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Puttanesimi di Coppa Italia, Inter-Trapani 3-2: qui si fa la storia

Ed è finalmente arrivato il momento tanto atteso, la partita che vale una stagione: a San Siro si giocano i puttanesimi di Coppa Italia e per la prima volta nella storia si incontrano Inter e Trapani, con mezzo mondo collegato. O giù di lì. E che la partita sia storica sarà chiaro a tutti al 43′ del primo tempo quando, fra lo stupore generale, l’arbitro fischia un #rigoreperilmilan®, ma per l’Inter.

Marcatori: 4′ Guarin, 40′ Belfodil, 44′ Taider (r), 9′ st Caccetta, 45′ st Madonia
INTER: 30 Carrizo; 6 Andreolli, 23 Ranocchia, 5 Juan Jesus (40′ st Donkor); 18 Wallace, 13 Guarin, 16 Mudingayi, 21 Taider, 31 Pereira; 10 Kovacic (24′ st Olsen); 7 Belfodil (38′ st Bonazzoli)
TRAPANI: 12 Marcone; 3 Dai, 19 Martinelli, 33 Terlizzi, 13 Priola; 7 Basso (36′ st Madonia), 8 Caccetta, 25 Vitale (5′ st Ciaramitaro), 16 Pacilli; 30 Iunco (19′ st Mancosu), 9 Abate

Ma andiamo con ordine. Data la caratura dell’avversario Mazzarri giustamente non se la sente di rischiare e sceglie un prudente 3-5-1-1, con il centrocampista Kovacic a supporto della seconda punta Belfodil.
Partita che si mantiene equilibrata con il Trapani che non demerita affatto almeno per i tutti i primi 3 minuti, quando Wallace tra lo stupore generale mostra come si fa un cross dal fondo. Passano 30 secondi di equilibrio serratissimo e poi, su una punizione dal limite, arriva un pezzo classico del repertorio di Guarin: il palo su tiro da fuori. Stavolta però la palla rimbalza sulla schiena del portiere e l’Inter è in vantaggio. Altro classico della stagione: una volta in vantaggio ci addormentiamo e non sappiamo più cosa fare..dall’altra parte però il Trapani pur essendo ordinato è ancora molto timido (prenderà coraggio nel secondo tempo, eccome) e quindi c’è veramente poco da segnalare. Due cose su tutte: al 17′ il secondo cross utile messo in mezzo da Wallace – già record stagionale per i nostri terzini, ne seguirà addirittura un altro prima del novantesimo, altro motivo per cui questa partita finirà in tutti i libri di storia – e al 25′ la rabbiosa risposta di Pereira con il suo cavallo di battaglia: il cross addosso al difensore avversario. Da segnalare anche una grande innovazione per il football: il time-out. Succede quando il portiere del Trapani, Marcone, resta a terra infortunato e i suoi 10 compagni vanno da Boscaglia a prendere indicazioni. Qui si fa la storia, appunto.
La partita sembra addormentarsi e assumere quasi una piega pericolosa, ma il Cous-Cous Clan nerazzurro è in agguato: Belfodil e Taider non vogliono lasciarci in ansia troppo a lungo. Al 41′ ci pensa l’attaccante a fiondarsi su un cross di Pereira (un cross di Pereira, sì: la storia, si diceva) e battere Marcone, mentre al 43′ l’Evento che nessuno si aspettava: palla a Guarin in area, arriva Iunco che lo falcia da dietro, i giocatori nerazzurri come al solito fanno finta di niente quando all’improvviso…un fischio.

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Ebbene sì: tra lo stupore generale, soprattutto dei più giovani, c’è un calcio di rigore per l’Inter. Scopriamo che un possibile rigorista di questa squadra è Taider, che mentre Wallace e Kovacic si chiedono ancora cosa stia succedendo mette la palla sul dischetto e batte per la terza volta Marcone, portandoci al riposo sul 3-0.

Al 53′ ancora altre pagine di storia: su un fallo laterale del Trapani Ranocchia manca l’aggancio e si inserisce Caccetta, che è bravissimo a mettere la palla in mezzo alle gambe di Carrizo e realizzare il 3-1 al terzo tiro in porta del Trapani, dopo un gran tentativo di Abate dalla distanza (è la prima volta che un Abate crea un pericolo all’Inter fra l’altro, di solito solo grandi assist). Mazzarri prende bene il gol, con un’espressione che sembra un mix tra un leggero disappunto e una minaccia di sterminare le famiglie di tutti gli 11 in campo. Del resto una formazione così spregiudicata qualcosa doveva concedere, inevitabilmente.
Finisce qui, tra la goliardia generale? Niente affatto. Entrano in campo prima Olsen per Kovacic, acciaccato, e nei minuti finali il giovanissimo Bonazzoli e Donkor per Belfodil e Juan Jesus ma…sale in cattedra il Trapani. Fa ridere anche solo scriverlo, ma tant’è: un secondo tempo di una bruttezza inguardabile, a dimostrazione – per chi ne avesse ancora bisogno, dopo la Sampdoria – che il problema non è la forza dell’avversario ma la concentrazione dell’Inter. Prima Ciaramitaro impatta male un pallone di poco dentro l’area, poi lo stesso Ciaramitaro favorisce una percussione (del resto è il Trapani) di Basso che però tira troppo centrale tra le braccia di Carrizo. C’è una punizione di Basso di poco al lato e c’è pochissima Inter (tutta o quasi in una conclusione di Bonazzoli che finisce al lato) e tanto tanto Trapani fino al 90′, quando Madonia trova il gol dell’insperato 3-2 che fa esplodere il boato dei tanti tifosi ospiti.
Sono 4′ di recupero (diventeranno 5) indecenti, con Carrizo chiamato a più di un intervento – anche se nessuno clamoroso, in realtà – in quello che è un vero e proprio assedio degli ospiti. “Avevo chiesto di far girare la palla” dirà poi Mazzarri e i ragazzi, evidentemente, hanno voluto strafare facendo girare le palle, soprattutto a chi li guardava.
Da giocatori che hanno visto poco il campo, da una squadra reduce da un’annata più che deludente di cui sta pagando le conseguenze proprio in questa partita ci si aspettava di più, decisamente di più. Non un 10-0, per carità, ma quantomeno l’ordine e la voglia di mangiare l’erba senza subire mezze rimonte decisamente imbarazzanti.
La strada da fare prima di poter anche solo pensare a un terzo posto è tanta, ma tanta. Nuovi acquisti o meno.

Nk³

Il calcio è uno sport stupido, l’Inter è l’unico motivo per seguirlo. Fermamente convinto che mai nessun uomo abbia giocato a calcio come Ronaldo (ma anche Dalmat non scherzava). Vedovo di Ibrahimovic, ma con un Mourinho in panchina persino i Pandev e gli Sneijder possono sembrare campioni. Dategli un mojito e vi solleverà il mondo.

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