ha conquistato la fiducia dell’allenatore Fulvio Pea, che vorrebbe portarlo con sè al Sassuolo. Oggi scade il prestito (con diritto di riscatto) dal Livorno e sono attese novità: ci si aspetta che l’Inter acquisti tutto o almeno la metà del cartellino del giocatore, anche se certamente non resterà in Primavera l’anno prossimo: per lui il già citato Sassuolo o un ritorno a Livorno. E se venissero confermate le voci relative al rinnovo di Luca Castellazzi, 35 anni, resterebbero in ballo solo due nomi in questo valzer: Viviano e Julio Cesar.
Su Emiliano Viviano, 25 anni, rischia di scatenarsi una vera e propria asta. Gentilmente offerto dal Bologna per un clamoroso errore alle buste, il giocatore sembrava destinato alla Roma ma il suo riscatto da parte dell’Inter ha rimesso in discussione tutto. La Roma sembrava dirigersi su Stekelenburg e per Viviano si prospettavano destinazioni tutt’altro che esaltanti: un ritorno a Bologna, uno scambio col Genoa o fare la riserva di Julio Cesar all’Inter. Ma quella che sembrava essere una situazione di stallo, si sta invece facendo sempre più interessante per l’Inter e per Viviano stesso. Oltre al Genoa, che rimane in corsa, la Roma potrebbe avere più di una difficoltà per prendere il portiere dell’Ajax e sarebbe “costretta” a trattare con l’Inter: sul piatto uno tra Vucinic e Menez. Ma è dall’estero che arrivano le notizie più interessanti: l’Atletico Madrid deve sostituire De Gea -volato a Manchester, sponda United, per 20 milioni-, l’Arsenal reputa i vari Fabianski, Mannone e Szczensy inadatti a sostituire i poco affidabili Almunia e Lehmann e sta pensando a Lloris -stravalutato dal Lione più di 20 milioni- o allo stesso Viviano, il Liverpool vedrà probabilmente partire Reina e sta sondando il terreno in casa nerazzurra e lo stesso Lione, se dovesse cedere Lloris, entrerebbe in corsa. Insomma, c’è tutto per una vera asta con base a partire da 10 milioni almeno. Quello che sembra certo è che Viviano non sarà il secondo portiere dell’Inter l’anno prossimo.
Ma sicuri che Julio Cesar resterà al suo posto?

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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