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Potenziale

Difficilmente avremmo pensato ad un articolo del genere prima del periodo pasquale, ma le ultime due partite della nostra Inter sono state da una parte talmente atipiche, dall’altra così inevitabilmente interisti (nuovo corso), per quello che è stato fin qui il nostro percorso nella Serie A di quest’anno, da farci venir voglia di approfondire un pochino di più, se possibile, la situazione attuale.

I tifosi nerazzurri si dividono endemicamente e storicamente tra pessimisti e ottimisti. Non che sia nulla di particolarmente originale, essendo ciò caratteristica più che umana ed universale, ma in circostanze come quelle odierne la divisione si fa ancora più netta, e secondo noi meritevole di attenzione.

Incazzato ner(azzurr)o
Incazzato ner(azzurr)o

Dopo un punto in due partite, zero gol fatti in 180 minuti e la sensazione di una ennesima occasione mancata per vivere questo finale di stagione con una calma che davvero non ci contraddistingue, si dovrebbe essere tutti in piena depressione, invece molti – tra cui va detto lo stesso allenatore Spalletti – predicano calma e positività. A questo punto la domanda fondamentale che sarebbe interessante chiarire è: ma l’Inter, come sta andando?
Proviamo a farci un’idea.

Le statistiche, o in generale i freddi numeri, non sempre sono chiarificatori quando si parla di sport come il calcio, in cui i punteggi sono molto bassi (pensiamo alla differenza con il basket ad esempio) e le partite piene zeppe di variabili. Non è un caso che proprio in questo sport abbia preso piede la statistica “pesata” denominata Expected Goals, un’idea di calcolo che tende a ponderare le statistiche classiche con altre considerazioni, in maniera tale da rendere gli studi più realistici rispetto a ciò che la partita realmente ci ha lasciato, in quanto a sensazioni; e viceversa.

Noi, che in matematica alle superiori andavamo bene ma non così bene, ci rivolgeremo invece alle statistiche classiche, quelle old style che leggevamo con scarsa voglia sulla Gazzetta il lunedì mattina al bar. Sfogliando i tabellini delle ultime partite della Beneamata, ci accorgiamo di come – quello che sto per dire può apparire di una banalità sconcertante – non si debba giudicare una prestazione sportiva dal risultato finale. Che è un po’ quello che sin dall’alba dei tempi calcistici gli addetti ai lavori vanno ripetendo più o meno in coro.

Prendiamo le statistiche relative all’incontro di ieri:

Torino Inter 1-0
Torino Inter 1-0

Nonostante la sconfitta emerge come ci sia stata effettivamente una squadra a dominare l’incontro. 15 tiri di cui 8 in porta giocando in trasferta, contro una squadra che ha effettivamente (e giustamente, in pieno stile-Mazzarri) speculato sul risultato, con un possesso palla che tende al doppio rispetto a quello granata, 16 corner a 2 per noi. Penso si possa essere tutti d’accordo relativamente al fatto che nonostante lo svantaggio la squadra abbia manifestato una forza superiore all’avversario, e che solo i legni ed il portiere avversario in stato di grazia (che pure fanno parte del gioco) abbiano fatto si che si sia tornati dal Piemonte con un pugno di mosche in mano. Analizziamo ora brevemente i numeri della roboante vittoria a Genova, di qualche settimana fa:

Sampdoria Inter 0-5
Sampdoria Inter 0-5

E’ impressionante vedere come i numeri siano più o meno (a volte esattemente!)  gli stessi. Stessa percentuale di possesso palla, stessi tiri totali e stesso numero di tiri in porta. Addirittura a Genova calciammo meno corner rispetto a ieri. Si dice che l’Inter di Torino abbia giocato la stessa partita di Genova, ed i numeri sembrano suffragare appieno questa tesi. I 5 gol di scarto della partita contro la Samp sono stati forse eccessivi, se si analizza quanto le due squadre abbiano giocato, così come bugiardo è a tutti gli effetti il risultato di ieri. Sia chiaro, alla fine contano i gol ed è sacrosanto come discorso, ma riteniamo sia interessante analizzare anche il potenziale dietro ad un risultato. Prendiamo a questo punto come esempio la vittoria contro il Benevento, che è stata definita da Spalletti lo spartiacque mentale tra la brutta Inter dell’inverno e questa primaverile.

Inter Benevento 2-0
Inter Benevento 2-0

Nonostante la vittoria la partita si è svolta in maniera molto molto diversa. Tutti noi ci ricordiamo degli imbarazzi che Brignola e compagni ci han dato a San Siro, ed i numeri in effetti parlano di una partita svoltasi sostanzialmente in parità. La mole di gioco e di occasioni create non è paragonabile a quella delle ultime uscite, che pure ci han dato alla fine della fiera meno punti. Potremmo dire che l’Inter sia stata più cinica, più cattiva, o che semplicemente abbia avuto più fortuna.

Come sta andando quindi l’Inter? C’è chi parlerà di una squadra di nuovo in crisi, con una media invernale da retrocessione, c’è chi analizzerà questi numeri (noi, lo sveliamo, facciamo parte della seconda categoria) e tenderà a scorgere un trend positivo. La mente umana è più che varia ed il gioco del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto è vecchio come il mondo. Ciò che importa è comunque rimanere concentrati sull’obiettivo finale, e su un terzo posto che dista un punto. Nella speranza di prendere quel bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto che sia, e brindare insieme al ritorno in CL, quanto prima.

Vujen

Classe '85, marchigiano, interista da tre generazioni. Appassionato di fotografia, Balcani e cose inutili ma costosissime. I suoi pupilli sono Walter Samuel e l'indimenticabile Youri Djorkaeff. Lautaro più altri 10.

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