Bauscia Cafè

L'Inter è un sentimento

Sei stata con uno che ti ha fatto perdere la testa. Una storia relativamente breve, ma intensa. Quando te ne sei innamorata lui stava con un’altra e nemmeno tu eri libera. Stavi con uno che però ti aveva già fatto capire chiaramente che sarebbe finita. Lei l’ha lasciato quando tu ancora non potevi accoglierlo tra le tue braccia, ma non hai chiuso la porta, ti sei segretamente promessa a lui, l’uomo che volevi a tutti i costi.
Quando finalmente siete riusciti a coronare il vostro sogno d’amore, avete bruciato le tappe, lui è venuto a vivere da te e ti ha aiutato con dei lavoretti in giardino e con gli ultimi acquisti per la casa. Tutto perfetto, tutto pronto per un futuro grandioso. E l’avete avuto, quel futuro grandioso, lui ti ha fatto provare cose che non avevi mai provato prima, le persone che ti stanno intorno ancora non sanno nemmeno lontanamente cosa tua abbia provato, ma continuano a promettere a destra e a manca che anche a loro, presto, succederà.
Poi nel momento migliore è finita e anche se lo sapevi già, ti sei sentita in mezzo a una strada. Non tradita, sola. E cosa fai sola e abbandonata?

1. Negazione
Da brava cretina ti butti subito in una storia che vuoi sia seria, non ti vuoi divertire, no. Vuoi rimpiazzare l’ex. Allora hai aspettative altissime e ti metti con uno che ti dà subito l’impressione di potertelo far dimenticare in fretta. Si dice sia uno con la testa sulle spalle, certo non è bellissimo, ma tu vuoi solo che sia una brava persona. Però non sei pronta, ti sembra ancora di tradire il tuo ex con lui. E poi, diciamolo, non era nemmeno bravo a letto. Insomma non va e decidi di lasciarlo per un altro.
2. Rabbia
Anche questa storia è complicata. Innanzitutto è l’ex della tua rivale e tu fai di tutto per far vedere che voi insieme state meglio di come stessero loro. Per un po’ l’illusione regge, lui piace a tutti, è simpatico e garbato. Un ottimo amico, ma come fidanzati non avete futuro. I bei momenti restano, ma ti rimane un po’ il dubbio che fosse solo sesso, perché per il resto non ne ha fatta una giusta. Arriva l’estate e ognuno va in vacanza per i fatti suoi.
3. Senso di colpa
In estate ti metti con uno. Non ti convince già dall’inizio, è pieno di idee strane che a te non piacciono, non fanno parte della tua normalità. Ha una voce fastidiosa e non fa altro che confermarti ogni giorno che passa, che non è la persona adatta a te. Tu lo vorresti lasciare subito, ma ti dici che se fai sempre così, non darai mai il tempo a una persona di mostrarti se vale o no. Allora sopporti per un po’, ma è evidente che con lui la tua vita sta andando di merda. Te ne devi liberare.
4. Depressione
Inizi subito a uscire col collega, uno a posto, uno maturo. Lui una relazione seria l’ha già avuta e magari, pensi, può portare qualcosa di buono. Agli inizi è tutta una festa, ci sa fare e pensi “hai capito il vecchietto?”. Poi però alle prime difficoltà si deprime, si spegne, non è più in grado di reagire. A un certo punto non capisci più se sia a posto di testa, quando è triste ride, quando è felice si incupisce. Tra l’altro inizi anche a pensare al vicino di casa che abita proprio sotto di te. Ma come fai? È il 5º in due anni, cosa penserà la gente?
5. Accettazione
Però decidi di buttarti. Molli il collega che aveva già capito tutto e nemmeno se la prende tanto e inizi a uscire con il vicino. Lui è simpatico, gentile, colto. Non è arrendevole, si sa far valere. Ha delle idee sue e non sta con te per compiacerti e basta. Ci crede tanto quanto te. Gli piace l’idea di COSTRUIRE insieme.
Che sia lui? Boh, è presto per dirlo. Però ora per la prima volta l’ombra è sparita, sei pronta ad essere di nuovo felice e a fare un passo per volta, senza bruciare le tappe, convinta che anche se non sarà sempre tutto rose e fiori, saprai accettare i suoi difetti, rinunciando alla perfezione per COSTRUIRE un futuro, insieme.
Ci sono 5 fasi dell’elaborazione del lutto affettivo. Una mia amica (si dice sempre così) è stata lasciata e ora crede di essere finalmente guarita. Vi ho raccontato la sua storia.

Miss Green⁵

Sono nata e cresciuta all’ombra dello stadio, nel piazzale ho imparato ad andare in bici e in motorino. Da piccola dicevo che Malgioglio era mio padre, si somigliavano molto.

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