Bauscia Cafè

Lo Strama furioso

“Io penso che prima di parlare di Inter provinciale si debba contare sino a dieci e poi sciacquarsi la bocca. Perché questa è la mia società, la mia squadra, che è venuta a Torino a fare la partita per cercare di vincere. Quando gli altri vincono così sono bravi, quando lo facciamo noi  siamo provinciali”.

Questo il  passaggio cruciale dello sfogo di Andrea Stramaccioni al termine della vittoriosa partita con il Torino. Ho avuto modo di sentire  varie opinioni in merito, espresse da tifosi interisti e non.  Molti ritengono la reazione eccessiva, sproporzionata rispetto alle affermazioni che l’hanno scatenata.  E forse è vero se si limita il giudizio alla sola accusa di “provincialismo” mossa nei confronti della formazione nerazzurra. Qui però, a mio modo di vedere, la valutazione deve spingersi ben oltre, focalizzando l’attenzione sull’ultima parte della frase incriminata. Naturalmente in pochissimi lo hanno fatto, preferendo invece concentrarsi sulla presunta spocchia del giovane Stramaccioni, accusato di essere presuntuoso e antipatico per aver attribuito un’accezione negativa a quel “provinciale” affibbiatogli a più riprese da commentatori e opinionisti televisivi.
Ebbene, io credo invece che il fastidio del nostro mister non derivi tanto dai giudizi successivi al match con i granata, ma bensì dall’atteggiamento generale che i media hanno quando parlano di Inter. La spasmodica ricerca del caso, del risvolto polemico sono all’ordine del giorno e quella frase a chiusura del suo intervento è la testimonianza di come Stramaccioni sia pienamente consapevole di questa situazione. Ritengo quindi molto ingeneroso gettargli addosso la croce per questa uscita che personalmente ho invece apprezzato, soprattutto per lo spirito con cui ha difeso a spada tratta la squadra e la società che rappresenta.
Dopo queste esternazioni mi aspettavo la reazione piccata da parte dei detrattori dell’Inter e, sinceramente, non sono rimasto sorpreso dal fatto che anche molti tifosi nerazzurri abbiano criticato il mister. Una scenario già visto, sia ai tempi del battibecco in diretta tv tra il Mancio e Ordine dopo un contestatissimo Inter-Parma che di quello di Mourinho con Pistocchi nel post partita di Siena-Inter della stagione 2008-09.  Non è assolutamente mia intenzione dare patenti di tifo, ma credo che a volte, proprio perché siamo tifosi e non addetti ai lavori, bisognerebbe quantomeno astenersi dal criticare aspramente chi mette la faccia per difendere la nostra squadra. Perché va bene l’obiettività, va bene la critica costruttiva, ma non si può essere sempre più realisti del re.
“A me, che sono innamorato, non venite a raccontare quello che l’Inter deve fare”.
Stramala! (cit.)

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