Bauscia Cafè

Ricapitoliamo

A bocce ferme e con la simpaticissima PausaPerLeNazionali® a rompere i cog…a fare da intermezzo verso il Derby d’Italia (o meglio l’Eterna Lotta tra il Bene e il Male – o la Fiat, che poi è la solita cosa, soprattutto dopo aver visto la 500L – ) voglio cimentarmi anch’io in una breve disamina sul famigerato calciominchiato estivo che ancora una volta ci ha visti protagonisti (no).
Il tormentone questa volta era, per l’ennesimo anno consecutivo, quello di “rafforzare il centrocampo”: un settore nel quale, infatti, abbiamo accolto la giovane promessa algerina Saphir Sliti Taïder e… nessun altro, complice la totale mancanza di liquidità, la complicata operazione-Thohir e le immense difficoltà nella cessione degli esuberi, Pereira e Kuzmanovic su tutti.
Oltre al fatto che i cartellini dei papabili costano molto più cari di un metro quadrato di Continassa a maggese, Nainggolan docet.
Le volontà di Mazzarri si orientavano poi verso la ricerca di almeno un esterno che garantisse corsa e qualità: l’emergenza sulla fascia destra, viste le buone prestazioni del redivivo (ora Divino) Jonathan, è diventata poi urgenza sulla fascia opposta, dove Pereira sembra non aver affatto convinto il mister mentre Nagatomo, pur con i soliti difetti tattici, dovrebbe avere il posto da titolare assicurato. L’affare Isla si è complicato ben oltre il dovuto (e non è detto sia stato un male), ma l’acquisto di un’alternativa si è legato a doppio filo proprio alla cessione dell’uruguaiano: una cessione divenuta difficile anche per l’esigenza di evitare una minusvalenza sui 10 milioni – più bonus – pagati per il cartellino dell’ex Porto. Anche in questo caso spetterà a Mazzarri riportarlo a livelli consoni, anche per scongiurarne un’ulteriore, deleteria svalutazione.
Su Wallace ripongo speranze modeste, non tanto per le interessanti qualità fisiche del brasiliano, quanto per la scarsa attitudine tattica nei confronti del nostro campionato: una mancanza che lo rende difficilmente utilizzabile nell’undici titolare, almeno nell’immediato. E poi vorrei che il Divino rimanesse tale il più a lungo possibile, ecco.
Estremamente sottovalutato rimane l’arrivo di Hugo Campagnaro in difesa, reparto che ritengo forse il migliore dell’intera serie A, a costo di attirarmi le ire di chiunque: il terzetto titolare, guidato proprio dal pupillo di Mazzarri (che sembra giochi nell’Inter da una decina d’anni), dovrà ovviare alla mancanza di velocità, ma il ruolo da leader di Campagnaro restituirà sicurezza e fiducia nei propri mezzi sia a Juan Jesus che a Ranocchia, permettendo poi a Samuel di recuperare la condizione fisica migliore senza fretta.
Rolando e Andreolli restano quello che sono: buone riserve, da utilizzare all’occorrenza e niente più. Su Chivu eviterò di esprimermi per non obbligare i gestori del blog ad un certosino lavoro di censura.
Tornando al centrocampo, il problema è quello di sempre: manca un mediano puro che possa sostituire definitivamente il Cuchu ed abbini polmoni e tecnica. In attesa di un gennaio in salsa indonesiana che, forse, porterà buone nuove anche sotto questo profilo, Mazzarri potrebbe optare per il trio Guarin-Kovacic-Taïder, anche se al momento le incognite rimangono diverse, vuoi per la scarsa condizione fisica del croato, vuoi per la costante idiosincrasia tattica del colombiano (virtualmente titolare inamovibile, se disciplinato a dovere) o per l’inserimento graduale dell’algerino negli schemi dell’allenatore toscano. Di fatto ci ritroviamo Cambiasso ancora titolare, con i pro (pochi) e i contro (molti) che ciò potrebbe comportare nei match più difficili e dinamici. Attenzione però alla variabile impazzita Alvarez, più europeo che mai in questo inizio di stagione: i segnali di fiducia da parte di tutto l’ambiente e una attitudine decisamente migliorata potrebbero regalarci una sorpresa davvero gradita, sempre che Mazzarri sia in grado di impiegarlo con la giusta continuità.

Il presidente Cicero Moreira saluta con affetto Moratti.
Il presidente Cicero Moreira saluta con affetto Moratti.
In attacco si è fatto molto, ma alcuni tifosi sembrano non averlo capito: qui apro una piccola, rapida polemica. Detto che senza competizioni europee quattro punte in rosa dovrebbero essere comunque sufficienti (anche se Milito rientrerà solo a breve e con pesanti incognite sulla tenuta fisica), non colgo il rifiuto verso due talenti veri come Belfodil e Icardi.
E’ vero che Mazzarri non sia esattamente allenatore da “lancio dei giovani”, ma temo che l’acquisto degli ex Parma e Samp sia stato poderosamente sottostimato.
Entrambi hanno fisicità, tecnica (basta guardarli attentamente durante una partita), vedono la porta e sanno come muoversi: li faciliterà la convivenza con un Campione Vero come Palacio (ed eventualmente il ritorno del miglior Milito), ma col tempo credo che tutti apprezzeranno l’investimento fatto. A Mazzarri il compito di non relegarli troppo a lungo ai margini della rosa titolare, impiegandoli con intelligenza. Io trovo addirittura che possano anche giocare insieme, una volta trovata la giusta intesa. Liberissimi di insultarmi qualora entrambi gli investimenti si rivelassero fallimentari. Al limite vi denuncio.
In buona sostanza credo che, nonostante un mercato all’insegna del risparmio totale e della mancanza quasi assoluta di fondi, la rosa possa essere adeguatamente competitiva, sfruttando anche l’assenza di competizioni europee. Quale sia la posizione cui potremo aspirare a fine stagione dipenderà dal perdurare delle ottime prestazioni degli ex oggetti misteriosi, dalla quadratura del cerchio a centrocampo (spero nella sua evoluzione più giovane e dinamica possibile), dalla vena degli attaccanti e dall’eventuale intervento sul mercato nella sessione invernale, magari improntato anche su unico nome, ma di spessore. E là in mezzo.
Il resto dovrebbe farlo il pragmatismo lucido di Mazzarri, chiamato già da sabato alla prima prova del nove in uno dei tanti scontri diretti dove, solitamente, il tecnico toscano tradisce una certa inadeguatezza. Ma adesso allena l’Inter, quindi voglio essere fiducioso, sorridente e anche un po’ gaio! No, non in quel senso.
Nel frattempo prenderei un secondo portiere, non si sa mai. Scherzo. <3

NicolinoBerti

Coglione per vocazione, interista per osmosi inversa dal 1988 grazie a un incontro con Andy Brehme. Vorrei reincarnarmi in Walter Samuel, ma ho scelto Nicola Berti per la fig...ura da vero Bauscia.

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