Bauscia Cafè

Torino – Inter 0-2

Torino: 1 Gillet, 36 Darmian, 25 Glik, 6 Ogbonna, 17 S.Masiello; 33 Brighi, 14 Gazzi; 19 Stevanovic (12′ st Cerci), 10 Sgrigna (12′ st Meggiorini), 9 Bianchi (31′ st Sansone), 7 Santana.
Inter: 1 Handanovic; 42 Jonathan (1′ st Alvarez), 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 14 Guarin (36′ st Gargano), 19 Cambiasso, 31 Pereira; 10 Sneijder (21′ st Cassano); 22 Milito.

Seconda trasferta e seconda vittoria per l’Inter in campionato: mentre siamo sicuri che a San Siro la vittoria arriverà, è interessante notare il miglior rendimento fuori casa della squadra rispetto alla scorsa stagione sotto la gestione Stramaccioni quando ci fu 1 sola vittoria in 5 partite esterne.
A Torino il mister presenta un inedito 4-4-1-1 per non permettere alla squadra di Ventura la superiorità numerica sulle fasce, Zanetti e Jonathan a destra, Nagatomo e Pereira a sinistra hanno grande libertà nelle situazioni di possesso palla e spesso si cambiano i ruoli costringendo Stevanovic e Santana a indietreggiare molto e impediscono a Darmian e Masiello di avanzare. Altra novità è la posizione di Cambiasso che si abbassa sulla linea di Ranocchia e Juan Jesus per far ripartire l’azione, si crea però un buco in mezzo al campo che non permette di controllare la partita con il possesso palla se non con gli sterili scambi tra quelli che diventano i tre difensori e che generalmente si esauriscono con imprecisi lanci lunghi a scavalcare il centrocampo del Torino.
L’inizio della partita è confuso, entrambe le squadre sbagliano molti passaggi e nessuno riesce a essere realmente pericoloso; arriva così inaspettato il gol di Milito che porta in vantaggio l’Inter. Il Torino non cambia comunque atteggiamento con 10 uomini nella propria metà campo quando il pallone è tra i piedi dei nerazzurri, l’intenzione è quella di ripartire con lanci lunghi fatti direttamente sui due attaccanti granata visto l’incapacità di giocare sulle fasce, Ranocchia e Juan Jesus sono in gran forma e nonostante il 2 contro 2 si fanno trovare sempre pronti e non lasciano spazio e possibilità a Bianchi e Sgrigna.
Anche l’Inter continua ad affidarsi ai lanci lunghi e costruisce poco, Milito e Sneijder sono troppo isolati e l’atteggiamento difensivo del Torino li mette sempre in inferiorità numerica.
Il secondo tempo inizia con Alvarez al posto dell’infortunato Jonathan, Stramaccioni continua con il 4-4-1-1 ma inverte un paio di giocatori: a destra adesso ci sono Nagatomo e Zanetti, a sinistra Pereira e il nuovo entrato Ricky. La novità è che Cambiasso non si abbassa più sulla linea di Ranocchia e Jesus ma rimane sulla quella degli altri centrocampisti, in questo modo l’azione è più fluida e l’Inter sembra riuscire a controllare meglio la gara grazie anche all’ottima prestazione della coppia di centrali difensivi. Superiorità territoriale sterile che non crea occasioni da gol e nemmeno ne concede fino all’ingresso in campo di Cerci e Meggiorini al posto di Stevanovic e Sgrigna.
Il Torino spinge sull’acceleratore e si procura in 2 occasioni in 2 minuti con Bianchi e Meggiorini: nel primo caso il contropiede granata nasce da una palla persa per superficialità da Guarin ma Handanovic si fa trovare nel posto giusto sul tiro al volo del centravanti torinista; nella seconda occasione i nerazzurri nonostante fossero già schierati in difesa si fanno sorprendere da una facile verticalizzazione di Ogbonna.
Lo scampato pericolo e l’ingresso di Cassano al posto di Wes scuotono la squadra che torna in controllo della partita e raddoppia sul finire del tempo con lo stesso Fantantonio ben assistito dal cross basso di Alvarez.
Una vittoria sicuramente meritata e figlia delle intuizioni tattiche di Stramaccioni capace di fare un passo indietro rispetto al suo credo tattico (4 in difesa, 3 a centrocampo e 3 davanti) pur di ottenere il risultato. C’è ancora molto da lavorare nessuno si illuda: con 4 terzini in campo c’è troppa poca qualità mentre con 3 attaccanti in campo la squadra perde di solidità; per nostra fortuna l’allenatore è giovane e intelligente, qualche volta può sbagliare ma ha la capacità di mettersi in discussione e migliorarsi.
I singoli:
HANDANOVIC: poco impegnato, sempre pronto quando è chiamato in causa.
JONATHAN: gioca solo il primo tempo, resta il limite di accontentarsi del compitino, c’è da dire che in difesa sbaglia difficilmente
RANOCCHIA: ha ritrovato fiducia, ha acquistato la giusta cattiveria agonistica che non gli abbiamo mai visto. In questo momento è il titolare indiscusso della nostra difesa.
JUAN JESUS: è ruvido e irruente ma stasera non ha lasciato spazio agli avversari. Forza fisica mostruosa fa ben sperare per il futuro.
NAGATOMO: dopo la partita con la roma disputa un’altra gara molto attenta in difesa, spinge molto ma spesso sbaglia.
ZANETTI: attento più a coprire le discese di Jonathan e Nagatomo, che a spingere sulla fascia destra.
GUARIN: probabilmente la sua peggior partita da quando gioca nell’Inter, sbaglia molti appoggi e non entra mai nel vivo del gioco.
CAMBIASSO: nel primo tempo gioca con un raggio d’azione limitato e ci mette tutta la sua superiorità tattica, fa un po’ più fatica nel secondo tempo ma sbaglia pochissimi palloni
PEREIRA: tanta corsa e tanta confusione, meglio nel secondo tempo quando con Alvarez in campo deve restare di più in posizione.
SNEIJDER: non è la sua partita: gli arrivano pochi palloni e quei pochi sono difficili da smistare perchè davanti a lui c’è il solo Milito.
MILITO: un tiro in porta e un gol, soffre di solitudine.
ALVAREZ: con lui in campo la palla corre meglio e più velocemente, di contro sulla sua fascia il Torino può spingere con più continuità. L’assist per Cassano fa pensare che si debba credere in lui.
CASSANO: chiude la partita, aspettiamo di vederlo in perfetta forma
GARGANO: 10 minuti di sostanza.

In piedi da sinistra: Juan Jesus, Guarin, Ranocchia, Handanovic, Jonathan, Nagatomo.
Chinati in avanti: Pereira, Zanetti, Cambiasso, Milito, Sneijder

sgrigna

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