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Inter-Cesena: la partita

Poteva essere la partita della svolta, è stata un’occasione sprecata.
Peccato perché ci credeva davvero Mancini, numeri alla mano: con la sconfitta del Napoli, vincendo oggi sarebbero stati 7 i punti da recuperare per il terzo posto in 11 partite. Non facile, certo, ma neanche impossibile. Così invece si ferma tutto, si spengono anche i discorsi più fantasiosi. Resta l’impresa impossibile di giovedì contro il Woflsburg e poi, se dovesse andare male, resterà solo un piazzamento per l’Europa League da inseguire. Già, ma da inseguire in che modo?
Con il Cesena si rivedono alcuni dei vizi atavici di questa squadra: primo tempo letteralmente buttato, in cui l’Inter praticamente rinuncia a giocare. Nonostante questo il Cesena riesce a fare comunque un solo tiro in porta, sufficiente a chiudere i primi 45′ in vantaggio, ma quello che stupisce è proprio la riluttanza a giocare della squadra di Mancini. Svogliata, imprecisa, priva di idee in fase di costruzione: l’uscita dal campo di Shaqiri non aiuta di certo, ma concludere un tempo con più del 70% di possesso palla e zero tiri in porta è molto più di un segnale. Nel secondo l’Inter torna in campo ancora disordinata, sicuramente, ma di certo molto più aggressiva e i risultati si vedono. La seconda parte di gara si trasforma in un assedio alla porta di Leali: un gol meraviglioso ingiustamente annullato a Icardi, il pareggio di Palacio, un palo di Podolski e una serie infinita di palloni che rimbalzano nell’area o attraversano la linea di porta senza mai trovare la deviazione giusta. Deviazione che non arriverà perché con questo disordine tattico è sempre difficile, ma l’Inter ha dimostrato ancora una volta quantomeno di saper recepire le scosse.
“Mazzarri avrebbe sicuramente fatto meglio di me”, disse tempo fa Mancini riferendosi al fatto che questa squadra è costruita in un modo diverso da quello che servirebbe a lui. Qualche dubbio su questo forse resta, perché fra una squadra ordinata ma senza voglia e una messa in campo con più difficoltà ma anche con tanto orgoglio forse è la seconda a fare più punti. Di certo quello che si vede è una squadra altalenante, come tutte le squadre in piena costruzione: 5 risultati utili consecutivi prima, due sconfitte e due pareggi poi. Magari ci vorrà ancora del tempo, magari si migliora pianissimo, ma è sbagliando in questo modo che si inizia a giocare a calcio. E un pareggio così, in generale, vale molto di più di uno 0-0 col Torino senza mai tirare in porta.
Questo lo sa anche Mancini, ma ciò non toglie che, realisticamente, dopo la battaglia di giovedì contro il Wolfsburg l’unico obiettivo rimasto in stagione potrebbe essere la conquista del quinto posto per l’Europa League.
Rivivamo la partita con la #twintercronaca di Nk e Python per @Bausciacafe, con i vostri commenti e le dichiarazioni di Ranocchia e Mancini.

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Le #twintercronache di tutte le partite dell'Inter. Live sul profilo Twitter @bausciacafe

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